Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Gwen Chan    23/10/2013    2 recensioni
Noi siamo le streghe. Siamo quelle che portano la disperazione. Siamo quelle da uccidere.
Noi eravamo ragazze piene di speranza. Eravamo fiori appena sbocciati.
Noi eravamo contadine e principesse. Avevamo sogni che sono stati spazzati via.
Siamo state generose ed egoiste.
Noi eravamo come voi.
Noi siamo le senza nome.
Noi siamo quelle che sono state ingannate.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vedemmo sfumare la luce
 
Il vento soffia fra le tende di lino nella calda sera d'estate. Sono le notti nelle quali si può banchettare nel cortile e il grasso profumato cola fra i capelli.  Quando i gatti strusciano morbidi contro le gambe nude. Mi piacciono i loro occhi verdi e dorati. Da bambina mi avevano regalato un micio, un cucciolo color orzo.
Mi sento scoppiare il petto, con questo organo che chiamano cuore tanto gonfio di dolore che pare spaccarsi. Poche settimane fa era caldo e pulsava di timida felicità al gesto di una mano, vibrava di piacere ad un complimento. La bocca osava poi aprirsi al sorriso.
Ho il nome di una stella e sono nata in una sera fresca che le zanzare tormentavano i giovani amanti. Sono nata di famiglia reale, benedetta dagli dei.
Ero libera, ero fortunata, ero felice. La mattina studiavo, con un foglio di papiro posato sullo scrittoio, sotto la guida paziente di un anziano scriba e la sera cantavo, tessendo con le mie sorelle. Le nostre chiome corvine intrecciate tintinnavano di perline. Quanto mi rimproverava il mio maestro! Vorrei che fosse qui per consigliarmi. Ho scritto una lettera, l'ho piegata e posata sul tavolino. Sto piangendo sulla pietra del davanzale. Ho pianto la prima volta che ho ucciso una strega, ho versato lacrime di sollievo. All'inizio sembrava tutto semplice.
Domani sposerò un uomo che non amo, se solo vivrò tanto da rivedere l'aurora. È ricco e potente e mi vuole. Io invece mi sento morire. Vorrei pregare gli dei, supplicare la benevola Iside, ma mi hanno già voltato le spalle quando il Nilo ha distrutto i nostri raccolti.
Volevo solo evitare che i contadini patissero la fame. Tutto hanno inghiottito le acque limacciose. Hanno distrutto gli argini, hanno fatto marcire il grano, hanno sbriciolato le case.
Ha piovuto per una settimana e il fiume si è ingrossato oltremisura.
L'Incubator ha posto fine alla siccità e ha annegato il mio popolo. Ho ucciso un intero villaggio. Da allora ho cessato di combattere le streghe, avevo perso ogni coraggio. Tanto era inutile.
Questa pietra che stringo nel pugno, più preziosa di qualsiasi gioiello del Faraone, brilla di luce nera. Tempo fa era un oggetto tanto bello, pareva così brillante e rifletteva il lucore delle fiaccole. Era il mio orgoglio.
Sono stata ingannata. Lo afferro con rabbia e lo getto contro la parete.
Avverto una fitta nel petto e la superficie cristallina si incrina. Il dolore mi ingoia.
 
Il palazzo reale giace abbandonato, sommerso dalle sabbie.
Dicono che un demone si aggiri al suo interno.
 
Note
Scuse a tutti per il ritardo sulla tabella di marcia, ma un esame universitario si è messo di mezzo e per scaramanzia ho preferito attendere di aver finito il tutto prima di aggiornare.
Quindi la prossima volta che ci vedremo sarà a novembre, tra circa due settimane a partire da oggi, giorno più, giorno meno.
Per qualsiasi domanda, sono disponibile
Enjoy.
   
 
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