Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Avril_18    23/10/2013    1 recensioni
Due ragazze che sono migliori amiche nonostante abitino a chilometri di distanza.
Un pezzo di carta, una penna e tante cose da scrivere, mentre attorno a te amore, genitori, scuola, popolarità, amici ti rendono la vita un buco nero.
Ma, ogni storia che si rispetti ha il suo buon lieto fine, no?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
13/10/2012
Milano, Italia
Ciao Chloe,
come va?
A me, devo dire, che va da schifo, come al solito dopotutto.
Ho iniziato il liceo solo da un mese e già non ne posso più.
Non che non mi piaccia il luogo, anzi, mi trovo bene, credo di aver fatto una buona scelta.
Il cinese mi appassiona davvero tanto (nĭ hăo, wŏ jiào Giorgia, wŏ shì Yìdàlìrén, nĭ jiào shénme míngzi?), ma il vero problema sono i miei compagni.
Non sono accettata in questa classe.
Va bene che ho passato solo 3 giorni nella 1B, però cambiare sezione è stato un trauma.
Tutti mi dicono di tornare nell'altra classe e continuano a ripetermi 'Perchè hai cambiato sezione? Stavamo così bene senza di te'.
Sto malissimo. Mi fanno sentire una vera schifezza e io non ne posso davvero più.
Nella 1B ero accettata e sto pensando di tornarci, però dovrei comunque aspettare la fine di quest'anno e mancano ancora parecchi mesi, purtroppo.
A te come va?
Scrivimi presto.
Baci,
Giorgia

“Ehi Simon, guarda chi c'è qui. Ciao sfigata!”
Io strinsi contro il petto il libro che tenevo in mano e continuai a camminare a testa bassa.
“Ehi, dove credi di andare?” disse Simon piazzandosi davanti a me con un sorriso malefico in faccia. “Non ci siamo ancora divertiti”
Io continuai a guardare il pavimento non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
Poi mi diede una grossa spinta e caddi all'indietro, finendo stesa sul pavimento.
Tutti attorno a me ridevano e nessuno si degnava di aiutarmi. Forse per paura, forse per stupidità... il punto era che non avevo nessuno al mio fianco.
“Oh, guardatela: è caduta come un sacco di patate. Che stupida!” disse Simon sghignazzando.
Io mi rialzai e mi incamminai velocemente verso la mia classe mentre molte lacrime mi rigavano il viso e cercavo di coprirmi la faccia con i capelli per non farle notare.
Però qualcuno mi prese da dietro e mi girò, spostandomi i capelli.
“Tutto bene?”
Lo guardai: era un ragazzo alto, castano, occhi verdi, molto, molto bello.
Mai visto prima.
“Ehi, ma stai piangendo. Vieni, ti accompagno a sciacquarti la faccia” disse prendendomi dolcemente per le spalle.
Prima di andare, però, si girò ed urlò: “Simon, sei uno stupido! Cerca di capire quando esageri!”
Quindi si rigirò verso di me e mi accompagnò in bagno.
Io non aprii bocca per tutto il tempo, anche se lui mi stava facendo mille domande.
Come va? Stai bene? Perchè piangi? Come mai ti insulta?
Suonò la campanella e mi riaccompagnò alla classe.
Io lo salutai con un cenno della testa e feci per entrare in classe, ma mi prese per un braccio e, facendomi girare verso di lui, mi disse: “Aspetta, dimmi almeno come ti chiami”
Io lo guardai con gli occhi pieni di lacrime e scossi la testa per dire di no.
Poi scrollai il braccio in modo da fargli mollare la presa ed entrai in classe, chiudendomi la porta alle spalle.
Lui rimase lì fuori per qualche secondo, poi lo sentii andarsene con fare triste.
19/10/2012
Londra, Regno Unito
Ciao Gio,
ho letto la tua lettera.
Mi dispiace tanto per come stanno andando le cose da te, comunque io non sono messa molto meglio.
Tu, mentre leggerai queste righe, sicuramente penserai 'Ma tu hai una vita fantastica! Sei ricca, bella, simpatica, amata da tutti! Di cosa ti lamenti?'.
Mi lamento del fatto che le persone mi vogliono bene solo per i miei soldi e la mia popolarità.
Non ho nemmeno un amico vero qui.
L'unica sei tu, ma sfortunatamente abitiamo troppo lontane.
L'altra tua considerazione sarà 'Scusa, ma se sei ricca usa un po' dei tuoi soldi per venire qui da me'.
Mi dispiace dirtelo, ma i miei genitori sono dei tirchi assurdi.
Gli unici soldi che spendono li usano per viziare me e loro stessi.
Figurati che hanno appena fatto costruire una scuderia per il mio nuovo pony!
Adesso mi spieghi a che cavolo mi serve un pony a Londra!
È inutile e oltretutto la fa ovunque.
L'altro giorno mi hanno anche comprato un vestito di quelli che hanno le maniche a sbuffo.
Lo odio! È terribilmente scomodo e imbarazzante.
Suvvia, lo mettevano 3 secoli fa!
Io voglio semplicemente un paio di jeans, scarpe da ginnastica e una maglietta, invece sono costretta a indossare gonne, magliette scollate, vestitini, scarpe con il tacco, collane, bracciali e altre scomodità di questo genere.
Beata te che almeno puoi scegliere cosa indossare e che sport fare.
Io sto facendo danza classica e la trovo una noia mortale.
Non che non mi piaccia, è carina, ma io non sono così raffinata perciò la mia insegnante (privata!) continua a riprendermi e non ne posso davvero più.
Ho finito lo spazio, perciò ti saluto.
Fammi sapere come va da te.
Bacioni,
Chloe

“Salve mia amata Chloe”
“Ciao Germi” dissi senza dargli troppa attenzione.
“Emh... Mi chiamo Jeremy”
“Sì, ok” risposi cercando con lo sguardo QUEL ragazzo.
“Senti, mi stavo chiedendo... Beh... Ti andrebbe di uscire con me qualche volta?”
Io mi girai verso di lui e, guardandolo negli occhi, risposi: “Senti Jeremy, solo perchè sono ricca e popolare non devi per forza invitarmi ad uscire, anzi, ignorami più che puoi e dì ai tuoi amici di fare lo stesso, ok?”
“Ma... Ma... Tu sei una bellissima stella che ci illumina tutti. Come potremmo noi, comuni mortali, non innamorarci di una bellezza come te?”
“Io non ho niente in più di voi, anzi, ho molto di meno. Voi avete la libertà, io no. Voi avete la scelta, io no. Voi potete esprimere le vostre opinioni, io no”
Lui mi guardò un attimo in silenzio e poi chiese: “Quindi questo è un sì?”
“Jeremy, io non voglio essere una principessa e non voglio avere tutte le vostre attenzioni solo perchè lo sono. Quindi mi dispiace, ma uscirò con te solo quando mi considererai una persona normale” dissi e mi incamminai verso il bagno.
“Ma io ti considero una persona normale! Una bellissima persona normale!” gridò Jeremy dietro di me.
Ebbene, ora ho la conferma che non ha capito niente di quello che gli ho detto.
Immersa nei miei pensieri andai a sbattere contro qualcuno.
“Scusa” dissi tornando alla realtà.
“Ok, ma porca miseria, guarda dove vai”
A parlare era il ragazzo dei miei sogni: Jake.
Bello, alto, biondo, occhi azzurri e lui era... l'unico della scuola che non mi andava dietro.
Anzi, diciamo che non aveva una ben che minima simpatia per me.
“Scusa, scusa tanto. Hai ragione. Scusa, ero immersa nei miei pensieri e...”
“Essere popolare e ricca non ti permette di strafregartene di tutti quelli che ti stanno attorno” disse e se ne andò via arrabbiato.
“Ma io non sono così” gli urlai sconsolata.
Suonò la campanella e mi avviai sola verso la classe.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Avril_18