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Autore: Yuuki_    24/10/2013    0 recensioni
"E' una paranoia dietro l'altra, un "soffrire ma per una giusta causa", una consapevolezza insidiata nel cuore ma negata. Non si tratta di un affetto genuino, non è una storia che fa bene all'anima. Capisci?"
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era un Ottobre particolarmente freddo e uggioso. La pioggia batteva forte sulle enormi finestre dei dormitori femminili di Grifondoro, come a lavare via tutto il male che aveva attraversato le mura del castello durante l’ultimo anno. Sarebbe stato fantastico se avesse cancellato anche le lacrime, il dolore, i fantasmi del passato. Ma purtroppo quel tempo portava solo malinconia, rievocando figure evanescenti di cui non si sarebbe più parlato.

Hermione, seduta sul comodo letto a baldacchino, posava lo sguardo sulle minuscole gocce che correvano lungo le vetrate. Le faceva male il cuore, ma non nel senso fisico del termine. Era tornata ad Hogwarts per terminare gli studi, ma Ron non l’aveva seguita. “Periodo di riflessione” diceva lui, ma entrambi sapevano che ciò non avrebbe fatto altro che allontanarli ancora di più. Harry e Ginny non erano ancora tornati dal loro viaggio in Francia, mentre Neville aveva cominciato a lavorare alla farmacia di Hogsmeade. In mezzo a tutta quella solitudine facevano capolino i volti di Tonks, Lupin, Fred, Piton, Dobby e tutte le altre persone che avevano perso la vita nello scontro finale dell’ultima Guerra Magica.

Sospirò stropicciandosi gli occhi con le mani delicate che tremavano, un po’ per il freddo, e un po’ per le lacrime celate. Si alzò e silenziosamente andò nella Sala Comune, vuota e riscaldata dal fuoco che crepitava nel grande camino di pietra. L’orologio appeso alla parete segnava le undici di sera, forse non era troppo tardi per fare una scappata nelle cucine a bere una tisana rilassante. Da qualche mese non riusciva più a chiudere occhio: dormiva pochissime ore a notte e si risvegliava sempre in preda al panico, con la fronte sudata e il fiato corto. “E’ un problema psicologico” le aveva detto un medico babbano, consigliandole di prendere dei sonniferi. Lei  non li aveva mai presi per tutelarsi, per proteggere ciò che stava diventando la sua più grande ragione di vita, ma era stato tutto inutile. Era andata a finire male in ogni caso, e quel segreto la stava facendo lentamente morire dentro.

Uscì dal quadro della Signora Grassa mentre due studenti del primo anno entravano, così da non farsi notare. Svoltò a destra, scese le scale di qualche piano e attraversò il lungo corridoio facendo attenzione a non fare troppo rumore. Fu in quel momento che li sentì: sospiri, parole sussurrate. I rumori provenivano da una piccola stanza alla sua sinistra. La porta di legno passava inosservata a tutti, un ripostiglio delle scope non attirava mai l’attenzione, o quasi. Si avvicinò piano, curiosa di scoprire chi si nascondeva in un luogo simile durante il coprifuoco. Quell’anno era stata nominata Caposcuola, e come tale avrebbe dovuto far rispettare le regole a tutti, senza eccezione alcuna.

Si abbassò per vedere attraverso il buco della serratura e,  dopo qualche secondo di visioni indistinte, li vide chiaramente: i capelli così biondi da sembrare bianchi, gli occhi azzurro cielo, e il Marchio Nero. Chi altro poteva trasgredire le regole a quel modo, ad anno scolastico appena iniziato? Draco Malfoy, e nessun’altro. Dopo che suo padre venne rinchiuso ad Azkaban, Narcissa aveva spedito seduta stante il figlio ad Hogwarts e nessuno aveva fatto i salti di gioia.

Stava per aprire la porta di scatto, ma una risata inconfondibile la bloccò prima di posare la mano sulla maniglia di ottone. Diede un’altra occhiata dalla serratura, e al fianco del ragazzo fecero capolino i lunghi capelli appartenenti alla strana Luna Lovegood. La voce cristallina di lei risuonava nelle pareti, e ad ogni parola pronunciata dalla Corvonero corrispondeva un bacio di Malfoy. Un bacio sulle labbra, appassionato e colmo di desiderio. Hermione si allontanò sconvolta dalla porta, portando le mani alla bocca per non farsi sentire. Tornò alla Sala Comune dimenticando la tisana, ma non ciò che aveva appena visto.

Il mattino seguente l’immagine della sera precedente continuava a tornarle alla mente. A Storia della Magia prese un voto più basso del solito a causa della scarsa capacità di concentrazione, e a Pozioni confuse metà degli ingredienti.

-Ehi Hemione, ti senti bene? Ti vedo… distratta…-

La ragazza sussultò rovesciando il succo di zucca sul tavolo, e si voltò a guardare Luna che, seduta di fronte a lei, la osservata preoccupata con i suoi grandi occhioni azzurri. Deglutì, indecisa se affrontare o no il discorso, mentre le guance le si tingevano di rosso.

-Oh, ehm… certo, va tutto bene, ho solo… dormito male.- rispose di getto.

Le rivolse un sorriso rassicurante, mentre volgeva lo sguardo alle spalle dell’amica. Draco le osservava da lontano, lo sguardo severo posato sulle delicate spalle di Luna. Tornò a rivolgersi alla compagna, che non aveva smesso di fissarla nemmeno per un secondo.

-Senti, dovrei parlarti di una cosa.- le disse tutto d’un fiato.

La Corvonero accennò un sorriso, mentre faceva segno a Hermione di proseguire.

-Ieri sera, cosa ci facevi nel ripostiglio del terzo piano insieme a Malfoy?-

Si morse il labbro, pentita di non aver avuto tatto nel chiederle una cosa simile. Le piaceva pensare che lo aveva fatto solo per proteggere l’amica, ma sapeva che non era così. La sua era una curiosità terribile, che la logorava dentro. Luna batté le lunghe ciglia, mentre il viso prendeva un po’ di colorito dovuto probabilmente all’imbarazzo. Si alzò accennando a un importante impegno e se ne andò di corsa. Subito dietro di lei, Malfoy.

Non voleva intromettersi, aveva sbagliato e in quel modo aveva ferito l’unica persona che le era stata accanto nell’ultimo periodo. Finì il succo di zucca e si apprestò a scusarsi. Andò verso la sala comune di Corvonero, ma nessuno l’aveva vista. Indugiò un attimo sulle scale, domandandosi dove avrebbe potuto trovarsi e le venne immediatamente in mente la Foresta. Mentre percorreva il corridoio del sedondo piano, incrociò Draco che andava dritto verso di lei. Non fece in tempo ad aprire bocca che lui rapidamente l’aveva già bloccata sul muro.

-Lurida mezzosangue, se mi accorgerò che anche solo una persona sarà a conoscenza della cosa, sarai morta come il tuo fantomatico segreto. Sì, ne sono a conoscenza e ti avverto… se ti intrometti un’altra volta sarà di dominio pubblico.- le sussurrò viscidamente il ragazzo.

La lasciò andare e se ne andò col suo solito fare prepotente. Hermione cadde tremante a terra in preda all’ansia, con mille domande che le frullavano in testa. Si tastò la spalla destra: le faceva male, Malfoy l’aveva colpita violentemente e aveva sbattuto contro la fredda e dura pietra. Mentre si accingeva ad asciugare le lacrime che involontariamente le stavano solcando le guance, notò Luna correrle incontro.

-Hermione, Hermione!-

Arrivò ansimante tenendo stretta una bistecca di cavallo in mano, e quando alzò la testa il motivo fu più che evidente: l’occhio sinistro era gonfio e cerchiato di nero.

-Perdonami, non sapevo avrebbe fatto una cosa del genere, mi ha chiesto cosa mi avevi detto e io…-

Scoppiò a piangere tra le braccia dell’amica, che ancora confusa le accarezzava piano i lunghi capelli. Hermione ricercò nel profondo un barlume di razionalità, quindi la prese per le spalle e la guardò dritta negli occhi.

-Luna, che cosa sta succedendo tra te e Draco?-

La ragazza indugiò un momento tormentandosi le mani.

-Abbiamo una storia, da quest’estate… ma non dirgli che te l’ho detto per favore, o i dispetti dei Nargilli saranno nulla in confronto ai suoi!-

Hermione boccheggiò per qualche secondo, non sapendo bene cosa rispondere. Quali erano i risultati di quella relazione? Occhi neri, lividi e lacrime, baci nascosti e segreti, segreti, e ancora segreti. Non era questo che voleva per Luna, non poteva permettere che una simile storia malsana continuasse oltre.

-Oh, tesoro… ma non capisci? E' una paranoia dietro l'altra, un “soffrire ma per una giusta causa”, una consapevolezza insidiata nel cuore ma negata. Non si tratta di un affetto genuino, non è una storia che fa bene all'anima.-

Luna sussultò ferita profondamente da quelle parole, e con uno sguardo carico d’astio si allontanò di due passi.

-Hermione, che cosa nascondi invece tu? Qual è il segreto che ha nominato Draco?-



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Buonasera creature! Ecco la prima parte della mia storia. Ragazzi, spero con tutto il cuore che sia di vostro gradimento, lasciatemi critiche e recensioni e le leggerò molto volentieri. Sono ansiosa di sapere cosa ne pensate, un bacio.

Yu-
  
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