Scommesse e sortilegi      

Fred si avvicinò alla giovane strega, poggiando il palmo della mano contro il muro alle sue spalle e accostando il proprio viso a quello di lei. «Ti sfido a farlo» mormorò divertito.
«Tu sei pazzo!» Hermione arricciò il naso, guardando accigliata il ragazzo di fronte a lei.
«Lo sapevo che non ne avresti avuto il coraggio!» scoppiò a ridere l'altro, dando di gomito al fratello, che sogghignava di gusto. 
Le guance della ragazza assunsero una tonalità di rosso degno della famiglia Weasley. «Non ho detto di no» lo corresse. «E poi, cosa ci guadagno se lo faccio?»
Fred rimase un attimo interdetto davanti al repentino cambiamento di Hermione, ma subito si fece serio. «La nostra ammirazione» dichiarò.
La strega strinse le labbra in una smorfia. «Con tutto il rispetto, ragazzi, ma non vedo come la vostra ammirazione possa tornare a mio favore.» Ci pensò su un istante, assumendo la sua tipica espressione pensierosa. «Voglio un mese senza alcuno scherzo di nessun tipo» propose, invece. «Non tarderete alle lezioni, non disturberete gli altri Grifondoro nella sala comune e... la smetterete di prendere in giro Ron» concluse arrossendo ancora di più.
Fred ci riflettè su un momento. «Ci stiamo!»
George, accanto a lui, spalancò la bocca. «E io che c’entro!» sbottò. «La scommessa è vostra.»
«Prendere o lasciare» affermò lei con decisione.
Fred rivolse un’occhiata implorante al fratello. «Su, accetta, tanto non lo farà mai.» Fece una breve pausa. «E se anche lo facesse, ne varrebbe sicuramente la pena.»
I due fratelli risero al solo pensiero, mentre George annuiva rassegnato.
Hermione, leggermente titubante, prese a percorrere il lungo corridoio che si apriva davanti a lei, diretta al piano inferiore.
Bussò all’enorme porta in legno in fondo alle scale. 
«Cosa ci fa qui, signorina Granger?» chiese accigliato il professor Piton, da dietro l’uscio appena dischiuso.
Hermione fissò per un secondo quelle labbra sottili, il viso pallido e smunto, i capelli unticci.
Fece un respiro profondo. «Professor Piton, io…» Estrasse velocemente la bacchetta dalla tasca. «Petrificus Totalus!» esclamò.
Piton ebbe appena il tempo di fare un passo indietro, che il suo corpo si irrigidì di colpo. La ragazza si alzò in punta di piedi, stampandogli un bacio sulle labbra.
«Hei, non vale!» protestò Fred, nascosto dietro una statua poco lontana.
George gli rifilò una gomitata tra le costole. «Sapevo che non dovevo darti retta!»
Hermione puntò nuovamente la bacchetta verso Piton. «Oblivion» esclamò. 
Lo sguardo del professore divenne vacuo. «Io non sono mai stata qui» si affrettò ad aggiungere, modificando i ricordi dell’uomo.
Sciolse l’incantesimo pietrificante e osservò il professore rientrare nel suo ufficio e richiudersi la porta alle spalle, poi si voltò a sorridere soddisfatta ai due fratelli, ancora rintanati dietro la statua.
«Hai barato!» si lamentò Fred, guardandola in cagnesco.
«Non mi pare che qualcuno avesse detto “niente incantesimi”!» si difese lei, con aria saccente. «Ora, se non vi dispiace, avrei una cosa da fare» concluse allontanandosi a grandi passi.
I due fratelli rimasero a guardarla sconsolati, mentre la ragazza mormorava disgustava: «Accio spazzolino e dentifricio!»