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Autore: Yasha 26    26/10/2013    9 recensioni
Qui seduto ai piedi del tuo letto, come ogni notte degli ultimi dieci anni, ti osservo dormire.
Per secoli la mia anima ha pianto lontana da te amor mio. Non ho rivisto il tuo volto per oltre cinquecento anni. Poi come se nulla fosse sbuchi sulla mia strada, piccola e indifesa, inseguita da uno yōkai di scarso rango. Mi chiami, mi riconosci, poi svieni.
Da quel giorno non mi sono più staccato da te, con la speranza che ti ricordi ancora di me, della nostra vita insieme, del tuo passato. Che la tua anima mi riconosca e ti faccia ritornare come un tempo, la yasha più potente mai esistita, la mia sposa e la mia regina, la regina del regno degli yōkai....
Tu non sai neppure chi io sia, o almeno non sotto questo aspetto. È solo il tuo cuore a riconoscermi anche dopo cinquecento anni. La tua mente vive nel presente, come Kagome Higurashi, bellissima sedicenne e studentessa liceale.
Come sono lontani i giorni in cui eri la mia amata Himeyasha. Ma ti riavrò con me, ne sono sicuro!
STORIA IN REVISIONE
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Himeyasha, se ti prendo…-
-Fallo se ci riesci!-
-Non sfidarmi mia cara!-
-Perché altrimenti che fai…mio caro?-
-Ci penserò al momento opportuno! Ora vuoi fermarti? Sono ore che corri!-
-E sono ore che non riesci a raggiungermi! Sei fatto un vero pigrone InuYasha! Ahahahah.-
-Non sono io ad essere pigro! Sei tu che sei iperattiva!-
-Ma non è affatto ver…-
-Presa!!!-
-Ehi i salti non valgono! Dovevi correre!-
-Non mettermi il broncio amore. Hai detto che dovevo prenderti e io l’ho fatto. Bisogna usare anche furbizia e astuzia, non solo le prestanze fisiche.-
-Ma io ti avevo proposto una corsa. Uff vuoi sempre averla vinta tu eh?-
-Perché me ne dai mai una vinta?-
-In effetti no. E va bene dai…per oggi hai vinto tu. Ora torniamo a palazzo. Mirei stava preparando un dolce che piace tantissimo agli umani e sono curiosa di provarlo!-
-Un dolce umano?-
-Sì. Si chiama biscotto. Sono curiosa di sapere che sapore ha.- (*)
-Sempre questa fissazione con gli umani eh?-
-Lo sai che il loro mondo mi affascina tesoro. Mi piacerebbe andarci a vivere per un po’.-
-Chissà magari un giorno lo faremo.-

 
-….ome!-            
Ome? Che significa?
-Kagome svegliati!-           
Ah diceva Kagome. Ma chi è Kagome? E chi è che la chiama?
-Accidenti svegliati!-
-HIGURASHI!-        tuona una voce severa che purtroppo riconosco subito…il professore di storia!
Come ritornata alla realtà scatto in piedi in preda all’ansia mentre tutti i miei compagni di classe sghignazzano.
-Higurashi, se ha tanto sonno da addormentarsi in classe esca fuori a schiarirsi le idee!-       mi rimprovera il professore
Accidenti ma come ho potuto addormentarmi in classe?
InuYasha mi guarda dispiaciuto. Evidentemente era lui a chiamarmi prima, nel vano tentativo di svegliarmi.
-Mi scusi professore.-       dico uscendo con la testa china
Oh mamma che vergogna! Non mi è mai capitata una cosa tanto imbarazzante!
Comunque che razza di sogno stavo facendo prima? Era davvero strano.
C’era InuYasha, ma con un aspetto diverso. E anche io mi sentivo diversa…non umana.
Stavamo facendo a gara su chi correva più veloce. Ma la cosa strana è che lui non mi chiamava Kagome ma Himeyasha…principessa demone.
Himeyasha…perché? Forse perché lui mi chiama sempre principessa? Ma che c’entrano i demoni?
E poi…quell’aspetto di Inu-chan…io l’ho già visto.  Mi è familiare.
Ma quando l’ho visto?
Ricorda Kagome!
Pensa!
Pensa!!
Quando l’ho visto un tizio conciato in quel modo? Lunghi capelli d’argento legati in un’alta coda, quella strana armatura nera con quella pelliccia marroncina che ne usciva fuori, quel kimono rosso come il sangue, i suoi occhi dorati come i miei e quelli di InuYasha, le linee violacee sul viso e le orecchie bianche sulla testa.
Orecchie bianche…come quelle di un cane.
Un cane…zanne, artigli……
Il lupo! C’era un lupo enorme! Ora ricordo! Il sogno che facevo sempre quando ero piccola.
Sognavo che un lupo gigantesco mi inseguiva. Stava per afferrarmi quando un ragazzo, vestito esattamente come InuYasha nel sogno di prima, mi salvava sventrandolo con le sue mani.
Ma come mai adesso mi viene in mente quel ragazzo strano? E come mai somigliava così tanto al mio Inu-chan?
E poi anche io, come diamine ero conciata? Ero in kimono. Ricordo che mi intralciava i movimenti. Ma perché avrei dovuto correre con un kimono?
Persa in questi pensieri non mi accorgo quasi che suona la campanella. Al cambio del professore rientro in classe sedendomi accanto al mio ragazzo che mi guarda in modo strano.
Il mio ragazzo…che bello poterlo chiamare così! Stiamo insieme già da un paio di settimane ma non riesco ad abituarmi di averlo tutto per me.
-Piccola tutto bene?-        mi chiede premuroso
-Insomma…ho fatto una figura…-
-Non intendevo quello. Perché ti sei addormentata? Non l’hai mai fatto in classe.-
-Non saprei. Eppure ho dormito ieri notte.-
-Ti ho chiamata un sacco di volte ma sembrava che non mi sentissi. Ci mancava poco che ti prendessi a colpi di libri per svegliarti. Ma sognavi? Avevi un sorriso soddisfatto sul viso…-
-Veramente non l’ho ancora capitose era un sogno. Eravamo tu ed io che facevamo a gara. Io correvo e tu dovevi prendermi.-
-Nulla di nuovo allora. Lo facciamo tuttora e tu mi batti sempre. Perché questo ti rendeva così felice?-
-Invece qualcosa di nuovo c’era. O almeno di strano senza dubbio.-        rispondo ripensando ancora al modo in cui eravamo vestiti
-E cosa c’era di strano?-       chiede incuriosito e divertito allo stesso tempo
-Beh, per prima cosa non correvamo ad una velocità normale, sembravamo dei razzi quasi, talmente andavamo veloci. E poi non eravamo noi. Cioè, eravamo noi ma non eravamo noi. Mi chiamavi Himeyasha e tu eri vestito in un modo strano. Avevi dei lunghi capelli bianchi, un’armatura e cose che ancora mi chiedo che diamine fossero. Poi parlavo anche di tua cugina Mirei che aveva preparato i biscotti.-
Chissà perché dopo avergli raccontato il mio sogno il sorriso che aveva è sparito improvvisamente. Sul suo viso si è dipinta una strana espressione pensierosa.
-Inu-chan? Tutto bene?-      chiedo un po’ preoccupata dal suo repentino cambiamento
-S…sì tutto bene. Sta arrivando il professore.-        mi dice spostando la sua attenzione sui libri
Ma che ho detto???
 
 
                                                                                             *******************
 

 
Non riesco a credere alle mie orecchie! Ha sognato una scena del passato!
Non so se essere felice o preoccupato. Stanno succedendo strane cose in questi ultimi giorni. Ho una brutta sensazione. Mi sembra sempre che qualcuno ci osservi anche se non trovo mai nessuno.
Inoltre sento il potere di Shi intensificarsi, segno che sta aumentando la sua barriera. Qualcosa si sta muovendo ma non capisco cosa.
E ora anche il sogno, anzi il ricordo, di Kagome.
C’è qualcosa che non va. Lo fiuto nell’aria. Ma qualunque cosa sia, sa ben nascondersi da me.
L’ora d’inglese scorre tranquilla finché degli strani movimenti fuori in cortile non mi mettono in allerta.
La mia forma umana non blocca certo i miei poteri di demone così riesco a fiutare un forte odore di sangue.
-InuYasha…-       mi chiama a bassa voce mia sorella guardandomi
-Sì, l’ho sentito.-      rispondo preoccupato
Subito dopo delle urla isteriche ci arrivano dal cortile. D’istinto tutti ci affacciamo per vedere cosa sia successo e quello che vedo non mi piace per niente.
-Oh Kami Sama! Quella è Kikyo!-         esclama Kagome portandosi una mano alla bocca
Tutti, compresa Kagome, si precipitano fuori dalle classi per andare a vedere cosa le sia capitato.
E’ riversa in una pozza di sangue. Sembra si sia gettata dall’ultimo piano dell’edificio, non prima di essersi trafitta l’addome con un grosso coltello da cucina.
-Scena alquanto particolare. Non trovi fratello?-          mi dice Mirei rimasta in classe con me ad osservare la scena dalla finestra
Kikyo è stata uccisa esattamente come Himeyasha. E la cosa mi preoccupa. Mi preoccupa in un modo incredibile.
-Non credi sia meglio andare a riprendere Kagome? Lì in mezzo a tutta quella confusione potrebbe esserci l’assassino.-
-Non sarà così stupido da ucciderla davanti a tutti Mirei. Se avesse voluto farlo avrebbe provato ad attaccare direttamente lei.-
-Hai notato che quella ragazzina somiglia un po’ a Kagome?-        mi fa notare mia sorella
Kikyo simile a Kagome? Io non ci ho mai fatto caso. Per me Kikyo non esisteva e non mi sono mai degnato di osservarla più di tanto. Ma ora che Mirei me lo fa notare, una leggera somiglianza c’è.
-Oh cazzo!-        esclamo precipitandomi fuori dall’aula per cercare Kagome
E se chi ha ucciso Kikyo l’avesse scambiata per Kagome? Se così fosse appena la vedrà e si accorgerà dell’errore cercherà di uccidere anche lei.
-Kagome!-        la chiamo tra la folla di curiosi
-Kagome!!-     urlo per farmi sentire
Accidenti alle ragazzine umane! Stanno strillando come delle oche! Ma che diavolo avranno da piangere? Nemmeno fossero state uccise loro!
-InuYasha. Sono qui!-      mi avvisa lei raggiungendomi
-Kagome! Veni andiamo via da qui.-       le dico trascinandola dentro la scuola
-Inu-chan ma che ti prende? Perché mi hai trascinata via così?-      mi chiede lei confusa
-Perché non è un bel vedere quello e tu sei molto sensibile. Non verrei che avessi gli incubi.-       la butto lì non avendo scuse plausibili
-Forse hai ragione, anche se a dir il vero non mi sono affatto impressionata. Comunque possiamo tornare a casa. I professori hanno detto che per oggi le lezioni vengono interrotte.-         mi informa con freddezza
Si comporta in modo strano. Non dico che la vorrei urlante e in lacrime come le altre ma, la cosa sembra non farle né caldo né freddo.
Anche Mirei si è accorta di questo strano comportamento. Per me e lei è normale osservare scene come queste. Ci siamo abituati al sangue. Ma non Kagome, che da bambina frignava perfino quando si tagliava un dito con la carta.
Tutta questa storia sta prendendo una strana piega che non mi piace per niente.
 
Nei giorni successivi sia io che Mirei vegliamo su Kagome senza sosta. Appena si renderanno conto che hanno ucciso la ragazza sbagliata tenteranno di sicuro di attaccarla.
Siamo nel periodo dell’ Hotaru Matsuri (**) e Kagome vuole per forza andare a vedere le lucciole stanotte.
Io avrei preferito di no ma come glielo spiego che può essere pericoloso perché qualcuno, uno yōkai, la vuole morta?
Io e mia sorella ci dirigiamo al tempio di Kagome per andare a prenderla. Nella zona del tempio la barriera di Shi è aumentata incredibilmente di potenza, tanto che Mirei vi è entrata con difficoltà. Altro segno che sarebbe meglio starsene a casa!
-Ciao ragazzi!-      ci accoglie Kagome tutta euforica, fasciata da un kimono verde molto elegante
-Ciao Kagome-chan! Che bella che sei in kimono!-         strilla Mirei saltandole quasi addosso
-Anche tu stai molto bene con il tuo kimono Miri-chan.-
-Sei bellissima Kagome.-         le dico io stringendola a me e baciandola
-Gra…grazie.-       risponde lei arrossendo
 
-Maledetta Shi! Se non fosse per la mia Jinsei adesso sarei ridotta in mille pezzetti. Ho la nausea!-        si lamenta Mirei mentre aspettiamo Kagome che è andata a prendere qualcosa da bere in cucina
Sicuramente se Mirei non avesse la spada gemella di Shi adesso sarebbe un mucchietto di ceneri.
-A me non crea problemi stranamente.-
-Per forza tu sei il marito! Ovvio che non ti rifiuti. Almeno possiamo stare tranquilli che qui dentro non può entrare alcun demone.-    
-Il fatto che la spada abbia aumentato ancora il kekkai significa che lui è vicino. Molto vicino-
-Ti riferisci a Seigetsu?-
-Chi altri potrebbe attentare alla vita di Hime? Nessuno oltre lui avrebbe motivo di volerla morta.-
-Non mi convince questa tua ipotesi fratello.-
-Eccomi coi biscotti e il tè.-           dice Kagome entrando col vassoio pieno di biscotti
-Waaah! I biscotti al cioccolato! Li adoro!-          esclama quella stupida di mia sorella con gli occhi lucidi
Tzs…sembra una bambina di dieci anni e non una dai-yōkai di quasi 10 secoli.
-Signore! Signore! Novità! Novità!-          mi sussurra all’orecchio il vecchio Myoga
Quando la vecchia pulce è nei paraggi c’è sempre qualcosa che non va. Accidenti!
Mirei ha sentito perfettamente la piccola voce di  Myoga e cerca di distrarre Kagome con una scusa.
-Kagome-chan questi biscotti sono buonissimi! Mi dai la ricetta per favore?-
-Certo vieni che te la scrivo.-
Appena si sono allontanate ne approfitto per sapere quali sono queste novità.
-Cosa è successo Myoga?-
-Dovete tornare nello Yōkai no Sekai  padrone! Il signorino Sesshomaru ha catturato uno dei capi dell’esercito di Seigetsu!-
-Che cosa hai detto?-      urlo attirando l’attenzione di Kagome
-Che succede Inu-chan? Tutto bene?-     mi chiede lei
-Si principessina, tutto bene. Ma devo andare via un attimo. Mi sono accorto di aver lasciato il cellulare a casa. Vado a riprenderlo e torno subito così andiamo alla festa. Nel frattempo Mirei può tenerti compagnia.-        le chiedo guardando mia sorella per farle capire di non lasciarla sola al momento
Anche se c’è Shi preferisco che con lei ci sia anche Mirei.
-Ma certo! Rimango molto volentieri con la mia amica. Così magari mi fa vedere come ha preparato questi buonissimi biscotti. Vero Kagome-chan?-
-Eh? Ah…sì ok Miri-chan. Mi raccomando non fare tardi Inu-chan.-
-Tranquilla torno subito.-       le dico dandole un dolce bacio sulla fronte
Appena fuori dalla sua visuale spicco in volo come un razzo per raggiungere il castello.
Voglio sapere com’ è riuscito Sesshomaru a catturare uno dei capi dell’esercito di quel bastardo.
 
 
                                                                                        *************************
 
 
Mi sento strana in questi giorni.
Continuo a fare strani sogni con InuYasha vestito in quel modo.
Lì non è umano, lo sogno come se fosse…un demone.
Ma la cosa più assurda è che sono sogni  sono così vividi che quasi mi fanno paura.
Ho sognato che ero piccola e gli andavo dietro, ma a lui davo fastidio. Mi scacciava via in malo modo.
Poi ci incontravamo anni dopo e lui mi corteggiava. Ci sposavamo ed eravamo felici.
Ma oltre lui sogno anche Mirei, un certo Sesshomaru, un ragazzo di cui non ricordo nome e volto e infine un certo Seigetsu. Tutti demoni.
Quest’ultimo poi mi trasmetteva sensazioni diverse. Un misto tra bene e male. Era come se gli volessi bene ma lo temessi. Non me lo so spiegare.
Sogno anche un uomo che mi dice delle cose, ma quando mi sveglio non ricordo chi sia e cosa mi diceva.
Ad InuYasha però non ho più detto nulla. Da quando gli ho raccontato del primo sogno è stata un po’ taciturno, quindi preferisco tenermeli per me.
Forse è geloso che sogni altri ragazzi, anche se è sempre lui in un certo modo.
-Kagome tutto bene?-         mi chiede Mirei distraendomi dai miei pensieri
-Sì Mirei tutto bene.-
-Non sembra. Hai una faccia pensierosa. Qualcosa non va? A me puoi confidarlo.-
-Beh…veramente, si tratta di alcuni sogni che faccio.-
-Sogni? Di che tipo?-
-Sogni strani. Ma quando ne ho parlato ad Inu-chan ha reagito in modo per me indecifrabile.-
-Che significa? Che sogni erano?-      mi  chiede lei incuriosita mentre addenta l’ennesimo biscotto
Le racconto tutti i miei sogni e lei resta con la bocca spalancata non terminando neppure di masticare il pezzo di biscotto restatole in bocca.
-Ecco, anche tu fai quella faccia. Ma perché reagite così?-       chiedo rattristandomi
Sembra che mi guardi come se fossi una pazza.
Sognare la gente come se fossero demoni non è una cosa bella ma io che posso farci?
-No…scusa…è che…sono sogni abbastanza particolari, ne converrai anche tu.-
-Lo so benissimo ma non posso farci nulla. Non decido io cosa sognare.-
-E sogni solo queste? Niente di particolare?-       mi chiede lei
-Che intendi?-
-Non fai sogni su…diciamo, degli scontri, delle liti con qualcuno, spade, sangue…-
-No. Perché dovrei sognare di litigare con qualcuno o cose del genere?-      chiedo stranita dalla sua richiesta
-Ah no beh, ecco…hai detto che sogni dei demoni. Chiedevo per questo.-      risponde prendendo un altro biscotto e ammutolendo improvvisamente
Non capisco che razza di domanda mi ha fatto. Spade, sangue, liti…boh.
Ma nella famiglia di InuYasha c’è qualcosa che non va? Nomino degli stupidi sogni e tutti ne sembrano stupiti.
Mentre riprendiamo a parlare di scuola, compiti ed esami, sentiamo la terra iniziare a tremare così tanto da non riuscire a stare in piedi.
-Oh mamma! Il terremoto!-          affermo in preda al panico mentre tutti gli oggetti rovinano sul pavimento rompendosi
-Accidenti!-           esclama Mirei mettendosi in piedi
Ma come riesce a stare in piedi? Io non ci riesco. Sono malamente seduta e mi tengo a malapena al tavolo.
La scossa dura tantissimo. Molto più delle solite scosse che di solito si sentono scuotere le terre nipponiche.
Sembrano lunghi minuti non secondi.
Quando finalmente finisce e io riapro gli occhi la casa è un disastro, ma stranamente accanto a me e Mirei non c’è un oggetto.
Il pensiero va subito alla mia famiglia, che fortunatamente sta bene e mi raggiunge in salotto.
-Tutto bene Kagome?-
-Sì mamma tutto bene e voi?-
-Stiamo tutti bene sorellina.-
Sollevata penso anche ad InuYasha che si trovava fuori. Lo chiamo al cellulare ma non risponde così inizio a preoccuparmi.
-Mirei dobbiamo andare da InuYasha. Non mi risponde al cellulare. Forse ha bisogno di aiuto!-      dico precipitandomi verso la porta per uscire, ma lei mi afferra con forza per un braccio impedendomi di uscire
-Mirei ma…- 
-Non ti muovere da dentro questa casa Kagome! Per nulla al mondo! Capito?-      mi dice spingendomi nel soggiorno e uscendo fuori in tutta fretta
Ma che le  è preso così all’improvviso? Mi ha fatto un male terribile al braccio.
Non ascoltando quello che mi ha detto mi precipito alla porta spalancandola…e i miei sogni prendono vita in quello che capisco essere un incubo.
 
 
                                                                                                     *********************
 
 
-Fratello eccoti finalmente. Myoga ti ha informato?-       mi chiede Hoshimaru accogliendomi
-Sì. Dov’è il prigioniero?-
-Nelle segrete ovviamente. Sesshomaru ha aspettato te per torturarlo e farlo parlare.-
-Bene.-       rispondo raggiungendo immediatamente le celle sotterranee
-InuYasha! Guarda un po’ che abbiamo qui?-         mi dice Sesshomaru mentre fa inginocchiare il prigioniero
È uno yōkai falena.
-Ti ha detto come si chiama?-
-No, ma ho preferito non torturarlo senza il tuo permesso. Lascio a te questo onore fratello.-
-Dunque dunque, così saresti al servizio di Seigetsu eh? Come ti chiami demone?-     chiedo con tono pacato
Prima di picchiarlo a sangue vediamo se ragiona con le buone.
Il demone mi guarda ma non risponde.
-Te lo chiedo nuovamente…come ti chiami?-
-Non ho intenzione di dirtelo, cane!-
-Va bene non mi importa in fin dei conti. Voglio sapere dove si nasconde Seigetsu.-
-Pensi che te lo dirò?-
-Tu DEVI dirmelo, se vuoi vivere, stupido demone! Dove si trova il tuo padrone?-
-Fottiti!-          risponde lui
Bene come non detto, il mio autocontrollo non dura molto a quanto pare.
-Pessima scelta!-         replico scrocchiando le mie dita e conficcandogliele  nell’addome sollevandolo poi da terra
Il demone geme dal dolore mentre i miei artigli stritolano le sue interiora. Il sangue cola lungo il mio braccio mentre lo tengo ancora sollevato per aria.
Mi stranisce quanto sia debole questo insulso essere, considerato che era uno dei seguaci di Seigetsu.
-Rispondi se non vuoi morire tra atroci sofferenze bastardo!-    
-Non…non lo so dov’è adesso! Prima era nel regno degli umani ma poi è tornato qui. Adesso non so dove sia!-            risponde sputando sangue e muovendo i piedi sperando di raggiungere il suolo
Decido di allentare la presa e lanciarlo in fondo alla cella. Forse adesso parlerà senza molte esitazioni.
-Non sai dov’è adesso dici? Potrei anche crederti. Cosa ci faceva nel Ningen no Sekai?-
-Voleva trovare… un’ umana. La reincarnazione di sua… sorella.-         risponde tenendosi lo stomaco
Una sorella? Reincarnata in una umana? Non starà davvero parlando di Hime?
-Di quale sorella stai parlando?-
-Vostra moglie!-     
-Himeyasha non aveva fratelli, solo sorelle. Che ti stai inventando?-        urlo furioso afferrandolo per il collo
-In…invece lei…era sua sorella e…amante!-         rivela in un sussurro che mi gela il sangue
Ma che diavolo sta farneticando questo tizio?
-Stai mentendo! Non ti credo!-           sbraito stringendo più forte il suo collo
Ma sono costretto a lasciare la presa per farlo respirare. Mi serve vivo questo maledetto!
-Cosa pensate abbia fatto vostra moglie in quei cento anni che vi era stata lontana?-          ribatte lui cercando di riprendere fiato
Vorrei squartarlo e darlo in pasto ai lupi ma devo contenermi! Il sangue mi sta ribollendo!
Voglio capire che diamine sta dicendo.
-Himeyasha è stata in guerra col padre! Che vuoi insinuare?-
-Vedo che la vostra sposa non vi ha informato di nulla. Allora ve lo spiegherò io. Chi credete le abbia insegnato a lottare così bene con la spada?-     mi chiede sollevandosi e mettendosi seduto
-E sentiamo…chi sarebbe stato? Seigetsu?-
-Esattamente. Lo ha fatto nel periodo in cui vostra moglie stava col mio padrone. Pensandoci erano una bella coppia.-        rivela ridendo divertito
-Anche se fosse, come puoi dire che fossero fratello e sorella?-        chiedo stringendo il pugno dalla rabbia nel pensare mia moglie a letto con Seigetsu
-Il padre di vostra moglie ebbe un figlio con una yasha molto bella ma estremamente debole, che non venne mai riconosciuto come figlio legittimo, abbandonato e quindi estromesso dall’ereditare le terre del padre. Come sapete, nel vostro clan di inu-yōkai, solo i figli di demoni maggiori possono essere considerati legittimi ed ereditare.-
-Sì lo so ma non capisco questo cosa c’entri con mia moglie!-
-C’entra quando quel figlio altri non è che il mio padrone. Vostro suocero decise di lasciare le terre dell’est alla figlia minore, essendo lei la più combattiva di tutte. Per vendicarsi del padre, il nobile Seigetsu ideò così un piano molto astuto: sedurre sua sorella minore senza rivelarle la sua vera identità, sposarla e ottenere le sue terre, che gli spettavano per diritto essendo il primo e unico figlio maschio. La loro storia durò diversi anni. Peccato che quella donna non aveva mai dimenticato il suo primo amore, cioè voi, lasciando così il mio padrone prima che questi avesse ottenuto il suo scopo, rifiutando di sposarlo. Accecato dalla rabbia, dopo aver radunato un vasto esercito di demoni, decise di attaccare voi e quella che diventò in seguito la vostra compagna, così da potersi prendere sia le sue terre che la sorella, per poterla uccidere e vendicarsi. Peccato che…-
-Peccato che non avesse tenuto in conto che sposando me le terre di Himeyasha diventarono mie e non più sue. Avrebbe dovuto uccidere anche me per averle.-                lo interrompo finendo la sua frase
-Esattamente.-
Non riesco a credere alle mie orecchie! Questa storia è assurda! Ma ancora più assurdo è che io non sapessi che Hime abbia avuto una storia con Seigetsu.
Lei non sapeva che fosse suo fratello, però non mi ha rivelato nulla ugualmente. Perché?
Credevo che l’unico uomo che avesse avuto vicino prima di me fosse quello che lei stessa uccise, quel Naraku.
Non capisco. Mi sento confuso. Sarà la verità quella che mi ha detto questo demone?
-Ma se il suo scopo erano le terre di Himeyasha, diventate in seguito di InuYasha, perché Seigetsu la sta ancora cercando? E nel regno degli umani per giunta. Non avrebbe più senso cercare mio fratello e uccidere lui?-        interviene Sesshomaru che fino a quel momento non aveva aperto bocca
-Lui vuole vendicarsi per l’abbandono ricevuto dalla sorella, esattamente come dal padre. La vendetta è più forte della sete di potere. Credo che in fondo si fosse affezionato a sua sorella, forse più del dovuto.-
-Ma lui l’ha già uccisa una volta. Perché cercare la sua reincarnazione per ucciderla ancora?-
-Mfh…che sciocchi. Il mio padrone non è mai riuscito a mettere le mani sulla sua preda. Qualcuno vi era arrivato per primo.-
-Che cosa? Quindi non sarebbe stato Seigetsu ad uccidere Hime?-      esclamo ancora sconvolto
-Purtroppo per lui no, ma ha intenzione di rimediare proprio in questo momento, mentre voi siete qui a perdere tempo con me stupido cane!-        rivela il demone spargendo dalle sue ali una strana polvere
-Maledizione!-    urlo stringendo gli occhi che bruciano come se stessero per prendere fuoco
-Mi spiace per voi ma il mio soggiorno nelle vostre “amabili” celle è terminato. Adesso devo far ritorno dal mio padrone. Ah… e per soddisfare la tua curiosità demone cane…il mio nome è Menomaru.-        dice prima di trasformarsi in un gruppo di numerose falene e fuggire
Dannazione…era un diversivo per allontanarmi! Devo correre subito da Kagome! È in pericolo!
 
 
 
 
 
 
 








(*) Si ha notizie dei primi biscotti già dall’anno 1000,  quindi nell’anno in cui Inu e Hime stavano insieme (1500)  ne dovevano esistere diverse preparazioni.
(**) L’Hotaru Matsuri è la festa delle lucciole che si tiene nel periodo estivo tra giugno e luglio. Le lucciole, in amore, danno vita ad una danza di colori bellissime. Le ho viste in svariate foto e cavoli vorrei vederle anche io dal vivo T_T
 
E dunque rieccomi. Contenti? ^_^
Qualcosa si muove…e che cose!!! Seigetsu in persona si sta muovendo. E ora? Che succederà?
Al prossimo cap per saperlo ^_^ ( anche se la foto di copertina credo sia abbastanza esplicita ^_^)
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 



 
   
 
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