Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lavandarose    28/10/2013    3 recensioni
Tu eri “la piccola Corvonero”, di nome e di fatto, la figlia di una parentela pesante. E non c'erano tanti bambini della tua età allora nella scuola.
Sì, perché non è facile per nulla essere la figlia di uno dei fondatori di Hogwarts. E non uno qualsiasi, no, vero Helena? Perché tu sei la figlia di Corinna Corvonero, la strega più intelligente della sua epoca. Forse di tutte le epoche.
One shot partecipante al quinto turno del Contest " La sfida dei grandi autori" di Fa92
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Helena Corvonero
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NdA: Viste tutte le traduzioni in italiano del nome di Rowena Rawenclaw, ho deciso di adottare qui la traduzione Corinna Corvonero.


 


 

Grigia.
Grigia come la tua anima. Grigi sono i tuoi pensieri e grigio é il tuo cuore. C'è ancora qualcuno che si ricorda come ti chiami davvero?
Helena. Sei Helena, ma per tutti ora sei la Dama Grigia, il fantasma di Corvonero.
Se solo gli altri sapessero il dolore che ti porti dentro, vero Helena? Forse ti si avvicinerebbero di più, forse ti chiederebbero qualcosa di te.
Magari il tuo nome.
Ma hai deciso di essere forte, almeno stavolta. In fondo devi qualcosa a qualcuno. Sì,un qualcuno che ha un nome e cognome, ma tu non hai voglia di pronunciarli, non ancora: ti fa troppo male il cuore.
E così passi tra i tavoli della Sala Grande, mentre un'altra nidiata di nuovi arrivi è stata smistata e ora si stanno godendo la cena.
Voli leggera tra i tavoli della casata che rappresenti e guardi chi stavolta é stato assegnato a voi.
Alcuni sembrano così giovani e si stringono gli uni con gli altri, altri sono più smaliziati e sorridono cercando di scambiare due parole con i compagni più grandi di loro.
Tuo malgrado ti sfugge un sorriso. Anche tu hai avuto la loro età, ma non hai avuto tante possibilità di interagire con tuoi coetanei.
No, tu eri “la piccola Corvonero”, di nome e di fatto, la figlia di una parentela pesante. E non c'erano tanti bambini della tua età allora nella scuola.
Sì, perché non è facile per nulla essere la figlia di uno dei fondatori di Hogwarts. E non uno qualsiasi, no, vero Helena? Perché tu sei la figlia di Corinna Corvonero, la strega più intelligente della sua epoca. Forse di tutte le epoche.
Ecco, almeno nella tua mente sei riuscita a pronunciare quel nome. Corinna.
Dovresti pensare a lei come mamma, ma lo sai da te quanto é stato difficile crescere come la “figlia di Corinna”. La strega perfetta che sapeva sempre cosa fare e cosa dire.
E sì, le sue parole preferite le ricordi a memoria da quanto ti sono state ripetute: Un ingegno smisurato per il mago é un dono grato.
Come no. Infatti guarda che fine hai fatto tu. Davvero era così importante essere intelligente? E soprattutto più intelligente di tua madre? Forse no. Ma solo adesso lo sai.
Volteggi ancora un po' attorno al tavolo di Corvonero e tuo malgrado ascolti i discorsi dei ragazzi. Raccontano di vacanze, di tempo passato con i loro genitori, di nuovi libri magici letti.
Li ascolti un po' distrattamente, i tuoi pensieri sono in un altro luogo. Alzi gli occhi e vedi il Barone Sanguinario,il fantasma della casata Serpeverde. Ti sta guardando, forse sa a chi stai pensando, ma decide di non avvicinarsi a te.
Buffo, quando non avresti voluto essere trovata lui ti ha scovato e ti ha poi ucciso. E ora che vorresti un po' di calore nessuno parla con te. Sì, evitano anche di darti un po' di calore, un abbraccio anche virtuale, una carezza dell'anima.
Perché sì, un'anima tu ancora ce l'hai.
Non capiscono che ora vorresti tanto parlare di tua madre? Che vorresti non essere scappata in Albania con il suo diadema? Che avresti voluto poterla salutare un'ultima volta?
Avresti voluto sapere di essere stata perdonata.
Ma perché il mondo ti ha sempre rifiutato? Perché hai sempre dovuto lottare per qualsiasi cosa tu desiderassi? Sì, Helena, hai spesso pensato di dover faticare il doppio per riuscire ad avere quello che gli altri ottenevano con facilità. Mentre tu più lottavi e meno ottenevi.
Tutto quel tempo sprecato a cercare di farsi amare...
Distogli gli occhi dal Barone e dal carico di pensieri dolorosi che porta con sé e ti volti verso il tavolo del preside e dei professori.
Fluttui un po' più vicino a loro, nessuno si disturba se ti vedono osservarli, tu sei il fantasma di una casata, tu puoi tutto.
Ironico.
Allora sei fuggita proprio perché ti sentivi di non potere nulla.
Ora tutto ti é concesso.
Scacci il pensiero e ti sforzi di osservare il nuovo preside, Albus Silente. Da un paio di anni ha sostituito Armando Dippet, un uomo buono, anche se un po' ingenuo.
Ti ricordi bene tutto. Ricordi quanti problemi ha avuto con un alunno in particolare ai suoi tempi. Chissà se quel che é successo in passato avrà delle ripercussioni sul futuro.
Forse sì.
Non ti rimane che sperare che questo Albus abbia l'occhio lungo e sappia porre rimedio agli errori già commessi. Ha fatto il professore di Trasfigurazione per tanti anni, tu lo ricordi bene, ti sembra che possa essere una valida alternativa a Dippet.
Forse anche meglio, chissà.
Passi in rassegna gli altri professori, anche la nuova insegnante di trasfigurazione, Minerva McGranitt che ha preso il posto di Silente, ti sembra una persona valida.
Dovranno essere tutti forti per i tempi che, prima o poi, arriveranno. Tu lo senti, Helena, tu lo sai. Da quando sei diventata un fantasma i tuoi sensi si sono acuiti così tanto da poter quasi sentire il futuro.
Gli occhi ti cadono sul Cappello Parlante, al suo posto a fianco della tavola dei professori.
Ti si stringe un attimo il cuore mentre alcuni ricordi si fanno strada in te e chiudi gli occhi per rivederli ancora una volta.

Sei ancora piccola, cammini per i corridoi di Hogwarts come la bambina curiosa che sei. La tua mamma e gli altri fondatori della scuola sono occupati a fare qualcosa. Non sai cosa, ma sai che sono sempre occupati in altre faccende. La scuola è molto impegnativa e loro vogliono essere sicuri di fare del loro meglio per creare una solida e onesta classe magica. Ti manca, la tua mamma. Spesso la cerchi, ma lei é impegnata. Sei ancora una bimba, non capisci la differenza tra il fatto di dover impiegare al meglio la propria magia al servizio di altri maghi e l'ignorarti. Tu sai solo che vorresti vedere di più la mamma e che non la vedi quasi mai. Cammini chiedendoti in che modo dovresti comportarti per avere le attenzioni che senti di meritare. D'improvviso ti accorgi che il cappello di Godric è appoggiato su un divano nel corridoio. Corri verso di lui e lo tocchi con manine gentili e curiose. Sai che la mamma e gli altri stanno parlando spesso del cappello in questi ultimi giorni. Dicono di volerlo stregare tutti assieme per renderlo potente e per non sbagliare nel giudicare un ragazzo e la sua casa di appartenenza. Non hai capito bene che cosa significa questo, sai solo che il cappello ti piace e ti ricorda Godric. E tu gli vuoi bene, é gentile con te, come anche Tosca e Salazar. Li chiami per nome dentro di te, sono il tuo ricordo da sempre. Sono la tua casa, qualcosa di familiare.
Stai per toccare ancora il cappello quando senti un fruscio e una voce dietro di te.
- Helena!
La voce della mamma. Ti giri e la guardi con sguardo colpevole, anche se non sai perché, la mano ancora allungata verso il capello. Sì, non sai perché devi sentirti in colpa, ma tua madre ha sempre avuto la capacità di farti sentire colta in fallo anche quando non era così.
- Cosa stai facendo, cara?
Ritrai la mano e corri verso di lei aggrappandoti alla sua gonna. Non vuoi deluderla, vuoi che sia contenta di te e scegli di dire la verità.
- C'era il cappello di Godric, mamma. Volevo solo toccarlo.
- Lo sai che non puoi, Helena. Sei una bambina intelligente, lo sai che certe cose magiche non si possono toccare.
- Perché non posso toccarlo, mamma?
- Sei ancora piccola, potrebbe essere pericoloso.
- Ma a me piace giocare con le cose magiche.
Insisti, batti il piedino per terra. Ricordi ancora il sorriso che le si aprì allora sul viso e il modo in cui si inginocchiò davanti a te abbracciandoti.
- Le “ cose magiche” come le chiami tu sono faccende davvero importanti. Non ci si può giocare, ma questo lo capirai quando sarai più grande.
- Ma io sono grande, mamma! Me lo dici anche tu che sono una brava bambina!
Lei aveva sorriso ancora di più e di aveva abbracciato.
- Essere bravi e essere grandi non sono la stessa cosa, Helena!
- Ma sono grande da portare qualche volta il tuo diadema, me lo hai detto tu. E anche quella é una cosa magica!
Ed era stato in quel momento che la tua mamma aveva smesso di sorridere e aveva portato una mano al gioiello che portava appoggiato ai lunghi capelli neri, simili ai tuoi.
Forse aveva già nel cuore e nella mente il futuro? Sapeva già che quel gioiello sarebbe stato non solo la causa della vostra separazione, ma che avrebbe portato ulteriori dolori e distruzioni?
Non lo avresti mai saputo.
In quel momento eri solo una bambina che voleva avere attenzione dalla mamma.
- Helena, ci sono cose che sono più grandi e misteriose di quel che puoi capire ora. Fai la brava, sii diligente e vieni con me.
- Dove andiamo?
- In biblioteca. Ci sono tanti libri da leggere e cose da imparare. E tu hai voglia di imparare tutto quello che sa anche la mamma, vero?
No, non ne avevi assolutamente voglia, avresti voluto dirle di stare con te a giocare. Ma deluderla era l'ultima cosa che volevi, perciò hai chiuso gli occhi e le hai detto solamente sì, ancora un sì, mentre le davi la mano e ti incamminavi con lei nella sala studio.


Apri gli occhi e cerchi di ritornare ancorata alla realtà del momento.
Va bene, va tutto bene. Sei Helena Corvonero, sei il fantasma della tua casata e stai guardando la cena di un nuovo inizio anno a Hogwarts.
Strano come dopo la morte tutto si perda tranne che le emozioni. Ricordi esattamente come ti sentivi da bambina e come hai fatto di tutto per compiacerle.
E ti senti ancora come quella bambina. Sì, alla fine sei rimasta un po' bambina nel tuo cuore.
Continui a svolazzare svogliatamente e lasci che i pensieri fluttuino come te.
Il nuovo preside ha già fatto il discorso, la cena è quasi finita e tra un po' tutti andranno nelle loro stanze. Domani si ricomincia, domani sarà tutto come sempre.
E tu porterai i tuoi pensieri e i tuoi dolori con te. Non riesci a parlare con nessuno, a parte qualche Corovonero di tanto in tanto. Ma sembra che tutti abbiano paura di te. Forse perché stai sulle tue? Forse perché non hai tanta voglia di far scoprire quello che hai fatto tu?
Ma dovresti, in fondo pare che tutti ti abbiano perdonata, alla fine.
Ti giri ancora e stavolta te lo trovi davanti. Lui, il Barone Sanguinario.
Ti guarda con occhi tristi e accenna un sorriso.
Rimani un attimo interdetta, ma alla fine ricambi. In fondo è successo tanto tempo fa.
Chiudi per un attimo ancora gli occhi e i ricordi si susseguono veloci e impietosi.

Sei grande ora. Non sei più la bambina delusa di qualche anno prima. Sei un'adolescente ribelle e arrabbiata. Gliele vuoi fare pagare, tutte e con gli interessi. Cammini veloce fuori da Hogwarts, le tue cose in una borsa, fortunatamente con la magia sei riuscita a fare stare tutto in una piccola valigia. In fondo non sei la figlia della strega più intelligente? Ovviamente riesci a fare tutte le magie che vuoi, sei intelligente anche tu.
Intelligente e arrabbiata.
Stringi con rabbia il diadema che hai tra le mani. Glielo hai preso, sì. Qualcosa te la doveva. E visto che ti era sempre sembrato che tenesse più a questo dannato diadema che a te, te lo sei preso.
Non dovevi toccare i suoi oggetti magici? Bene, eccoci qui.
Vuoi proprio vedere, ora, se la grande Corinna Corvonero sarà più triste per la tua fuga o per la perdita del suo gioiello.
Non giureresti sulla risposta.
Ma ora vuoi solo andartene, scappare via lontano, cercare un posto dove nessuno ti trovi e dove vivere la tua vita.
Sola. Tanto ti sei sempre sentita così nella tua vita, cosa cambia?


I ricordi si susseguono veloci, non riesci nemmeno a fermarli. Non vuoi fermarli. Ora la scena cambia e sai che stai per ricordare il momento più doloroso della tua vita.

Sai che è dietro di te. Ti sei nascosta al mondo, alla magia, a lei. Sei arrivata fino in Albania. Ma lei ti ha trovato, ti trova sempre.
E ha mandato lui, il Barone. Ovviamente: la strega più intelligente del mondo sapeva che lui era innamorato di lei, quindi sarebbe arrivato in capo al mondo pur di trovarti.
O ritrovare il suo gioiello?
Lo hai sentito arrivare, nella foresta dove ti trovi da mesi. Hai fatto appena in tempo a nascondere il diadema nel tronco di un albero.
No, non tornerai con lui, qualsiasi cosa lui ti dica.
- É malata, Helena. Torna, vuole solo salutarti.
Non te le aspettavi quelle parole, é vero, ma non te la senti comunque di dargliela vinta ancora una volta.
- No.
Solo una parola, ma una parola che avrebbe avuto delle conseguenze estreme. Un primo no. Forse davvero il primo della tua vita.
Non sapevi che sarebbe stato anche l'ultimo.
Avete discusso, lui cercava di convincerti, tu non ti muovevi dalle tue posizioni.
La discussione, da aspra che era, si é trasformata in un vero e proprio litigio furioso. Poi lui ha cercato di toccarti un polso, forse per scuoterti, forse per farti tornare in te, non lo saprai mai.
Gli hai urlato di non toccarti, che era un servo di sua madre, che non saresti mai tornata. E poi l'affondo finale: - E non farti illusioni su di me, non ti amerò mai. Non potrei mai amare una nullità come te. Rassegnati.
Ricordi solo il furore nei suoi occhi e poi un lampo verde. E ti sei vista per terra, mentre tu uscivi dal tuo corpo e diventavi la Dama che sei ora.
Ti sei guardata: eri a terra, con gli occhi aperti e vuoti, gambe e braccia scomposte e il Barone che piangeva accanto a te.
La furia l'aveva accecato e ti aveva ucciso in un impeto di rabbia.
Non hai realizzato subito di essere morta, no. Ti ci è voluto qualche attimo. Ma presto hai capito che la rabbia, il dolore e tutte le mancanze erano scomparse assieme alla tua vita.
Ora non importava più nulla.
E poi lo hai visto prendere una decisione, il bagliore di un pugnale e in un attimo si era ucciso vicino al tuo corpo. Hai visto il suo cadavere cadere sopra il tuo, in un ultimo abbraccio che vi avrebbe unito per sempre nella morte. E poi hai visto la sua essenza fluttuare verso di te, triste, serio. Ha solo allungato una mano e tu l'hai presa.
Tutto era finito, ti potevi anche permettere di mostrarti per quello che eri: la stessa bambina impaurita che correva per i corridoi di Hogwarts cercando la mamma.
Non hai fatto in tempo a salutarla, la tua mamma. È morta di crepacuore, dicono, ma tu sapevi che era già malata e questo é un altro dei tuoi fardelli che ti porti dentro al cuore.


 

Apri gli occhi e ti trovi ancora il Barone davanti. Siete a Hogwarts, l'unico luogo in cui ti senti a casa. Sono passati solo pochi secondi, ma tu in quel lasso di tempo hai percorso una vita.
Molto probabilmente lui ha capito a cosa stai pensando e allunga una mano per prendere la tua, facendo tintinnare le catene del rimorso, quelle che gli stringono il corpo e gli impediscono di dimenticare ciò che ha fatto.
Non te la senti di ricambiare quella stretta, non ora, ma ti lasci andare a un sorriso.
Lui guarda e capisce: per ora questo tuo sorriso gli basta, gli deve bastare.
Ti giri e vedi i primi ragazzi alzarsi per andare verso la loro stanza e gli elfi domestici iniziare la pulire la sala e preparare per la colazione del giorno dopo.
Sospiri.
Alla fine vorresti solo un po' di serenità, vorresti cercare di dimenticare qualche particolare della tua vita, invece il tuo inferno é quello di ricordare sempre quello che hai fatto.
Vorresti solo avere un po' di tranquillità, cercare di lasciare libera la mente da quel che è successo.
In fondo tutti ti hanno capita e perdonata.
Corinna per averla derubata, essere scappata e non esserci stata al momento della morte.
Il Barone per averlo trasformato in un omicida e in un suicida.
Il mondo magico in generale.
Lo sai, tutti.
Tutti, tranne te.




 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lavandarose