28/10/2013
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GRANDI SPERANZE
E’ seduta sulla panca in pietra grezza della cripta dei Salvatore.
Le gambe incrociate, le braccia tese ad aggrapparsi a quella superficie fredda.
Come il suo cuore.
Caroline ha la testa bassa, cerca di fissare alcuni sassolini che luccicano sul pavimento terroso, illuminati dai raggi del sole autunnale.
Lo stesso che in quel momento le bagna i capelli di una luce così chiara da apparire irreale.
Sta pensando a lui.
A Tyler.
Sa che non dovrebbe, sa bene che la sua relazione con l’ibrido è morta e sepolta ma proprio non può fare a meno di ripensare alle sue braccia che la stringono, così forti e protettive, e la sua spalla, come un porto sicuro per le sue lacrime durante il funerale di Bonnie.
Bonnie e Tyler erano una certezza nella sua vita.
Una certezza fondamentale che è venuta a mancare.
Come suo padre.
Come Klaus.
Come tante altre cose..
Sembra che il tempo le porti via tutto ciò che ama condannandola ad un’esistenza vuota d’affetti.
“Ehy”
Caroline si volta per fissare un paio di scarpe di cuoio nero.
Risale sui jeans, poi sulla t-shirt chiara e infine sul viso dell’ospite.
Anche se è una vampira, non l’ha sentito arrivare.
Caroline guarda Stefan, per certi versi il nuovo Stefan, uno che non conosce ma che stranamente arriva in ogni momento in cui lei ha bisogno di qualcuno..
Come se il vampiro potesse udire il suo silenzioso e disperato grido d’aiuto in qualunque luogo si trovi.
Stefan la guarda in volto attentamente, Caroline sa cosa il minore dei Salvatore sta pensando.
“E’ solo.. il sole. Il sole mi brucia gli occhi”
Spiega la vampira cercando di giustificare i suoi occhi arrossati e umidi di pianto.
Lui sorride, facendole capire che non s’è l’è bevuta.
Caroline sorride di rimando, sa che il suo tono di voce non era affatto convincente.
“Il sole?”
Rincalza lui ironico mentre Care toglie una mano per far spazio al vampiro che si siede al suo fianco.
Per ironia della sorte, sono due vampiri tristi in una cripta che puzza di morte e di vecchio.
Caroline ci pensa e scoppia a ridere, una risata fragorosa, violenta, esasperata.
Stefan la guarda incuriosito, senza capire.
Ma non pensa che lei sia matta.
“Che succede?”
Le chiede contagiato dall’improvviso umorismo della ragazza.
Lei alza una mano ad indicare le mura che li circondano.
“Siamo due vampiri in una cripta..”
Continua a ridere mentre parla, lo fa per prendersi una tregua dal dolore che l’affligge.
“.. non dovremmo sentirci in qualche modo.. a casa?!”
L’ultima parola suona come una domanda, incerta, timida.
Come il suo umore in quel momento.
“Dovresti smetterla di considerare il libro ‘Dracula’ come una bibbia del vampirismo”
La punzecchia lui mentre entrambi sentono l’entusiasmo scemare e un’aria grave tornare a pesare sulle loro spalle stanche.
Care distoglie lo sguardo imbarazzata, tornando a fissare il pulviscolo che danza nel fascio di luce proveniente dall’unica piccola finestra rotta della cripta.
“Stai pensando a lui?”
È Stefan a rompere quel silenzio e a dar voce ai suoi pensieri.
Care si sente scoperta, nuda davanti ai suoi occhi verde smeraldo, ma per qualche strana ragione non se ne vergogna.
Non tenta di difendere se stessa e le sue emozioni con lui.
Anche se questo è uno Stefan senza memoria che ha imparato a conoscerla da pochi giorni.
Ma forse è proprio questo il segreto: con un estraneo è più facile abbandonarsi alle confidenze.
Fissa il suo viso, con quei tratti nobili di fine Ottocento e ammette la verità a lui e a se stessa.
“So che non dovrei più pensarci.. è inutile, lui ha fatto la sua scelta e io devo lasciarlo libero di fare ciò che vuole.. non ha scelto me, ma non è questo il punto..”
Sospira mentre Stefan continua a osservarla imparziale e distante, ma non troppo, come un bravo psicanalista.
“..il punto è che io l’avevo quasi accettato.. ero pronta a ricominciare senza di lui, perché ho capito che era la cosa giusta da fare.. ma..”
Care esita, alza lo sguardo impaurita mentre fissa gli occhi profondi e luminosi del ragazzo.
Sa che le parole che sta per dire hanno un peso e che una volta pronunciate non potrà più rimangiarsele.
“..al funerale, mentre mi stringeva e mi consolava così in quel modo.. non come fossimo semplici amici o ex.. ho pensato… e se fosse davvero lui quello giusto? Se fosse lui la mia persona e io lo sto semplicemente lasciando andare? Se un giorno, tra qualche decennio mi pentissi della mia scelta di non aver fatto nulla per fermarlo? Di essermi arresa?!”
Le sue mani, posate in grembo, tremano leggermente.
Stefan le afferra con una mano nel tentativo di calmarla.
Le stringe per trasmetterle la sua serenità, la sua pacatezza.
Caroline è sorpresa dall’effetto di quella stretta potente ma allo stesso tempo delicata.
Piano piano sente l’angoscia abbandonarla mentre il suo cuore si fa più leggero.
Capisce che è merito di lui, delle sue mani e dei suoi occhi senza memoria, ma terribilmente domati.
Come un oceano in piena estate.
Quando Stefan vede le rughe di preoccupazione sparire dal viso pallido della vampira, parla con un tono di voce lento e basso.
Come una carezza di seta.
“Sai tempo fa, qualcuno di estremamente saggio mi ha detto che il mondo è pieno di possibilità. Che anche se per noi una persona è stata come.. un’anima gemella, dobbiamo accettare che è finita e andare avanti.. perché il mondo è pieno di anime gemelle. Di persone che quando meno te lo aspetti entrano a far parte della tua vita stravolgendola. Ed è per questo che dobbiamo continuare a lottare: per essere felici e lasciare aperta quella porta a chi verrà dopo”
Caroline sorride riconoscendosi in quelle parole.
Sa che è stata lei a dirle al vampiro tempo prima, durante un ballo al liceo, quando Elena cominciava a capire il suo profondo amore per Damon e Stefan soffriva impotente vedendo ciò che stava accadendo tra le due persone più importanti per lui.
“Vorrei rincontrare questa persona estremamente saggia, perché è da un po’ che manca da queste parti”
Scherza la ragazza, un sorriso sincero tra le ultime lacrime che scendono.
“Sono sicuro che tornerà presto”
Risponde Stefan e per qualche ignota ragione lei gli crede.
Sente una piccola speranza rinascere.
Entrambi la percepiscono e voltano la testa, lasciandosi le mani imbarazzati.
Dopo qualche attimo di silenzio, Caroline è scossa da un’improvvisa intuizione.
“Ehy”
Sospira allarmata incrociando di nuovo il suo sguardo.
“Hai ricordato le mie parole… m-ma come? Stai riacquisendo la tua memoria?”
Stefan sorride triste scuotendo la testa e abbassando gli occhi.
“No. Diciamo solo che il vecchio Stefan era un gran scrittore melodrammatico.. un vero Shakespeariano doc. E il nuovo Stefan non ha bruciato tutti i suoi diari in un moto di rabbia e sconforto”
Lei gli sorride e posa una mano fredda sulla sua.
Stefan si sofferma un attimo su quel tocco casuale e delicato.
Lo trova confortante e terribilmente piacevole.
“Tornerà”
Mormora la ragazza e per un attimo lui teme che stiano parlando di Elena.
“La memoria tornerà. Ricorderai tutto, sarai di nuovo.. tu”
Le sorride di rimando.
“Lo so”
Risponde semplicemente.
Ma adesso, per la prima volta, ci crede davvero.