11. Ogni
cosa al suo posto
Una settimana
dopo…
-Insomma, sorellina, si è
risolto tutto.
La ragazza sorrise al
fratello, euforica: ogni cosa stava tornando al suo posto.
-Già. Papà ha riavuto la
palestra e ti aspetta per metterti alla prova.
-Bhe, digli che non sarà
così facile battermi- scherzò Max, lieto di quelle buone notizie. –E
Blake?
-La Lega era infuriata per
la sua presa in giro e voleva farlo marcire in prigione. Ma papà ha trovato uno
splendido modo per punirlo e fargli perdere quei chili di troppo che aveva
accumulato in questi mesi.
-E
quale?
-Lo hanno spedito ad
Altopiano Blu, come uomo delle pulizie!
Il giovane scoppiò a
ridere: doveva ammettere che era una pena azzeccata per quello scansafatiche
pieno di sé. Era tornato alla polvere da cui era venuto.
-Allora adesso ti aspetta
la gara pokemon di Borgo Foglianova- continuò.
-Sì. Io e Drew siamo in
partenza. Sai…- iniziò, arrossendo.
-Avete finalmente ammesso
i vostri sentimenti- concluse per lei il ragazzo, intuendo la verità. –Ce n'è
voluto di tempo…- scherzò. Ma addolcì il tono nel dirle: -Sono felice per te,
Vera.
-Grazie,
Max.
-Ti seguirò in
televisione. Buon viaggio.
-Non mi auguri buona
fortuna?- domandò stupita.
-Non hai bisogno di
fortuna: sei la migliore- affermò, chiudendo il
collegamento.
La bruna scosse la testa:
suo fratello era un tesoro. A volte.
Radunò il suo bagaglio, un
piccolo zainetto rosso, controllando di aver preso tutto, poi uscì in giardino,
dove la aspettavano Drew e il suo Flygon.
-Pronta?- le domandò il
coordinatore.
-Sì, devo solo salutare i
miei genitori- rispose la coetanea, chiamandoli. Li abbracciò, promettendo loro
di tornare presto.
Norman la osservò,
sospirando: stava affidandola a quel ragazzo, la stava perdendo. Ma era così
felice, c'era così tanta gioia sul viso della figlia, che non poteva far altro
che lasciarla andare.
-Drew!-
esclamò.
I due erano già sul
pokemon, pronti a lasciare Hoenn. Pronti per vivere la loro nuova vita insieme.
Il diciassettenne si voltò, incrociando lo sguardo del capopalestra. Uno sguardo
che diceva tutto.
-Abbi cura di lei- gli
raccomandò.
-Certo- assicurò Drew,
posando una mano sulle braccia che Vera gli teneva attorno alla
vita.
Flygon si alzò in volo,
compiendo un giro sopra la palestra e dirigendosi verso Johto, portando i
coordinatori alla loro prossima meta. La regione di Hoenn era ormai un paesaggio
indistinto sotto di loro, macchie colorate che scorrevano come il nastro di un
film.
-Ne sentirai la mancanza?-
chiese il giovane, volgendosi verso la fanciulla.
-Un po'…come sempre-
replicò lei, poggiandogli la testa su una spalla. Era così dolce il suo tepore,
il suo profumo di rose…il sapere che lui ci sarebbe stato sempre…che non
l'avrebbe abbandonata. Che la sicurezza che riusciva sempre a trasmetterle, non
ci sarebbe stata solo per una gara pokemon… Che non
lo avrebbe più visto andarsene, come una sagoma delineata dal sole al tramonto,
serrando nel cuore la speranza di rincontrarlo alla sfida successiva.
–Drew?
-Dimmi.
-Ti
amo.
-Ti amo anch'io- ribatté lui dolcemente.
FINE