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Autore: barbygio    16/04/2008    2 recensioni
...La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare!!! Le ragazze sono come le mele sugli alberi. Aggiunta la secoda parte del terzo capitolo inizia dal trattino Le migliori sono sulla cima dell'albero. -William Shakespeare-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 - 10 mila volte ancora Note dell'autrice:

grazie mille per tutte le recensioni che mi avete lasciato; questa è un'altra avventura per i nostri amici, leggetela e ditemi cosa ne pensate.
Kela leggi attentamente...
GRAZIE A TUTTI e BUONA LETTURA.

Capitolo 5: 10 mila volte ancora

I giorni dopo la sorpresa di Will trascorsero velocemente; era arrivato il sabato, questo sabato però era terribile perchè oggi era il COMPLEANNO DELLA PESTE, e io dovevo fare da baby-sitter insieme a mio zio Robert e a tutti i compagni di mia sorella.
Per fortuna oggi non c'è scuola e quindi mi sono alzata tardi rispetto algli altri giorni.
Stamattina mi è arrivato un messaggio di William che mi chiedeva che cosa dovevo fare oggi, se ero libera per andare a fare un giro al mare, ma purtroppo gli risposi che non potevo assolutamente, e che mi dispiaceva moltissimo.
Avrei voluto tanto passare un pomeriggio con il mio ragazzo, ma dovevo badare a una tribù di pesti.
Di solito le tribù hanno un capo; il capo di questa si chiamava “Toro seduto” e non era altro che mia sorella Ginevra.
Dopo aver risposto al messaggio e aver appoggiato il telefono sulla scrivania,  scesi in cucina, ancora in pigiama e con un grosso regalo fra le braccia;
“Buon giorno a tutti; auguri Ginny questo è per te.” Dissi a mia sorella dandogli il regalo. Ginny lo prese e iniziò a scartarlo poi mi abbracciò e mi ringraziò.
“Meredith ascolta, io e papà oggi pomeriggio non ci siamo, dobbiamo andare dalla zia, tu devi restare qui a guardare tua sorella e i suoi compagni. Poi stasera restano a dormire un paio di amichette di tua sorella, mi raccomando” mi disse mia madre.
“Ok mamma, ma ascolta a che ora arriva Robert?” Chiesi.
“Dovrebbe arrivare alle tre, i suoi compagni alle quattro” mi rispose.
Robert era il fratello di mia madre, per hobby faceva il clown e abitava a Los Angeles con la sua fidanzata Paige; era da due o tre anni che non ci vedevamo e non vedevo l'ora di rincontrarlo.
Mentre i miei erano ancora a casa per finire i preparativi della festa, io andai in “missione speciale”.
La missione di oggi era andare a prendere la torta per mia sorella nella pasticceria in centro; i miei avevano fatto disegnare sulla torta le principesse Disney (sempre meglio delle Winx o delle Bratz direbbe la materina Kela).
Il regalo più grande che voleva ricevere mia sorella era il suo più grande sogno. In fondo era anche il mio, non consideratemi troppo grande, tutti nel cuore sono ancora un pò bambini.
Lei voleva andare al Disneyland Resort di Parigi, perchè quello di Orlando lo avevamo già visto tre volte.
Dopo aver preso la torta, tornai a casa e trovai parcheggiato fuori un furgoncino bianco, entrai in casa, appoggiai la torta in cucina ed andai in salotto.
“Ciao zietto come stai ? È da tanto che non vieni a trovarci, come sta Paige?” chiesi a Robert abbracciandolo.
“Ciao Meredith,tutto bene grazie, Paige sta benissimo, forse ci raggiunge domani. tua mamma, mi hanno detto che hai mandato la lettera al Winston East College, complimenti”.
“Si è vero, prima devo prendere il diploma; comunque, non so neancora se mi hanno preso”.
“Ma dai Meredith, per favore, ma certo che ti prendono, l'anno prossimo sarai a New York con in mano un diploma”. Mi disse sorridendo mio zio.
“Ci vediamo dopo, vado a finire di prepararmi. Mamma la torta è sul tavolo in cucina” dissi avviandomi in camera mia.
Stava arrivando la fatitica ora: la festa più stancante stava per iniziare. Ero chiusa in camera mia quando sentii il campanello della porta suonare, i miei che stranamente erano ancora a casa, aprirono: le pesti erano arrivati.
“Meredith per favore scendi, che noi andiamo”. Sentii mia madre che mi chiamava e decisi di scendere, tanto prima o poi...
“Ciao mamma, ciao papà ci vediamo dopo, divertitevi e salutate la zia anche da parte mia”.
“Mi raccomando stai attenta, se hai problemi chiama. Ciao”. Mi dissero i miei prima di partire.
Tutti gli invitati nel frattempo erano arrivati e aspettavano nel giardino; io non sapevo più dov'era Robert e dovetti andare dalle pesti.
“Ciao a tutti, un ospite speciale stà per arrivare, aspettate un secondo” dissi alle pesti facendomi avanti.
“Ehi bambini, come state? Siete pronti per iniziare la festa?” Era Robert, il mio zietto, era qui per salvarmi la vita.
“Meredith tranquilla qui ci penso io, vai a sederti e guarda cos'ha preparato questo clown” mi disse Robert ridendo e iniziando a prendere dei palloncini.
Dopo essere stata rassicurata decisi di andare a prendere da bere e assistere allo spettacolo di questo simpatico e bravissimo clown, (così, si era definito lui).
Erano passate delle ore e la tribu dopo aver finito la torta, ed essersi divertita con il clown, voleva vedere un bel cartone animato.
Ero andata a preparare la sala per il cartone e Robert si era offerto gentilmente di darmi una mano.
Dopo aver finito di preparare tutto, accompagnammo i bambini in sala. Si sedettero sul divano e iniziarono a guardare il cartone, (io non vi so dire che cosa stavano guardando, perchè ero scappata in cucina a prendere da bere), poi decisi di andare in giardino.
Appena uscita dalla porta, vidi che fuori dal cancello c'era Will, quindi lo feci entrare:
“Ma tu che ci fai qui, pensavo che eri andato a fare un giro con Ed” gli chiesi dopo averlo baciato.
“Volevo, ma poi mi è venuta una grandiosa idea, che ne dici di venire via con me per il week end?” Mi disse sorridendo.
“Certo che mi va. Scusa ma dove andiamo?”
“Questa è una sorpresa, devi solo prendere le tue cose e venire con me”, mi disse.
Entrai in casa, andai in camera e preparai le cose per partire. Scendendo in sala, chiamai Robert:
“Meredith, ma dove vai?”
“Robert, lo vedi quello in giardino, ecco lui è William, il mio ragazzo, vado via per il week end con lui, la mamma la chiamerò io più tardi. Tu la puoi avvertire quando la vedi? Inventati qualcosa, l'importante che non gli dici che sono con Will".
"Vedo che cosa riesco a fare, ma tu chiamala mi raccomanto".
"Grazie zietto, sei il migliore, ti voglio bene. Ciao e buon divertimento, vecchio clown" gli dissi ridendo.
“Pronta? Possiamo andare” mi disse Will prendendo il mio zaino.
In poco tempo fummo fuori città:
“Dai ora mi puoi dire dove stiamo andando, se non sbaglio questa è la strada per Fermont, i miei quando ero piccola mi hanno portato a Santa Cruz” gli dissi guardandolo.
“Non posso dire niente, ti ricordo che è una sorpresa”.
In un paio d'ore fummo in una cittadina chiamata , era stupenda. Arrivammo davanti a un piccolo Hotel che dava sul mare:
“Eccoci arrivati, prego signorina” mi disse Will aprendomi la portiera della macchina.
“O grazie. Come siamo gentili oggi, hai bevuto prima di venirmi a prendermi? Scherzo, sei sempre carino con me”.
Entrammo nell'hotel; Will si avviò verso la reception e chiese della nostra stanza, era la camera numero 226. Andammo verso l'ascensore, quando entrammo, mi accorsi che sulle pareti, c'erano attaccate le immagini di tutti i più grandi film.
Arrivammo al terzo piano, Will andò per primo verso la porta della stanza, però prima di entrare mi appoggiò le sue mani sugli occhi per non farmi vedere.
“Sei pronta? Allora 3,2,1... apri gli occhi”, mi sussurò all'orecchio Will non appena entrammo nella stanza
Rimasi a bocca aperta, c'era una porta aperta che portava al resto della stanza; sopra era stato posto il cuore del film Moulin Rouge.
Entrai nella camera da letto e vidi che tutta la stanza era arredata come quella del film:
“Come vedi ho saputo che adoravi ed ecco la mia sorpresa”, mi disse Will fermandosi sotto il cuore.
“Will ma come ci sei riuscito, grazie mille... Ti adoro” gli dissi baciandolo.
Finimmo di vedere la stanza, poi decidemmo di andare al mare a vedere il tramonto.
“Ehi Will, grazie ancora per la sorpresa. Questa cittadina è bellissima, ha un mare” gli disse sedendomi sulla sabbia.
“Non preoccuparti, volevo passare del tempo da solo con te”.
“Lo sai Will, mi sento un po' Giulietta e tu sei il mio Romeo".
“Hai ragione...”. Lo interruppi perchè suonava il mio cellulare, speravo solo che non fosse mia madre...
... Forse era meglio che tacevo...
Il mio incubo peggiore in quel momento, mi stava chiamando:
“Ciao mamma come stai? La festa finita?”
“Primo tutto bene e tu? Secondo dove cavolo sei, siamo in pensiero per te; Robert ci ha detto che sei uscita e che chiamavi dopo” mi disse urlando.
“Robert vi ha detto bene, stasera non torno a dormire. Scusa ma devo andare; ci sentiamo domani, saluta tutti. Buona notte” le dissi, prima di riattaccare.
“Stai bene Meredith? Sei diventata tutta rossa”, mi disse Will abbracciandomi.
“Si, si tutto bene, non preoccuparti. Senti andiamo a mangiare?”
“Certo; io conosco un ristorante in riva al mare, andiamo li?”
“Va benissimo, mi fido di te”.
In pochi minuti arrivammo al ristorante, fui molto sorpresa quando il cameriere ci accompagnò al tavolo: Will aveva prenotato il tavolo sulla terrazza, aveva ordinato dello champagne e aveva fatto accendere le candele.
Era il giorno più spettacolare della mia vita (Kela ti ricordi Guido e la sua mitica frase?!?).
Finito di mangiare ci incamminammo verso l'hotel, ad un certo punto Will, mi fermò e mi fece sedere su una panchina:
“Meredith, sono contento che tu sia venuta, perchè avevo voglia di stare un po' da solo con te e, perchè volevo darti questo. Lo so che manca un mese al tuo compleanno, volevo dartelo in un posto speciale". Mi disse dopo essersi seduto di fianco a me.
Will e mi porse una scatolina di colore blu: all'interno c'era un anello d'argento con una pietra sopra.
“Will, non so che dire è bellissimo, non dovevi..” Will mi baciò non facendomi finire la frase.
Andammo in hotel, contenti della serata che avevamo passato insieme;
“Will ancora grazie di tutto, mi sono divertita molto a cena. buona notte”, gli dissi, baciandolo.
“Figurati Meredith, sono felice di averla passata con te. Buona notte”.
Mi svegliai e guardai l'orologio che avevo appoggiato di fianco all'anello che mi aveva regalato Will: erano le nove.
Sentii la mano di Will che mi sfiorava i capelli:
“Buon giorno amore, passata bene la notte?” Mi chiese Will, dopo avermi dato un bacio.
“Si tutto bene e tu?”
“Si. Prima andiamo a fare colazione e poi partiamo?”
“Certo” gli risposi alzandomi dal letto.
Dopo aver fatto colazione, andammo di sopra a preparare le cose per tornare a casa. Feci delle foto alla stanza per farla vedere a Molly e ad Hannah.
“Io inizio a scendere, tu finisci di prepararti, ti aspetto in macchina”.
“Ok, ho quasi finito”.
Eravamo tornati nella grande San Francisco, si era fatto mezzogiorno, e decisi di invitare Will a mangiare a casa mia;
“Senti Will, perchè non ti fermi a mangiare da me, sarei molto contenta” gli dissi prima di arrivare a casa.
“Con molto piacere, se non disturbo troppo”.
“Figurati, saranno tutti molto contenti di conoscerti”.
Entrammo dal cancello, e subito arrivò Ginny di corsa, urlando:
“Meredith dove sei stata, mi sei mancata molto; la mamma è in pensiero per te”.
“Ciao peste, si lo so, comunque ora sono a casa. Senti vai a chiamarla”.
In pochissimo tempo la peste era già di ritorno con mia madre:
“Ma dove cavolo eri finita, eravamo tutti preoccupati per te, stai bene? Dove hai passato la notte?” Era iniziato l'interrogatorio e nulla poteva fermarlo.
“Ciao mamma, dopo di spiego tutto, lui è William, l'ho invitato a mangiare con noi se per te va bene”.
“Ciao William, certo puoi restare, vieni accomodati in salotto, fra poco è pronto”.
Mia mamma aveva capito che lui era il famoso William della festa, il mio ragazzo; lo sapeva siccome mia sorella gli aveva raccontato del bacio che Will mi aveva dato sulla porta di casa dopo la festa.
Ginny non si faceva mai i cavoli suoi e poi le urla di mia madre le sentivo solo io.
Questo week end vorrei che non finisse mai, anzi vorrei riviverlo altre 10 mila volte.
  
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