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Autore: Namixart    30/10/2013    2 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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[Consigliato l'ascolto di Treasured Memories]

- Sei pronta? -
- Sì. -
Naminé sorrise e aprì la capsula che avrebbe ospitato Namixart durante il suo sonno, accanto a quella del fratello.
- Chi si sveglierà prima? -
- Vi sveglierete insieme. Sora è qui da più tempo, ma ha anche molti più ricordi da recuperare: la sorella che ha scordato di avere, la vita che gli ho sottratto e l’avventura che ha vissuto. Ci vorrà ancora molto. Tu, invece devi ricordare meno cose. Quando sarete pronti vi conoscerete e riconoscerete. Buon viaggio. -
- Buon viaggio? In questi casi non si dice qualcosa tipo “Buona notte” o “Dormi bene”? -
- Vero, ma tu stai per intraprendere un viaggio nella memoria. Entra. -
Namixart eseguì. La capsula si chiuse e per lei diventò tutto buio.
 
 
- Sono sicuro di non aver capito bene, Riku. - disse Roxas confuso.
Il ragazzo aveva appena informato gli amici di Namixart di ciò che era successo. Ovviamente, prima li aveva convinti a non ucciderlo.
- Namixart è entrata in un sonno indotto per recuperare i ricordi che le mancano. Non preoccupatevi, tornerà, ma tra molto tempo. Solo, potrebbe non essere più la stessa. Dite ai vostri “colleghi” che è scomparsa. Addio. -
Freddo e glaciale. Come era sempre stato. Svanì poco dopo.
- Amica, muoviti, perché mi manchi già! - esclamò Demyx, nel tentativo di alleggerire la tensione. Gli altri lo ignorarono, abbattuti.
Non avrebbero visto la loro amica per molto, molto tempo.
 
 
Buio. Buio totale. Namixart cade. Non vede niente, solo Oscurità intorno a lei. Poi una flebilissima Luce. Diventa sempre più intensa. L’Oscurità scompare, vinta dalla Luce.
- Martina? -
Da quanto nessuno la chiama così? Secoli, almeno.
- Sei tu? -
No. Martina non esiste più. Al suo posto c’è solo Namixart.
- Nami, allora. Sei tu? -
Sì. Ma tu che sei?
- Nami, rispondi! Sono Sora. -
- Sora? -
La voce non risponde. I ricordi cominciano a tornare.
 
Nami è sulla spiaggia. No, non è Nami. È ancora Martina, a quattro anni. Ride e gioca con il fratello e con altri due bambini. Uno è Riku. È un po’ più grande degli altri, ma si diverte allo stesso modo. Il nome dell’ultima bambina glielo suggerisce Sora.
- Marty! Kairi! Riku! Prendetemi se ci riuscite! -
A Nami vengono le lacrime agli occhi. Sente di non conoscersi affatto, dato che ha scordato tutta la sua vita…
Sulla spiaggia arriva un altro ragazzo. Lo riconosce subito, è Ventus.
Nami sorride. È davvero identico a Roxas.
- Martina, vieni qui. -
La bambina si allontana dagli amici. Evidentemente conosce bene quel ragazzo.
- Dimmi, sai cos’è questo? -
Nel dirlo evoca il Keyblade. Stranamente lo impugna al contrario.
- Sì! È il tuo Keyblade, Ven! - dice allegra la piccola.
- Brava. Ti volevo dire che ho deciso che, da grande, potrai usarlo anche tu. -
La bambina socchiude gli occhi, confusa.
- Vuoi dire che me lo regali? -
- In un certo senso. Ci stai? -
- Sì! -
- Nel tuo palmo, stringi questa chiave.
Se nel tuo cuore c'è la bravura,
Compi questo atto che t'assicura...
Che sì, il Keyblade ti chiama!
E mi troverai, amica mia.
Nessun oceano ci costringerà a perder la via.
Nessun ostacolo ti potrà fermare mai.
Se coloro che ami proteggerai. -
Dopo aver recitato questa specie di filastrocca porge il Keyblade alla bimba, che lo impugna perplessa ma decisa.
- Brava. Ora io devo andare. Sai, un Maestro di Keyblade ha deciso di prendermi come suo allievo. Devo partire, ma non aver paura, tornerò a trovarvi e quando sarai più grande verrai tu a trovare me, ok? -
- Certo, ma quando torni? -
- Non lo so. Ciao, Martina. -
La bimba ride e torna a giocare con i suoi amici. Ventus la guarda sorridendo intenerito e mormora:
- Sarai un’ottima Custode del Keyblade. -
Poi si volta e inizia a correre.
La scena cambia. Sembra che sia passato qualche mese, poiché nevica, ma i bambini sono sempre lì che giocano, coperti a dovere. Sulla spiaggia compare un uomo molto anziano. È completamente calvo e ha gli occhi gialli. Osserva i bimbi, in particolare Martina.
- Che potere immenso…- mormora.
Si avvicina al gruppetto e chiama:
- Ehi, piccola, vieni qui! -
Martina si avvicina timidamente e il vecchio riprende a parlare.
- Come ti chiami? -
- Martina. - La bambina è un po’ intimorita da quell’uomo.
- Non avere paura, Martina. Sono il Maestro di Ventus, Xehanort. -
- Ven? Dov’è? Come sta? -
Lei è davvero molto legata a quel ragazzo, intuisce la ragazza del presente.
- Non è qui e sta bene. Però posso portarti da lui, vuoi? -
- Ma io non posso andare da nessuna parte senza dirlo alla mamma. - obietta la piccola saggiamente.
Il vecchio si spazientisce. Stende un braccio e evoca passsaggio oscuro che spaventa la bambina. Guarda gli altri ragazzini, l’isola e fa alcuni gesti con le mani, li ripete poi su Martina addormentandola. Entra nel corridoio con la bimba in braccio e svanisce alla vista.
 
- Sora? - Nami ricomincia a chiamare il fratello, finché non sente la sua voce allegra nella testa.
- Martina? -
- No, adesso mi chiamo Namixart. -
- Com’è che riusciamo a parlare? -
- Boh… forse dipende dall’essere gemelli. -
- Stai iniziando anche tu a ricordare? -
- Sì. Posso farti una domanda? -
- Certo. -
- Tu sai usare il Keyblade? -
- Sì, ho salvato i mondi dall’Oscurità non molto tempo fa. -
- Pare che sappia usarlo anch’io, sai? -
- Davvero? -
- Sì. Naminé ti ha detto tra quanto ti risveglierai? -
- Naminé? Non so chi sia. E tu? -
- Insieme a te. -
- Che hai fatto in tutto questo tempo? -
- Ho vissuto a... Ehi, non mi ricordo! -
- Ti verrà in mente, vedrai. -
- Poi sono diventata un Nessuno, e da quel momento non c’è molto da raccontare. -
- Nessuno? -
- Il guscio vuoto di una persona che perde il cuore. È l’opposto di un Heartless. Tu che mi racconti? -
- Ho vissuto fino all’anno scorso sulla nostra isola. Poi è stata inghiottita dall’Oscurità e mi sono trovato in giro per i mondi, con lo scopo di ritrovare Riku e Kairi, distruggere gli Heartless e liberare Kingdom Hearts. Ma ci sarà tempo per raccontarci tutto. Sento che mi sto per svegliare. -
- Anch’io. Ci vediamo tra poco. -
- Ciao, sorellina. -
- Sorellina a chi? Siamo gemelli! -
Mentre i due ridono ancora le capsule iniziano ad aprirsi. 



[Angolino di Namixart]
Chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma tra la scuola e i preparativi per Lucca Comics non sono davvero riuscita ad aggiornare prima. 
Beh, che dire? Questo capitolo mi piace, soprattutto la scena con Ven e Mini-Me. Spero che la parte del dialogo mentale tra Sora e Namixart non sia confusa. Ho volutamente evitato di specificare chi parla, per rendere la scena un po' più surreale. Ah, ho modificato un po' la filastrocca della cerimonia del Keyblade per adattarla ("amico mio" non mi sembrava appropriato) e ci tengo a specificare una cosa: sì, Ven può passare il Keyblade a Martina. Mi serviva questo collegamento e, siccome nessuno mi ha ancora contraddetto nei giochi (leggere: "Nomura"), l'ho usato.
Hope you liked it,
Nami

PS
Lo giuro, sto cercando di allungare i capitoli, ma per ora è così. *Chiede di nuovo umilmente perdono ed esce di scena in uno sbuffo di fumo*
  
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