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Autore: esse198    31/10/2013    2 recensioni
Anya è una ragazza come tante, con l'unico vantaggio di lavorare negli studi dove viene realizzata la sua serie preferita "Doctor Who". un passo dopo l'altro il "destino" la avvicinerà a Matt.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt Smith, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Children’s Home 

Anya e Matt si inoltrarono tra le vie larghe della zona, distante da Detroit un centinaio di chilometri. C’era molta gente, un gran movimento di turisti e gente del posto che viveva e lavorava lì. Lungo le vie si allineava una serie di negozi: si alternavano i megastore, quelli facenti parte a grandi catene, ma anche piccoli negozi, laboratori e atelier. Le vie si intrecciavano e i due ragazzi le percorrevano con curiosità, soffermandosi a guardare e ad ammirare alcune vetrine, raramente si decidevano a entrare. Così mentre Matt si lasciava rapire da un negozio di strumenti musicali e dalle vetrine di abbigliamento che rispecchiavano il suo stile, Anya si soffermava su qualche, rara, libreria, ma soprattutto sui negozi di accessori e oggettistica.
Nel negozio di strumenti musicali, però, fu d’obbligo la sosta. Matt girava entusiasta tra quegli oggetti che Anya guardava con ammirazione e timore, rammaricata dal non aver mai imparato a suonare uno strumento. Quando il ragazzo si fermò a parlare con il commesso, a cui fece una lunga serie di domande su alcune chitarre, Anya ne approfittò per andarsene in giro da sola per il negozio. Arrivata vicino all’uscita, aldiquà della vetrina, vide, sull’altro lato della strada, una strana libreria. Non era la solita libreria su cui campeggiava un nome altisonante di grandi catene, né la solita piccola libreria familiare e tradizionale. Era piena di colori e questo attirò la sua attenzione. Senza pensarci, senza nemmeno avvisare Matt, uscì dal negozio, attraversò la strada e raggiunse “Children’s Home”. La Casa dei Bambini. Era il nome del negozio e Anya rimase ferma a guardare quella specie di fantasia divenuta realtà.
Quando Matt la raggiunse la trovò con gli occhi sbarrati, totalmente presa come una bambina di fronte a Babbo Natale. Seguì la direzione del suo sguardo e incontrò la libreria. Non ci mise molto a capire, anche se non comprendeva a pieno tanta sorpresa, le prese lentamente la mano, come se temesse di svegliarla da quel sogno, spinse la porta ed entrarono.  
All’interno la moltitudine di colori li invase, insieme al profumo dei libri, ma soprattutto di tanti bambini e ragazzini. Nell’angolo sinistro del locale un grande tappeto colorato, su cui stava seduto un bel numero di ragazzini, più o meno attenti alla lettura di una donna che stava di fronte a loro leggermente sollevata su un cuscino. Era chiaramente una libreria esclusivamente per i più giovani: negli scaffali libri di fiabe, ma anche romanzi di avventure, dai più classici ai contemporanei. Un foglio sulla bacheca elencava gli orari delle letture ad alta voce, rivolte non solo ai piccoli, ma anche ai più grandi, fino ai ragazzini delle scuole medie.
Era quello che Anya avrebbe voluto fare nella sua vita: leggere delle storie a bambini e ragazzi, nell’intento di appassionarli a quel mondo meraviglioso della lettura.
Quel posto stava in effetti a metà tra negozio e ludoteca e si respirava una bellissima atmosfera familiare, di giochi e curiosità.
La lettura terminò pochi minuti dopo e la donna si alzò e andò incontro ai due nuovi arrivati. Aveva un’espressione gentile, ma anche curiosa. Anya si presentò e le fece mille complimenti per il suo negozio. Stavolta fu lei a fare un sacco di domande. Matt rimase per un po’ accanto a lei, poi si distrasse guardandosi intorno e alcuni bambini che sfogliavano dei libri con le loro mamme. C’era un ragazzino, poteva avere otto o nove anni, che sulle punte dei piedi cercava di allungarsi per prendere un volumetto messo troppo in alto per lui.
- È questo? – chiese Matt, indicando con un dito un libro dalla copertina azzurra.Il bambino fece sì con la testa e tese le mani verso Matt in attesa del libro. Il ragazzo invece se lo rigirò un po’ tra le mani, lo sfogliò, poi si accovacciò e glielo diede. Il piccolo quasi glielo strappò dalle mani e Matt indugiò ancora un po’ osservando le pagine che venivano sfogliate velocemente. Era un libro sui dinosauri e il piccolo lo sfogliò fino a trovare quello che cercava: il suo preferito. E lo mostrò a Matt tutto contento.
 
Quando uscirono dal negozio l’entusiasmo di Anya era all’apice. Matt l’ascoltava con interesse suggerendole di fare un tentativo per realizzare il suo sogno. Anya, come al solito, era piuttosto disfattista e pessimista. E per Matt non fu facile spronarla.
Ciononostante gli piaceva stare con lei. Lo realizzava ogni momento in più trascorso insieme. Anya era semplice e naturale, aveva le sue insicurezze e i suoi pessimismi, ma era un’entusiasta, proprio come lui. Lo stesso entusiasmo dei bambini e dei sognatori. D’un tratto ripensò alla sera prima e a ciò che Anya aveva detto.
- Ieri sera hai detto delle cose… - esordì all’improvviso Matt. Si era fermato e le parole erano uscite lentamente. La ragazza si bloccò anche lei.
- Oh, scusa! Ieri ho detto delle cose… - si accavallarono le sue parole a quelle di lui.
- Giuste. – concluse lui.
Anya restò di sasso. Lei pensava di aver detto un mucchio di sciocchezze, che sì, c’era un fondo di verità, ma aveva esagerato e che comunque non era così importante quel che aveva detto. Ma lui con quella risposta l’aveva spaventata.
- I nostri mondi sono molto diversi, in effetti. E mi rendo conto che non è semplice farli incontrare. Però io e te abbiamo una cosa molto importante in comune: a tutt’e due piace stare con le persone, ridere e scherzare e parlare. Forse dobbiamo solo imparare a farlo insieme. Perciò, la prossima volta che ti trovi in difficoltà, che non sai cosa dire, che non sai cosa fare, non chiuderti in te stessa, non allontanarmi da te. Anzi, fammi un cenno ed io verrò in tuo aiuto.
Non sapeva bene come gli era venuto in mente di fare quel discorso. Non l’aveva programmato, voleva parlarle, sì, ma aveva pensato ad altro. Forse si era soltanto accorto che in quel momento l’aveva sentita più vicina del solito e pensò che non avrebbe voluto altre distanze come la sera prima.
Anya, da parte sua, restò letteralmente senza parole, restò qualche minuto a fissarlo senza riuscire a dire niente. Sentì un improvviso e accogliente calore al cuore e un pericoloso inumidirsi degli occhi.
- Sai cos’altro c’è di bello in questo posto? – cambiò bruscamente discorso Matt.
La ragazza disorientata dal cambio di tono, lo interrogò con lo sguardo.
Matt lanciò un’occhiata alle indicazioni stradali.
- Per mostrartelo ho bisogno dell’auto. – e si avviò al parcheggio.


 
  
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