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Autore: Bab1974    31/10/2013    2 recensioni
Draco accetta l'eredità dei Lestrange e con essa una maledizione legata a un braccialetto. Se entro un anno non bacerà chi ha scelto il bracciale morrà, altrimenti diverrà ricchissimo.
Partecipante al contest di sango_79 'Harry Potter Prompt Set Contest'.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Kreacher, Seamus Finnigan | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Un bacio
Un bacio, please!


Il braccialetto, con la sua luce turchese, accecò l'animo di Draco.
"Lo sapevo che ero uno sfigato." si lamentò "Devo baciare un uomo, per di più uno che non sopporto. Sarebbe stato meglio uno sconosciuto."
Harry abbandonò la mano di Draco con uno scatto nervoso.
"Allora crepa!" gridò, non potendone più e si rifugiò nella sua camera.
Draco, ancora stordito, ma intimamente felice di aver finalmente trovato il Prescelto dal braccialetto, si rese conto che doveva convincere Harry a baciarlo prima possibile. Non che non avesse tempo ma, ora che ne conosceva l'identità, sperava di risolvere quella situazione assurda.
Tentò di aprire la porta della camera del moro, che però, per la prima volta da quando era stato costretto a rinchiudersi lì, aveva un incantesimo che non gli permetteva di aprirlo. Bussò ma non ricevette risposta.
Tentò allora dalla porta di mezzo fra le due stanze ma, come si aspettava, aveva chiuso anche quella. Capì che non era il caso di insistere e se ne stette buono. Non riusciva, però, a dormire.
Nel cuore della notte, capendo che non avrebbe preso più sonno, decise di chiamare Kreacher.
"Ho bisogno del tuo aiuto." esordì "So che non vedi l'ora di liberarti di me e la cosa è reciproca. Ho appena scoperto chi è il prescelto dal bracciale, ma al momento si è arrabbiato con me e non vuole sciogliere la maledizione. Portamelo, ho bisogno di parlare con lui."
L'Elfo ci pensò un attimo, poi decise che gli conveniva.
"Dire a Kreacher chi deve portare." disse accettando.
"Il tuo padrone." rivelò Draco.
Lo sguardo di Kreacher fece imbarazzare il biondo.
"Tu prende in giro Kreacher. Tanti mesi insieme e non vi siete accorti di nulla?" Essere presi in giro da Kreacher era la cosa più imbarazzante che avesse mai provato in vita sua.
"Non siamo stati così vicini. Allora, puoi andare nella sua stanza e portarmelo? O almeno tentare di convincerlo?"
Kreacher non aggiunse altro e sparì. Tornò indietro un attimo dopo, da solo, per avvertirlo che il padrone non era in camera.
"Merlino! Deve essere uscito dall'altra porta." sbottò Draco "Dove potrebbe essere andato."
"Per sfogare nervi padron Harry usa la scopa." lo informò Kreacher, prima di defilarsi.
"Giusto, il rospetto ha ragione. Può essere solo lì, nel ripostiglio delle scope volanti."
Per fortuna sapeva dove si trovava, in quei mesi di compassione Harry volava spesso e una volta, mosso a compassione, lo aveva portato a fare un breve giro, mettendo Draco davanti a sé. Il biondo ci aveva messo molto a convincerlo e, per quanto gli fosse piaciuto, non lo aveva fatto più. Era stata una scena molto imbarazzante e aveva capito perché Harry non voleva farlo. Qualche Auror, che li aveva accompagnati, li sfotteva, come se fossero una coppia di fidanzati, e Seamus, venutolo a sapere, era diventato livido fra rabbia e gelosia. Quantunque gli piacesse indispettire il ragazzo di Potter, non aveva gradito le prese in giro e aveva evitato di farlo ancora. Ancora poco, e finalmente lo avrebbe potuto fare da solo.
Raggiunse, con passo veloce, il ripostiglio delle scope volanti. Harry ne aveva più di una, però usava quasi sempre la stessa, la prima che gli fosse stata regalata: era uno stupido sentimentale.
Mentre Draco entrava dalla porta, Harry faceva lo stesso, però dalla finestra. Lo guardò un attimo e si voltò per andarsene ancora, per evitare l'incontro.
"Harry Potter!" lo richiamò "Fatti crescere le palle e affronta tutto."
Harry, tornando a guardare il Serpeverde, lo fulminò freddo.
"Che fretta hai? Dopo tutti questi mesi, che ti costa aspettare che io sia pronto psicologicamente?"
"Sono io che dovrei avere dei problemi. Sei tu la checca fra i due."
Harry scosse la testa ma scese dal davanzale della finestra per appoggiare i piedi nel pavimento della stanza.
"Leviamoci sto dente. Così almeno mi libererò di te e potrò tentare di chiedere a Seamus di tornare con me."
Draco continuava a non capire il problema: parlava come se fosse l'essere più sfortunato del Mondo Magico. Che poteva capitargli di meglio, che baciare un ragazzo bello come il sole?
"Approfittatene, perché non ti capiterà un'altra volta un'occasione del genere." lo invogliò Draco.
"Me lo auguro."


Harry prese un'altra volta la mano di Draco e osservò il braccialetto, come sperando che prima fosse stato un errore, e che in realtà non fosse lui lo Sfigato (ehm, Prescelto) che doveva baciare Draco. Purtroppo la sentenza era la medesima, senza ombra di dubbio.
Draco chiuse gli occhi e attese: il furbetto voleva che fosse lui a fare tutto. Posò le labbra su quelle del biondo e le ritirò quasi subito.
"Può bastare così?" chiese speranzoso.
"Ehm, non credo, da quello che ho capito, deve essere un bacio con i controfiocchi." gli ricordo Draco, certo di averlo già informato della faccenda "Dovrai impegnarti più di così." Intanto gli mostrò il braccialetto, saldamente ancorato al suo polso.
"Uff, spero per lui che chi ha creato questa maledizione sia morto, altrimenti lo uccido io." Poi, prima che Draco potesse dire qualche altra sciocchezza, appoggiò in maniera più decisa le labbra su quelle del biondo.
Il Serpeverde, che credeva di essere pronto, dopo tutti quei mesi, a quello che sarebbe accaduto, si ritrovò con la lingua di Harry che chiedeva il permesso di entrare nella sua bocca. Draco si stupì di non trovare affatto disgustoso quel contatto, anzi, i brividi che gli percorrevano la schiena, lo informavano che il suo corpo non era dispiaciuto.
Senza rendersene conto affondò le mani nei capelli di Harry e le unì dietro la sua nuca, per approfondire il bacio. Harry non si chiese più quanto tempo sarebbe passato prima che il bracciale si aprisse. Cinse le braccia attorno alle spalle di Draco e lo baciò con una passione che aveva trattenuto per molto tempo. Era stato difficile stare accanto a quell'angelo tentatore senza mettergli le mani addosso e ora sfogava tutta la tensione che aveva dovuto tacere.
Le mani di Harry cominciarono a frugare sotto i vestiti di Draco e nessuno dei due si accorse che il braccialetto si era finalmente sfilato dal polso, tant'erano occupati a limonare. Harry passò a baciare l'orecchio, poi il collo di Draco che non si ritrasse e non pensò neppure che potesse essere sufficiente per il gioiello, anzi, questo era diventato l'ultimo dei suoi pensieri.
Avrebbero continuato ancora, colti da quell'attimo di passione, se non fossero stati interrotti dalle grida degli Auror che pattugliavano la casa. Erano sotto attacco dei Mangiamorte.
Harry e Draco si separarono, spaventati.
"Merlino, sono giunti fin qui, nonostante le molteplici protezioni. Sarà stato sufficiente questa volta?" chiese Draco, guardando il soffitto, da cui provenivano gli schiocchi causati dagli incantesimi.
Sollevò il braccio in cui sarebbe dovuto essere il braccialetto e lo trovò spoglio: il gioiello era a terra.
"Direi che è stato appassionato il giusto." commentò Draco "Ora che ne diresti di recuperare la mia bacchetta, così vi aiuto a combattere con questi maghetti da strapazzo?"
Sentì qualcuno di loro che chiamava il suo nome. Sapevano che era lì e forse erano anche informati del motivo, ma non era una cosa impossibile poiché, per la ricerca, erano stati costretti a girare per tutta l'Inghilterra, non erano mai a lungo chiusi in casa.
Harry chiamò Kreacher.
"Porta subito la bacchetta di Draco." ordinò appena l'Elfo ebbe fatto la sua apparizione "Abbiamo una battaglia da combattere." poi, rivolgendosi al ragazzo "L'unica cosa positiva è, che se questa battaglia volge al meglio per noi, rimarranno davvero pochi Mangiamorte in circolazione. Scommetto che chi ha potuto, è qui per cercare di fare la pelle a te e a me."
"Sei il solito egocentrico, sempre tu sei il fulcro di tutto."
Harry rise, sentendosi tacciato di egocentrismo proprio da lui, ma non era il caso di perdere tempo. Kreacher riapparve quasi subito con in mano un cofanetto, che si aprì appena Draco lo toccò: vi aveva sigillato la sua bacchetta prima di perdere i poteri e ora era il momento di riappropriarsene. Il moro consegnò all'altro una scopa, poi risalì sulla sua.
"Vado fuori ad avvertire i nostri della situazione, tu esci dopo aver contato fino a venti... lentamente." e volò dalla finestra.
Draco non capì il perché, ma cominciò a contare, anche se non piano come aveva detto Harry. Quest'ultimo, nel frattempo, era uscito e aveva spiegato tutto ciò che era successo, saltando solo un particolare: il nome del Prescelto.
"Finalmente." L'uomo, occupato a nascondersi dietro a un muro sospirò profondamente "Mi dirai il resto dopo. L'importante è che siate entrambi pronti a combattere. Due bacchette in più non fanno male."
Draco apparve anche lui all'aperto e, con Harry, cominciò a battersi: aveva un bel po' di adrenalina da sfogare. Anche se di poco, l'aumento dei combattenti volse a loro vantaggio. In poco tempo la maggior parte dei nemici era morto, stordito o, comunque, catturato. Furono pochi quelli che riuscirono a sfuggire alle mani degli Auror. Dalla parte del Ministero nessuna perdita, solo qualche ferito, compreso Harry. Una Maledizione lo aveva colpito mentre volava sulla sua scopa e non si sarebbe fatto nulla se non fosse stato a parecchi piedi da terra.


Al San Mungo, tutti coloro che conosceva andarono a trovarlo, compresi i coniugi Malfoy, che erano davvero lieti di riavere il figlio sano e salvo più una riserva extra di quattrini che non facevano mai male.
A Percy, uno dei primi a venirlo a trovare, Harry espose un dubbio.
"Perché avete insistito così tanto che proteggessi Draco?" chiese "I soldi non sarebbero passati al Ministero?"
"A parte che io non sono un tipo che desidera la morte di nessuno, sarebbe passata anche la Maledizione, anche se l'avvocato ha cercato di convincerci del contrario. Per fortuna anche noi abbiamo i nostri legali, che sono piuttosto bravini, e hanno scoperto che Fettburg avrebbe piacere se tutto finisse nelle nostre mani. Credo avesse un piano ben preciso."
"Non capisco."
"Abbiamo scoperto che è un Mangiamorte, di quelli fedelissimi, ma che agiva nell'ombra per conto del Signore Oscuro. Te lo immagini Voldemort che va dall'avvocato? Eppure lo faceva. Nemmeno Lucius, che conosceva quasi tutti i membri della sua organizzazione, sapeva della sua esistenza. Comunque è riuscito a farsi dire dal depositario del segreto, il padre di Draco, dove era ubicato il luogo sicuro, e lo ha comunicato ai suoi compari. Credo che abbia utilizzato la scusa di dovergli far firmare dei documenti. Per fortuna che siete riusciti a trovare la ragazza che ha baciato Malfoy. A proposito, non mi hai detto chi è?" 
Harry però disattese la sua curiosità.
"Mi dispiace, Draco mi ha fatto promettere di mantenere il segreto." scosse la testa, ma piano perché gli doleva "A quanto pare non è per nulla il suo tipo e non vuole che si sappia."
"Suppongo che sia inutile insistere, quindi me ne torno al lavoro."
"A proposito, se accettaste l'eredità a chi toccherebbe l'incombenza?" chiese Harry.
"Indovina!" disse indicandosi. "Poi non si sa se la Maledizione continuerebbe o si estinguerebbe, ma poiché tocca a me non vorrei proprio fare danni. La mia ragazza non approverebbe."
"Ehi, da quando sei fidanzato?" esclamò Harry "Auguri. Quando me la presenti?"
"Non lo sa ancora nessuno, i suoi genitori vorrebbero che sposasse un certo ricco Purosangue, comunque, appena si sistemeranno le cose, te lo farò sapere. Riprenditi, voglio che tu sia il mio testimone di nozze."
"Ne sarò onorato." sorrise Harry.
Alla fine, nelle due settimane che passò ricoverato, mancavano all'appello solo Draco e Seamus. Era contento che il primo non si fosse fatto vivo, aveva ricordi imbarazzanti cui dare i calci, mentre gli dispiaceva per il secondo. Qualcuno che conosceva entrambi lo avvisò che aveva cominciato a uscire con un altro, meno bello, meno famoso, più tranquillizzante per lui. Harry gli augurò mentalmente di essere felice e di non pentirsi in seguito, perché neppure lui voleva stare a guardare.
Non sarebbe stato facile per lui rifarsi una vita sentimentale, era timido e romantico e non era tipo da buttarsi su chiunque per il proprio piacere, ma voleva anche lui il suo angolo di felicità e sperava di trovarlo alla fine.
  
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