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Autore: Obsidian_Butterfly    17/04/2008    8 recensioni
Lui, bello e impossibile ragazzo di strada... Lei ragazza semplice e ordinaria...I loro destini si incrociano in un giorno di inizio estate...RETTIFICA: a causa di un mio errore la FF è stata cancellata con i relativi commenti, mi scuso per il disguido.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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                 Questo sono io



Hola! A richiesta il continuo di “In a night of rain”! Spero ci piaccia! Alla prossima!
Ps: Commentate se volete il seguito. 
            


Vi è mai capitato che per uno stupido gioco del destino di due persone, cambia completamente in un battito di ciglia?
Se non vi è mai successo, siete nel posto giusto... Questa è la storia di due ragazzi, all’apparenza diversi... La storia di un amicizia che si trasformerà in qualcosa di più...

La primavera non era ancora alle porte, che un caldo afoso aveva iniziato a riempire le giornate delle persone, lasciando indietro il freddo invernale che ti tiene costretto a casa tutto il giorno.
I ragazzi preferivano rimanere fuori all'aperto che chiudersi in casa a studiare, o scappare dopo una giornata di scuola, al parco più vicino per godersi il sole estivo sulla pelle.
C'è chi era sdraiato sull'erba fresca per prendere il sole, chi seduto alle panchine a cercare di studiare per le ultime interrogazioni e chi si divertiva a fare skate o scherzi idioti alle ragazze di turno, per essere poi rincorsi da esse per riavere indietro ciò che le è stato rubato.
Più che altro questo era un modo per "rimorchiare" le ingenue ragazze.

Ignare del prossimo scherzo programmato quel giorno, era un gruppetto di ragazze sedute all'ombra di un enorme salice che le riparava dal caldo afoso della giornata donando un pò di fresco alla pelle ormai accaldata...
La più tranquilla del gruppo, una ragazza dai capelli castani e dalla corporatura minuta, infatti era alta 1.55, era appoggiata al tronco dell'albero intenta a leggere un libro preso in prestito in biblioteca... La tipica storia d'amore: lui dannato ma bello lei la solita sfigata di turno che si innamorava di lui. Non capiva perchè li leggeva ancora... Bah misteri della vita.

- Ancora che leggi! Ma non ti annoi mai? -

- Dipende dalla storia, e se mi annoierei mi unirei ai vostri discorsi su trucchi, vestiti e ragazzi non credi? - Disse la moretta in direzione dell'amica.

- A volte credo che tu sia un alieno venuto da marte, non è possibile che non ti interessi a certi discorsi come i comuni mortali -

- Sono un comune mortale solo che parlare della stessa cosa sempre annoia - Disse alzando gli occhi verso il cielo e buttando il libro nello zaino e stendendosi per terra.


A qualche metro di distanza, un gruppo di ragazzi tra una birra e l'altra, scherzavano tra di loro, sul loro prossimo bersaglio... Si guardavano in giro cercando la “preda” più occasionale possibile, senza dare troppo nell’occhio ai vigili che sorvegliavano la città tranquilla.

- La moretta laggiù - Disse uno dei ragazzi ridendo, indicando una ragazza appoggiata ad un enorme salice.

- Ma no dai! Le secchione non le vogliamo rimorchiare! - Ribatte un'altro ragazzo dagli occhi color ametista e la pelle color albina; Prendendo una birra da un suo amico sedendosi su dei gradoni nel pieno parco.

- Ehi! Quella era mia! - Gridò uno di loro; Doveva essere il più piccolo del gruppo e probabilmente quello che doveva subirsi le ingiustizie degli altri più grandi.

- Ben detto... Era... Si diceva? - Ghignò il ragazzo sdraiandosi a pancia in sù sul cemento riscaldato dal sole.

- Si diceva che non abbiamo una vittima per giocare... Cazzo poi con questo caldo è anche impossibile ragionare - Sbuffò un'altro asciugandosi la fronte... In effetti l'aria del pieno pomeriggio era afosa, solo loro riuscivano a trovare il gusto di bere alcolici caldi.

- No, veramente Seth a te riesce sempre impossibile ragionare - Ridacchiò il ragazzo argenteo, sempre stando sdraiato al sole come una lucertola.

- Sfotti Kai? - Gridò l'altro con tono di sfida verso il suo amico non potendone più del suo continuo blaterare per niente.

- Anche se fosse? - Ribatte Kai senza degnare il suo amico di uno sguardo, mentre gli altri stavano a fissarli ormai a conoscenza della possibile conseguenza di quella discussione... Rissa...

- Dieci euro che non hai le palle di andare a rubare lo zaino a quella ragazza laggiù - Disse indicando la ragazza ancora appoggiata al salice che ascoltava il suo mp3 tranquillamente, ignara del complotto che stavano organizzando contro di lei.

- Ma sei fissato con quella ragazza... Ma se ti interessa vattela a conoscere... Non vedo il motivo per cui io debba andare a rubare qualcosa che ha germi delle secchione... Potrei infettarmi lo sai? - Rise il ragazzo alzandosi a sedere fissando il suo amico abbozzando un sorriso sghembo.

- Quella ragazza non mi interessa... Mi sembra la vittima più a portata di mano che ci sia sul mercato... O sbaglio? -

- Fai 20 euro e il suo zaino è tuo - Disse alzandosi e sovrastando il suo amico data la sua altezza.

- 20 euro per uno zaino di una secchiona... Non ci vedo il guadagno amico - Fece una faccia divertita per poi continuare - Dì che te la fai sotto di essere beccato - Colpito e affondato, se c'era una cosa che odiava Kai era essere sfidato.

- Non mi sfidare, lo sai - Si fece serio fissandolo negli occhi e avvicinandosi a lui pericolosamente.

- Oh ma stai calmo Kai! Mica ti ha detto niente... – Gridò uno di loro parandosi in mezzo prima di un imminente rissa tra i due.

- Non è colpa nostra se hai paura -Rise un altro ragazzo... Ora stavano esagerando e lo facevano solo per uno scopo preciso, di lì a poco Kai avrebbe ceduto alle sfide degli altri.

- Ma cosa mi tocca fare per il puro divertimento di stupidi idioti come voi - Si arrese ormai sbuffando per poi continuare - Però non ho intenzione di correre verso di voi quindi me ne vado direttamente a casa quando l'ho seminata, ci vediamo stasera allora - Mentre diceva questo si avviava nella direzione della ragazza.

- Ti vogliamo bene amore! Ci mancherai! - Gridarono in coro i suoi amici per prenderlo ulteriormente in giro, facendo girare il ragazzo verso di loro con un dito medio alzato in tutta risposta.
Continuò a camminare fino a quando non fù abbastanza vicino alla povera ragazza ignara di tutto.

- Dio ma cosa mi tocca fare... Ma da dove è uscita questa? - Pensò, mentre faceva il giro dietro l'albero; Silenziosamente da dietro senza farsi vedere allungò la mano prendendo lo zaino della ragazza che però era aperto e appena spostato rovesciò quasi tutto quello che conteneva facendola girare incrociando gli occhi di lui che proferì solo una parola - Merda! - Prima di alzarsi di colpo e iniziare a correre.

La ragazza ci mise almeno dieci secondi per realizzare quello che stava succedendo... Cioè, un pezzo di idiota le aveva fregato lo zaino ed era corso via a gambe levate.

- HEI QUELLO E' IL MIO ZAINO! - Urlò in direzione del fuggiasco che continuava a correre verso una direzione a lei sconosciuta.

Presa da chissà quale forza si alza velocemente da terra, iniziando a correre a sua volta verso il suo rapinatore cercando di raggiungerlo; Cosa alquanto difficile visto che lui girava in skate e lei con le sue gambe.

- Siana dove vai? - Disse la sua amica vedendola partire a razzo.

- Vado a recuperare ciò che mi hanno preso! - Urlò in direzione dell'amica senza voltarsi per paura di urtare qualcuno.

- Ma... Vabbè andata... Che ragazza pazza - Disse picchiandosi una mano in fronte per sottolineare la stranezza della ragazza.

Correva cercando di raggiungere il ragazzo, scansandosi tra le persone e le miriadi di bambini che erano andati al parco, stoppandosi ogni tanto di colpo per evitare qualche passante e prendendosi della maleducata frettolosa... Se prendeva quel tipo era morto, questo poco ma sicuro, gli stava facendo fare una serie di figuracce nel giro di pochi minuti, e in più si stava allontanando sempre di più e non riusciva a raggiungerlo.


Lui scese velocemente dallo skate prendendolo in mano e sbattendolo nel suo zaino iniziando a correre più veloce che poteva tra tutti i passanti che si spostavano al suo arrivo, un uragano faceva meno casino di lui...
Correva molto più veloce della ragazza e per qualche strana ragione si voltò per guardare se l'aveva seminata e la vide impacciata tra la gente data la sua altezza... Ormai ce l'aveva fatta a seminarla... Voltò l'angolo e il gioco era fatto, il bosco di casa sua è un ottimo nascondiglio.


Niente da fare... L'aveva seminata con niente, e ora come faceva senza zaino? Non tanto per lo zaino ma per il suo contenuto... C'erano il suo diario segreto, il suo cellulare, e le sue storie... Passi per il cellulare e per le storie, ma il diario... Non voleva che nessuno leggesse quello che vi era scritto....
Doveva assolutamente recuperarlo... Ne andava della sua faccia... La gente non si faceva mai gli affari propri e troppe volte era stata presa in giro e derisa e non voleva che succedesse ancora... Non avrebbe resistito...
Tornò indietro lentamente dalle sue amiche, cercando di riprendere lentamente il fiato perso durante la corsa... Appena arrivata a casa si sarebbe fatta una doccia; Non aveva mai sudato così tanto in vita sua, per poi cosa? Rincorrere uno e il suo zaino...

- Stai bene? Sei partita come un fulmine -

- No affatto... No dico, ora uno non può più farsi gli affari suoi che gli rubano lo zaino sotto al naso! Se io prendo quello lo ammazzo! - Oddio fase lunatica... Meglio entrare nelle sue ire quando era così... Un attimo era felice è un attimo dopo giù la furia...

- Io quello lo conosco... E chi non lo conosce - Ribatte un'altra ragazza bionda.

- Io per esempio non lo conosco - Ribattè la moretta con tono acido.

- Tu sei un caso particolare, lascia stare - Risponde la sua migliore amica scuotendo la testa.

- Tu zitta, Isa, che nessuno ti ha chiesto niente – Si Girò verso di lei e zittendola con lo guardo. Si sapeva che non amava essere presa in giro e più che altro in quel momento voleva sapere più di ogni altra cosa sapere chi era il ragazzo ladruncolo da quattro soldi.

- Se ti interessa comunque quello è Kai Hiwatari, lo trovi sempre in giro con i suoi amici. Ma se vuoi essere sicura di incontrarlo vai alle gare clandestine che si svolgono ogni sera alla periferia nord della città -

- Gare clandestine? Scherzi? Come diavolo fai a saperlo? - Rispose alquanto stupita di tale rivelazione... Le gare clandestine erano roba da film! Beh che da quando viveva in quella città ne sentiva di cotte e di crude e doveva ancora abituarsi... Ma le gare clandestine, questa le mancava...
Troppo abituata alla vita tranquilla di un paesino sperduto, e ora catapultata in una grande città, insomma nella vita reale.

- Il mio ragazzo ci va ogni tanto... Si guadagnano parecchi soldi se si vince... Anche se a me non piace quel posto... - Continuò la ragazza bionda.

- E direi anche! Io vado ho bisogno di una doccia e di riprendermi, ci vediamo... Isa ti chiamo più tardi io, il cellulare mi è stato fregato insieme allo zaino. Ciao a tutte - Si abbassò a raccogliere le poche cose cadute dallo zaino per terra, per avviarsi verso casa sua a piedi, neanche in autobus visto che il portafoglio con soldi, abbonamento e documenti era rimasto anch'esso li dentro.

- Se non sono sfigata io chi lo è allora? - Sussurrò a se stessa... Ormai ci aveva fatto l'abitudine, mai una cosa che andasse per il verso giusto.


Intanto il ragazzo uscì da dietro l'albero dove si era nascosto non prima di essersi assicurato che lei si fosse arresa... Si alzò spolverandosi i pantaloni e dirigendosi verso il cancello di casa sua riprendendo fiato dalla corsa, anche se era piccola non si era arresa, aveva energia da vendere.
Arrivò davanti a casa sua dove si trovò un suo amico a fumare.

- We Kai, era ora, pensavo ti avessero beccato - Rise l'amico scendendo dal muretto con un salto mettendosi di fianco al ragazzo.

- Ridi meno, ci è mancato poco... Piuttosto, dimmi che vuoi - Proferì Kai frugando nella tasca cercando qualcosa.

- Dimenticate ancora eh? - Cercò di non ridere il suo amico girando lo sguardo su altro, tutte le volte era sempre la stessa storia.

- Eh già - Disse Kai sbuffando iniziando ad arrampicarsi sul cancello mentre il suo amico iniziava a parlare, di cosa lo sapeva solo lui, mai l'aveva ascoltato e mai l'avrebbe fatto, tanto, parlava a vanvera.

- Un giorno ti ucciderai facendo così, lo sai? - Gridò il suo amico nella direzione di Kai che ormai aveva passato il cancello; Si mise di fronte a lui, divisi dal cancello.

- Va bene mamma, ora se la smetti di dire coglionate ti apro se no resti fuori - Fece un sorriso furbo fissando l'amico che era rimasto perplesso balbettando qualche "ma... ma... ma..." seguito da un -Stronzo! - Quando Kai si allontanò per andare a prendere le chiavi.

Un rumore metallico ruppe le grida del ragazzo che continuava a lanciare insulti a vanvera a Kai che manco lo stava ad ascoltare.
Percossero tutto il viale, e intanto il ragazzo dagli occhi verdi parlava a vanvera, come sempre, ma dopotutto forse era per questo che era il suo migliore amico, non lo sopportava, parlava sempre, diceva cose senza senso, ma di lui non riusciva a farne a meno.
Arrivati davanti al grande portone d'entrata, Kai aprì entrando, parandosi di fronte al suo amico.

- Ora: o la pianti di parlare o qui tu non ci entri -

- Posso respirare almeno? - Disse il ragazzo levandosi le scarpe per entrare superando Kai e andandosi a mettere sul divano, ormai quella era come casa sua.

- No non respirare che mi inquini l'ambiente... Scemo, vuoi qualcosa da bere? - Rise Kai levandosi la maglia dal troppo caldo e mettendosi a torso nudo, prendendo una birra dalla cucina e lanciandone una al suo amico che ormai si era piazzato a guardare la televisione beatamente.
Lo raggiunse stravaccandosi di fianco a lui e iniziando a guardare la televisione, fino a quando qualcosa iniziò a suonare, i due ragazzi incuriositi iniziarono a guardarsi intorno.

- E' il tuo? - Chiese il ragazzo di nome Matt in direzione di Kai che lo guardò tra il ridere e il perplesso.

- Ma te pare che io ho la canzone del bacardi come suoneria? - Rispose con sufficienza iniziando a seguire la fonte del suono.

- Non lo so... Chiedevo... Magari avevi avuto un cedimento di personalità e ti ascolti le canzoni tamarre, si sa mai - Rise Matt alzando le spalle cercando la fonte del suono da tutt’altra parte.

- Ma il cedimento ce l'hai avuto tu... Ma di intelligenza... Comunque proviene da quello zaino... - Disse Kai prendendo lo zaino e mettendolo sul tavolino di fronte al divano.

- E se fosse una bomba? - Disse diventando serio, scherzando, nascondendosi dietro ad un cuscino.

- A te bere birra fa male amico - Rispose Kai fissandolo per poi andare ad aprire lo zaino.
Aprì la cerniera e iniziò a frugare dentro, prese il cellulare che continuava a suonare con il nome di una certa Ilaria sul display; Premette il rosso e spense il cellulare così che nessuno avrebbe rotto più.
Intanto notò che il suo amico aveva preso a frugare nello zaino.

- Ma che fai? Mica è tuo -Disse Kai togliendoglielo dalle mani.

- Eddai, lo so che anche tu sei curioso - Disse facendogli gli occhi dolci, cosa che riusciva solo a lui e che manco funzionava perchè faceva solo innervosire Kai.

- Smettila di fare il coglione e fa vedere... - Prese a frugare nello zaino solo perchè lui era maledettamente curioso.
Oltre che carte e libri non trovò molto, solo una cosa attirava la sua attenzione per qualche strano motivo, un diario che doveva essere segreto, o almeno, fino a quel momento...
Lo prese e senza aprirlo lo fissava, non voleva aprirlo ma la sua curiosità si faceva sempre più sentire... Improvvisamente il telefono di casa squillò interrompendolo dai suoi pensieri, si alzò posando il diario su uno scaffale per poi andare a rispondere mentre il suo amico si sfogliava la rubrica piena zeppa di numeri di telefono di ragazze, amiche della ragazza a cui l'avevano rubato...
Rispose al telefono e a monosillabi e qualche parolaccia attaccò la cornetta, imprecando contro qualcuno.

- Scollati dalla roba e vatti a preparare,stasera andiamo prima -Disse a Matt che posò la rubrica nello zaino guardandolo perplesso e alzandosi.

- Come mai? - Chiese rimettendosi le scarpe e avviandosi verso il portone d'entrata.

- A noi il primo turno o non se ne fa niente, vado a farmi una doccia, ci si vede stasera - Disse chiudendo la porta non prima che Matt fosse uscito.
Ritornò in sala mettendo le cose della ragazza nello zaino, ma quando arrivò al diario lo fissò qualche istante posandolo dov'era stato trovato e sbattendo lo zaino in qualche angolo della casa.
Si avviò verso il bagno dove si fece una doccia e si cambiò, jeans e maglia ed era a posto...
Scese velocemente le scale per andare in cantina, si mise le scarpe e aprì l'ultima porta per entrare in garage... Si avvicinò al suo bmw prendendo le chiavi della macchina e salì dentro accendendola e uscendo dal garage sgommando, tipico di lui.
Arrivò al solito posto dove parcheggiò la macchina in giro come tutte le altre in mezzo al bosco per non farsi beccare dagli sbirri e tra una birra e l'altra si mise a scherzare con i suoi amici con accollato addosso qualche ragazza che non cercava altro che una notte di sesso, che probabilmente lui a fine gara come sempre avrebbe dato...
Ma non quella sera....



Notte fonda... Si vestì il più piano possibile per non fare rumore e svegliare gli inquilini della casa: se la beccavano uscire nel pieno della notte e sopratutto se scoprivano dove stava andando poteva ritenersi bella che morta....
Non le importava, pure di riprendere ciò che era suo avrebbe fatto di tutto...
Si infilò i jeans a tre quarti, una maglietta una canotta nera larga abbastanza scollata e prese una felpa leggera nell'armadio per coprirsi se le veniva freddo...
Il problema  era uscire di casa senza fare rumore; Dalla porta di casa meglio evitare, se scendeva le scale si sentiva perchè scricchiolavano... L'unico modo era calarsi giù dalla finestra della sua camera.
Non era tanto difficile visto che vi era una parete d'edera che ricopriva quasi tutta la facciata avanti della casa: aprì la finestra uscendo fuori sul cornicione e si calò lentamente giù per il muro facendo attenzione a dove mettere i piedi, per non cadere e rompersi l'osso del collo.
Arrivò a terra iniziò a camminare velocemente nel buio della notte, sperando di non essere aggredita da un maniaco: doveva percorrere un bel pò di strada a piedi e prima faceva e meglio era....
Tra l'altro il posto in cui stava andando, le metteva i brividi: a quanto detto da Isa al telefono la sera stessa li giravano soldi sporchi, droga, alcool e ragazze poco per bene.
La passeggiata notturna andò meglio del previsto, nessuno per strada, ogni tanto lassù qualcuno l’ascoltava... Il posto doveva esseri li da qualche parte: infatti in lontananza sentiva il rumore di macchine che correvano. Aumentò decisa il passo avvicinandosi sempre di più alla meta, e più si avvicinava e più vedeva un sacco di gente soprattutto ragazzi e ragazze con macchine che si potevano solo sognare...
La cosa più orrenda era gente che faceva sesso in macchina come se niente fosse, o persino sui cofani delle macchine... Per lei quelle non erano persone ma animali che non avevano niente da fare nella vita...
Ed eccoli li... Di spalle... E chi si scordava una figura simile dopo averlo visto una sola volta?
Era quasi vicino a lui, poteva sentire la sua voce, stava per chiamarlo quando qualcuno la prese di forza da dietro tirandola per un braccio facendole male.

- E tu che ci fai qui bambina? Ora ci divertiamo un pò con te -
Ma chi gliel'aveva fatto fare? Ora si che era davvero nei casini....


   
 
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