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Autore: Masayume Pachirisu    03/11/2013    3 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sospirò salutando tutti, mettendosi la sua Secret sulle spalle, coperta per bene dalla sua custodia nera. 
Uscì dal locale venendo inondato dalla brezza pomeridiana di metà ottobre. Respirò a pieni polmoni e si avviò verso la macchina, parcheggiata come sempre troppo lontano a causa degli scarsi parcheggi.
Camminava tranquillo, senza pensare a nulla o almeno, senza pensare a Sungjong, a dove fosse, cosa stesse facendo, se stesse ancora piangendo.
No, non ci stava pensando o almeno, faceva finta di non pensarci, perché quelle lacrime lo avevano fatto stare troppo male. Ed era lui la causa del suo malessere, dei suoi continui errori, della sua collera. 
Aveva esagerato e lo sapeva, ma non poteva farci nulla, quando si arrabbiava nulla poteva fermarlo, niente poteva farlo calmare. 
Sospirò prendendo il cellulare dalla tasca dei jeans neri troppo aderenti. Nessun messaggio, nessuna chiamata, nulla di niente. 
Aprì l'applicazioni dei messaggi e scrisse poche parole
 
"Vado a casa... dove sei?"

E forse ci aveva sperato troppo in una risposta. 
Di solito gli rispondeva dopo pochi secondi, qualche minuto, ma ormai erano cinque minuti che se ne stava fermo su quel marciapiede, con la faccia abbassata verso quel telefono che intanto se ne stava muto.
Sospirò di nuovo dicendo tra sé e sé qualche parolaccia per poi rimetterlo in tasca. 
Che si aspettava? Era quello che si meritava alla fine.

-Bang hyung?- 

Quella voce.
Con tutte le persone che poteva incontrare in quel momento, perché proprio lui? 
Perché proprio la causa di tutto quel casino?
Ma poi alla fine... mica era colpa sua... era tutta una fantasia di Sungjong! Zelo in realtà non centrava proprio nulla.

-Ciao Zelo... o dovrei dire Junhong?-
-No hyung... chiamami Zelo e basta ti prego...- disse l'altro con lo sguardo imbronciato.
-E va bene Zelo, che ci fai in giro? Non dovresti essere a casa a fare i compiti?-
-E tu non dovresti essere al locale a provare? E comunque ho già fatto i compiti... che domande!- 

Yong Guk sorrise spettinandogli i capelli.
Possibile che dovesse essere così alto? 

-Quindi che ci fai in giro?- domandò di nuovo il maggiore, nemmeno sapeva il perché. Di solito non era una persona curiosa.
-Mi ero stancato di provare e sono uscito a farmi un giro... tu?-
-Nulla, stavo tornando a casa...-
-Con Sungjong?- domandò velocemente l'altro, guardandosi intorno.

Il maggiore negò sospirando. 
Zelo si accorse subito che qualcosa non andava, ma decise di non domandargli nulla.

-Hyung, qualche volta possiamo suonare insieme?- chiese a quel punto, così da fargli dimenticare Sungjong e qualsiasi altro problema ci fosse. 
‑Ma tuo fratello non suona la chitarra?- rispose Yong Guk sorridendo, incrociando le braccia contro il petto. 
-Si ma... non elettrica, è solo da accompagnamento e poi tu sei molto più bravo...-
-Esagerato... comunque va bene... solo che in settimana lavoro sempre, possiamo sentirci che ne dici?-
-Si certo hyung! Tanto martedì sera ci vediamo vero? Verrete a sentirci?-

Il maggiore annuì sorridendo, lasciando Zelo con una sensazione nuova addosso. 
Quel sorriso che avrebbe voluto vedere rivolto a sé era finalmente arrivato, anche se non era poi lo stesso sorriso che aveva visto il giorno prima, non importava. Era sempre un sorriso!
Era uscito di casa con l'idea di fare due passi, di certo non aveva fatto apposta a camminare nei dirtorni del Dream Girl, non era mica colpa sua se abitava nelle vicinanze alla fine! Trovare Yong Guk era stato comunque un vero colpo di fortuna.

-Io vado Zelo, ci si vede martedì ok?-
-Certo hyung! Ciao!-

Lo guardò andare via con il cuore più leggero e caldo. 
Era bastato così poco per farlo stare bene? 
Bastava seriamente solo così poco? 
O forse, era solo l'inizio di un grande disastro?

 
**


In pochi sapevano di quel loft proprio sopra al Dream Girl. 
Era insieme al locale che Jinki aveva comprato, ma usato pochissimo. Un po' per risparmiare e continuare a vivere con i suoi, e un po' perché per lui era seriamente troppo grande. Ci aveva tenuto un letto e qualche mobile, giusto in caso di emergenza.
Taemin era una di quelle persone che non sapevano di quel loft, e quando Jinki aprì la porta rimase con gli occhi spalancati. Era enorme e profumava di cannella, proprio come il Dream Girl. 
Davanti a lui si estendeva quello che doveva essere un salotto, anche se completamente spoglio a parte un misero divano che faceva apparire il locale ancora più grande. Si notava la cucina verso il fondo sulla sinistra e una camera da letto sulla destra, rialzata dal resto del pavimento e circondata da vetri e una porta, che in qualche modo avrebbe dovuto dividerla dal resto del locale. 

-Jinki è stupendo!- disse il minore entrando, andando subito a sbirciare prima la cucina e poi la camera da letto. 
-Se ti serve il bagno è qui..- disse l'altro indicando alla sua sinistra una porta, proprio vicino all'ingresso -scusami se è tutto molto rude, non ho mai avuto il tempo di sistemare e poi non ci sto mai...-
-Perché hyung? E' stupendo questo posto! E poi saresti sempre vicino al tuo Dream Girl...-

Jinki sorrise chiudendo a chiave la porta. 
Taemin aveva ragione, ma lui odiava stare da solo e quella casa, per quanto fosse intima, lo faceva sentire solo. Si avvicinò al suo bassista, che intanto si era messo a fissare fuori dalla grande finestra alle spalle del divano. La vista era davvero molto bella nonostante non desse proprio sul centro di Seoul. 

-Se vuoi possiamo stare qui io e te, quando ti va...- sussurrò al suo orecchio sinistro, abbracciandolo da dietro e stringendogli la vita.

Non lo disse con malizia o con un doppio fine e questo Taemin lo sapeva, ma adorava metterlo in crisi e quindi si voltò assumendo uno strano sguardo ambiguo. 
Un sorrisino malizioso, occhi languidi, labbra leggermente martoriate dai denti perfetti. 
Si. 
Jinki era ormai nelle sue mani con quei pochi gesti.

-Che vuoi dire hyung? Vuoi un posto dove puoi stare solo soletto con me?- cinquettò sorridendo di più.

Jinki perse un battito e arrossì di colpo, negando leggermente. 
Ma che diavolo gli saltava in mente a quello scemo? 
Voleva per caso fargli venire un infarto??

-No che dici?! Cioè si però... NON in quel senso Taemin!!-
-Wahahahah hyung, mi fai morire!- 

Il minore si voltò del tutto abbracciando con forza il suo barista, che rimase un attimo interdetto. Il calore di quell'abbraccio lo aveva completamente bloccato e dopo qualche secondo circondò le spalle dell'altro, stringendolo anche lui in un abbraccio che aveva sognato di dargli un sacco di volte.
Taemin alzò il volto e si avvicinò alle sue labbra, toccandogliele leggermente una, due, tre, quattro volte, fino a farlo diventare un bacio perfetto in cui entrambi partecipavano attivamente. La lingua del maggiore osò di più e toccò le morbide labbra del più piccolo, che sorridendo aprì la propria bocca e si avvinghiò all'altro, facendolo andare su di giri. 
Morsi, risucchi, leccate lascive e passi imprecisi si susseguirono in quel lasso di tempo, fino a che entrambi non si ritrovarono su quel letto matrimoniale lasciato per le "emergenze". 
E quella lo era sicuramente!!

-Hyung... spogliami...- disse il minore tra un bacio e l'altro.
-Sei sicuro? Sto per perdere il controllo Taemin... non credo di riuscire a fermarmi...-
-Perdi il controllo hyung... perdilo e basta...-

 
**


Rincasò verso le quattro del pomeriggio, dopo aver fatto un po' di giri per i dintorni del Dream Girl, essere passato davanti casa di Sungjong, aver cercato in università e persino in biblioteca o al parco che di solito frequentava, ma niente. 

E meno male non voleva pensare a lui! Ma chi voleva prendere in giro? 
Yong Guk era ossessionato da Sungjong e non poteva da un momento all'altro smettere di pensare a lui. 

Avevano litigato per una cosa sciocca e alla fine lo aveva fatto piangere per il suo caratteraccio. Avrebbe voluto prendersi a padellate in testa ma lasciò perdere l'idea appena aprì la porta di casa e notò il suo compagno steso sul divano.
Si preparò a fare una scenata colossale, ma poi abbandonò anche quell'idea non appena si accorse che Sungjong stava dormendo. 
Il suo volto era tranquillo ma pallido e i suoi occhi gonfi. Sicuramente aveva continuato a piangere per tutto il tempo. Sembrava seriamente stravolto. Si avvicinò senza far troppo rumore, sedendosi in un piccolo spazietto del divano. Portò la destra sulla guancia del minore, toccandola delicatamente per evitare di svegliarlo.

Da quanto tempo ormai non poteva più fare a meno di Sungjong? 
Forse dal primo giorno che lo aveva visto, quando ancora era un piccolo ragazzino timido e pauroso. Sungjong era la sua roccia anche se all'apparenza poteva sembrare il contrario. 
Si era innamorato di lui, gli aveva donato il suo cuore, quel cuore che non era riuscito a prendere nessuno. 
Ma poi erano iniziati quei litigi stupidi, futili, inutili, assurdi. 
Erano arrivati dal nulla, senza motivo e non sapeva mai come comportarsi, cosa dire o fare, ogni volta era un vicolo cieco. 

Sunjong iniziò a stiracchiarsi un pochino, quindi smise di toccarlo e rimase solo a fissare il suo volto. 
Gli occhi che si stringevano, le labbra che si aprivano per prendere un po' d'aria, il naso che faceva fatica a respirare, forse per colpa del freddo che aveva preso camminando fino a casa. 
Poi aprì gli occhi, lentamente, sbattendo piano piano le palpebre per mettere bene a fuoco. E li lo vide, vide il suo Yong Guk, vide il suo volto non più arrabbiato ma triste. 
Cercò di non notarlo e guardò subito altrove, verso il pavimento, la cucina, il corridoio che portava alle camere. Tutto tranne che quegli occhi da cucciolo bastonato che in qualche modo gli stavano chiedendo perdono. 

-Sungjong... scusami...- 

E se lo aspettava da Bang un comportamento simile, ma lui non sapeva cosa dirgli. 
Si era sentito davvero offeso dalle sue parole dette al Dream Girl, però una parte di se gli gridava di perdonarlo, di abbraccialro, di baciarlo e fare l'amore con lui. Perché in qualche modo aveva paura che il loro rapporto si stesse piano piano rovinando e non voleva. 

-Ho bisogno di te... ma tu non te ne accorgi...- disse il minore, trattenendo una lacrima.

L'altro avvampò.
Perché non aveva capito subito? 
Perché lo aveva trattato come uno scemo? 
Si mise sopra Sungjong, cercando di non pesargli più di tanto e subito andò a rubargli un caldo bacio. 

-Sono un deficiente... non ti farò mai sentire così male, ma tu perdonami per favore...- disse di nuovo il biondo contro le labbra del minore.

E Sungjong non potè dire no.
Non riuscì nemmeno a dire si in realtà.
Nessuna parola o frase uscì dalle sue labbra.
Solo dopo un po' i gemiti iniziarono a rimbombare per l'intera casa.
E quello, pensò Bang, era sicuramente il suo perdono. 

  
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