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Autore: nuccetta    03/11/2013    4 recensioni
Dal capitolo 1:
“Ti voglio bene anche io, Lena. Però, adesso mi prometti che non piangerai più. Se lo farai, io ti prometto che non ti lascerò mai più sola”.
Elena entra in casa felice e sorridente. Le lacrime di oggi sono solo un vago ricordo. Adesso le importa solo della promessa del suo futuro fidanzato. Perchè lei lo sa che Damon è come i grandi: lui rispetta sempre la parola data.
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Elena sta passando un momento piuttosto delicato della sua vita. il suo fidanzato di sempre l'ha lasciata con una scusa poco valida e lei si ritrova ad affrontare da sola una vacanza che avrebbero dovuto condividere entrambi con i propri amici. solo la forza dell'amicizia potrà salvarla dal suo dolore e solo la presenza di Damon potrà farle godere a fondo questa vacanza. Miami, un gruppo di amici di vecchia data e il desiderio di lasciarsi il dolore alla spalle. Questi sono gli ingredienti principali per un'estate meravigliosa. ma non sempre è tutto semplice come sembra. Il passato spesso bussa alla porta e, a volte, fa più male che mai.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Ammiro tutto questo bianco che mi avvolge. Oggi mi sento libera. Sto galleggiando dentro ad una nuvola, ciò che c'è là sotto non mi tocca più. Mi appoggio meglio allo schienale, stampandomi sul viso un'espressione serena, decisamente diversa da quella che ho assunto in questo breve periodo.

Prendo l'ipod dalla tasca anteriore del mio bagaglio a mano e infilo le cuffie nelle orecchie. La musica parte, i Pink Floyd invadono la mia mente sulle note di What do you want from me, ma non è questo a destabilizzarmi. E' lo sfondo che lampeggia colorato e primaverile sotto i miei occhi. Cado di nuovo nel baratro. E' tutta pura illusione, io non posso più essere felice. In un attimo i ricordi tornano a quel giorno di neanche tanti mesi fa, quando tutto era diverso, quando io ero diversa, giovane ed innamorata, serena e convinta che non sarebbe mai finito.

 

 

4 mesi fa...

 

Stefan, Elena, mettetevi in posa”.

E' la quattrocentesima foto della giornata, ma questo a Rebecka non si può dire. Così Stefan mi abbraccia da dietro. Sento il suo petto spingere contro la mia schiena, il suo profumo mi riempie le narici ed io non credo di essere mai stata più felice di così.

Giro un po' la testa per guardarlo, solo per essere più sicura che lui sia davvero lì, ma non faccio in tempo a voltarmi che è un flash. Rebecka ci ha immortalati nel momento più dolce, ma anche meno opportuno, l'attimo più intimo di tutta questa giornata. Ed io sorrido, sorrido perchè oggi c'è il sole, perchè intorno a noi gli alberi hanno già i fiori, perchè poco più in là ci sono i nostri amici che si inseguono ridendo, perchè sono tra le sue braccia e niente potrebbe essere più bello di così.

 

 

Sorrido malinconica ripensando a quel giorno. Era tutto perfetto, non potevo chiedere di più. Poi la vita mi ha voltato le spalle, mi ha messo di fronte alla realtà delle cose: quando hai diciannove anni, nulla dura per sempre!

Macchio il mio viso di dolore, sento un groppo in gola che però non può uscire fuori, non adesso che devo essere felice. E' passato tanto tempo, non posso ancora stare male per colpa sua. Non mi merito questo e non lo meritano le persone che, nonostante tutto, hanno deciso di starmi vicino.

Però è più forte di me, per quanto mi stia sforzando, non posso tirarmi indietro dal dolore ed una lacrima accarezza leggera e salata la mia pelle.

Sento una mano accarezzarmi la spalla e quasi salto per lo spavento. Poi osservo quel viso stupendo, quegli occhi azzurri che mi osservano comprensivi e sorrido.

“Elena, che succede?”.

Scuoto la testa e abbozzo un sorriso più grande, ma non puoi fregare chi ti ama, non puoi fregare chi ti conosce da una vita. Anche se Stefan è riuscito a fregare me. Lo conoscevo meglio di chiunque altro, ci sono cresciuta insieme, l'ho visto nelle fasi più ribelli della sua adolescenza, l'ho riscoperto in quella finale, quella in cui poi mi sono innamorata. Ed è stato proprio quando pensavo che non ci fossero più segreti, proprio quando oramai niente avrebbe potuto distruggere il legame che avevamo creato, che lui ha deciso di mettere fine a tutto quanto.

Ritorno al mio angelo dagli occhi azzurri, ha lo sguardo preoccupato di chi ha paura di vedermi crollare da un momento all'altro.

Stringo la sua mano nella mia e scuoto la testa rassegnata.

“Niente”.

“Non devi più soffrire, Elena. Non per lui, per lo meno. Questa è l'estate della tua vita, questa è l'estate della nostra vita!

 

 

Una luce fulminante entra dalla porta della mia camera che si è magicamente spalancata. Con un lamento quasi da film horror, metto la testa sotto il piumone. Non voglio alzarmi, non voglio farlo soprattutto pensando che lui non ci sarà.

Un peso sul letto, che prima non c'era, mi fa capire che la porta non si è aperta per magia.

Forza, Ele, sveglia!!”.

Una voce squillante riempie la camera.

No, non di prima mattina, ti scongiuro”.

Prima mattina? Sono quasi le undici. Quindi, adesso, tu alzerai il culo da questo letto, ti preparerai, farai colazione e verrai con me in città. Dobbiamo fare shopping, mia cara”.

Alzo gli occhi al cielo, ben consapevole che lei non possa vedermi.

Shopping? Seriamente, Caroline?”.

Assolutamente sì, Elena. Tra quindici giorni saremo in viaggio per Miami. Abbiamo bisogno di un armadio straordinario, se non vogliamo avere una vacanza ordinaria”.

La osservo un attimo, confusa dalla sua frase poco sensata, poi mi ributto sul letto.

Io non vengo”.

Cosa? Non se ne parla, questa è la nostra vacanza. Non dire cavolate”.

No, Care, questa era la vacanza tua e di Matt, di Damon e Rebecka, di Jeremy e Bonnie, mia e di Stefan”.

Senti, Elena, non è così che funziona. Era una vacanza tra amici e tale rimarrà”.

Era anche la vacanza di Stefan, questo non possiamo dimenticarlo”.

Elena, so che non è carino ricordartelo, ma Stef ti ha lasciato, ha detto che non ti ama più e adesso si sta godendo il suo interrail europeo. Lascia perdere, so che è difficile, ma devi provare a guardare avanti”.

Abbasso gli occhi e mi guardo le mani. E' duro da ammettere, e so che questa è l'ultima cosa a cui Caroline vorrebbe farmi pensare, ma è la realtà. Stefan non mi vuole più, non mi ama più ed io non posso fare altro che accettarlo.

Non voglio esse un incomodo”.

Non sei un incomodo, sei nostra amica.

Sbuffo sonoramente, alzandomi dal letto. Le mie possibilità di vittoria con Caroline sono sempre state basse e, anche oggi, avevo già perso in partenza.

 

E così mi ritrovo su questo aereo, con una valigia piena di sogni infranti e nessuna voglia di guardare al futuro, ma sono felice, felice perchè sono circondata da persone che mi amano, ed io amo loro. Volto un po' la testa per salutare con uno sguardo Jeremy e Bonnie dietro di me. Loro interrompono momentaneamente ciò che stavano facendo (baciarsi, come la stragrande maggioranza delle volte) e mi salutano con la mano. Poi penso a Matt, Damon e Rebeckah che ci aspettano già nella casa che abbiamo affittato. Sorrido.

“Sarà una vacanza meravigliosa”.

“Sarà l'estate della nostra vita”. Schiaccia un occhio, sorridendomi, poi guarda impaziente l'orologio per l'ennesima volta.

“Rilassati, Care, Matt non scappa”.

 

 

“Amore mio, come sono felice di vederti, mi sei mancato immensamente”.

Caroline si schianta letteralmente tra le braccia del suo ragazzo. Non sto neanche a ricordarle che sono solo tre giorni che non si vedono, anche perchè non ho nessuna intenzione di passare per la zitella acida e arrabbiata con la vita. Quindi mi limito a stringere Damon in un velocissimo abbraccio e torno ad osservare la mia amica, ancora accozzata al suo affascinante fidanzato, un po' meno sollevato di prima per questa eccessiva dimostrazione d'amore.

Ancora con il sorriso sulle labbra, mi accorgo della mancanza di Rebeckah. Il mio sguardo, allora, si posa sul mio amico più grande che, con una finta espressione di disinteressamento, sta salutando mio fratello e la sua fidanzata.

“Dove hai lasciato Beckah?”.

Damon si volta verso di me, i suoi occhi si incupiscono un secondo, per poi tornare ironici e strafottenti come al solito.

“Abbiamo deciso di prenderci una pausa. Ora come ora, è in giro per il mondo con quella nullità di suo fratello. Pazienza, dopo sei mesi è normale desiderare una pausa, se non l'avesse chiesta lei, lo avrei fatto io”.

Alza le spalle in una stretta spassionata, quasi come se questa situazione non interessasse lui in prima persona.

“Cioè, mi stai dicendo che, per la prima volta nella sua lunga vita, Damon Salvatore è stato lasciato? Questa devo segnarmela sul calendario”.

Caroline allenta finalmente la morsa sul suo fidanzato, ha trovato qualcosa di più prelibato, su cui spostare l'attenzione.

“Poca ironia, Barbie. Non sto di sicuro soffrendo di solitudine e, se il tuo fidanzato si fosse fatto gli affaracci suoi, a quest'ora non sarei qui a fare il single in un'intera compagnia di piccioncini”.

“Ci sono io, io non sono accoppiata”.

Lo dico con la voce tremante e, per la prima volta in tutta la giornata, gli occhi di tutti si affollano su me, alcuni più compassionevoli, altri increduli. In tutti, però, riesco a scorgere la rabbia nei confronti di una persona che pensavano di conoscere e che invece mi ha lasciato nel modo più lurido possibile.

Anche Damon mi sta guardando, ma lui non è tipo da dispiacersi, lui ti guarda per un secondo, ti illude di avere un minimo di comprensione e poi se va, prendendoti in giro. Però lo so che a me ci tiene davvero e so che ce l'ha a morte con suo fratello perchè mi ha fatto soffrire.

E in questo momento anche io sono dispiaciuta per lui. Può fingere indifferenza, può ridere laddove altri farebbero tragedie, può farci credere di stare bene e magari crederci lui stesso, può essere incredibilmente e unicamente Damon, ma io non ci casco, io lo conosco più di chiunque altro, io so che sta soffrendo.

“Anche io sono single. E anche io vorrei non essere qui a fare la single in una compagnia di coppie. Ma Caroline mi ha costretta. E una parte di me è contenta che lei lo abbia fatto. Ho diciannove anni, sono ancora giovane, ho il futuro davanti a me e non ho nessuna intenzione di buttare all'aria i miei anni migliori”.

Prendo aria, mi sento più libera. I miei amici mi guardano orgogliosa, sono finalmente uscita dal mio letargo.

“Mi stai per caso dicendo che, mentre i nostri amichetti si concederanno dolcissimi attimi d'amore, tu mi starai appiccicata come una cozza?”.

Sorrido e scuoto la testa rassegnata.

“No, ti sto solo dicendo che non ci si dovrebbe vergognare di soffrire. Io lo faccio da tre mesi, ma questo non mi deve impedire di provare a riprendere in mano la vita. E voglio farlo qui, con voi”.

“Ohhhh”.

Caroline abbandona definitivamente Matt (che ad essere sincera appare piuttosto sollevato) e mi stringe in un abbraccio stritolacostole. Io ricambio con delicatezza, invitando anche Bonnie a partecipare.

“Ok, siete carinissime e non vi dico neanche cosa mi state procurando. Ma adesso, per favore, smettetela prima che mi venga il diabete”.

Damon e la sua naturale inclinazione a rovinare i momenti più teneri! E' sempre stato così, sin da quando era bambino. L'affetto lo imbarazzo, ma non per questo posso dire che non sia in grado di provarlo.

Per quanto il suo modo di fare rude possa depistare le persone che lo circondano, non può prendere in giro noi, i suoi amici di una vita. Forse nessuno di noi avrebbe dato un centesimo alla sua relazione con Rebeckah, non era una di quelle storie d'amore da film a lieto fine, però riuscivamo a comprendere i suoi sentimenti. Lui ci teneva e lo dimostrava nelle piccole cose.

Quando vivi in un paese piccolo come Mystic Falls è facile innamorarti del tuo amichetto dell'asilo, il fatto di essere poche anime e la tendenza a conoscere le persone nel miglior modo possibile, ti spingono a creare con loro legami più solidi. Questo è successo a me e Stefan, a Caroline e Matt e a Bonnie e mio fratello. Ma non a Damon, lui ha sempre voluto uscire dalla tediosa visione del paesino. I suoi orizzonti erano aperti alle grande città, esattamente come i suoi gusti in fatto di donne. Ecco perchè ha scelto Beckah. Dopo una catastrofica relazione con Amber ed un'ambigua avventura con Dana, lei era la fresca novità che Mistyc Falls aveva da offrire. E Damon l'ha colta al volo. All'inizio si pensava ad uno dei suoi tanti flirtarelli, ma poi la situazione è cambiata, lui stesso è cambiato. In soli sei mesi rebeckah è riuscita a creare una relazione stabile e, quando Damon Salvatore rinuncia ad i suoi impegni domenicali, alle partite di football e alle lusinghe femminili... beh, forse significa che davvero qualcosa è cambiato!

Ecco perchè, quasi come se ci fossimo letti nel pensiero, ognuno di noi si slancia con trasporto verso il nostra amico più vecchio. Ci stringiamo in un abbraccio spiritoso, ridendo e spingendoci come fossimo bambini di otto anni, ma, nonostante l'atteggiamento scherzoso di noi altri e le finte lamentele di Damon riguardo al suo odio ne confronti degli abbracci, questo è il nostro modo di dirci “ti voglio bene”. Per un attimo riesco a dimenticare tutto, dimentico anche che se Stefan fosse qui, non perderebbe tempo a prendere in giro con noi suo fratello, dimentico le preoccupazioni che avrebbe esposto a riguardo, una volta in camera da soli, dimentico perfino il momento in cui mi guarderebbe negli occhi e mi direbbe “ti amo”. Mi stringo con più forza alla mia famiglia, quella che negli anni si è creata, quella con cui sono cresciuta, quella che ormai è l'unica che davvero mi rimane.

“Ok, ok, adesso basta. Stiamo esagerando”.

Damon riesce finalmente a smuovere la situazione, assumendo il suo tipico atteggiamento da leader. Ci allontaniamo gli uni dagli altri, ancora sorridendo e tirandoci scappellotti vicendevolmente.

“Adesso, per favore, ognuno torni ai propri impegni. Voi tortorelle, chiudetevi in camera da letto. Dopo tanti giorni avrete bisogno della vostra intimità. Io ed Elena andremo a fare un giro in città”. Punta un dito verso di me, con fare minaccioso. “Per quanto riguarda te, Gilbert, vedi di non farmi pentire di portarti con me. Le regole sono poche e semplici. Non appena vedi una ragazza che minimamente potrebbe interessarmi, smamma!”.

Rido complice e divertita, portandomi una mano all'altezza della fronte.

“Signorsìssignore”. Sono consapevole del fatto che non stia scherzando e, questo in relatà è un problema considerato il fatto che ogni dannata donna sulla faccia di questa terra, potrebbe essere una potenziale preda di Damon Salvatore.

“Beh, allora, visto che è così, noi coglieremmo la palla al balzo e andremmo a riposarci un po'”.

Il tono volutamente allusivo di mio fratello, non ammette repliche, e, se da un lato raccoglie sorrisi e fischi di consenso da noialtri, dall'altro si recupera un'occhiataccia della sua fidanzata, le cui guance sono già imporporate.

Tra le risate generali, le coppiette abbandonano il salone, lasciando me e Damon da soli, proprio come previsto da quest'ultimo. Io stringo le spalle in una morsa che dovrebbe sembrare disinvolta, ma so che lui non ci casca, mi conosce da quando sono nata, non ci vuole un mostro a capire che questo è il momento dei ricordi che tornano a far visita, è il momento dell'io cosa diavolo ci faccio qui, è il momento dei sogni infranti, è il momento dal quale so che non potrò liberarmi mai. E così, mentre tutti i nostri amici si stanno godendo un romantico momento, io sono qui con il mio ex cognato a chiedermi un'ulteriore volta dove ho sbagliato, cosa posso aver fatto per meritare un trattamento del genera, quale mio atteggiamento possa aver spinto Stefan a farmi così male.

E' Damon a risvegliarmi da tutti i miei pensieri. Ha lo sguardo divertito di chi sta per prendere in giro la sua migliore amica, ma, invece di essere offesa, sono felice, felice perchè con lui posso davvero provare a non pensare, consapevole che la sua compagnia sia il più grande toccasana per riempire la testa e svuotare definitivamente il cuore.

“Elena, preparati. Ho un paio di amici da salutare in città. Renditi presentabile, per quanto possibile, ovviamente”.

Gli faccio una linguaccia, ma non posso dire di essere offesa, con Damon sarebbe una partita persa in partenza. Ho sempre detto che lui avrebbe dovuto fare coppia fissa con Caroline!

Si allontana ancora sorridendo, ed io sorrido con lui, complici come siamo sempre stati, amici oggi come vent'anni fa, uniti più che mai da quell'amore condiviso per quella persona che, forse, non c'è più

Sono di nuovo presa dai miei pensieri, quando lo sento bloccarsi all'altezza della porta. Si volta nuovamente verso di me. Ora sul suo viso non c'è traccia di ironia. Ora i suoi bellissimi occhi sono macchiati di un sentimento sconosciuto, decisamente poco adatto alla sua persona... compassione?

“Ah, Lena...”.

Usa quel nomignolo con cui solo lui mi ha sempre chiamato, ed io mi sento un po' più a casa, meno spaesata di poco fa in questa città che non conosco.

“Mio fratello è un vero coglione”.

Nessun sorriso, nessuna parola di conforto, nessun abbraccio, solo una frase sentita, solo un modo un po' colorito per dirmi che non sono da sola, che non importa che Stefan sia suo fratello, lui è comunque dalla mia parte, oggi che sono quasi una donna più o meno sicura, come ieri quando ero solo una bambina indifesa. La sua bambina da difendere.

Si volta per lasciare definitivamente la stanza, ma questa volta sono io a fermarlo.

“Damon?!”.

Si blocca nuovamente e mi osserva quasi spaventato, forse teme di vedermi crollare da un momento all'altro, forse non vuole semplicemente essere messo nella posizione di dovere ascoltare il mio dolore.

“Ti voglio bene anche io”.

Alza gli occhi al cielo, distendendo le sue labbra in un sorrisetto appena accennato, ma molto più sereno.

Perchè non importa dove siamo oggi o dove saremo domani. Non importa se ci saranno mari e monti a dividerci, so che Damon ci sarà sempre, so che baderà sempre a me e so che ce la metterà tutta per frenare in qualche modo la mia sofferenza, che ce la metterà tutta a farmi vivere nel miglior modo possibile l'estate della nostra vita. E so che fino a quando ci sarà lui conme, non sarò mai da sola. Me lo ha promesso anni fa e Damon non viene mai meno alle sue promesse.

 

 

Tredici anni fa...

 

Una bambina piange sul ciglio della strada, qualche passante la vede, qualcuno si ferma a chiederle che cos'abbia, altri la ignorano risparmiandosi qualche problema in meno. Due lunghe trecce castane le incorniciano il viso paffuto e colorito, entrambe le mani si stringono cicciotte intorno alla testa e lacrime rumorose le mozzano il respiro, rendendo il suo pianto udibile anche a qualche miglia di distanza.

Si sente sola, Elena. I suoi amici le hanno detto che le femmine giocano con le femmine e i maschi giocano con i maschi. E lei lo farebbe, giocherebbe con le sue amiche se fossero qui. Ma Caroline e Bonnie ora sono al mare con i propri genitori, e a lei è toccato rimanere in città insieme a quei bambini che non possono andare in vacanza. Se solo mamma e papà fossero qui! Piange più forte, Elena. Lei vuole bene ai nonni, ma con loro non è la stessa cosa. Mamma e papà le permettevano di stare sveglia fino a tardi di sabato sera, di mangiare le caramelle la domenica e di far dormire i suoi amici a casa per la festa di Halloween. E di sicuro, adesso, avrebbero convinto Stefan a lasciarla giocare con lui. Se solo Elena sapesse che tra qualche anno la situazione cambierà. Se solo sapesse che tra qualche anno sarà Stefan a richiedere la sua presenza, forse adesso non si dispererebbe così tanto. Ma, per adesso, lei è solo una bambina di sei anni e, di certo, non può sapere come vanno certe cose.

Elena che succede?”.

Un bambino di nove anni le si avvicina con lo sguardo preoccupato. Lei sorride felice e sollevata, pensava che oggi non lo avrebbe visto, ma poi si dà della stupida da sola: lui è il suo salvatore, è normale che sarebbe arrivato. Il bambino si siede al suo fianco e le appoggia una mano sulla spalla. E' piccolino, ma agli occhi di tutti sembra già un piccolo uomo. Forse perchè ha sofferto molto più di tutti i suoi coetanei messi insieme, forse perchè riesce a prendersi cura del suo fratellino pestifero come neanche un adulto sarebbe in grado di fare. Elena arrossisce leggermente, i suoi occhi azzurri le sono sempre piaciuti così tanto, però hanno il potere di farli arrossire ogni volta che li guarda. Poi, improvvisamente, ricorda quello che è successo. Ricorda la litigata con Stefan, le brutte parole che lui le ha detto e ritorna a piangere inconsolabile.

Stefan non vuole lasciarmi giocare con lui. Dice che sono una femmina e per questo devo stare a casa a giocare con le bambole. Ma io non voglio giocare con le bambole, io voglio giocare con lui”.

Questa volta la piccola quasi urla, facendo impallidire Damon che cerca ogni modo per farla calmare.

Dai, Elena, non piangere, adesso ci parlo io con Stefan. Lo obbligherò a giocare con te”.

No, adesso non voglio più giocare con lui. Adesso voglio stare con te”.

Damon sorride, poi si alza e le offre una mano.

Dai, andiamo sull'altalena, tu sali e io ti spingo”.

Elena prende la sua mano di buon grado, adesso un bel sorriso ha spazzato via le lacrime. Questo è il magico mondo dei bambini, quella che fa male adesso, non deve necessariamente fare male per sempre.

Quando Damon l'accompagna a casa, lei è super contenta. Non le importa che Stefan le abbia impedito di giocare, tanto quando diventerà grande lei sposerà Damon e si vendicherà, non invitandolo al matrimonio.

Grazie, Damon. Ti voglio bene”

Ti voglio bene anche io, Lena. Però, adesso mi prometti che non piangerai più. Se lo farai, io ti prometto che non ti lascerò mai più sola”.

Elena entra in casa felice e sorridente. Le lacrime di oggi sono solo un vago ricordo. Adesso le importa solo della promessa del suo futuro fidanzato. Perchè lei lo sa che Damon è come i grandi: lui rispetta sempre la parola data.

 

 

 

Ciao ragazze!!!

eccomi qui, sono tornata.

Scusate la mia lunga assenza, ma pensavo che avere un bambino fosse meno impegnativo! Evidentemente mi sbagliavo.

Sono tornata qui con una nuova storia. La vecchia non mi entusiasmava abbastanza ed è passato davvero troppo tempo per riprenderla in mano.

Siamo solo all'inizio di questa storia, spero vi possa piacere.

Vi mando un bacio e ringrazio le persone che si sono preoccupate per la mia assenza, siete carinissime.

Anna.

 

 

 

  
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