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Autore: nuccetta    09/11/2013    5 recensioni
Dal capitolo 1:
“Ti voglio bene anche io, Lena. Però, adesso mi prometti che non piangerai più. Se lo farai, io ti prometto che non ti lascerò mai più sola”.
Elena entra in casa felice e sorridente. Le lacrime di oggi sono solo un vago ricordo. Adesso le importa solo della promessa del suo futuro fidanzato. Perchè lei lo sa che Damon è come i grandi: lui rispetta sempre la parola data.
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Elena sta passando un momento piuttosto delicato della sua vita. il suo fidanzato di sempre l'ha lasciata con una scusa poco valida e lei si ritrova ad affrontare da sola una vacanza che avrebbero dovuto condividere entrambi con i propri amici. solo la forza dell'amicizia potrà salvarla dal suo dolore e solo la presenza di Damon potrà farle godere a fondo questa vacanza. Miami, un gruppo di amici di vecchia data e il desiderio di lasciarsi il dolore alla spalle. Questi sono gli ingredienti principali per un'estate meravigliosa. ma non sempre è tutto semplice come sembra. Il passato spesso bussa alla porta e, a volte, fa più male che mai.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Una vera donna ha un problema per ogni soluzione. E se la donna in questione è alta, bionda, con due occhi azzurro cielo e si chiama anche Caroline Forbes... beh, i problemi potrebbero essere anche più di uno.

Sono seduta sul divano del salotto e ho ufficialmente rinunciato a guardare questa nuova telenovelas argentina alla sua prima puntata, anche perchè il tono di voce della mia migliore amica me lo impedisce notevolmente.

Non ho mai visto Caroline così agitata, la sua voce strillante ed il suo colorito rossastro farebbero pensare ad un'imminente catastrofe naturale, in realtà, la povera vittima della sua furia è proprio di fronte a lei. Matt la osserva sbalordito, colpevole solo di aver attirato troppe attenzioni su di lui durante la nostra uscita in discoteca di ieri sera.

Io sospiro sconcertata, ormai rassegnata alla mia nuova e per nulla accettata condizione di amica single che, oltre a dover lottare costantemente con i suoi dannatissimi ricordi, deve anche sorbirsi insensate scenate di gelosia, sentendosi addirittura presa in causa per dare una propria opinione.

“Elena, diglielo anche tu, quella biondina se lo mangiava negli occhi”.

Rivolgo un'occhiata compassionevole a Matt che mi ricambia con uno sbuffo sconcertato, leggermente adirato per le manie omicide della sua fidanzata.

“Andiamo, Care, non è colpa di nessuno se ti sei scelta un ragazzo attraente con incredibili occhi azzurri”.

La provoco volutamente, forse solo per smorzare la tensione, o forse solo per prendermi una piccola rivincita nei confronti della mia amica e sembrare meno la ex fidanzata tradita e delusa.

Caroline quasi mi fulmina con lo sguardo. Sa che io e Matt siamo solo amici, ma i ricordi di un passato, in cui una semplice amicizia avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di più, sono ancora vivi e indelebili nella sua mente. Conscia di averla fatta davvero irritare, con un sorriso sornione, me ne torno al mio hobby della giornata, fare il nulla più totale, maledicendo mentalmente Damon per non aver rispettato la sua promessa di una giornata al mare insieme.

Proprio come se richiamato dalla mia indignazione, il mio amico appare dalla porta finestra che dà sull'immenso giardino della villa che abbiamo affittato. A giudicare dal suo aspetto, sembra essere tornato da una sessione di esercizi con Jeremy. Sono allegri, molto più di me che sono rimasta in casa tutto il giorno a sorbirmi le crisi psicotiche di Caroline e le esercitazioni di yoga di Bonnie che si contorceva rumorosamente nel salottino per la lettura.

Sbuffo distrattamente e questo non sfugge a Damon che, con un gesto non proprio delicato, si accascia sul divano, costringendomi a spostarmi di qualche millimetro per non esserne travolta.

“Potresti almeno non spalmarmi il tuo sudore addosso?”.

Mi rivolgo acida e questo, come accade solitamente, non fa che alimentare la sua curiosità e anche la sua vena ironica.

“Dal tuo tono deduco che ti sono mancato”.

“Neanche un po'. In realtà non ho pensato a te neanche per un secondo”. Mento. Avrei tanto voluto che mi salvasse da questa situazione spiacevole, ma dargli adesso la soddisfazione, sarebbe un gesto troppo carino e non sono davvero disposta a farlo, non dopo che mi ha mollata per dedicare un'intera mattinata a mio fratello.

“Certo, come se qualcuno potesse farlo?”.

“Il tuo ego è gigantesco”.

“Mai come il tuo sedere”. Scatto in piedi come una molla, tenendomi con una mano il fondo schiena e guardando in cagnesco colui che lo ha appena offeso senza un minimo di dignità.

“Il mio sedere non è gigantesco”.

“Lo so, volevo solo che ti alzassi per farmelo vedere meglio”

“Come sapevi che mi sarei alzata?”.

“Lo fai sempre quando si offende in qualche modo il tuo aspetto fisico. Chi è che ha un ego gigantesco, ora?”

Chiudo gli occhi in due fessure, ma poi mi rilasso. D'altronde lui è Damon, un atteggiamento del genere da parte sua è assolutamente nella norma.

“Tu e le tue amichette oche mi avete rotto le scatole”.

La voce di Caroline si alza nuovamente dal corridoio, dove la coppietta si è rifugiata per continuare indisturbata la conversazione.

“Che succede a Barbie?”.

Alzo le spalle, rimettendomi a sedere vicino a lui.

“Vanno avanti così da questa mattina”.

Damon mi osserva dispiaciuto, quasi come se assistere alle sceneggiate di Caroline sia uno dei mali peggiori che possono capitare al genere umano.

“Mi dispiace... avresti bisogno di una distrazione!”.

Improvvisamente si illumina ed io mi rendo conto che, tra Caroline e Matt che continuano a discutere e Jeremy che ha raggiunto Bonnie per un bel bacio di bentornato, noi siamo rimasti soli in sala, segno ancora più evidente della nostra triste condizione da single.

“Già, ne avrei bisogno. Ma il solo cocente di mezzogiorno sulla testa, non credo faccia per me. Hai appena perso l'opportunità di venire al mare con me”.

“Ma io non sto parlando di una giornata in spiaggia. Parlo di una serata fatta solo di musica, tanto alcol, te, me e una compagnia di amici che rivedo volentieri dopo tanti anni”.

Sorrido entusiasta per l'idea che ha avuto. Credo che prenderci una pausa da queste due scapestrate coppiette non potrà che farci bene, e di certo farà bene a Caroline, avere un po' di tempo in più per tenere sotto controllo Matt.

 

 

 

6 anni prima..

 

Entro arrabbiata, sbattendo la porta del locale. Odio questa stupida città, odio i suoi mezzi di trasporto e odio quando i miei amici mi evitano, inventando scuse poco plausibili.

Ancora troppo bagnata, a causa del temporale che si è abbattuto su Mystic Falls, entro lentamente nella sala. Cerco qualcuno dei miei amici e, come prevedibile, vedo Damon seduto ad un tavolo insieme a mio fratello.

La scusa ufficiale è che il mio amico sta dando a Jeremy ripetizioni di algebra, o almeno è la scusa più plausibile affinchè i miei nonni permettano a mio fratello di mettere il naso fuori casa nonostante i suoi undici anni.

Aumentando la velocità dei miei passi, mi avvicino ai due che, però, non sembrano essersi accorti della mia presenza. Li sento parlare di donne. Scuoto la testa indignata, ma non ricorderò a Damon che Jeremy ha soltanto undici anni e che di donne non può ancora saperne nulla. Non oggi, almeno.

Mi siedo accanto al mio amico che mi osserva curioso e anche un po' divertito dalla mia attuale fradicia condizione. Io lo degno di un veloce sguardo ed esclamo la frase che non vedevo l'ora di dire.

Tuo fratello è uno stronzo”.

Buongiorno anche a te, raggio di sole”.

Alzo gli occhi al cielo, in realtà questo mi aiuta a ricacciare indietro le lacrime. Mi sento terribilmente stupida. Damon mi mette una mano sulla gamba, provocando sussurri impazziti da parte di tutte le sedicenni presenti nel bar.

Sentiamo, cosa ti ha detto di così tremendo mio fratello per farti arrabbiare?”.

Cosa ha detto? Cosa ha fatto! Non solo ha passato tutta la giornata prendendomi in giro per il mio vestito, mi ha pure lasciata a piedi, consapevole del fatto che, oggi, i pullman non sarebbero passati. E come se non bastasse mi ha schizzato volutamente, impennando nel bel mezzo di una pozzanghera con il suo stupido scouter . Lo odio”.

Damon scoppia in una risata cristallina, è così bello che a volte mi chiedo perchè non potessi innamorarmi di lui, poi do un'occhiata alla concorrenza con cui dovrei scontrarmi e penso che forse amare Stefan è ancora più facile.

Cosa hai da ridere?”.

Rido per la tua ingenuità, Elena. Mio fratello ti tratta così solo perchè è giovane e stupido. Sono sicuro che oggi avrebbe voluto dirti che con questo vestito sei bellissima”.

Bel modo del cazzo!”.

Elena, così mi sconvolgi”. Fa una faccia fintamente disgustata, in realtà è stato lui a trasformarmi nella versione più femminile di uno scaricatore di porto, dunque so che in questo momento l'unico sentimento che prova è solo orgoglio.

Beh, è vero. E poi dicono che noi donne siamo complicate. Non sapevo che, in segno d'apprezzamento, ogni ragazza riceva secchiate d'acqua addosso. Inusuale, direi”.

Ride ed io mi lascio trascinare dalla sua contagiosa serenità. E' il mio migliore amico e sempre lo sarà, anche se ha l'enorme difetto di essere il fratello di uno stronzo”

Comunque ti assicuro che arriverà il momento in cui mio fratello capirà di essersi comportato come uno coglione. Allora tornerà ai tuoi piedi strisciando e tu avrai il mio ordine di lasciarlo ribollire un po' nel suo brodo. Nessuno tratta così la mia principessa guerriera”.

Mi stringo nel suo abbraccio giusto un attimo prima di vedere entrare Stefan dalla porta principale. Si irrigidisce un po' alla visione di me e suo fratello abbracciati, ma poi si arma di un sorriso strafottente e ci raggiunge a passo svelto.

Senza degnarlo di uno sguardo, lascio un bacio sulla guancia di Damon e mi allontano velocemente verso casa. Ha ragione il mio amico, non devo dargli troppa confidenza, un giorno sarà lui a cercare di ottenerla.

 

 

Sorrido ai ricordi del passato. Sono trascorsi sei lunghi anni da allora. E ho vissuto momenti ben più piacevoli. Alla fine Damon si è rivelato un indovino, oltre che un grandissimo amico sul quale fare sempre affidamento.

Quei momenti così lontani nel tempo, mi mancano da morire. E mi manca Stefan, mi manca in un modo che non credevo possibile.

Guardo un'ultima volta lo specchio e, per la prima volta in vita mia, mi sento a disagio con me stessa.

Caroline mi ha obbligato ad indossare un vestitino striminzito che lascia intravedere un décolleté che in realtà non ho, mettendo in evidenza le mie gambe scoperte, rese ancora più lunghe dal tacco dodici che mi porto dietro. Ho sempre amato indossare abiti del genere, mi facevano sentire bellissima e desiderata, ma senza Stefan che mi riempie di complimenti, il risultato non è neanche lontanamente lo stesso. Metto uno strato di rossetto rosa cipria e mi dileguo al piano di sotto.

Damon mi sta già aspettando e, quasi mi sorprende, quando il suo sguardo rimane allibito davanti alla mia visione, non proprio celestiale.

Allungo una mano per invitarlo ad aiutarmi.

Lui si avvicina velocemente, afferrandomela, ma non dice nulla. Damon Salvatore senza parole, questo è un evento da segnare sul calendario.

 

 

 

La musica mi stordisce e i tre bicchieri di vodka lemon non aiutano di certo ad affrontare la serata nel modo più lucido possibile. Damon si è smarrito nei meandri di questo luogo di perdizione ed io sono rimasta sola al bancone del bar.

Sorrido soddisfatta e muovo la lunga coda al ritmo di musica. Sembrerebbe una comune serata trascorsa da una comune ventenne, ma non posso illudermi che sia così. Qualcosa si è rotto, non sono più la ragazza solare e allegra che ero, non posso ingannare me stessa e non posso farlo neanche con i miei amici.

Guardo il balconcino bianco che mi tiene il seno all'insù e mi sento sporca. Avrò anche attirato una buona dose di sguardi maschili, ma non erano quelli di cui avevo bisogno.

Cerco di tirare invano la parte inferiore del vestito, ma il pizzo nero quasi si dissolve tra le mie mani, un po' come la mia integrità in questo momento. Abbandono l'ennesimo bicchiere di alcool sul bancone e mi allontano velocemente verso l'esterno del locale. Accendo una sigaretta e mi siedo sul marciapiede, cercando di coprire più che posso le gambe nude.

Appoggio la testa sulle ginocchia. Non era questo il tipo di serata che mi sarei aspettata e non ce l'ho assolutamente con Damon, lui ha ogni diritto di distrarsi, di cercare un'alternativa a Rebeckah e di sicuro non può perdere tempo dietro alla sua amichetta complicata.

Mi sento cadere nel baratro, è tutto troppo complicato, questo posto, questa vacanza, questa assenza che mi devasta. Ho bisogno di Stefan, ho bisogno di sentire il suo profumo che mi accarezza con dolcezza, ho bisogno di sentire le sue mani che, in questo momento sono sicura, accarezzerebbero continuamente la mia schiena nuda, cercando di scoprire una qualche reazione che ci porterebbe a giocare per tutta la sera, desiderosi soltanto di arrivare a casa e finire nel letto. Ho bisogno della sua bocca, del suo odore di desiderio che mi offusca i sensi e mi annebbia la vista, ho bisogno delle sue occhiate gelose, ma comunque composte, ogni qualvolta qualche sguardo indiscreto si sofferma per troppo tempo sulla mia scollatura.

Sorrido invasa dai ricordi e mi sembra di averlo qui. Posso quasi vederlo, con la camicia un po' sbottonata ed il sorriso bianco che fa contrasto con la sua carnagione ambrata. Perchè mi ha fatto questo? Perchè è andato via? Io ho bisogno di lui, solo con lui posso tornare ad essere felice.

Una lacrima fastidiosa mi attraversa la guancia ed io mi velocizzo ad asciugarla. Caroline non mi perdonerebbe mai se rovinassi il suo lavoro di due ore!

Sospiro rassegnata, respirando un'altra boccata della mia wiston blue. Penso a cosa direbbe lui, ha sempre odiato questo mio vizio tremendo.

 

 

Tre anni prima...

 

Mi siedo sul muretto che divide il mio liceo dalla scuola media inferiore e prendo una sigaretta dalla pochette nera che mi ha prestato Bonnie per la serata.

Oggi è la festa di primavera e la serata sta procedendo nel migliore dei modi, ma c'è qualcosa che mi blocca, forse il pensiero incombente di mia madre e di cosa mi direbbe se mi vedesse in questo momento, forse la presenza di Stefan e di quella oca giuliva di Lexi che non ha fatto altro che girargli intorno per tutta la sera. Maledetta la loro insana passione per Bon Jovi!

Accendo la sigaretta con una manualità ancora non del tutto disinvolta. Non so neanche perchè abbia iniziato, ma mi piace avere qualcosa da fare, mentre mi prendo qualche momento di pausa dalla società.

Ti sei messa anche a fumare adesso?”.

Non penso siano affari tuoi”.

Lo sono invece, visto che ci tengo alla tua salute”.

Sbuffo.

Non hai nient'altro da fare? Forse Lexi ha fatto mettere un altro pezzo di Bon Jovi, magari potreste ballarlo insieme”.

Non è con lei che vorrei ballare e lo sai bene”.

Aspito un'altra boccata e scuota la testa contrariata. Non riesco neanche a guardarlo negli occhi, so già che tutto quel verde mi destabilizzerebbe”.

Spiacente, io preferisco di gran lunga Steven Tayler”.

Perchè ti comporti così, Elena?”.

Così come?”.

Come se non ti importasse. Come se io e te fossimo due completi sconosciuti. Vieni a casa mia, trascorri i tuoi pomeriggi con mio fratello e poi ti dilegui senza neanche un saluto”.

Forse perchè non lo meriti”

E invece Damon sì?”.

Qui non c'entra nulla Damon”.

C'entra eccome, invece. Sembra che la tua vita giri intorno a lui. Lui è l'orbita e tu l'elettrone impazzito che gli gravita intorno”.

Rido istericamente, rido perchè non ha capito niente, come al solito.

Che problemi hai. Stef?”.

Ho che sono geloso da morire. Che odio il modo in cui vi guardate, odio i sorrisi che gli dedichi, odio vedere che ad ogni tuo problema, lui è la soluzione magica e odio vedere i tuoi occhi che lo cercano costantemente quando non è presente”.

E' mio amico”.

Ed io? Io cosa sono, Elena?”.

Mi alzo velocemente, rompendo anche il bracciale di perle nere che porto al polso. Le perline si dileguano per tutta la strada, ma, arrabbiata come sono, non me ne rendo neanche conto.

Tu sei il ragazzo di cui sono innamorata, Stefan”.

Lo dico con tutto il fiato che ho in corpo e non mi interessa di essere arrossita e non mi interessa neanche della sua reazione allibita di fronte alla mia dichiarazione.

Scappo via, confusa e ferita, tenendo saldo tra le mani il corpetto del mio vestitino fiorato. Rientro velocemente in sala e, come sempre quando sono triste e affranta, cerco Damon tra la folla. . Ho bisogno di lui e delle sue parole confortanti, ho addirittura bisogno delle sue battutine irritanti, ho bisogno di dimenticare per un attimo tutto quello che mi circonda. E, in questo, solo lui ha il potere di aiutarmi.

 

 

Una mano mi accarezza con delicatezza la schiena ed io riconoscerei ovunque quel tocco.

Alzo lo sguardo, sforzandomi di assumere un'espressione rilassata, non voglio che, per colpa mia, lui rovini la sua serata perfetta. Damon, però, non sta ridendo. Il suo sguardo è stranamente serio ed i suoi occhi sono lievemente arrossati, segno inconfondibile del fatto che abbia esagerato con l'alcol.

“Puoi rientrare, io sto bene”.

“Lo so, tu sei forte e non hai bisogno di me. Ma io ho bisogno di starti vicino”.

Prendo la sua mano nella mia e la porto a contatto con le mie cosce. Quasi sussulto per quel contatto voluto, ma mi distraggo immediatamente a causa della luce che i suoi occhi emanano.

Mi chiedo se sia sempre stato così bello, ma dentro di me conosco già la risposta. Damon è bello, è forte, è spigliato, è intelligente e, nonostante gli aspetti più spigolosi ed irritanti del suo carattere, è il migliore amico che io possa avere.

“Non voglio rovinarti la serata con le mie paturnie riguardo tuo fratello”.

Sorride, questa volta più rilassato.

“Oh, non era un granchè. In Florida, le ragazze non sono così divertenti come pensavo”.

Alzo gli occhi al cielo.

“Non dirmi che Damon Salvatore non ha trovato nessuna da portarsi a letto”.

“Ehi, per chi mi hai preso? Certo che l'ho trovata, ma per oggi è meglio passare. Preferisco rimanere qui a deprimermi insieme alla mia migliore amica”.

Sento puzza di ironia, ma sono comunque felice che lui sia qui in questo momento. Forse perchè la sua vicinanza colma un po' l'assenza di Stefan, forse perchè tra me e lui non c'è bisogno di parole, ognuno sa esattamente lo stato d'animo dell'altro.

“Sei diventato noioso”.

“Lo penso anche io. Fortuna che ci sei tu a ravvivare le serate”.

“Scusa. Voi siete venuti qui per divertirvi ed io non faccio altro che sbattervi in faccia questa espressione da...”.

“Martire lagnoso e molesto?”.

“Veramente stavo per dire da fidanzata distrutta”.

Distende le labbra in un sorrisetto ironico ed io sbuffo, vagamente innervosita da questa reale e obiettiva visione di me.

“Dai, Elena, un po' noiosa lo sei sempre stata. Ma non importa, sei nostra amica e noi ti...”.

Si blocca improvvisamente ed io colgo al volo l'occasione per metterlo in imbarazzo.

“E noi?”.

“E noi che?”.

“No, stavi dicendo: sei nostra amica e noi ti.. ti...”.

“Piantala di rompere”.

Fa per alzarsi, ma io lo stronco con una gomitata in pieno stomaco.

“Dillo”.

“Cosa?”.

“Quello che stavi per dire”.

“Che noi ti sopportiamo”.

“Bugiardo!”. Gli punto un dito contro, suscitando una sua reazione imbarazzata.

“Piantala, sai che non te lo dirò mai”.

“Cosa non mi dirai mai?”. Assumo un atteggiamento incuriosito ed ingenuamente inconsapevole.

“Che ti voglio bene”.

“Ah, lo hai detto”.

Salto subito in piedi, rischiando quasi di storcermi una caviglia, ma nulla può impedirmi di saltellare sul posto e prendere in giro Damon per le parole da poco pronunciate.

“Lo hai ammesso, lo hai ammesso, lo hai ammesso”.

“Cosa? No, non è vero. Io non ho detto niente, hai fatto tutto tu”.

“Non è vero, lo hai detto. Mi vuoi bene”.

“Piantala”.

Si alza in piedi e fa per andarsene, ma io lo seguo.

“Smettila di fare il musone. E' un sentimento bello, è giusto volere del bene a qualcuno”.

“Elena, smettila o ti lascio qui”.

“Peccato, le chiavi della tua macchina sono nella mia borsa”.

“Allora ti porterò a casa e metterò i miei vestiti da corsa nel tuo armadio. E no, non sono ancora stati lavati”.

“Non lo faresti mai, mi vuoi bene. Lo hai detto tu”.

Ci inoltriamo all'interno della discoteca, punzecchiandoci ancora a vicenda.

“Elena?!”.

“Damon?!”.

“Spegniti per favore”.

In un batter baleno ho dimenticato la mia tristezza. La vicinanza di Damon mi aiuta a dimenticare i fatti spiacevoli oggi, esattamente come allora. Non so che potere abbia, non so se mi abbia stregato, asservito, o semplicemente drogato, ma quando sto con lui sento che niente può farmi del male. E' la mia medicina per il dolore e non importa quanto sia sbagliato esserne dipendente, io so che solo con lui è possibile tornare a sorridere.

 

 

 

 

 

Ciao ragazze, come va?

Eccomi tornata con un altro capitolo di questa nuova storia.

Nei flashback sto ripercorrendo la storia d'amore di Elena e Stefan, ma vi sarete accorte del fatto che Damon sia sempre stato una figura presente nella sua vita.

In questo capitolo ho voluto dare largo spazio alla loro amicizia, è molto importante per il proseguimento della storia.

Ringrazio le poche anime che hanno inserito la mia storia tra le seguite. Un bacio enorme ad ognuna di voi!

Anna

  
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