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Autore: payne_ssmile    03/11/2013    1 recensioni
Lei è Nicole, Nicole James. Ha 16 anni, genitori divorziati e vive con sua madre, che spesso però lavora fuori. Avrebbero dovuto affidarla al padre, se non fosse che all'ultimo minuto è partito per l'Australia.
Quindi quando sua madre non c'è, va a dormire dalla sua migliore amica, Hope.
Suo fratello Liam... beh quando ha fatto 18 anni ha deciso di iniziare a viaggiare con gli amici, una comitiva di circa 20 persone. Le odia tutte e 20, tranne una: Niall, Niall Horan. Ha una cotta per lui dal primo giorno che ha messo piede a casa. Ma per ora, non avendo il coraggio di dichiararsi, sono solo migliori amici. Il rapporto con il fratello non è uno dei migliori, anzi. Si odiano a morte.
Nicole scopre di essere stata violentata a 14 anni, ma la presenza del suo migliore amico, era riuscita a farle dimenticare il terribile episodio. Spesso però, da quando lo ha ricordato, si ritrova a sentire una seconda presenza dentro di lei, che la spaventerà.
MY SPACE:
Spero vi piaccia il genere. Non ho messo rating rosso, giusto per lasciare a tutti la possibilità di leggere questa storia. xX
Genere: Commedia, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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'Nicole' le sussurrai ad un orecchio. 
'Mhh' gemette dolorante.
'Ti prego. Apri gli occhi'
NIC'S POV
Provai ad aprire gli occhi, ma stavo morendo. Mi bruciavano le mani, non sentivo i polsi e non riuscivo a muovere un muscolo.
Qualcuno mi sfiorò il viso. Non sentivo niente. 
Forse quello stronzo mi aveva chiusa da qualche parte.
Mi sforzai, e riuscii ad aprire gli occhi. Ero ancora nella camera di Louis. 
Gemetti di dolore. Poi vidi la testa di Niall sbucare su di me.
Mosse le labbra, forse aveva detto qualcosa, ma non sentii niente.
Poggiò le sue labbra sulle mie. Iniziai, con difficoltà a baciarlo.
Gemetti nuovamente. 'N-Niall' balbettai.
Lui mosse nuovamente le labbra, ma io non sentii nulla. 
'Ti a-amo' mormorai.
Lessi il suo labiale 'I love u too'
Sforzai un sorriso.
'N-Niall... Non... T-ti sento" balbettai.
Mi strinse debolmente la mano, forse per non farmi male, e poi scese dal letto e uscì dalla camera.
Tornò subito su, con il suo cellulare.
Lo vidi digitare 'Its ok. You have to sleep now. Do you want to sleep with me? I wont touch u. Just... I want to stay next to u. Oh... And... I love you. <3'
Sorrise.
'È-è okay' balbettai.
Si sdraiò accanto a me. Ma quando avvicinò la mano, mi scansai, con gli occhi colmi di paura. Ma poi lui mi accarezzò, e io tornai accanto a lui. Respiravo profondamente. 
Forse mi stava sussurrando cose dolci, forse era in silenzio... So solo che mi addormentai cullata dalle sue carezze.
NIALL'S POV
Si era addormentata. Finalmente. 
'Nicole, ti amo. Sei tutto per me' le sussurravo queste parole all'orecchio. Anche se aveva detto di non sentirmi. Forse era semplicemente perchè il suo corpo era un po' traumatizzato da quello che le era appena successo.
Le stavo accarezzando il viso, rigato e livido. La mia piccola. Io le avevo promesso che l'avrei protetta. E nemmeno due minuti dopo, Louis l'aveva violentata di nuovo. 
Una lacrima fredda mi rigò il viso. Che aveva fatto Nicole per meritarsi questo?
'La mia piccola Nicole' 


**
'N-Niall' balbettò la ragazza ancor prima di aprire gli occhi. Erano passate tre ore. 
'Nicole' non avevo smesso un secondo di accarezzarla, di sussurrarle cos'era per me.
'Ti amo' 
Dovevo farle una domanda, dovevo capire se sentiva.
'Come ti senti?' Silenzio. 
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
'M-Male' 
Tirai un sospiro di sollievo.
'Non sento... I p-polsi' 
Glieli avevo fasciati con la mia maglia.
Non mi ero allontanato.
'Amore, ora con calma ti alzi e andiamo a casa. Ok?'
'S-Si... Ma... Non... Da... Liam...' 
'Come vuoi. Ti amo. Te lo ripeterei all'infinito'
'G-Grazie d-di esserci' 
'Ci sarò sempre' 
'Ce la fai?'
'N-No'
Le lasciai un baciai un bacio sulla guancia e lei tremò. 
Era normale. Un ragazzo le aveva appena rigato il corpo a sangue e l'aveva picchiata. Dovevo solo essere paziente.
Mi alzai e la presi in braccio, stile sposa. 
Scesi giù, in cucina e la poggiai su una sedia.
'Mettiti la mia roba dai. Io mi metto quella di Lou'
Mi sfilai la maglietta e gliela porsi. 
Lei mi sorrise, o almeno ci provò.
'N-Non ci riesco' balbettò dopo qualche secondo.
'Vieni' le infilai la maglietta con un po' di difficoltà.
'Mettiti i miei pantaloni.'
'S-Sono s-sporchi' fece lei 'Scusa' 
'Smettila di scusarti' feci serio io.
Lei tremò, forse per il tono che avevo usato. La baciai.
'Scusa' 
Mentre tremava, abbozzò un sorriso. 
I suoi occhi erano tristi, cupi.
'Tranquilla. Puoi mettere i tuoi jeans. Anche se sono rotti, non si nota. Non ti preoccupare. Tanto da me c'è già la tuoi valigia. Lì ti cambi'
Lei annuì.
Mi avvicinai al tavolo e presi i suoi pantaloni.
Glieli infilai, era senza mutande. Ma non era importante, ora dovevamo solo andare via da quella casa. Le infilai la mia felpa, per coprire i tagli.
La presi in braccio e salii su, per prendere i nostri cellulari. Poi scesi nuovamente. Aprii la porta d'entrata ed uscii.
'F-Fa freddo' balbettò. 
'Cerca di avere pazienza ti prego. ' 
Eravamo a due minuti da casa mia.

Entrai e chiusi la porta.
La poggiai sul divano. 
'Eccoci a casa, vado a prendere la tua valigia su ok?' 
Lei annuì. 
Alla velocità della luce, salii e scesi con la sua valigia.
'Cosa ti prendo?? Allora, intanto le mutande' ero dietro il divano.
'Nicole?' 
'Mh?' 
Le andai davanti, con la valigia aperta.
'Dove sono le mutande??'
'Davanti a t-tutto' 
Cacciai fuori un qualcosa che mi piaceva e glielo porsi.
'Magliette??' Chiesi
'P-Posso usare la t-tua?' Chiese un po' timidamente.
'Certo' esclamai 'vuoi anche la felpa?'
'S-Se posso'
'La mia roba è tua' avvicinai una mano alla zip della sua felpa e i suoi occhi si riempirono di paura. Iniziò a tremare visibilmente. 
'Voglio chiuderti la felpa' mormorai.
'S-Sto b-bene c-così'
Mi avvicinai per baciarla, ma la sentii insicura quando sfiorai le sue labbra. 
'Nicole. Ti lascio sola?'
'N-No. Ti prego' 
Il suo cellulare squillò. 'LOUIS'fece la vocina metallica.
'Mh' gemette stanca di quel ragazzo.
'Rispondo io?'
'N-No' 
Le passai il cellulare e lei, un po' tremante lo afferrò e rispose.
'C-Che v-vuoi?'
'Hai capito cosa ti ho detto oggi?' Sentii dal cellulare.
'S-si' mormorò la ragazza con le lacrime agli occhi.
'Se succede qualcosa io torno' 
Nic trattenne un singhiozzo. 
'Ti uccido. Ti faccio morire. Senza scrupoli'
Una lacrima solcò le solcò il viso, ma lei la asciugò subito, forse non voleva che capissi cosa stava succedendo.
'O-Okay'
'Oggi ti ho fatto male vero?'
'S-Si'
'La prossima volta farò quello che ti ho risparmiato oggi, sai di cosa parlo. Se non lo sai ti dò un indizio. È una cosa che ti è piaciuta molto ieri sera'
La ragazza deglutì.
'Ci sei?'
'S-Si'
'E allora rispondimi cazzo' urlò l'altro
'S-Si okay'
'Brava'
'Qui c'é la tua roba. Vieni a prenderla. Da sola. O ti ammazzo. Però prima mi diverto un po'.'
'V-Va bene' 
'Vieni ora. Ti dò cinque minuti. Sgarra di un secondo e ti uccido'
'A-Arrivo' 
Chiuse la chiamata e cercò di non piangere.
'I-Io d-devo uscire' 
'Ma... Non riesci a stare in piedi'
'DEVO CAZZO' urlò lei alzandosi. Cadde e scoppiò a piangere. La abbracciai.
'N-Niall' singhiozzò.
'Calma Nic'
'H-Ho paura' 
'Ti accompagnamo io e Liam. Tranquilla'
'Ma...'

**
NIC'S POV
Era passata un'ora dalla chiamata.
Ero fuori casa Tomlinson e tremavo di paura.
Niall e Liam erano dietro l'angolo. Se avessero sentito un rumore sospetto, sarebbero corsi dentro. Dovevo solo sperare che finisse tutto in fretta e senza complicazioni.
"Stai tremando" rise il ragazzo quando aprì.
Chiusi gli occhi, cercando di calmarmi. 
"Ciao anche a te" dovevo parlargli decisa. Così m'imposi di di smettere di tremare.
"Spavalda la ragazza. Comunque la tua roba è in cucina. Entra" sorrise.
Cercai di non far notare la mia paura, ma ottenni il risultato opposto.
Entrai e chiuse la porta.
"Quali erano i patti, ragazzina?" Mi cinse violentemente i fianchi. 
"D-Dovevo essere qui un'ora fa" deglutii.
"E che sarebbe successo se avessi sgarrato?" 
"M-Mi avresti uccisa"
"E tu hai sgarrato o sbaglio?" 
"H-Ho sgarrato" 
"Ma io sono buono, per cui non ti uccido"
Tirai un sospiro di sollievo.
"Ma..."
"M-Ma?"
"Ma mi voglio divertire lo stesso" 
"No. N-Non farlo"
"Invece lo faccio" sorrise per poi scaraventarmi a terra.
Urlai.
"Sei impazzita?!" Mi tirò uno schiaffo.
Buttò all'aria i miei jeans, quando si sentì la porta d'ingresso cadere.
"Io ti avevo detto di venire da sola stronza" afferrò un coltello che si trovava sul ripiano sopra di noi, ma per fortuna, prima che potesse fare qualcosa, Liam lo afferrò e gli tirò un pugno secco sulla tempia. 
Scoppiai in un pianto silenzioso.
Quel coltello era a tre centimetri dal mio viso. Avevo visto la morte farmi CIAOCIAO con la manina. 
"É tutto finito" Niall mi aiutò ad alzarmi ed io affondai la testa nel suo petto, abbracciandolo. 
"Io questo lo faccio fuori" urlò Liam
"N-No. F-Fermo" balbettai.
Il ragazzo si bloccò.
Liam gli tiró un ultimo calcio e Louis gemette dolorante.
"Andiamo a casa"afferrò violentemente per un polso e mi trascinò fuori, seguito da Niall.
**
"va bene, allora poi ci sentiamo. Non fate cazzate. Ciao!" salutò Liam prima di chiudere la porta.
Eravamo a casa di Niall, io e il proprietario.
Io ero seduta sul divano, mentre abbracciavo un cuscino.
"Come va?" mi chiese il biondino.
"C-Così così" Risposi appoggiando la testa sulla sua spalla.
Mi cinse e i fianchi e io sobbalzai. 
"Calma" mi lasció un tenero bacio sulla fronte.
Da qualche parte avevo ancora i tagli, da qualche altra avevo ancora i liividi di quella mattina.
Ripensai ancora una volta a quello che era successo la mattina stessa. Dolore. Sangue. Lividi. 
Deglutii e chiusi gli occhi cercando di scacciare via quel pensiero.
"Ti va di dormire?" mi chiese dopo un po' il biondino "dovresti rilassarti un po'" mi accarezzó la mano e io tremai per via del gesto.
"O-Okay"risposi.
"Allora vieni"si alzò e mi porse la mano.
Mi alzai autonomamente, leggendo il dispiacere nei suoi occhi.
"T-Ti a ridotta malissimo"  mi strinse "Promettimi che riavrò la Nicole che tortura con lo sguardo un tostapane. Perfavore" 
Mi limitai a spostare la sua mano dalla mia coscia, dove credo fosse capitata per caso, e abbassare lo sguardo "scusa"
Salimmo al piano di sopra e mi stesi sul letto.
"niente pigiama?" 
Come pigiama avevo i pantaloncini corti, ma non avevo il coraggio di mettermeli.
"N-no" 
Iniziò a sfilarsi la maglietta.
"Ti prego, resta vestito così".
Lui si bloccò e mi fissò "O-Okay" si stese accanto a me.






SPAZIO AUTRICE
Okay gente, il capitolo scorso si doveva chiamare "I'm sorry Niall, but..." È Non so perché si è messo il titolo monco. Ok ora devo uscire. Vi amo. Ciaooo. 





  
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