Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Petit_fantome    04/11/2013    7 recensioni
Pensieri di una persona famosa quando si scontra con la verità.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Il sorriso della serenità.












Cammino lungo il marciapiede di una delle vie più trafficate di qui.

Sento molti clacson suonare ripetutamente e guidatori che inveisco contro altri.

Ho le mani in tasca e lo sguardo puntato a terra.

Ho uno strano sorriso sul volto.

E' il sorriso che più desideravo al mondo.

Il sorriso della serenità.

Passo vicino ad un uomo sulla settantina che chiede l'elemosina.

Mi fermo a guardarlo facendo imbestialire vari passanti. 

Amen non mi importa.

Mi sfilo la costosissima giacca e gliela poso sulle spalle.

Lui mi guarda allibito, ma io continuo a sorridere sereno.

Estraggo il portafoglio e prelevo tutti i soldi che ci sono dentro.

Saranno quasi mille o di più, glieli metto in mano dicendogli di trovarsi una stanza per riparasi dal freddo.

Lui inizia a benedirmi e a baciarmi le mani.

Riprendo a camminare sempre con il mio sorriso a farmi compagnia.

Sento il mio cellulare squillare.

Lo estraggo dalla tasca guardando il mittente della chiamata.

E' uno dei tanti che mi vengono dietro solo per i propri scopi.

Dovevo essere in una discoteca esclusiva adesso.

Ma quando ho visto la porta d'entrata, ho realizzato che era meglio finire qui quella pagliacciata.

Chiudo la chiamata e passando vicino ad un cestino getto il cellulare ultra costoso che aveva ripreso a suonare.

Ho ancora il sorriso della serenità mentre inizia a piovere.

Quando ho visto quelle luci, sentito quella musica, una nuova consapevolezza si era impossessata di me.

Non era vero che io ero bellissimo.

Non era vero che io ero perfetto.

Non era vero che io ero famoso.

Non era vero che io ero circondato da gente esclusiva.

Non era vero che io stavo bene.

Non era vero che io mi piaccio.

Non era vero che a me questa vita piace.

Non è vero che sono felice con tutti questi soldi.

Non è vero che mi piace che gli altri mi guardino.

Non è vero che mi piace essere giudicato.

Non è vero che sono forte.

Non è vero che sono felice.

Non è vero che amo la gente che ho intorno.

Mi viene da ridere a pensare a quelle persone e alle loro parole.

Veramente, in tutti questi anni ho sentito scuse che la frase "Rapito dagli alieni" sembra del tutto possibile. 

Anzi al confronto è una certezza.

Sorrido sereno, dopotutto, non potevano capire l'importanza che hanno per me certe cose.

E poi certi loro discorsi sulla vita.

Rido perché loro, manco ne hanno una.

Sorrido sereno perché ora ho capito.

Io sono fragile, triste, infelice e sono solo.

Sono solo come lo ero ieri e come, sicuramente, lo sarò domani.

Ho ancora il mio sorriso mentre inizia a piangere sotto la pioggia.

Amen, tanto la gente che ho attorno è troppo superficiale per accorgersi della differenza tra il pianto e le gocce di pioggia.

Sorrido sereno mentre cammino con questa nuova consapevolezza.

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Petit_fantome