Fanfic su attori > Logan Lerman
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Autore: Martina Sapientona    07/11/2013    1 recensioni
Questa storia è una Logandra solamente che i due personaggi non sono famosi ma sono esattamente ragazzi come noi.
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Fumo.

La scuola era iniziata già da un po’ e nell’aria si sentiva l’odore dell’inverno. Freddo. Ghiacciato. Tutto andava bene tra noi. Un giorno di scuola, uno qualunque stavo entrando, portando a fatica lo zaino. Entrai in classe esausta e iniziai a seguire la lezione più interessata del solito. Si vedeva che non avevo altro a cui pensare. Ero nel primo banco, la mia compagna non c’era e questo mi faceva sembrare ancora più diversa. I miei voti era i più alti di tutta la classe, le attività extra-didattiche erano il mio forte e lo sport, io adoravo lo sport. La danza. Andavo a danza quasi ogni giorno. Un altro motivo per essere presa in giro. Io amavo la danza ma in quella scuola o facevi calcio e pallavolo o altrimenti non eri nessuno. Cosa ci potevo fare, non ero quel tipo di ragazza che si faceva condizionare dagli altri e da quello che pensavano. Io avevo la mia famiglia. E avevo lui. Era un po’ che non ci sentivamo. E quel giorno a scuola non c’era. Pensai fosse malato.
Uscii da scuola e l’aria fredda mi riempì i polmoni. Era molto piacevole. Camminando lungo il marciapiede passai vicino alla fermata del pullman, avevo deciso di fare il giro corto quel giorno, da sola. Le mie amiche non avevano voglia di passare per quella strada e lui abitava dall’altra parte del quartiere.
Sbadatamente girai la testa e lo vidi lì, con altri ragazzi, sicuramente più grandi di lui con una sigaretta in mano. Fumava. Le lacrime iniziarono a sgorgarmi dagli occhi, prima bollenti poi gelate a rigarmi il volto. Mi vide. Vide i miei occhi. Mi girai e iniziai a correre verso casa, arrivai e con le mani gelate aprii la serratura. Lanciai lo zaino vicino al divano e corsi su per le scale. Ricominciai a piangere. Quasi non mi accorsi del cellulare che vibrò, visualizzai il messaggio, era lui. Tu non hai visto niente, stai zitta. Ti prego. Lanciai il cellulare a terra e piansi tutte le mie lacrime.

POSTILLA DALL'AUTRICE

Al prossimo capitolo. Un abbraccio. Commentante!!! Martina Sapientona.
  
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