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Autore: martynachiko    07/11/2013    3 recensioni
Quando il ragazzo dei tuoi sogni ti chiede di uscire, cosa ti puoi inventare per rendere indimenticabile il primo appuntamento? A volte il destino è d'aiuto!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Primo appuntamento. Lui, il ragazzo dei miei sogni, agognato e desiderato per anni, finalmente mi chiede di uscire.

Inutile dirlo, sono al settimo cielo!

Preparazione invasiva, fisica e mentale: ore passate davanti all’armadio cercando di trovare qualcosa da mettermi… Tentativo fallito!

D’altra parte, per quanto una persona possa avere armadi pieni e zeppi di vestiti, in queste circostanze, si sa, non si ha mai nulla da mettersi.

Shopping d’emergenza con l’amica del cuore, mi salva la vita!

Consigli giusti al momento giusto e io torno a casa soddisfatta con un nuovo vestito, una nuova borsa, un nuovo smalto e per concludere in bellezza anche un nuovo paia di scarpe.

Mi autoconvinco che andrà tutto bene e sarà tutto perfetto, dev’essere per forza così. Ho sognato così tante volte questo momento!

Il tempo scorre troppo lentamente e io non sto più nella pelle. Non vedo l’ora di incontrarlo ma finalmente arriva il giorno X.

Iniziano i preparativi, l’ansia mi occlude lo stomaco, non riesco a mangiare nulla.

Abbigliamento, trucco, parrucco... è tutto pronto!

L’agitazione è alle stelle ma la mia amica, giunta per darmi il conforto last-minute, mi tranquillizza.

Ultima occhiatina allo specchio, profumo e in un batter d’occhio mi ritrovo nel luogo dell’appuntamento.

Lui non c’è… panico!

Guardo l’ora: cazzo, sono brutalmente in anticipo!

Odio profondamente essere la prima ad arrivare. Ora cosa faccio quando arriva? Cosa gli dico? Lo so già, me ne uscirò fuori con qualcosa di banale.

Oddio, panico più totale!

Decido di aggirare l’ostacolo. Vedo un piccolo bar aperto e il mio stomaco inizia a brontolare, ricordandomi che sono a digiuno. Mi compro un pezzo di pizza, giusto per non collassargli tra le braccia, sai che figura!

Me la prendo con calma per far passare i minuti. Mi maledico per aver lasciato a casa lo spazzolino da borsetta. Odiosa borsa troppo piccola! Non mi devo agitare, in fondo esistono i chewingum!

Bene, è giunta l’ora di andare! Per la verità sono anche in ritardo di cinque minuti. Meglio! Così sono sicura che lui sarà già lì e non faccio la figura della sfigata che aspetta da ore.

Mi guardo intorno, merda non c’è ancora! Fisso che mi ha tirato un gran pacco!

Angosciata decido di aspettare altri dieci minuti (magari c’è traffico!) e dopodiché, se non si presenta, me ne ritorno a casa con la coda tra le gambe.

Mi inizio a guardare intorno e ad un certo punto mi cade l’occhio sul mio riflesso sul finestrino di una macchina parcheggiata lì vicino. Porca miseria! Cos’è quella macchia informe sui miei denti? Un’enorme foglia di basilico mi si è incagliata sugli incisivi. Ommerda, mi devo pulire prima che arrivi!

Inizio a odiare la mia pochette, perché non ci ho infilato lo specchietto?

Assalita dal terrore che lui possa arrivare da un momento all’altro, inizio a maneggiare tra i denti alla becera nel disperato tentativo di togliere quell’orripilante mostro dalla mia bocca.

Ottimo! Il più grosso è tolto ma un fastidiosissimo pezzetto è rimasto intrappolato proprio nella fessura degli incisivi. In preda alla disperazione inizio a fare manovre assurde da contorsionista ma alla fine vinco io.

I miei denti sono di nuovo perfettamente bianchi.

Fiuuuu, pericolo scampato!

Soddisfatta dell’operato mi tranquillizzo ma in quell’istante un rumore elettrico mi fa sussultare.

Il finestrino nel quale mi stavo specchiando si sta lentamente abbassando. Porca troia! C’era qualcuno dentro e non me ne sono accorta!

Voglio sprofondare! Faccio per allontanarmi il più velocemente possibile, per evitare ulteriore imbarazzo ma il mio cuore smette di battere quando metto a fuoco la persona dentro l’auto.

Non ci posso credere! Non ci “voglio” credere!

Lui, bello da morire, sfodera il migliore dei suoi sorrisi e con aria divertita mi dice: «Bè, se le pulizie sono finite, direi che possiamo anche andare a fare un giro!»

Incapace di proferire parola salgo a testa china in macchina, nel più profondo degli imbarazzi.

Un approccio decisamente indimenticabile.

…e io che avevo paura di essere banale!

 

Metto le mani avanti: questa storiella l'ho scritta probabilmente 10 anni fa! L'ho pubblicata solo perchè avevo promesso ad Holls che avrei scritto qualcosa di allegro. Siccome, però, ultimamente mi escono solo storie strappa-lacrime ho deciso di resuscitare questa one-shot buffa. Mi vergogno a morte, abbiate pietà di me, ve ne prego! 
 

   
 
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