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Autore: Alyss_    08/11/2013    4 recensioni
La Guerra Magica è finita da due anni, oramai.
Minerva, sulle rive del Lago Nero in una giornata nuvolosa, ricorda di quanto la felicità le sembrava una cosa vera e tangibile.
*
Oh, come vorrei che tu fossi qui, ora, per stringermi a te come facevi un tempo! Ora mi sembra che la vita non abbia più senso, il mio mondo è crollato, senza di te.
I miei sogni si sono infranti come una rosa di cristallo, bella ma fragile, come la felicità, l’attimo effimero e sfuggente che tutti ricercano, per poterlo assaporare, anche se per poco.
E la mia felicità eri tu, lo sei sempre stato, ma ora che non ci sei più, come potrò tornare a sorridere? Eri tu, tu l’unico che riusciva a scaldare il mio cuore, l’unico che possedeva la chiave della mia gioia, della mia stessa anima.
[...]
Ognuno ha la propria rosa di cristallo, da proteggere sotto solide campane di vetro, per riuscire a conservarle, ma senza poterle mai toccare. Ma io ho deciso di rischiare, e la mia rosa è sbocciata, ha saggiato l’aria, conosciuto il calore del sole, la dolcezza della linfa che scorre nella terra.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Minerva McGranitt | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Look at me!

Vorrei consigliarvi di leggere la storia con questa canzone di sottofondo, ovvero 'L'amore' dei Sonohra, che potete trovare qui.
Ci vediamo in fondo!
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Come Una Rosa Di Cristallo

 

Guardo il cielo non vedo altro colore

solo grigio piombo che mi spegne il sole

l’unica certezza è gli occhi che io ho di te

 

La superficie del Lago Nero è calma e tranquilla; il cielo è coperto di nuvole color cenere, cariche di pioggia, e il sole di solito così splendente è oscurato da esse, che non permettono alla luce di bagnare la terra.
Due anni. Non posso ancora credere che sia già passato così tanto… due anni da quando abbiamo vinto la guerra, due anni da quando Voldemort è morto, due anni da quando abbiamo conquistato la pace.
Tre anni da quando te ne sei andato.
Stringo le labbra, e abbasso il capo. Il dolore c’è, c’è sempre… Non si è attutito col tempo, no, forse si è fatto anche più acuto, perché io vorrei che tu fossi qui, vorrei godere della serenità che ora permea il Mondo Magico insieme.
E invece sono sola, di nuovo.

 

Due fotografie, tutto ciò che rimane

sul mio letto il vento le fa volare

la distanza che ci divide fa male anche a me…

 

Perché, Albus?
Perché non mi hai detto che stavi morendo? Forse speravi che ciò avrebbe allievato la mia pena, ma ora so che avevi bisogno di me, e io non ti sono stata accanto come meritavi.
Ed è il senso di colpa che mi logora il mio compagno costante, colui che mi accompagna da anni, oramai.
Oh, Albus, quanto ho sofferto quella notte! Il tuo corpo ai piedi della Torre, i tuoi occhi azzurro cielo, privi di vita…
Temetti d’impazzire, in quei giorni, Albus: tu non c’eri, non c’eri più… Non avrei più potuto guardarti, abbracciarti, toccarti…

 

Se non vai via, il mondo è qui…

sei un viaggio che non ha né meta, né destinazione

sei la terra di mezzo, dove ho lasciato il mio cuore

 

Tu, tu sei stato l’unico a riuscire ad entrare davvero nel mio cuore, a farlo tuo. Quando persi i miei precedenti mariti, oh, il dolore che provai allora non è nemmeno lontanamente comparabile a quello che mi straziò quando ti vidi, sotto la verde luce del Marchio, e mi strazia tuttora.
Oh, come vorrei che tu fossi qui, ora, per stringermi a te come facevi un tempo! Ora mi sembra che la vita non abbia più senso, il mio mondo è crollato, senza di te.
I miei sogni si sono infranti come una rosa di cristallo, bella ma fragile, come la felicità, l’attimo effimero e sfuggente che tutti ricercano, per poterlo assaporare, anche se per poco.
E la mia felicità eri tu, lo sei sempre stato, ma ora che non ci sei più, come potrò tornare a sorridere? Eri tu, tu l’unico che riusciva a scaldare il mio cuore, l’unico che possedeva la chiave della mia gioia, della mia stessa anima.
Oh, Albus, Albus… Il tuo nome mi echeggia nella mente, giorno e notte, i ricordi risalgono prepotenti, sconvolgenti, con le loro emozioni intense. E ci sei sempre tu, Albus, sempre tu, l’unico che domina i miei pensieri, sempre.
So che non potrò riaverti indietro, Albus, lo so: ho smesso di sperare molto tempo fa.
Ognuno ha la propria rosa di cristallo, da proteggere sotto solide campane di vetro, per riuscire a conservarle, ma senza poterle mai toccare. Ma io ho deciso di rischiare, e la mia rosa è sbocciata, ha saggiato l’aria, conosciuto il calore del sole, la dolcezza della linfa che scorre nella terra.
Ma la mia rosa si è spezzata, oh, e quando dolore!, quanto dolore mi flagella dal quel momento!
La mia rosa di cristallo eri tu, Albus, eri la mia speranza per il futuro, la mia gioia, la mia ragione di vita.
Ma ora, Albus, sono sola.
Non mi pento delle mie scelte, non temere. Ho conosciuto la felicità, quella grande, immensa, incomparabile: la mia rosa è sbocciata, è cresciuta, ha germogliato…
Ma quando si è rotta, tutto è sembrato svanire, mi sono ritrovata a stringere il ricordo di un’illusione tra le mani, l’illusione di una felicità vera alla fine di tutto.
La tua morte, Albus, è stato quella la vera fine: la fine della mie speranze, della mia felicità.
Quando ho compreso che ti avevo perso, ho sentito la mia rosa infrangersi per sempre.
Ma so che, prima o poi, io e te ci ricongiungeremo: non è l’amore la forza più grande del mondo?
E l’amore che provo per te, Albus, è qualcosa di unico: il nostro amore è eterno, e continua anche oltre la morte.


E così, sono solo anch’io…

Come vivi tu…

Cerco come te, l’amore...
 

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Look at me!

*posizione 'Urlo' di Munch*
Che. Cazzo. Ho. Scritto.

Dopo questa parentesi autocommiserativa, vieniamo alla storia.
E'... Niente, è la mia prima MMAD, e... *guarda le altre MMAD del sito* Sto disonorando il C.R.E.P.A., pur non facendone parte: una cosa che solo io posso fare.
Ma vabbé.
Spero che vi sia piaciuta e che non sia proprio da buttare.
La dedico a LadySaphira: è colpa sua se ora state leggendo queste righe, mi ha infettato!

Un bacio,
D.


 

 
  
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