Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Riders98    10/11/2013    3 recensioni
Storia ambientata soprattutto fuori dalle mura, che tratterà il duro lavoro della legione Esplorativa, come si può capire dal titolo, e da tutti i problemi che devono affrontare ogni volta che escono dalle mura.
Ho intenzione di aggiungere almeno un paio di OC, quindi fatevi avanti! Se troverò qualche personaggio interessante, nonostante il numero sia stato superato, sarò ben felice di inserirlo.
Detto questo, godetevi la storia :)
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 6

Il ritorno del nemico

La notte era passata molto tranquillamente, nonostante ci fu un abbassamento di temperatura abbastanza evidente. Tutti avevano trascorso la notte dormendo senza preoccupazioni, ma, al contrario, coloro che avevano assistito all’interrogatorio di Reiner, non chiusero occhio per un solo secondo. Erwin, soprattutto, era molto preoccupato riguardo la verità delle parole del ragazzo, ma aveva notato solo sincerità negli occhi di quest’ultimo, così evitò di fargli ulteriori domande e concluse piuttosto velocemente. Ciò che avevano sentito aveva dell’incredibile, ma riunendo tutti i pezzi, effettivamente, le affermazioni di Reiner combaciavano perfettamente con le informazioni in loro possesso e riempivano addirittura molte delle cose che ancora non avevano scoperto. Cercò con tutto sé stesso di non pensarci, ma più tentava di dormire, meno sonno gli veniva. Così decise di uscire e fare una passeggiata per passare il tempo.
Levi, nel frattempo, era molto più schivo nei confronti del mezzo Titano, ma si fidava troppo di Erwin per dirgli ciò che pensava. Oltretutto, conosceva molto bene il Generale e sapeva che anche lui aveva dei dubbi a riguardo, di conseguenza se non aveva detto niente, l’unica cosa plausibile era il fatto che aveva un piano in mente. Tutto ciò che gli dava conforto era appunto il fatto di avere anche solo una persona di cui potersi fidare talmente tanto da affidargli la propria vita senza troppi problemi. Toccava spesso la sua gamba sinistra, speranzoso del fatto che continui a non fargli male, ma non era sempre così. Se non fosse stato per la sua elevata sopportazione del dolore, tutti si sarebbero accorti che, in realtà, il vice non si era ancora completamente ripreso, ma aveva finto per poter tornare a combattere. Oltre a questi due problemi, s aggiungeva il fatto che Berthold fosse ancora in libertà e Annie non si era ancora risvegliata. Aveva giurato a sé stesso che si sarebbe occupato personalmente dell’interrogatorio della ragazza, in modo da poter vendicare i suoi compagni, nel caso la bionda non avesse risposto a qualche domanda. In ogni caso, era un pensiero abbastanza precoce, visto che ancora non si era nemmeno svegliata. Pensando, non si accorse che il sole stava sorgendo da dietro le mura. Così, si alzò dal letto, si vestì e andò a svegliare la sua squadra per fargli cominciare le pulizie.
La nuova squadra speciale, chiamata anche squadra Rivaille, era composta da Eren, Mikasa, Connie, Sasha, Jean, Christa, Armin, Lucinda e Marge. Quest’ultime erano state entrambe promosse a vice capitano, in modo da poter supportare al meglio Rivaille, che era il capitano vero e proprio. Entrambe erano abituate alle stravaganti ‘’usanze’’ del ragazzo, ovvero il fatto di alzarsi all’alba per pulire il quartier generale, e di questo era consapevole anche Eren. Gli altri ci misero un po’ ad abituarsi, in realtà. In ogni caso, dopo qualche lamentela da parte di Jean, fecero colazione e cominciarono la pulizia del luogo. Dopo poco, Marge si avvicinò a Rivaille, cercando di non farsi notare da nessuno, per parlargli dell’interrogatorio e della notte appena passata.

‘’Vice, vorrei parlarle di alcune cose riguardanti ieri sera.’’

‘’Dimmi tutto, Marge.’’

‘’Lei crede pienamente a quello che ha detto Reiner? Perché ho notato il suo sguardo e non si direbbe che si fidi ciecamente di ogni cosa che le è stata detta.’’

‘’Effettivamente è così e sono impressionato dal fatto che tu te ne sia accorta così in fretta. Di solito non si capisce facilmente quello che penso, quindi complimenti.’’

‘’La ringrazio, ma non le volevo parlare di questo per ricevere i suoi complimenti, nonostante non mi dispiacciano affatto. Volevo dirle che penso sia meglio fare qualche ricerca per vedere quali informazioni siano vere e quali siano solo invenzione.’’

‘’A quello ci avevamo già pensato già io ed Erwin, ma non è così semplice, mia cara. Dobbiamo fare tutto di nascosto e non sappiamo da dove partire, tanto per cominciare. Inoltre, non posso abbandonare la mia squadra speciale senza una valida spiegazione e non credo sia il caso di rivelargli tutto quello che è successo ieri sera. Al massimo, possiamo raccontarlo a tua sorella, ma sarà l’unica eccezione. Credo che sia comunque meglio tenerle la maggior parte delle cose nascoste, la conosci meglio di me e sai che è molto sensibile. Raccontandole quelle cose…’’

Marge sembrò risvegliarsi da un sogno, non appena il ragazzo pronunciò quelle parole e gli diede immediatamente ragione. Così smise di parlare e, prima di tornare a lavoro, confessò al vice che avrebbe fatto sempre e comunque tutto ciò che lui ed Erwin le avrebbero ordinato.
Rivaille abbozzò un sorriso verso la ragazza, prima di vederla tornare al suo lavoro. Subito dopo, ricominciò anche lui a pulire la stanza che aveva lasciato in sospeso. Senza sapere il perché, ripensò a quando era con la sua stessa squadra e, più precisamente, ripensò a Petra. Ricordava che ogni volta che pulivano, alla stessa ora preparava del thè per tutti. Dopo si sedevano attorno al tavolo e cominciavano a parlare, spesso perdendo la cognizione del tempo. Rivaille si rese conto che da quando quella ragazza era andata via molte cose erano cambiate, ma non voleva dirlo a nessuno. Preferiva tenere tutto per sé, come sempre, per cercare di sembrare la persona più forte dell’umanità non solo fisicamente, ma anche mentalmente.
E’ inutile che finge, caporale, io so come si sente davvero!
Proprio così, Petra era l’unica che riuscisse a capirlo senza aver bisogno di dirle nulla. Forse per questo era tra le persone più importanti della sua vita. Preferì evitare di continuare a pensare alla ragazza e continuò a pulire, aspirando quasi automaticamente un odore di thè molto famigliare, nonostante fosse consapevole che nessuno stava preparando del thè.

‘’Abbiamo finito, signore!’’ disse Lucinda, varcando la soglia con una teiera e delle tazzine disposte in un vassoio.

‘’Grazie mille, Lucinda, ci voleva proprio.’’ Disse Rivaille, mentre si sedeva sulla prima sedia che gli era capitata a tiro.

‘’Staremo qui per molto tempo, capitano?’’

‘’No, credo solo pochi giorni. Forse partiremo addirittura domani, dipende. Erwin non mi ha ancora inviato niente, di conseguenza non so che dirti.’’

‘’Capisco… In ogni caso, se ha bisogno di qualcosa può sempre chiamarmi.’’

‘’Come mai sei diventata tanto gentile, improvvisamente, Lucy? Di solito non fai altro ce darmi del tu, chiamandomi per nome, e tirarmi occhiate poco piacevoli. Mi rispondi pure male, per questo non capisco questo tuo cambio di comportamento.’’

‘’Ecco… stavo solo cercando di essere più gentile, visto che ho saputo che è stato grazie a lei che mia sorella ha ottenuto l’avanzamento di grado, almeno qui nella squadra speciale.’’

‘’Guarda che l’hai avuto anche tu, l’avanzamento. Perché mi ringrazi solo per lei?’’

‘’Perché… lei si sottovaluta sempre, invece non riesce a capire di essere più forte di me in tutto. Di conseguenza, credo che questo avanzamento le sarà molto utile per farle capire che anche gli altri la pensano come me! Così smetterà di autocompatirsi!’’ disse sorridendo verso il ragazzo.

Quest’ultimo ricambiò il sorriso, per poi alzarsi di botto dalla sedia a causa di un rumore percepito poco distante da dove si trovavano. Entrambi i ragazzi si girarono nello stesso momento verso la finestra, avvicinandosi per vedere meglio, nonostante ciò che attirò la loro attenzione non era poi così piccolo. Il Titano anomalo era proprio davanti ai loro occhi, appena a qualche metro di distanza e si stava dirigendo verso di loro con il uso solito passo lento. Sobbalzarono all’istante e corsero ad avvisare gli altri, che subito indossarono l’attrezzatura tridimensionale e si prepararono alla battaglia. Armin fu mandato insieme a Jean a portare la notizia alle mura, che distavano circa una trentina di metri da dove si trovavano in quel momento, in modo che la squadra di Erwin fosse venuta ad aiutarli. I due ragazzi fecero partire i cavalli al galoppo e cercarono di essere il più veloci possibili, mentre il resto della squadra si avvicinava sempre di più al nemico.
Rivaille era preoccupato per la situazione della sua gamba, ma non poteva tirarsi indietro. Oltretutto, aveva due persone molto affidabili al suo fianco, quindi avrebbero potuto benissimo prendere il controllo della situazione in caso id problemi. Con questa consapevolezza, fu più tranquillo e si avvicinò senza troppi timori al nemico, che ormai era proprio davanti a loro.
Lucinda aveva notato la preoccupazione del caporale solamente guardandolo negli occhi, seguita da sua sorella, ma nessuna delle due disse nulla, limitandosi ad avvicinarsi la nemico davanti a loro, cercando di mantenere il più possibile la calma, anche per il bene dei ragazzi.

Nel frattempo, Armin e Jean, grazie all’elevata velocità dei loro cavalli, erano arrivati al cancello del Muro e, una volta attraversato, raggiunsero Erwin e lo informarono della situazione della squadra speciale. Non appena ricevette la notizia, ordinò ai due ragazzi di prendere le persone che aveva scritto nell’elenco e di portarle tutte  in quel luogo per combattere, mentre avrebbero aspettato che la squadra di Hanji fosse stata pronta.
I ragazzi fecero come gli era stato ordinato e, in meno di dieci minuti, tutti i componenti erano sotto il loro comando. Armin spiegò brevemente la situazione mentre si avvicinavano ai cavalli e le reclute lo ascoltavano in silenzio religioso. Tra i tanti soldati scelti, c’erano anche Teresa, Elko e i gemelli Lyar e Lawley. Tutti si sentivano lusingati del fatto che erano stati scelti, ma a conti fatti era abbastanza scontato che sarebbe successo. Tutti e quattro, infatti erano arrivati tra i primi dieci, avendo la possibilità di unirsi alla Polizia Militare, ma rifiutandosi categoricamente. Forse, grazie a questo, ora erano tra le persone più fidate del Generale, e di questo erano fieri.
Dopo essere saliti a cavallo, corsero il più velocemente possibile verso la direzione dove era stato avvistato il Titano, sperando di trovare ancora tutti sani e salvi.

Dentro la sua cella, Reiner stava ancora ragionando se aveva fatto bene a raccontare ogni cosa ai soldati o se fosse stato meglio tacere, ma poi ripensò a ciò che gli avevano detto e capì di aver fatto la scelta giusta. Avevano toccato il suo punto debole, così non aveva potuto reagire: gli avevano detto che se non avesse parlato, la Polizia avrebbe interrogato e torturato Christa e così non ci pensò due volte a tradire Berthold. Effettivamente, anche Annie sarebbe stata in pericolo, non appena si fosse svegliata, così il biondo si chiedeva che cosa avesse in mente di fare il suo amico da solo lì fuori, sapendo che la ragazza che amava poteva essere torturata da un momento all’altro. In ogni caso, capì di non poter leggere la mente del moro e si rassegnò. Decise che avrebbe protetto la bionda per il suo migliore amico, fin quando lui non fosse tornato con qualche buona notizia riguardo le Coordinate o riguardo la sparizione di Ymir. Mentre pensava, sentì un rumore provenire dal sotterraneo e non riuscì a capire di che cosa si trattasse. Poi vide dei soldati correre verso dove aveva sentito il rumore e delle urla provenienti da una cella posta appena sotto i suoi piedi. Non ci arrivò subito, ma non appena sentì l’ulto di un Titano, collegò ogni cosa.
Annie si era svegliata ed era più arrabbiata e motivata che mai.












Quando si dice che i problemi non vengono mai da soli, ecco a voi il risveglio di Annie e l’apparizione del Titano anomalo, entrambe nello stesso momento! Apparte questo, scusate la mia assenza nei giorni precedenti, ma ero indecisa se continuare o meno questa storia, visto che la gente che la segue è sempre meno, ma alla fine, grazie a mia sorella, ho deciso di continuare. Approfitto dell’occasione per ringraziare tutti coloro che continuano a leggere questo ‘’scempio’’ e vi saluto! Alla prossima :3
 
  
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