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Autore: Namixart    11/11/2013    2 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Vuoi andare… dove? - chiese per l’ennesima volta Saïx.
- Nel Regno delle Tenebre. - sbuffò per l’ennesima volta Roxaura.
- Namixart è scomparsa mesi fa, e anche Roxas non c’è più. Siamo decimati, non puoi andare. -
- Non sono venuta da te per chiederti il permesso, ma per informarti che parto. Sono stata anche troppo buona ad avvertirti. Ah, puoi dare questo messaggio a Xemnas? -
Porse al numero VII un biglietto e sparì nel corridoio oscuro. Saïx rimase per un momento immobile, poi aprì un passaggio per andare dal Superiore.
- Lord Xemnas! Ho diverse cose da dirti. -
- Parla. -
- Si tratta del numero XVI, Roxaura, Incantatrice Oscura. Ha deciso di partire per una missione nel Regno delle Tenebre e mi ha chiesto di darti questo messaggio. - disse porgendogli il biglietto.
- Grazie, Saïx. Puoi andare. -
Quando il numero VII se ne fu andato Xemnas spiegò il messaggio e lesse.
 
 Da oggi lavoro per conto mio. Ho trovato un Maestro che mi allenerà a dovere. Non so se e quando tornerò. Non cercatemi, starò via a lungo.
Numero XVI
 
Le labbra del Superiore si piegarono in un sorriso maligno. La risata che seguì si udì anche a distanza di molti mondi, ammutolendo chi la sentiva. Naminé, nella sua stanza bianca, rabbrividì. A Sora e Nami venne la pelle d’oca. A Riku si gelò il sangue nelle vene. Axel e Demyx si zittirono immediatamente. Neanche Roxaura rimase impassibile a quel suono. Tutti erano consapevoli che una risata del genere non portava nulla di buono.
 
 
- Che si fa ora? - chiese Namixart, ripresasi dallo shock della risata di Xemnas.
- Intanto rispondi alla mia domanda. Dal momento che sei di nuovo umana, come vuoi essere chiamata? - rispose il gemello.
- Mmm… ti dispiace continuare a chiamarmi Namixart? Sai, non ci sono abituata… -
- Nessun problema. Il nome non fa la persona. Direi che potremmo iniziare a esplorare questo mondo. -
- Oh, non ce n’è bisogno. -
- Perché? -
- Lo conosco come le mie tasche. Si chiama Crepuscopoli, è una bella città dove c’è sempre il tramonto. -
- Ok. Però siamo bloccati qui. Non abbiamo una Gummiship e tu non puoi più aprire passaggi. Dobbiamo trovare un modo per viaggiare. -
- Andiamo in città, allora! -
I due ragazzi, con Paperino e Pippo al seguito, si diressero verso la piazza principale della città. Nami smise di respirare per un attimo.
- Che hai? -
- La Torre dell’Orologio… Posso andare un momento lassù? Devo fare una cosa. -
- Va bene… - disse Sora perplesso.
Nami corse verso l’accesso segreto che aveva trovato e arrivò sulla cima della Torre. Si guardò intorno, cercando i suoi amici, ma non vide nessuno. Sospirò e trasse fuori da una tasca un biglietto. Scrisse un messaggio e lo lasciò sul muretto. Dette un’ultima occhiata intorno e riscese da Sora.
- Andiamo? -
- Sì, ma… -
Sora non fece in tempo a finire la frase che si ritrovarono nuovamente circondati dai Simili. Il gruppo si mise in posizione di combattimento, ma un’ombra scura saltò in mezzo ai nemici, abbattendoli.
- Re Topolino! - gridarono Paperino e Pippo.
- Sora! Prendi questo! - la figura misteriosa lanciò un borsellino nelle mani di Sora.
- Ci sono 5000 munny e un cristallo! Entrate nella stazione e prendete il treno! Lui sa dove andare! -
Sconfitti gli ultimi Simili, sparì senza aggiungere altro.
- Presto, prima che ricompaiano! Alla stazione! -
Nami prese in mano la situazione visto che Sora era rimasto imbambolato nel mezzo della piazza, incapace di muoversi.
- Sora! Veloce! -
Il ragazzo si riscosse e si precipitò all’interno dell’edificio.
Mentre correvano, un Simile sopravvissuto si avventò su Namixart e… le passò attraverso!
Lei scosse incredula la testa e ricominciò a correre.
“Che strane creature…”
Davanti al gruppo c’era un solo treno. Era blu, trapunto di stelle e la locomotiva ricordava un cappello da mago. Non c’era conducente ma i quattro non lo notarono ed entrarono nell’unico vagone in fretta e furia. Il treno cominciò subito a muoversi verso un luogo ignoto, nonostante l’assenza di macchinista, capostazione e passeggeri, all’infuori di Nami, Sora, Paperino e Pippo.
- Chissà dove stiamo andando…- sospirò la ragazza, guardando dal finestrino.
Continuava a pensare a quel… quell’affare che l’aveva assalita. Cosa le aveva fatto?
- Boh! - risposero in coro gli altri.
- Utile. Mh? Sora, sei sicuro di aver azzeccato la taglia degli abiti? - chiese, notando che i vestiti del fratello sembravano davvero troppo piccoli.
- Cosa? Oh! Beh, cosa ti aspetti da uno che ha dormito un anno? Sarò cresciuto! - borbottò il ragazzo arrossendo, nell’ilarità generale.
- Invece di ridere guardate là! - esclamò Sora.
Davanti a loro si stagliava una torre dall’aspetto strano. Si vedeva lontano un miglio che era un luogo mistico e misterioso.
- Che ci aspetta lì? - mormorò Nami.
 
 
Roxaura aveva freddo. Non era il freddo che hanno tutti quando nevica, ma qualcosa di più intenso, che raggelava anche l’anima.
Vagava da giorni nel Regno dell’Oscurità e non aveva incontrato anima viva. O quasi. Aveva scorto diverse volte un uomo con la tunica dell’Organizzazione e una ragazza vestita di blu, ma non li aveva considerati un granché. Ci aveva parlato una volta sola.
- Chi siete? - aveva chiesto.
- Il mio nome è Aqua. Tu chi sei? -
- Roxaura. E tu? -
- Non ricordo. So solo che sono qui da molto tempo. -
- Roxaura, conosci per caso due ragazzi che si chiamano Terra e Ventus? - Non ho mai sentito parlare di Terra, ma una mia amica sogna Ventus e un altro ragazzo, Sora, il suo gemello. -
- Oh, e quanti anni ha la tua amica? - chiese la ragazza, nascondendo una certa ansia.
- 15. -
- Undici anni! Sono qui da undici anni! - mormorò, sconvolta.
Roxaura era impallidita. undici anni in quel posto?
Aqua si era allontanata poco dopo, seguita dall’uomo, lasciando Roxaura da sola, con un desiderio immenso di scappare da quel posto. Solo la sua determinazione a diventare l’allieva del Maestro la trattenne. Doveva aspettarlo lì, sopravvivendo in quell’Oscurità così pesante. Era la sua prova per dimostrare che era degna di essere allenata da lui, poteva farcela. Doveva farcela!



[Angolino di Namixart]
Hellooo!
Allooora, sul capitolo non ho nulla da dire, perché è abbastanza corto e molto inutile. Ma un momento di pausa ci vuole, ogni tanto.
A voi la parola!
Namixart-Senza-Niente-Da-Dire
  
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