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Autore: Aliaaara    13/11/2013    2 recensioni
Ecco cosa succede quando si compie una cazzata colossale e non riesci a scusarti.
Genere: Demenziale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusa










Scusa.

Quello che vorrei dirti in questo momento fino ad ripeterlo all’infinito.

Scusa.

So bene che sono stata egoista, un’ipocrita, una stronza, una bastarda, un’idiota, una cretina e qualunque altra cosa ti venga in mente.

Scusa.

Mi sono comportata da scema, da bambina. Non sai quante volte me lo son detta e sto continuando a farlo.

Scusa.

Mi dispiace, sai? Forse non te l’ho fatto vedere, forse non te l’ho dimostrato apertamente, forse ho fatto finta di niente. È difficile per me esprimere qualcosa come questo, e non so se sia per il fatto di non aver mai dovuto farlo o semplicemente perché sono di una stupidità immensa.

Opterei però per la seconda ipotesi, mi sembra più azzeccata.

Te l’ho già detto che il mio secondo nome è Cogliona?

Se è no, te lo dico adesso, anche se credo che tu l’abbia già intuito da un pezzo.

Già mi immagino la scena ebete in cui ti porgo la mia mano, presentandomi con questo nome e tu che la stingi, sfottendomi come solo tu sai fare; mettendoci a ridere come due cretine, fino a quando tutti attorno a noi ci hanno viste e ci prendono per pazze.

Scusa.

Perso che la parte più cretina sia stata quella in cui ho provato a mettere tutto a posto, di aggiustare tutto. Lo facevo per te o per me?

Ero uscita di testa al sol pensiero di vederti infelice e di averti messa nei guai, per questo ho cercato di tappare velocemente le faide, cercando di prendermi tutte le colpe.

Ma allora perché questo mi sembra ancor più egoistico di quello che ho fatto prima?

Scusa.

Non so il perché ho agito in quel modo, ci ho riflettuto. La prima teoria è stata quella che ho agito senza pensare, un impulso mi son detta. Sì, non è da me, ma concorderai sul fatto che capita a tutti almeno una volta nella vita.

Mi dispiace.

Mi sono fatta altre ipotesi, come se non mi fidassi di me stessa, venendo a scoprire altri fatti che potrebbero avermi portato a quell’azione.

Principalmente quel nome.

Quel nome che pronunciavi in ogni momento, tutte le volte che parlavamo, associandolo alla più che minima cosa. Mi fa felice vederti felice, innamorata più che mai, è come se riempissi di quella gioia anche me; ma sentirti parlare dalla mattina alla sera di una persona che non volevi conoscessi, tenendola tutta per te, nascondendola come se fosse il tuo tesoro più prezioso in tutto l’universo, deve avermi mandato in pappa il cervello.

Non sono gelosa tesoro, se è questo che pensi, sono solo mentalmente disturbata.

Come dice, e continua a sostenere, il Professore di Scienze: la curiosità è la caratteristica fondamentale dell’uomo, è solo grazie ad essa se in questo momento non siamo delle scimmie decerebrate e non ci stiamo spulciando a vicenda.

Scusa.

Sì, adesso ci starebbe la tua risata, il tuo sorriso. Quello che pur di vedertelo in volto, sono pronta a inventarmi le più grandi cazzate di questo mondo, prendere a pugni qualcuno oppure prendermi anche a padellate in faccia, se è necessario.

Scusa.

Probabilmente sto sprecando il mio tempo qui, adesso, ma non posso farne a meno. Ci credi che sta mattina non sono riuscita a stare nel letto a riposare, nonostante l’influenza, solo per potermi alzare ed arrivare al computer? Ti faccio pena vero? Non sarebbe la prima volta.

Sono sicura che non leggerai mai questa scemenza. Primo, perché non ho intenzione di fartela leggere. Secondo, perché tutto ciò che ho fatto non merita il tuo perdono.

Scusa.

Ogni volta che qualcuno litiga con qualcun altro, si è soliti cercare i più minimi sbagli dell’altro, anche i più stupidi, ci hai mai fatto caso? Allora potresti, o riusciresti, a spiegarmi perché adesso non ci riesco? Trovo tutto c’ho che ho fatto io, sbagliato, e tutto quello che mi hai riservato poi tu, troppo poco.

Scusa.

Sì, ti do ragione su ogni cosa, non mi importa. Tutte le mie barriere erano ormai crollate nel momento stesso in cui avevo visto sul tuo volto la delusione nei miei confronti, la rabbia.

Una rabbia che non ti ha neppure permesso di guardarmi nei occhi quando ho cercato di parlarti, per quanto ti ho fatto schifo.

È stato peggio di ricevere una pugnalata.

La sensazione di ricevere mille aghi nel cuore, più o meno è la stessa.

Mi dispiace.

So che quello che ti fa più arrabbiare è la mia azione sconsiderata, ma ancor più il fatto che proprio io te l’ho fatto, vero?

Nonostante ne avessimo già “parlato” e più o meno risolto la cosa, ti ho deluso ancora. Sono solo una scema. Un emerita cretina.

Scusa.

Mi chiedo cosa aspetti a farlo.

Cosa aspetti?

Dovresti prendermi i capelli con più forza e tirare. È la prima cosa che ho pensato non appena ho commesso il mio sbaglio. Subito mi sono pentita e mi son chiesta cosa ti abbia trattenuto nel farlo.

Di togliermi gli occhi e di gettarli ai corvi. Di squartarmi il ventre, lasciarmi sotto il sole del deserto, sola, mentre gli uccelli si cibano delle mie interiora mentre urlo e agonizzo.

Vorrei una tuo reazione, qualunque, qualsiasi, una mi sarebbe andata bene comunque.

Urlami addosso, dimmi di tutto, insultami.

Dimmi che mi odi e mi andrà lo stesso bene.

Quello che temo di più da te è l’indifferenza, non l’odio.

Perché finché ce l’avrai con me, posso dire di essere soddisfatta di riservare ancora un angolino, seppure buio e microscopio, nella tua mente.

Ti prego, qualsiasi cosa ma non ignorarmi, non far finta di niente, non cercare di non parlarne…

Un attimo tra le due, la sadica qui non dovevo essere io?

Scusa.

In fondo è meglio così, se ci penso bene, prima o poi doveva finire; tanto valeva che accadesse adesso, per renderlo meno doloroso.

Sai, ho deluso tante persone in vita mia; professori, amici, parenti; ormai era solo questione di tempo che deludessi anche te. Nonostante tutto però con te è diverso, forse perché mi sei sempre stata accanto?

Non importa quanto cazzo andassero male le cose, quando odiassi tutti e tutto.

Mi bastava trovare te la mattina, a sorridermi, per farmi dimenticare ogni dolore e lacrima versata. Il modo in cui trovassi il lato positivo di ogni singola cosa nella vita, mi faceva tirare avanti.

E forse, il fatto di perdere l’unica persona che mi era rimasta affianco, mi ha fatto perdere la testa e andare nel panico più totale.

Ti ho già chiesto scusa?

Scusa.

Scusa.

Scusa.

Scusa.

Scusa.

Scusa.

Scusa.

Scusa.

Scusa.


So già che non mi perdonerai, che mi volterai le spalle e che farai finta di non conoscermi. Non sei né la prima né l’ultima che ho deluso.

Ma non mi stancherò mai di dirti scusa.

Scusa.

Hai tutte le ragioni del mondo per avercela con me, per questo ti capisco e non cercherò di farti ragionare.

Dovrò solo imparare a convivere con la cosa.

Mi dispiace.

Sai, la cosa ironica di tutto questo?

Che se potessi tornare indietro, tornare a quella stupida mattinata iniziata benissimo tra le risate e cazzate varie e che poi si era trasformata in un colossale sbaglio, e per qualche assurdo motivo io potessi riviverla per cambiare qualcosa; probabilmente rifarei quello che ho fatto fino all’infinito.

E sai il perché?

Perché è grazie a questo cazzutissimo errore, che ho capito quanto tu sia importante per me.

 
  
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