Film > Le 5 Leggende
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Autore: Ser Barbs    14/11/2013    4 recensioni
E' passato poco più di un anno da quando Pitch è stato sconfitto e Jack Frost è diventato il Guardiano del Divertimento. Ma li Re degli Incubi sta tramando e, questa volta, per sconfiggerlo, i Guardiani avranno bisogno di aiuto, aiuto da qualcuno che non avevano mai incontrato finora...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2_La ricerca
Jack POV
Ci eravamo messi alla ricerca di quei due da alcune ore ma non li avevamo ancora trovati. Per fare più in fretta , io e Sandy usavamo ogni tanto uno dei portali magici di Nord.
“Ehi Sandy” dissi, “sei veramente sicuro di non averli mai visti? Voglio dire, se ogni notte i tuoi sogni viaggiano in tutto il mondo, è possibile che non abbia mai notato nulla... di diverso? ”
Lui mi rispose  scrollando le spalle e scuotendo la testa.
Lo guardai di sottecchi, poi ripresi ad osservare la foresta che c’era sotto di noi.
L’autunno si stava lentamente facendo strada, dipingendo le foglie degli alberi di tanti colori: dal verde al giallognolo, dall’arancione al rosso e il sole, che aveva appena cominciato a tramontare li accentuava ancora di più, trasformando il bosco in un mare sconfinato fatto di foglie e tronchi.
Poco  dopo sentii delle voci venire dall’alto. Con un cenno, Sandy mi disse di seguirlo.
Li avevamo trovati.

Serytia POV
“Avanti lumacone!”
“Ehi! Lumacone a chi?!?”
“Proprio a te! Avanti, muovi quelle ali e seguirmi!”
Lo vidi dietro di me, roteare gli occhi, aprire il becco e stridere la sua gioia, per poi sorpassarmi. Ridendo, lo seguii a ruota: quella era una giornata perfetta per volare e in quel momento eravamo al di sopra delle nuvole, e lo spettacolo era a dir poco fantastico: sembrava che stessimo volando su enormi cumuli di cotone e il sole morente li dava mille sfumature.
Lo raggiunsi per poi richiudere a scatto le ali e cadere in picchiata. Il vento mi sferzava il viso mentre tagliavo l’aria a velocità impressionante, con le spade che tintinnavano nei foderi.
Aprii un occhio per vedere Orelious di fronte a me e a testa in giù, con gli angoli del becco piegati in una parvenza di sorriso. Richiusi l’occhio, inspirando a fondo.
Spiegai le ali, arrestando la caduta di colpo, giusto un attimo prima di cadere sulle cime degli alberi.
Sbattei le ali un paio di volte e iniziai a planare.  Atterrammo entrambi sullo stesso ramo; mi sedetti e appoggiai la testa al tronco, cercando di riprendere fiato e osservando il sole lanciare gli ultimi raggi di luce sulla foresta.
Orelious ruppe il silenzio, dicendo: “Perché quando voliamo non vuoi mai trasformarti completamente?”
Mi voltai a guardarlo: quando volava abbandonava momentaneamente la forma di canide per assumere quella di un imponente grifone.
“Non saprei cosa dire... credo che per me sia più comodo se mi faccio crescere solo le ali, almeno quando voliamo per divertirci.” risposi, muovendo leggermente le mie ali, facendole poi sparire. Volendo, avrei potuto anche fluttuare, ma dopo averci provato un paio di volte, smisi di farlo: non riuscivo a controllarmi e ogni tentativo finiva sempre con un rovinoso atterraggio.
Non disse più nulla, ma si trasformò in un cobra, strisciò verso di me e si attorcigliò intorno al mio collo, la testa girata verso il tramonto.
Gli unici rumori che sentivamo erano le foglie smosse dal vento, lo scricchiolio del legno e i versi degli animali che s’apprestavano a tornare nelle loro tane.
Mi accorsi che Orelious si era allontanato: era ritornato canide e annusava l’aria, alla ricerca di una traccia.
“Che c’è che non va?” chiesi.
“Non so... ho sentito qualcosa, ma continua a sfuggirmi... ” mi guardò negli occhi, poi disse: “Non muoverti da qui, torno subito.”
“Aspetta!” gridai, ma era già balzato via.
Gemetti: non mi andava di rimanere appollaiata lì per un ora, così scesi anch’io da lì e comincia a camminare, cercando di capire cosa avesse potuto turbarlo.
Mi appoggiai ad un albero, chiudendo gli occhi e inspirando profondamente l’aria intrisa dell’odore della terra e del muschio.
Ma quando li riaprii, vidi qualcosa di strano. Stava piovendo... sabbia? Sulla mia faccia?
Provai a camminare, ma le gambe tremavano. Feci qualche passo e caddi all’indietro. Due mani mi bloccarono, impedendomi di cadere. Cercai di capire di chi fossero ma la mia vista si annebbiò e, un attimo dopo, svenni.

Jack POV
Dopo essermi accertato che si fosse addormentata, poggiai quella strana ragazza per terra.
Sandy cominciò subito a slacciare la cintura dove erano legate la spade e quella dove erano legati bastone, arco e faretra. Rimasi a fissare le armi, rapito, con la certezza che nessuno di noi sapesse combattere con un arsenale del genere.
Sandy mi tirò la manica e indicò più volte me e la ragazza, per farmi capire che l’avrei potata io. Poi creò una nuvola di sabbia  per trasportare le armi.
Mi ero  appena avvicinato a lei quando sentimmo un ringhio assordante alle nostre spalle.
Ci voltammo e vedemmo una specie di cane-lupo-volpe-qualcosa che continuava a spostare lo sguardo tra me e Sandy con le zanne snudate. Quando notò la ragazza che giaceva alle mie spalle si interruppe, con le lunghe orecchie al’indietro e un’espressione sgomenta, come se fosse stato un umano e non un... un semplice animale.
Si riscosse subito dopo e prese a latrare e ringhiare ancora più forte di prima.
Cominciò a correre: era a pochi passi da noi quando Sandy gli lanciò una sfera di sabbia sul muso, facendolo addormentare sul colpo.
Lo pungolai con il bastone, giusto per assicurarmi che fosse tranquillo, poi vidi Sandy che mi guardava con un sopracciglio alzato.
“Che c’è?” dissi, “Anche tu hai visto cosa ha fatto prima, no? ”
Alzò gli occhi al cielo e alcune immagini comparvero sulla sua testa, però non capì nulla e mi limitai a prendere la ragazza in braccio e poggiarle quel... coso... sul grembo. Nord aveva ordinato di portare anche lui.
Cominciammo a volare, dirigendoci verso il Polo e Sandy fluttuava davanti a me, guidando la nuvola che illuminava la zona intorno.
Spostai lo sguardo su quei due e notai che la ragazza stringeva forte a sé quella specie di cane. Rimasi a guardarli, mentre uno strano senso di  inquietudine mi invase e il palazzo di Nord apparve in lontananza sul canyon.
“Chissà che ci aspetta ora...” sussurrai.
 

Angoletto dell’autrice
Sssssaaalllvveeeeee!!! Avrei voluto pubblicarlo ieri, ma sono stata bloccata dal mal di testa...
Ringrazio di nuovo coloro che leggono o leggiucchiano :D
Un saluto a tutti, spero che anche questo capitolo vi piaccia!!!
  
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