Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Wolfass_    16/11/2013    2 recensioni
-Dovresti tornare dentro, fa freddo qui fuori- Fu l'unica cosa che le dissi, prima di alzarmi e porgerle un mano.
Poi, senza che me ne accorgessi, lei si alzò senza il mio aiuto e, inizialmente titubante, mi abbracciò senza stringere troppo.
Fu un gesto inaspettato ma decisi comunque di ricambiare la stretta, le posai una mano sui capelli e mi accorsi che era piuttosto bassina.
Aveva posato la testa sul mio petto involontariamente, era lì che mi arrivava, proprio dove batteva il cuore.
-
Un’altra lacrima solcò silenziosa la mia guancia e lui, prontamente, allungò la mano per asciugarla.
Il contatto con la sua mano calda contro la mia pelle fredda e bagnata mi fece rabbrividire appena, forse perché quel gesto fu del tutto inaspettato ma comunque piacevole e rassicurante.
 
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi qua con un nuovo capitolo, non pensavo di aggiornare così velocemente ma credo che il prossimo capitolo lo pubblicherò un po’ più in là..
Comunque, anche questa volta ho tratto ispirazione da un altro dei miei episodi preferiti della prima stagione: The Benders 1x15
Buona lettura e ci vediamo sotto con altre noiosissime note!


The Benders

Dean’s pov.

Hibbing, Minnesota.
Era li che ci trovavamo io e Sam, travestiti da Agenti della Polizia di Stato, ad interrogare un bambino di nome Evan che ci raccontò di aver visto un uomo scomparire all’improvviso e di aver sentito un rumore che sembrava un lamento, un grugnito.
La stessa sera io, Sam decidemmo di portare Vex fuori per svagarsi un po’, ci aveva assillato tutto il giorno dicendo che conduceva la vita di un Angelo asociale.
Alanis e Shirley avevano preferito restare nella stanza del Motel a guardare un film e riposare.
Noi tre invece avevamo preso da bere al Kugel’s Kec, un “pub” se così si poteva chiamare, lì vicino.
-La polizia non esclude l’ipotesi del delitto..- Disse Sam, leggendo l’articolo del giornale.
-Vi prego, possiamo non parlare di mostri e rapimenti almeno per quindici minuti?- Vex aveva cercato disperatamente di bere un sorso di birra dalla mia bottiglia, ma l’ultima cosa che mi serviva era badare ad un Angelo ubriaco.
-E’ ora di tornare al Motel, voi intanto andate, io vado un attimo in bagno- Dissi io mentre vedevo Sam e Vex raggiungere l’uscita, naturalmente lei voleva restare ma per quella sera poteva anche accontentarsi.
Quando mi ritrovai nel parcheggio, però, non c’èra traccia di nessuno dei due.
Erano stati rapiti anche loro.
Tornai al Motel come una furia e raccontai tutto ad Alanis e Shirley, quest’ultima era stata svegliata bruscamente dal gran trambusto che avevo causato sbattendo la porta e gridando ad Alanis che dovevamo cercarli.
L’Angelo riuscì a farmi ragionare, mi aveva spiegato con calma che il mattino seguente saremo andati dalla polizia a sporgere una denuncia per la scomparsa.
Quella stessa notte Alanis riuscì a rintracciare Sam e Vex, l’unico problema è che li andò a cercare senza dirci nulla e il mattino seguente era scomparsa anche lei, non ci restava che andare al dipartimento di polizia e chiedere aiuto.
A darci una mano fu lo Sceriffo Katy Hudak, ci mostrò le foto delle telecamere di sicurezza e poco dopo passò un furgone che produceva lo stesso rumore descritto dal bambino, Evan.


Nel frattempo, in Minnesota rurale..

Sam si risvegliò in una gabbia, c’èra odore di fieno, sporcizia e fango.
Si trovava quasi sicuramente in campagna, anche perché l’aria era umida, secca e aveva piovuto da poco.
Si guardò intorno, nella stessa gabbia insieme a lui c’èra Vex, il viso sporco di terra, gli abiti stracciati e gli occhi chiusi.
- Vex, svegliati, dai..- Disse lui, assicurandosi che fosse ancora viva e stringendola a sé, cercando di farle riprendere i sensi scuotendola un po’.
-Si riprenderà presto, tranquillo- La voce di Alanis arrivò a lui quasi come un sussurro.
A differenza di Vex che nel momento in cui era stata attaccata non aveva opposto resistenza, Alanis con il suo bel caratterino doveva aver combattuto con tutte le sue forze.
I capelli erano attaccati fastidiosamente al viso, oltre ad essere sporca di sangue i vestiti erano tinti di rosso cremisi, segno che era stata ferita.
-E tu, ti riprenderai? Devono avertele suonate per bene..-
-Non è vero, non mi hanno fatto nulla-
Alanis era fatta così, non avrebbe ammesso per niente al mondo di essere stata sconfitta, il suo orgoglio veniva prima di tutto.
Era tenace, superficiale e dannatamente fredda, quasi glaciale.
E anche se Sam era tutto l’opposto, si era preso una bella cotta per l’Angelo dai capelli rossi.
-Dobbiamo uscire di qui- Disse lui, alzandosi e iniziando a scuotere le sbarre arrugginite della gabbia –Dean ci starà già cercando, ci troverà!-
-No, non riuscirà a trovarci..-A parlare fu Alvin Jenkins, l’uomo scomparso qualche giorno prima –chissà dove siamo, da un momento all’altro verranno a prenderci e per noi sarà finita!-
-Quelli che ci hanno rapiti, che aspetto hanno?-
-Giudica tu..- Rispose l’uomo sentendo la porta del fienile aprirsi, due uomini incappucciati erano venuti a portar da mangiare a Jenkins, che avaro aveva iniziato a trangugiare il “pasto”: un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua.
In mano impugnavano dei fucile e con rabbia un di loro diede un colpo secco alla gabbia di Sam e Vex, quest’ultima finalmente riprese i sensi.
-Ma dove sono?- Chiese con la voce ancora impastata, il ragazzo le tappò la bocca e aspettò che i due uomini uscissero.
Una volta soli tolse la mano dalla bocca della ragazza, che lo guardava spaventata, non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.
-Tranquilla, andrà tutto bene, Dean ci tirerà fuori di qui..- Disse lui, prendendo il viso della ragazza tra le mani e costringendolo a guardarlo dritto negli occhi.
Vex aveva degli occhi davvero molto belli, non erano dello stesso verde di Dean, erano più limpidi e riuscivano a trasmettere dolcezza e gioia di vivere.
-Quelli non erano fantasmi, erano persone- Sussurrò Vex cercando di non farsi sentire da Jenkins, intanto Sam si era allontanato da lei per cercare il modo di uscire.
-Quanti pasti fai al giorno?- Chiese Alanis all’uomo che si trovava lì da più di tempo di loro.
-Soltanto uno, usano quel congegno per aprire la gabbia-
All’improvviso, dopo che Sam riuscì a staccare un occhiello da quello che sembrava essere una parte del macchinario di cui aveva parlato Jenkins, le porte delle gabbie si aprirono e l’uomo non esitò a scappare via dal fienile.
-No, non andare, potrebbe essere una trappola!- Urlò Sam, ma ormai era troppo tardi, quell’uomo venne ucciso poco dopo dai rapitori.
Le sue urla di dolore ci raggiunsero e Vex, vista la sua grande emotività, non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiò a piangere, Sam non poté fare altro che abbracciarla e cercare di calmarla.


Tornando a Dean invece..

Io e Shirley stavamo parlando con Lo Sceriffo Hudak, ci disse che anche suo fratello Riley era scomparso tre anni prima, lo avevano cercato ma inutilmente,di lui non c’èrano tracce.
-So cosa significa sentirsi responsabile di chi si ama..coraggio, diamoci da fare- Disse la donna facendoci salire sulla sua macchina e iniziando a guidare per l’autostrada nascosta ormai dalla fitta nebbia.
Dopo circa mezz’ora notai una strada secondaria e dissi allo Sceriffo di fermarsi.
-Restate qui, controllo io- Disse lei incamminandosi davanti a noi – voi siete civili non vi posso portare con me, rischierei troppo-
-Non ti lasciamo da sola- Risposi a mia volta, lei alla fine rinunciò e mi porse la mano.
-E va bene, ma promettetemi di stare buoni-
Quando stavo per afferrare la mano in segno di accordo lei mi precedette e mi ammanetta alla sua macchina, la stessa cosa fece con Shirley che non riuscì ad opporsi per via della poca forza fisica.
-Saprò cavarmela da sola..- Urlò la donna prima di sparire per la strada secondaria.
Ad un certo punto sentimmo un furgone arrivare alle nostre spalle, dovevo trovare il modo di liberare sia me che Shirley.
Cercai di staccare la piccola antenna della macchina, ma senza successo, era troppo lontana.
-Aspetta, ci provo io..-
Vidi Shirley allungare il braccio più che poteva, poi finalmente la raggiunse e dopo averla svitata, si liberò dalle manette, corse verso di me e fece la stessa cosa.
Iniziammo a correre per la strada secondaria, poi finalmente trovammo una baracca nel bel mezzo del nulla.
La porta era semichiusa, quando entrammo vidi un uomo piuttosto anziano trafficare per la cucina, senza fare rumore ci ritrovammo nel soggiorno.
Una bambina ci colse alla sprovvista, con un piccolo coltellino mi ferì al fianco e poi iniziò ad urlare il nome del padre.
Quando riuscì a liberarmi mi ritrovai due bestioni pronti a iniziare una rissa, mi difesi bene ma erano comunque in due ed erano anche piuttosto grossi.
Uno di loro spinse Shirley contro la parete, le strinse forte una mano al collo e con l’altra la ferì sempre con un coltellino sul viso.
Prima che potessi muovere un solo passo verso di lei persi i sensi, qualcuno mi aveva colpito alla testa con una padella d’acciaio.
Che meraviglia!

Quando mi risvegliai ero legato ben stretto ad una sedia, sentivo il sangue colarmi sul viso e il fianco ancora dolorante per colpa di quella ragazzina e il suo stupido coltellino.
Alla mia destra c’èra Shirley, la ferita sulla guancia continuava a sanguinare, aveva un piccolo taglietto anche sul labbro e si stava riprendendo proprio in quell’istante.
Solo dopo mi accorsi di essere circondato dall’intera famiglia.
-Papà, diamogli la caccia..- Sussurrò uno degli uomini che mi aveva attaccato in precedenza.
Erano sporchi, vivevano come animali ed erano cresciuti come essi, selvaggi e senza un minimo di cultura.
-Ho capito bene? E’ questo che fate voi? Date la caccia alle persone..- Ansimai io, faticando a trattenere i gemiti di dolore.
-Hai mai ucciso qualcuno, ragazzo?- Chiese quello che doveva essere il capo famiglia –quando negli occhi della mia preda vedo il terrore che precede la morta, io mi sento potente come un Dio-
-Tu sei solo malato-
Avrei preferito non dirlo, uno dei suoi figli mi bloccò la testa all’indietro mentre il padre mi marchiava con un pezzo di ferro bruciato.
Il dolore era insopportabile, Shirley continuava ad urlare il mio nome dimenandosi come una furia sulla sedia.
Fecero la stessa cosa a lei spegnendole il fuoco su una gamba per zittirla, invece iniziò ad urlare sempre più forte.


Intanto nel fienile..

Quando uno dei rapitori aprì la gabbia con l’intento di uccidere Sam, il ragazzo riuscì a colpirlo più volte fino a stordirlo.
Aveva liberato anche Vex e lo Sceriffo Hudak, che era stata portata lì poco prima.
Vex si nascose insieme alla donna dietro ad un ammasso di scatole e sacchi per il grano ammucchiati in un angolo.
Sam aveva fatto saltare la corrente facendo in modo che Alanis potesse saltare di soppiatto alla schiena del rapitore, lo colpì in pieno viso ed estrasse il fucile dalle sue mani.
Sam, intanto era riuscito anche a mettere K.O. il capo famiglia, che preoccupato per i figli era sceso a controllare.
Il secondo rapitore puntò il fucile verso Sam che al momento dello sparo si abbassò permettendo all’uomo di ferire il padre ad una spalla.
Alla fine, quando tutti furono sistemati per le feste, Vex e lo Sceriffo vennero fuori.
Sam rientrò in casa per liberare il fratello e Shirley, quest’ultima stremata e sena forze venne presa in braccio da Dean, invece Alanis teneva ben stretta a sé Vex per paura che le potessero cedere le gambe.
Lo Sceriffo intimò loro di scappare prima che la pattuglia di polizia arrivasse e, dopo averla ringraziata, tornarono tutti nel loro squallido Motel.
Quando arrivarono Vex si addormentò all’istante sul divano, neanche il tempo di posare la testa sul cuscino che già stava russando.
Alanis stava per sedersi sulla poltrona, quando all’improvviso Sam le poggiò “amichevolmente” una mano sulla spalla e le disse – Il mio letto è libero, dormo io qua..-
La ragazza sorrise e lo abbracciò senza preavviso, Sam sapeva che quella sarebbe stata una delle rare occasioni in cui l’Angelo si lasciva andare, quindi ricambio stringendola forte e baciandole la fronte prima di lasciarla andare a dormire.
Quando Alanis sciolse l’abbraccio e diede le spalle al ragazzo, sorrise tra sé e sé, sicura che nessuno l’avesse vista.
Infine, Dean, posò delicatamente Shirley sul suo letto e dopo averle accarezzato con una dita la guancia ferita, sorrise e si lasciò cadere sulla sedia con le braccia incrociate e la testa nascosta tra di esse.
-Se non ci fosse stato il divano con ogni probabilità a me sarebbe toccato dormire per terra!- Disse Vex con la voce stridula prima di ricadere in un sonno profondo.


Note dell’autore: Ho notato che già qualcuno inizia a capire quali saranno le coppie, però voglio riservarvi una sorpresa!
Non c’è molto da spiegare, quindi mi limito a ringraziare chi mi segue e recensisce, anche i lettori silenziosi.
Alla prossima :)
-Wolfass.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Wolfass_