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Autore: Wolfass_    17/11/2013    2 recensioni
-Dovresti tornare dentro, fa freddo qui fuori- Fu l'unica cosa che le dissi, prima di alzarmi e porgerle un mano.
Poi, senza che me ne accorgessi, lei si alzò senza il mio aiuto e, inizialmente titubante, mi abbracciò senza stringere troppo.
Fu un gesto inaspettato ma decisi comunque di ricambiare la stretta, le posai una mano sui capelli e mi accorsi che era piuttosto bassina.
Aveva posato la testa sul mio petto involontariamente, era lì che mi arrivava, proprio dove batteva il cuore.
-
Un’altra lacrima solcò silenziosa la mia guancia e lui, prontamente, allungò la mano per asciugarla.
Il contatto con la sua mano calda contro la mia pelle fredda e bagnata mi fece rabbrividire appena, forse perché quel gesto fu del tutto inaspettato ma comunque piacevole e rassicurante.
 
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
Capitoli:
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Hey!
Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo, questo è uno dei più importanti della stagione, quindi ho deciso di fare un Vex’s pov. anche per sdrammatizzare un po’.
Spero vi piaccia e se avete bisogno di chiarimenti scrivetemi un messaggio personale.
Buona lettura..


Slash Fiction






Vex’s pov.


Eravamo da poco arrivati a Whitefish, Montana, nel rifugio che apparteneva ad un vecchio amico di Bobby ormai morto, Rufus.
Ad accoglierci fu lo stesso Bobby intento a torturare Chet, il Leviatano che aveva cercato di ucciderci, per ottenere delle buone informazioni ma niente sembrava funzionare.
Il ragazzo dall’aspetto innocuo era in realtà legato ad una sedia con tanto di catene di ferro, non potevamo permetterci di farlo scappare.
-Bene Chet, vediamo come te la cavi con il frutto dell’albero velenoso..- Disse Bobby iniettandogli con una siringa bella grossa, un liquido nero nella gamba.
Da parte del ragazzo non ci fu nessuna reazione.
-Dobbiamo trovare il modo di ucciderlo, la fattura che gli ha lanciato lo stregone non durerà ancora per molto- Disse Dean – oppure ci toccherà fargli cadere addosso una macchina-
-In realtà Edgar è uscito da sotto quell’auto, sta bene anche se un po’ incazzato con voi- Rispose il Leviatano con nonchalance.
A quel punto intervenne Alanis, serviva qualcuno che lo mettesse alle strette, a cui non importava delle parole che gli venivano dette contro e in quello lei era perfetta, una vera lastra di ghiaccio.
-Come ci hai trovati?- Chiese, sedendosi di fronte a Chet su uno sgabello e imponendogli di guardarla negli occhi.
-Ho usato un software biometrico e un programma che compara i falsi nomi usati, risalendo quindi a voi quattro grazie anche ai ricordi contenuti nella mente di Castiel, quando eravamo “ospiti” nel suo corpo-
-Perché ci sveli tutto questo senza alcun problema? Sei stupido per caso?- Mi azzardai a dire, ma Alanis mi zittì con un gesto della mano.
-Perché io non vi temo, non potete fermarci, siamo più forti e non possiamo essere uccisi, stupidi giocattolini masticabili!-
Per la prima volta vidi Alanis perdere il controllo, era pur sempre un Serafino e quello la rendeva una delle creature Angeliche che potessero esistere.
I suoi occhi sprizzarono luce e nell’ombra della stanza, spuntarono sei ali color rosso cremisi.
Dovemmo allontanarci tutti per il forte lampo di luce che esplose in quel piccolo rifugio.
-Sarai anche più forte di loro, ma non sei certamente più forte di me- Sussurrò lei stringendo con una mano il collo del ragazzo, la sua voce sembrava più il sibilo di un serpente a sonagli - chiamami di nuovo giocattolino e giuro che troverò un modo per ucciderti e quando lo farò, ti assicuro che l’ultima cosa che vedrai prima di morire sarò io e il mio sorriso vittorioso-
Poi con un gesto secco lo decapitò e per la prima volta guardando Alanis mi resi conto di quanto fosse realmente potente ed estremamente pericolosa.
Nostro Padre l’aveva scelta per restare al suo fianco, era un guardiano ma prima di tutto una guerriera e, come ogni guerriero che si rispetti, chiunque gli si trovasse davanti doveva fare un passo indietro e non farsi neanche lievemente sfiorare dal pensiero di sfidarla o di sminuirla.
Quando tornò ad assumere sembianze umane, dopo esserci ripresi dallo shock iniziale, notammo che anche se la decapitazione non uccideva un Leviatano ma era in grado di rallentarlo.
Ad un certo punto la porta si aprì di colpo e Shirley, che era rimasta tutto il tempo nel soggiorno, arrivò come una furia da noi non ricordandosi di indossare ancora il pigiama.
- Ragazzi, perché il telegiornale sta parlando di voi?-
Quando salimmo per controllare, a quanto pareva due Leviatani quella mattina si erano dati da fare assumendo le loro sembianze:

A quanto pare i Winchester hanno fatto una strage nella First Bank di Jericho: i due fratelli, creduti morti per anni, sono ora al centro di una caccia all’uomo a livello nazionale!

Diceva il conduttore televisivo, mostrando le immagini delle telecamere di sicurezza.
-Troviamo quei culi di scimmia e facciamoli fuori, questione risolta!- Disse Dean parecchio alterato.
-Un momento, tutte le forze dell’ordine di questo paese conoscono i vostri brutti musi..- Bobby aveva ragione – ma se proprio dovete essere stupidi almeno fatelo con intelligenza, contattate questo tizio, si chiama Frank Deveraux-
-E chi è?-
-Un coglione che mi deve un favore, è in grado di farvi andare in giro con un basso profilo, per quanto sia possibile..- Diede a Dean un foglietto con scritto dove potevamo trovarlo - Nel frattempo io continuo a lavorarmi Chet il chiacchierone, la decapitazione è una buona idea ma non è abbastanza, è meglio se Alanis rimanga qui ad aiutarmi in caso di pericolo-
-No aspetta, lei non può lasciarmi andare da sola, non sono abbastanza forte..-Dissi io supplicando Alanis con lo sguardo.
-Ce la farai anche senza il mio aiuto, se fossi nei guai riuscirei a percepirlo e con il teletrasporto sarò lì in pochi istanti - Il tono di voce che aveva usato mi faceva capire che era meglio arrendersi immediatamente.
-Allora io vado a preparami..- Disse Shirley avviandosi verso la camera da letto, secondo me voleva trovare sempre qualcosa da fare per non permettere al pensiero della morte dei suoi genitori di riaffiorare.
E poi non sembrava intenzionata a parlarne, non che fosse fredda come Alanis, però era chiusa come un riccio, tremendamente timida e dallo sguardo smarrito.
Quando la guardavo negli occhi non vi leggevo niente dentro, erano vuoti.
Non riuscivo a vederla come una creatura malvagia, piena d’odio e rancore.
Era solo una ragazzina di diciotto anni a cui era crollato il mondo addosso in una sera, aveva perso tutto: la famiglia, una casa fissa, gli amici e soprattutto la fede, ogni sua speranza era andata perduta.
Ora che ci pensavo meglio, anche Dean si sentiva esattamente così, ma non lo avrebbe mai ammesso.
Avrebbe preferito cucirsi la bocca che sfogarsi con qualcuno dicendo quanto in realtà stava male, lo aveva fatto solo quando era tornata dall’Inferno, lo aveva detto a Sam.
Come sapevo tutte quelle cose? Semplice, il più piccolo dei Winchester era completamente diverso da Dean, aveva bisogno di parlare e confidarsi con qualcuno e chi meglio di me?
Mi piaceva vederlo raccontare, torturarsi le mani per trovare le parole giuste e scostarsi i capelli che gli ricadevano costantemente davanti al viso.
Poi decisi di risvegliarmi dai miei pensieri, ci aspettava un’altra lunga avventura, questa volta senza la mia Rossa preferita al mio fianco.

La stessa sera..

Era ormai calato il buio più totale, Shirley si era sdraiata sui sedili posteriori, facendo sì che io fossi spiaccicata contro il finestrino con le sue gambe sopra le mie.
Cercai di muovermi un po’ per svegliarla ma quando lo feci mi guadagnai una bella botta sul naso causata dalla sua Converse bianca, la vidi scusarsi immediatamente, mentre io ordinai a Sam di scendere alla prossima stazione di rifornimento per prendere un po’ di ghiaccio.
Il proprietario però lo riconobbe come il famigerato assassino e lui corse via prima che potesse fermarlo, naturalmente era tornato senza il mio ghiaccio.
Poi, finalmente, arrivammo a casa di quel Frank.
Sam iniziò a bussare ma nessuno rispose, la porta era semichiusa quindi decidemmo di entrare.
Le luci erano spente ma ad un tratto una piccola abat jour si accese, seduto ad una poltrona c’èra un uomo in pigiama che ci puntava un arma contro.
Gran bel modo di accoglierci in casa, Frank!
Quando capì che eravamo innocui e che ci mandava Bobby, si arrese e decise di darci una mano.
Finalmente avevo incontrato qualcuno più fuori di testa di me, anzi, a quello gli era proprio partito il nocciolino!
Distrusse tutti i falsi documenti di Dean e Sam, gli consigliò di usare nomi comuni e non di personaggi famosi.
-Che vi piaccia o no, da oggi sarete Tom e John Smith - Aveva detto, lanciandogli i nuovi documenti d’identità.
Inoltre, dovevano usare denaro contante, cambiare spesso e a caso numero di telefono e evitare i luoghi video sorvegliati.
Infine, l’uomo distrusse il laptop di Sam e gliene fornì uno nuovo, chiedendo poi un compenso di 5000$ per tutti i loro nuovi documenti.
Cosa importante, Dean avrebbe dovuto anche cambiare auto.
Prima di mandarci via, Frank ci fornì una mappa con su indicati tutti i luoghi dove i Leviatani hanno colpito, avvisandoci che lo schema che seguono non è casuale.
Lasciammo casa di Frank su una Ford Pinto, ancora più scomoda dell’Impala.
Dean era talmente sconvolta da staccare il cavallo di gomma che penzolava all’interno dell’auto e buttarlo via, peccato che con la sua infallibile mira riuscì a colpirmi dritto in faccia.
- Oh ma dai! Sto per caso su Punk’d?-
Sam scoprì, inoltre, che i Leviatani stavano seguendo il percorso secondo l’ordine cronologico di tutti i loro casi.
La prossima tappa era St. Louis e naturalmente Dean si fermò a mangiare alla tavola calda “Connor’s Diner” in Missouri.


Nel frattempo al rifugio di Rufus..

Alanis, dopo aver convinto Bobby a fare una pausa dopo aver torturato Chet per ore, decise che per un giorno poteva anche mostrarsi gentile e preparargli la cena.
Bobby era scorbutico, brontolone e burbero nei modi di fare, ma all’Angelo faceva piacere passare del tempo in sua compagnia.
Intanto avevano chiamato Sam e Dean per chiedergli come stavano proseguendo le ricerche, li avvisarono anche che a St. Louis i due Leviatani avevano già colpito.
Dopo aver cenato, Bobby tornò da Chet, che questa volta aveva assunto le sue sembianze.
Ad un certo punto qualcosa iniziò a colare dal soffitto in legno e a Chet sembrava proprio non piacere visto che ogni goccia gli lacerava la pelle.
Quando andò a controllare, vide Alanis intenta a pulire per terra con uno straccio.
-Scusami, ho combinato un casino..-
Bobby, in preda alla felicità corse verso l’Angelo e lo abbracciò con forza, Alanis naturalmente non capiva il perché di quel gesto tanto affettuoso.
- Che diavolo c’è in quel secchio? – Chiese l’uomo sciogliendo l’abbraccio e indicando il contenitori ai piedi della ragazza.
- Un solvente a base di borace, perché?-
-Credo proprio che tu abbia trovato il modo per uccidere quei bastardi!-

Intanto nell’Iowa ad Ankeny..


Ed io che pensavo che la situazione non potesse peggiorare, un Angelo che veniva ammanettato e portato in prigione insieme a due cacciatori e un Nephilim.
Se non mi trovavo su Scherzi a Parte allora stavo proprio impazzendo.
Avevamo trovato i due Leviatani e la Polizia aveva pensato che fosse il momento giusto per arrestarci, scambiandoci per i veri criminali.
Io e Dean finimmo nella cella uno, Sam e Shirley andarono nella sala interrogatori.
- Sceriffo, ho diritto ad una telefonata – Disse Dean impugnando le sbarre in acciaio, io ero sdraiata a pancia in giù se quel lettino alquanto scomodo con la testa immersa in un cuscino più duro della pietra.
- Certo, quante persone hai ucciso negli ultimi giorni? E vieni a parlarmi dei tuoi diritti?- Rispose lo Sceriffo.
-La prego, mi faccia fare una sola telefonata –
Lo Sceriffo alla fine acconsentì ma fu costretto ad interrompere la chiamata subito dopo.
-Borace, decapitazione? Ma che razza di malati siete tu e i tuoi amici?- Chiese l’uomo esterrefatto prima di uscire dalla porta.
Tempo neanche dieci minuti che lo vedemmo riapparire con una faccia sconvolta.
-Che succede?- Chiese Dean alzandosi e raggiungendo nuovamente le sbarre.
Lo Sceriffo ci fece uscire e poi, su richiesta di Dean, andò a recuperare tutto ciò che conteneva del borace, detersivi, saponette e quant’altro.
Quando anche lui uscì nel atrio venne attaccato dal Leviatano con le sembianze di Sam.
Aveva provato a sparargli inutilmente, ma lui lo colpì facendogli volar via dalle mani la pistola, inoltre lo aveva colpito più volte fino a farlo cadere a terra.
Mi dissi che non potevo restare lì e non fare niente mentre quel mostro uccideva Dean, quindi gli tirai un pugno in faccia.
Naturalmente a lui non fece neanche il solletico, però lo fece arrabbiare parecchio perché dalla collera mi spinse via come fossi un fuscello e mi fece sbattere contro la lastra di vetro che conteneva foto e altri oggetti preziosi appartenenti alla polizia.
Vidi poi Dean rialzarsi ed impugnare un ascia nelle mani mentre lo Sceriffo tirava un secchio di borace addosso al Leviatano che venne in seguito decapitato dal maggiore dei Winchester.
Come ciliegina sulla torta, quella roba nera che doveva essere il sangue del mostro mi sporcò sia i vestiti che una parte del viso.
Davvero splendido!


Nella sala degli interrogatori..


Sam e Shirley erano seduti su due sedie davanti ad un tavolo con le manette ancora intorno a polsi.
Quando la porta si aprì videro entrare Dean, inconsapevoli del fatto che fosse in realtà il Leviatano.
-Non sono tuo fratello, ma siamo in stretto contatto – Disse la creatura avvicinandosi ai due ragazzi ammanettati - volevo solo farti sapere quanto abbia iniziato ad odiare te e tuo fratello da quando vi indossiamo, siete sempre così determinati a fare i buoni ed è una cosa che davvero non sopporto!-
Improvvisamente il vero Dean sfondò la porta con il piede e lanciò del borace anche sull’altro Leviatano, poi decapitò anche lui.
Lo Sceriffo liberò sia Sam che Shirley, quest’ultima ancora sconvolta da quello che era appena successo.
L’ultima cosa da fare era convincere lo Sceriffo a farli risultare tutto morti, questa volta acconsentì senza problemi.
Salirono di nuovo sulla Ford Pinto diretti al rifugio di Rufus, dove ad aspettarli c’èrano Bobby ed Alanis sul divano immersi nel mondo dei sogni.
Avevano guidato quasi per tutta la notte e Vex e Shirley si erano addormentate tutte avvinghiate e stanche sui sedili posteriori.
Sam e Dean si girarono un istante a guardarle e sorrisero, almeno loro sarebbero riuscite a “riposare”.


Note dell’autore:
Un capitolo bello pieno eh!
Alanis si sta facendo trasportare dalle emozioni a quanto sembra, il prossimo “pov.” sarà il suo, così capiremo cosa gli sta succedendo.
Per la sorpresa di cui vi parlavo dovrete aspettare ancora un po’, posso dirvi che riguarda Vex però.
Tra Shirley e Dean c’è un buon feeling, ma si evolverà tutto molto lentamente.
Sembra proprio che invece a Sam piaccia Alanis, il sentimento sarà ricambiato?
Ringrazio sempre chi mi segue e recensisce, anche i lettori silenziosi però ;)
Detto questo vi saluto e alla prossima puntata!
  
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