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Autore: Feel Good Inc    29/04/2008    4 recensioni
Stanotte è la notte dell’ultima battaglia. Stanotte l’Oscuro Signore esigerà la vita del suo giovane nemico. Stanotte si delineerà tutto, si conoscerà il colore del futuro, e sarà firmato anche il mio destino. [...]
Ma il pensiero più forte, più intenso, più fortemente imponente, così com’è sempre stato, sei sempre e ancora tu.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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L’ultima notte

L’ultima notte

 

 

Buio.

Il buio è oppressione, è mancanza, è una strada sbarrata, è un vuoto che ti pesa sull’anima, è il regno della morte. Il buio tende le dita sui vivi dopo il calare del sole, li bracca come prede, li raggiunge stringendoli nella sua morsa, e allora fa sì che emergano tutte le paure, le angosce, i rimpianti, i rimorsi, le colpe, i ricordi, le aspettative, i sogni crudelmente infranti dalla luce del giorno. Il buio è una prigione sorvegliata da fantasmi. Il buio è come me. Il buio sono io.

Ora è notte. Ora è buio.

 

Sono qui immobile, gli occhi aperti sulle ombre che mi soverchiano, sul buio che è dentro e fuori di me. Ascolto il tempo scorrere lentamente, e ogni ora, ogni minuto, ogni secondo è come un rombo, l’urlo di una storia di sangue che corre verso la fine.

So cosa aspettarmi. Stanotte è la notte dell’ultima battaglia. Stanotte l’Oscuro Signore esigerà la vita del suo giovane nemico. Stanotte si delineerà tutto, si conoscerà il colore del futuro, e sarà firmato anche il mio destino.

 

Buio.

Prego perché il buio mi porti con sé adesso, perché mi risparmi la vista del domani. Ma non è ancora il momento, non ancora, lo so. Ora è ancora tempo di pensare. Di ricordare. Di sperare nella luce di un’alba nuova.

E penso ad un ragazzo dagli occhi verdi da cui dipenderà l’esito della lotta epica tra bene e male.

E ricordo occhi della stessa intensità di verde e ciò che provocarono in me così tanti anni fa e ciò che sempre hanno significato in questo mio buio.

E spero che il calore che è ancora racchiuso in quel verde trionfi finalmente sulle tenebre fredde.

 

Ma il pensiero più forte, più intenso, più fortemente imponente, così com’è sempre stato, sei sempre e ancora tu.

Tu con i tuoi occhi e i tuoi capelli e la tua pelle.

Tu che eri l’unica ragione di tutto.

Tu che mi hai dato ciò che non avevo mai avuto.

Tu che mi sei stata strappata, prima nella vita, poi nella morte.

Tu che non sapevi, tu che non potrai mai sapere, tu che non hai mai saputo di essere per me quanto ci fosse di più bello in questo mondo oscuro.

Tu che non temevi il buio, tu che hai saputo fenderlo con la tua luce.

Tu, l’amore, sempre.

Mi manchi, mia luce.

Ancora ti cerco, ancora ti voglio, perché ancora ti amo.

Così atrocemente. Così disperatamente. Così inutilmente.

Di te c’è ormai solo l’inconsistenza di un flebile ricordo.

Eppure il mio amore non si spegne. Anche se ho fatto di tutto per estinguerlo, lui no, non vuole morire, continua a divampare. Inutile, disperato, atroce.

E quanto vorrei rivederti, anche solo per un istante.

 

Severus…

 

Mi guardo intorno, confuso, terrorizzato, innamorato. Ancora. Sempre.

E ti vedo, angelo luminoso, bella come non mai. Vedo il sorriso sulle tue labbra che sempre avrei voluto mie. Vedo gli occhi che sempre hanno infestato le mie notti squarciando l’oscurità dei miei abissi di peccati empi e redenzioni tardive. Vedo te, giglio, sogno, vita, amore.

 

Mi sei mancato, Sev.

 

Non hai idea di quanto tu sia mancata a me…

Ora sei qui, sei tu, sei reale, e mi sembra impossibile. Cerco la tua vicinanza, il tuo contatto. Ti scosto i capelli dal viso, ti sfioro una guancia. La tua pelle, così calda, morbida… Sorridi ancora, con quelle labbra, quelle labbra che io…

 

Non ho molto tempo, amico mio.

 

No, no, non puoi lasciarmi di nuovo… Resta con me…

Tu non sai, non sai…

 

Sono venuta a ringraziarti.

Ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per mio figlio. Ti ringrazio per aver finto di collaborare con il Male. Ti ringrazio perché so che mi pensi ancora, so che avresti voluto che le cose per me andassero diversamente… So che mi vuoi bene come quando eravamo ragazzini, Severus.

 

No, mio dolce giglio, tu non sai. Non sai quanto ti amo. Non hai mai saputo. Hai sempre creduto che da parte mia ci fosse solo un’amicizia piena di contraddizioni, di alti e bassi. E non hai mai capito che quando ti aggredivo era solo perché sapevo di non poterti avere, perché sapevo che tu amavi un altro. E non ti sei mai chiesta quanto io fossi rimasto folgorato dalla tua luce esplosa all’improvviso nel mio buio.

Ma io voglio farti capire, devo farti capire, prima che sia tardi, prima di perderti di nuovo…

Ti stringo a me, sento le tue braccia esili come un tempo circondarmi, sento il profumo dei tuoi capelli, lo stesso di tanto tempo fa. Ti tengo stretta, più stretta: non voglio che tu mi lasci ancora, voglio dirti ciò che non ho mai saputo dirti…

 

“Ti ho sempre amata, Lily.”

 

Tu allontani il capo, sorridi, sapevi già. E guardandoti capisco che non cambia niente. Non potrà più cambiare.

Stringi le mie mani nelle tue, mi guardi con i tuoi occhi di smeraldo puro.

 

Non ha senso pensare al passato, Severus.

Io sono questo, adesso. Passato. Niente più.

Dovresti invece pensare al presente. A ciò che sta accadendo e a ciò che accadrà a breve. Questa guerra finirà, amico mio, e allora sarai libero: libero dai tuoi fantasmi, libero dai tuoi ricordi, libero dal buio.

 

Lentamente lasci andare le mie mani, sorridi ancora e mi volti le spalle.

Non posso perderti di nuovo, giglio di luce. Non posso. Non voglio. Non sono nulla senza di te. Non sarò più nulla se tu te ne vai ancora una volta.

 

“Io posso essere libero solo con te.”

 

Tu ti fermi. Mi guardi di nuovo. La luce che permea questa notte nera sembra affievolirsi insieme alla tua dolce figura.

 

Presto saremo insieme. Proprio come prima. Te lo prometto.

 

“Ma quando? Quando?”

 

Grido nell’oscurità sempre più fitta, cercando di aggrapparmi agli ultimi bagliori di te, ma il tuo tempo è ormai scaduto. Devi andare, il tuo posto non è più qui. Un ultimo riverbero di luce e un ultimo sussurro.

 

Stanotte.

 

Poi torna il buio.

Mi ritrovo qui, al centro della stanza, ancora nell’attesa che la battaglia scriva col sangue il suo esito, nell’attesa di conoscere il mio destino.

 

Sorrido amaramente. Forse è stata solo un’illusione. Ma ora so.

So come finirà.

So che questa è la mia ultima notte, l’ultima notte di buio totale, prima che il Principe Mezzosangue venga colpito dalla stessa mano che uccise te, giglio, e che possa finalmente rivedere la tua luce.

Lo sento già arrivare… L’essenza stessa del buio, quella che un tempo mi ha attirato a sé; lui che è il male puro, l’uomo che non è umano, e che ora viene a reclamarmi, a farmi pur crudelmente il dono di poterti rivedere lì dove i vivi non hanno accesso.

Lo sento arrivare e non ne ho più paura.

 

Stanotte ti raggiungerò, mio dolce giglio.

 

“Stanotte.”

   
 
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