Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: irwin_wife    23/11/2013    2 recensioni
Tratto dalla storia:
Ero li che lo guardavo, non so perché mi trovassi li, in quel preciso momento. Ma io ero lì.
-Che vuoi?-
Mi chiese abbastanza irritato dalla mia presenza. Mi strinsi nelle spalle e abbassai lo sguardo.
-Che vuoi?-
Richiese urlandomi in faccia. Non resistetti e lo abbracciai.. non ebbe la reazione che mi aspettavo. Lei: Una ragazza fragile e facile da manovrare all'apparenza, ma dentro di se ne sta subendo troppe Lui: Un ragazzo freddo e indipendente all'apparenza, ma dentro nasconde un cuore grande
Entrate se vi ho incuriosito. Lasciate anche una piccola recensioncina se vi fa piacere e ditemi cosa ne pensate, visto che è la mia prima ff:)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Amore svegliati.- La voce dolce di mia mamma mi sveglia dai miei sogni. -La sveglia si è rotta allora ho pensato di svegliarti io.- Dice spiegando il perché della sua presenza. Annuisco per poi stropicciarmi gli occhi. Mi lavo e mi vesto velocemente. Era ora che quella sveglia si rompesse! Vado in cucina e faccio colazione, finisco di preparare la cartella e mi infilo il giubbino. Siamo a Dicembre e fuori si muore di freddo. Sono sulla strada per andare a scuola quando qualcosa mi cade sul naso. Non ci faccio caso, ma poi risuccede. Mi guardo in torno e sta nevicando! Che bello! Entro a scuola con malavoglia, ma d'altronde chi ha voglia di andare a scuola anche di sabato? Be' io no di certo. Alle ultime due ore manca la professoressa di matematica. Meglio, non ho per niente voglia di farla, però non mi piace essere divisa in un'altra classe. Sono in terza superiore, e sono grande per avere queste fobie, ma se vado in una classe di ragazzi più grandi o della mia età mi vergogno. Ho paura che possano fare qualche battuta spiacevole sul mio corpo, ed è anche per questo che lo odio. Alla fine entro in una terza. Ma io ora mi chiedo: cosa ho fatto perché là su arrivassero ad odiarmi così tanto da non potermi mandare in una prima o in una seconda? Entro nella classe con altre due ragazze, menomale che non c'è Anna. Sposto la sedia in mezzo a quelle due ragazze, almeno così sarò in mezzo e meno visibile. E' una lezione di francese e solo tre o quattro ragazzi stanno attenti, gli altri giocano con il cellulare, messaggiano, due addirittura dormono. Va be', contenti loro. Mi riguardo in torno e vengo attirata da un ragazzo. Anche lui moro, come Austin, e con due occhi azzurri. Di un azzurro stupendo. E' molto carino, forse il più carino della classe, ma non si può paragonare al figo che è venuto a casa mia ieri sera (Austin). Ha lo sguardo attento sul cellulare, probabilmente sta messaggiando. Lo sto fissando da un po', a un certo punto alza lo sguardo, mi guarda e sorride. Sento le guance avvampare. -Signorino Rees, sarebbe in grado di ripetere quello che ho appena detto?- Dice il professore con aria di sfida, al momento non so a chi si riferisce, ma poi vedo quel ragazzo che stavo fissando prima, sistemarsi e andare in paranoia. Inizia a sudare e ad agitarsi. -Emh.. lei ha det..- Incomincia a parlare, ma poi la voce dell'insegnante lo blocca. -Molti bene Matthew Rees. Lei ha un'insufficienza nella mia materia e si permette di non stare attento durante la mia lezione? Bene, ma si ricordi, che io mi ricordo tutto. E quando faremo gli scrutini, posso benissimo alzare la mano e votare per la sua bocciatura. E sarebbe la seconda volta che ripetereste la terza. Sta a lei decidere. Mi dia il suo libretto, intanto.- Il professore di francese parla senza sosta. Quindi è stato bocciato, interessante. Matthew si alza e porta il libretto sulla cattedra sbuffando. Passa davanti a me e mi lancia un'occhiolino. No, aspetta, lo ha fatto proprio a me? Okay, sto sclerando. La campanella suona poco dopo. Questo annuncia che dovrò stare in questa classe ancora un'ora. L'ora successiva hanno storia. Be' tanto vale che stia attenta e che ne approfitti per avantaggiarmi. Anche quest'ora passa velocemente e sono finalmente libera di tornare a casuccia. Sono al cancello di scuola e sto per uscire, quando un qualcuno mi tira per un braccio. Alzo lo sguardo e vedo Matthew. Che cacchio vuole questo? Però mi fa piacere che mia abbia fermata. -Ehi, ferma qui.- Mi dice. Anzi, mi ordina. Tranquillo, non mi muovo. -Sai che mi sono beccato una bella nota per colpa tua? Bene, ora lo sai.- Continua con un sorriso strano. E poi non è colpa mia! Era lui che stava usando il cellulare durante un'ora di lezione. -E perché sarebbe colpa mia?- Chiedo irritata del fatto che dia la colpa a me. -Perché tu mi stavi fissando e io mi sono distratto.- Risponde lanciandomi una strana occhiata. Arrossisco, perfetto. -No, tu eri distratto perchè stavi messaggiando con il cellulare.- Mi difendo. Fa una smorfia e poi sorride. -Oh, be' è lo stesso colpa tua e ora la paghi.- Dice con un sorriso malizioso sulle labbra. -In che senso la pa...- Le sue labbra si appoggiano alle mie, impedendomi di finire la frase. Chiudo gli occhi e solo dopo qualche secondo mi molla. Mi sussurra qualcosa all'orecchio e poi insiste nell'accompagnarmi a casa. Arrivata a casa lo saluto. -Aspetta, io non so il tuo nome.- Mi dice prima di andarsene dal portone di casa mia. -Oh, mi chiamo Amily McCain. Ma puoi chiamarmi Amy.- Rispondo porgendogli la mano. La afferra con un caldo sorriso. -Okay Amy. Io sono Matthew Rees, ma chiamami Theo.- Annuisco e lo saluto. Dopo aver passato l'intero pomeriggio a fare i compiti, mi butto a nanna pensando al bacio con Theo. Domani sarà una lunga giornata, Austin verrà definitivamente a stare da noi. SPAZIO AUTRICE: ok, finalmente sono dal computer. Allora, che ne pensate? Vi piace? Dai recensite che mi fa piacere! Se non vi piace la storia ditemelo che la cancello. Un bacione, comunque io sono Nene.
  
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