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Autore: Teqvjla    23/11/2013    2 recensioni
Lei. Una ragazza semplice, dei sogni nel cassetto, la voglia di vivere.
Lui. Un ragazzo semplice, milioni di persone ed amarlo, la voglia di vivere.
E tanti, tanti ricordi.
La loro storia. Un'unica storia.
L'amore, i sogni, la realtà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-E poi?? Dai, non farmi rimanere sulle spine! Sai che odio che ti fermi sul più bello!- sbottò Emma, con voce leggermente acuta. Francesca rise.

-Se ti non mi fermassi ogni cinque minuti, probabilmente andrei avanti con calma!- asserì, guardandola divertita.

-Uffa! Quelli sono dettagli!- rispose la mora con uno sbuffo.
 
 
 




 
 
-Hey, ma.. con chi parli?- le chiese la mora, guardandola sospettosa. Francesca bloccò la schermata del telefono, alzando lo sguardo su di lei.

-Con nessuno!- proferì, facendo spallucce. Stefanie le si avvicinò, sedendosi di fronte a lei a gambe incrociate. Inarcò un sopraciglio, guardandola fermamente negli occhi.

-Non ti credo per niente.- affermò la mulatta, facendo un sorrisino furbo. Francesca sbuffò, sorridendo. Quella ragazza era incredibile. Riusciva sempre a capirla, senza fare grandi sforzi, solo guardandola negli occhi.

Mille volte si era chiesta come facesse, ma mai riusciva a rispondersi. Possibile che fosse diventata un libro aperto con lei in così poco tempo?


-Eh va bene, hai vinto. Stavo parlando con qualcuno. Contenta?- confessò, sarcasticamente, prima di alzarsi dal suo letto. L’altra le corse dietro.

-No, no, no! Non sono per niente contenta! Adesso che me lo hai detto mi devi raccontare tutto! Forza, sono tutt’orecchi!- la prese per mano, prima di buttarla sul letto. La bionda imprecò sotto voce.

-Che delicatezza!- scherzò, massaggiandosi una natica.

-Dai! Parla!- fece la mora, ridendo.

-Beh.. è un ragazzo..-

-Oddio, davvero?!- chiese eccitata la ragazza. Francesca annuì. Sapeva che di lei poteva fidarsi, insomma, se doveva essere sincera fra lei, Brenda e Stefanie c’era un bel legame, ma non sapeva perché con Fannie, come la chiamava lei, quel legame era ancora un po’ più forte. Era l’unica fra le due  a capirla con un semplice sguardo, l’unica che come lei credeva negli stessi ideali, insomma, un po’ pazza, ma con un cuore enorme.

-E.. com’è? Dai, dai, racconta! Voglio sapere tutto!- continuò esaltata la mora.

-Oh.. è.. carino. Sì, insomma, sai.. carino.- tentennò, non sapendo bene cosa dire. Ok, era vero che si fidava, ma aveva comunque paura di parlare. Non stavano parlando di una persona qualunque. Era di lui che stavano parlando, e diciamoci la verità.. chi le assicurava che le avrebbe creduto?

-Carino.. quanto? Su una scala da uno a dieci?- indagò, veramente interessata.

-Undici..- rispose, mentre nella sua mente facevano capolino due occhi azzurri incredibili.

-Woo.. è molto più di carino allora.. hey, ma.. sei qui? Pronto?- chiese confusa la mora, picchiettando la mano sulla sua fronte, facendo risvegliare la ragazza.

-Sì, sì.. scusa. Il fatto è che.. non lo so, non riesco a spiegarlo.- confessò sincera, rivolgendole uno sguardo triste. La ragazza inclinò la testa da un lato confusa.

-Cosa vorresti spiegarmi?- le chiese curiosa.

-Chi è.. insomma, sono sicura che lo conosci.- si morse il labbro, abbassando lo sguardo. La mora sorrise, guardandola arrossire.

-Ascolta: chiunque sia, ti sta facendo perdere la testa. È da molto che ti vedo così, sei come.. persa perennemente fra le nuvole. Volevo parlartene prima, ma tu sei sempre molto riservata, e così ho lasciato perdere. Ma prima quando ti ho vista, avevi un sorriso da orecchio a orecchio, un sorriso vero. Credimi, so riconoscere un sorriso vero, da uno falso. Ed oltre ad essere vera era anche.. innamorato. Sorridevi come un’ebete, alla schermata del telefono! Così non ho più resistito e mi sono avvicinata per chiedertelo. Ora però, se non me lo vuoi dire, ok, non c’è nessun problema, ti capisco. Anche io a volte nascondo delle cose. Solo, se ne vuoi parlare con qualcuno, io sono qui. Non per niente siamo amiche. Perché noi siamo amiche, vero?- le chiese, facendo sprofondare quei pozzi di tenebra che aveva al posto degli occhi in quel blu, celeste. Francesca annuì, abbracciandola di slancio.

-Certo che lo siamo. Ti voglio bene.- le sussurrò all’orecchio, stampandole un bacio sulla guancia. La mora, un po’ stupida dal gesto all’inizio, avvolse le braccia al suo corpo, appoggiando la guancia sulla sua spalla.

-Te ne voglio anche io.- rispose sinceramente commossa. Si staccarono dopo qualche secondo, sorridendosi a vicenda.

-Quindi.. mi dirai chi è?- chiese speranzosa la ragazza, con una smorfia sul viso. La bionda rise, scuotendo la testa.

-No. Forse più avanti, quando mi sentirò più.. sicura di farlo.- asserì, continuando a sorridere. La mora sbuffò, facendo un gesto con le dita.

-Va bene, aspetterò!-

Il telefono della ragazza vibrò fra le sue mani. Lo prese, sbloccandolo e controllandone la causa: un messaggio. Da parte sua. Sorrise inconsciamente.


 From Niall: Buongiorno, cricetina.


To Niall: Buongiorno, occhi blu.


Invio. Avevano parlato il giorno prima, eppure gli sembrava che fosse passata un’eternità. In verità non si aspettava quel messaggio, ma era comunque contenta.

-È lui?- chiese la mora, mentre la guardava sorridere. Francesca sollevo lo sguardo dal cellulare, prima di muovere la testa affermativamente.

-Oh.. beh. Allora vado, non vorrei disturbare.- sorrise facendo per alzarsi dal letto, prima che l’altra la fermasse per la manica della felpa.

-No, non disturbi: resta. Non mi dai alcun fastidio, davvero.- asserì, scuotendo la testa. La mora fece spallucce, stendendosi sul letto ed accendendo la televisione. La voglia di sbirciare sul telefono della bionda era tanta, ma era comunque una cosa sbagliata. Non poteva farlo dopo quello che era successo pochi minuti prima.


From Niall: Come stai?


To Niall: Bene, e tu?


From Niall: Bene, grazie al cielo. Ho una buona notizia.


Francesca inarcò le sopracciglia, curiosa. Una buona notizia? Che cosa voleva dire? Oddio.. e se avesse avuto a che fare con la sua sorpresa? Diamine, non stava nella pelle!


To Niall: Oh.. ce n’è anche una cattiva, magari?


From Niall: Hahaha, no, niente notizie cattive! Solo buone. Allora, vuoi sentirla?


Voleva sentirla? Ma certo, che domande! Perché mai non avrebbe dovuto? Se lui gliela voleva dire, tanto valeva scoprirla.


To Niall: Spara.


Wow, da quando tanta confidenza? Beh.. forse da quando lui l’aveva chiamata “cricetina” per la prima volta.


From Niall: Io e ragazzi siamo liberi questo week end.  Louis, Liam e Zayn staranno con le loro ragazze. Harry invece andrà da sua sorella. Ed io pensavo di..


Francesca sentì il suo cuore cominciare a battere più forte nella cassa toracica. Lo sentiva pompare in una maniera talmente forte, quasi da farle male. Non sapeva perché, non riusciva a spiegarselo. Riusciva solo a sentire le mani tremare e il corpo diventare sempre più caldo. Possibile?


To Niall: Pensavi di..?


From Niall: Di.. farti la mia sorpresa. Insomma, qualcosa dovrò pur fare e non mi va di rimanere da solo. Quindi.. ti porterò in un posto speciale. In fondo, te lo avevo promesso. Ci stai??

Oh. Santo. Cielo.

Niall James Horan le aveva appena chiesto di uscire con lui.. ok, non glielo aveva detto in quelle parole, non glielo aveva chiesto. Semplicemente le aveva proposto di andare con lui perché non voleva sentirsi solo. Avanti gente, era di lui che stavamo parlando. Avrebbe potuto portarci chiunque in un “posto speciale”, perché proprio lei?

Ancora non riusciva a spiegarselo. No, doveva essere per forza un sogno. Come al pub.. che aveva fatto in quel caso? Era un gioco, era tutto un gioco. Beh, in questo caso, lei avrebbe continuato a giocare.



To Niall: Ci sto.


From Niall: Bene, allora preparati. Vedi di andare a letto presto stasera, domani sarà una lunga giornata per te. Ti aspetto alle 6.00 a.m. nell’atrio del tuo hotel. Mi raccomando, puntuale. Un bacio.


La bionda spalancò la bocca. Doveva essere giù alle sei del mattino? Perché così presto? Oh Cristo, che aveva in mente quel ragazzo?


To Niall: Oh.. ok. Eviterò di fare domande, ho l’impressione che non mi dirai nulla. Allora.. a domani. Alle sei in punto. Nell’atrio. Ciao..


La curiosità la stava divorando dentro. Non vedeva l’ora di scoprire la sua bellissima “sorpresa”, era davvero impaziente. Insomma, per essere sincera non sapeva cosa immaginarsi, non aveva idea di cosa sarebbe successo, la sua immaginazione non riusciva a portarla tanto lontano.
Doveva assolutamente rilassarsi, altrimenti nessuno l’avrebbe salvata da un’imminente crisi di nervi. Doveva calmarsi.


-Hey, che ti prende?- chiese Stefanie, vedendo che la posizione dell’amica si era irrigidita. La bionda sobbalzò al sentire la sua voce. Aveva completamente dimenticato la presenza della sua amica nella stanza. Il cuore continuava a galoppare come impazzito nel petto.

-Francesca.. calmati.- le disse l’amica, che le aveva preso una mano fra le sue.

-Guardami. Respira piano, lentamente, come faccio io.- la mora inspirò, ed espirò, facendole vedere come doveva fare. L’altra lo fece, cominciando a calmarsi piano, piano. -Bravissima. Devi stare rilassata, altrimenti muori di crepacuore. E non ci tengo a sollevare il tuo cadavere, grazie.- rise, facendo ridacchiare leggermente anche lei.

-Sì, hai ragione.. non so che mi è preso. Non posso andare avanti così.- asserì la bionda, sbuffando, dirigendosi verso la cucina. Erano le 14.30, Brenda era ancora a letto nella sua stanza, mentre Francesca e Stefanie erano rimaste tutta la mattinata insieme nella camera della seconda.

-Mi ha chiesto di uscire.- sbottò di punto in bianco, la bionda. L’altra la guardò confusa per qualche istante, prima di collegare le situazioni. Un sorriso cominciò a farsi spazio sul suo volto.

-Davvero?- le chiese, continuando a sorridere. Francesca annuì, mordicchiandosi le labbra. Si era calmata, ma ciò nonostante era molto nervosa.

-Oh, ma è una cosa fantastica! Qual è il problema?- chiese ancora la mora, corrucciando le sopracciglia. La bionda sbuffò pesantemente.

-È che.. non lo so, mi ha preso alla sprovvista, non so come comportarmi, che cosa dire.. non so cosa mettermi!! Oddio, non ho niente da mettermi!! Come faccio?!
Dio, non posso presentarmi vestita da barbona, devo fare qualcosa! Oddio, oddio, oddio!- cominciò a farneticare, facendo avanti e indietro per la cucina con le mani fra i capelli. Stefanie scoppiò a ridere. Una testolina rossa fece ingresso nella cucina.


-Che le prende?- chiese Brenda, con voce leggermente assonnata, guardando la bionda fare avanti e indietro continuando a farneticare frasi senza senso.

-Un ragazzo le ha chiesto di uscire, e lei sta dando di matto! Dice di non avere niente da mettere.- spiegò la mulatta, continuando a ridacchiare. Brenda annuì, capendo.

-Non mi sembra un “grandissimo” problema. Possiamo andare a fare shopping. Ti aiuteremo noi, ok?- propose allora la ragazza, facendo fermare l’altra. Lei sorrise ampiamente.

-Davvero mi aiuterete?-

-Ma certo, le amiche servono a questo!- proferì la rossa. Stefanie annuì col capo. Francesca sospirò.

-D’accordo. Allora.. andiamo a prepararci? Sarà una lunga giornata!- disse, cominciando a dirigersi di nuovo in camera, seguita dalle altre due.
 
 




 
 
 
-E così siamo rimaste tutto il pomeriggio in giro per le strade di Londra, a fare shopping. È stata una giornata indimenticabile!- asserì Francesca, sorridendo radiosa. Emma la guardava con gli occhi che luccicavano.

-Bellissimo! E poi?? che è successo all’appuntamento?- chiese incuriosita.

-Oh, beh, il giorno dopo..-
 
 
 
 






 
La sveglia cominciò a suonare sul comodino. Lei volse lo sguardo verso quest’ultima, sospirando. La spense, prima di alzarsi dal letto. Non aveva chiuso occhio in tutta la notte, ansiosa com’era.

Era stanca morta, ed aveva un sonno tremendo. Ciò nonostante, ogni volta che provava a chiudere gli occhi li riapriva all’istante, nel preciso istante in cui due occhi blu come il mare ed un sorriso luminoso come le stelle affiorava nella sua mente. Sorrise inconsciamente.

Erano le 05.00 a.m. di sabato. L’aria era abbastanza fresca. Il giorno precedente aveva acquistato un sacco di cose carine insieme alle ragazze. Andò in bagno a farsi una doccia calda. La sera prima aveva lavato i capelli, quindi non ci impiegò molto. Era molto, ma molto nervosa.
Aveva quarantacinque minuti di tempo per prepararsi. Si vestì semplicemente, come aveva deciso la sera prima. Truccò gli occhi in modo semplice e non troppo pesante, com’era suo solito fare.


Le 05.45 a.m. Altri quindici minuti e l’avrebbe rivisto. Aveva avvisato le ragazze che sarebbe andata via molto preso, ma non aveva precisato l’ora a cui sarebbe tornata. Prese la sua borsa infilandoci dentro telefono, portafoglio, elastici, e qualunque cosa le capitasse sotto tiro. 05.55 a.m. era pronta.

Uscì dalla sua stanza, avvicinandosi all’ascensore. Entrò, premendo il pulsante con la scritta “0”. L’ansia continuava a salire. Si sentiva come.. schiacciata da un enorme masso che le impediva di respirare. Le mani tremavano per l’agitazione. Ma perché? Non era la prima volta che lo vedeva. Era.. la quarta. La quarta volta che vedeva Niall.


La prima non era stata un caso. Era programmata. La seconda sì invece. Era inaspettata. La terza ancora meglio. Era stata un sogno. Ed ora questa. La quarta. Che cosa sarebbe stata? Di sicuro, una sorpresa..

Ascensore si fermò al piano terra. Uscì, facendo grossi respiri. Inspirando dal naso, espirando dalle labbra. Si avvicinò all’atrio a piccoli passi, incerti. E lo vide. Seduto su una poltroncina col cellulare fra le mani. I capelli tirati su nel suo ciuffo perfetto. Una maglietta bianca a fasciargli il torace, ed una felpa blu con le maniche tirate sugli avambracci. Trattenne il fiato per qualche istante.

Il biondo sentendosi osservato sollevò lo sguardo. Sorrise, nel vederla in piedi di fronte a lui. si alzò, mettendo il cellulare nella tasta dei jeans scuri.

-Sono in ritardo?- chiese lei, facendo una smorfia.

-Sei in perfetto orario. È un piacere rivederti.- disse lui, avvicinandosi a lei. Francesca si sciolse in un sorriso.

-È un piacere anche per me.- disse, ampliando il sorriso.

-Andiamo?- chiese lui, facendo un cenno con la testa, indicando la porta. Lei annuì.

-Non vedo l’ora di sapere che hai in mente, paperella.-

-È una sorpresa, cricetina.-
 
 
 











 
 
 
 
 


 
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