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Autore: Cipollina    02/05/2008    5 recensioni
Questa è una storia che ho scritto un paio di anni fa, ma che mi decido a postare solo adesso... Durante una partita di Quidditch Harry subisce una brutta ferita e Draco... buona lettura!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

PROLOGO

 

Era una giornata orribile, da settimane mucchi di nuvoloni si stavano accumulando nel cielo di Hogwarts diventando ogni giorno sempre più scuri e minacciosi, quasi presaghi di quell’avvenimento nefasto che sarebbe accaduto proprio quel giorno e che nessuno tra studenti e professori ( tranne la Cooman a cui però nessuno dette minimo ascolto) riuscì a decifrare.

Non erano però necessarie dubbie capacità divinatorie per capire che non era il giorno adatto per una scampagnata e qualunque persona dotata di un minimo di intelligenza avrebbe impedito ai ragazzi qualsiasi uscita, ma si dava il caso che Piton, benché dotato di una discreta intelligenza, si era da tempo imposto un certo proposito: i Serpeverde dovevano vincere la Coppa delle Case!!… l'unico impiccio al suo semplice progetto si incarnava però nel corpo di un maledetto ragazzo con una maledetta cicatrice il cui talento era maledettamente troppo grande!

Con la sua mente diabolica era dunque riuscito a convincere Madama Bumb a non posticipare la partita con l'unico intento di: o far ammalare di polmonite il suddetto ragazzo o… prospettiva ancora più piacevole, farlo schiantare al suolo, rendendolo così incapace di sostenere la partita contro i Serpeverde che si sarebbe svolta qualche settimana dopo!!

 

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Harry scrutò il campo con gli occhi socchiusi, la pioggia gli scrosciava sul viso inzuppando ulteriormente la divisa da Quidditch già gocciolante. Per la decima volta nel giro di un'ora ringraziò Hermione per l'incantesimo sui suoi occhiali, che gli permettevano di vedere malgrado l’acquazzone e maledisse quell'orribile tempo. Stava tremando da svariati minuti e aveva ormai rinunciato ad asciugarsi con la bacchetta dato che il gesto risultava completamente inutile pochi secondi di pioggia dopo.

Con la coda dell'occhio distinse un luccichio ma, dopo un balzo al petto, si accorse che era soltanto l'anello della Cacciatrice Corvonero.

Sbuffò, continuando a volare di qualche metro sopra agli altri giocatori e a tenere d'occhio il Cercatore avversario. Quest’ultimo, Jake Smaith, era un ragazzino minuto del terzo anno e a quanto ne sapeva il moretto, era anche piuttosto bravo: nella partita contro i Tassorosso se l’era cavata egregiamente riuscendo a recuperare il Boccino dopo neanche mezz’ora di partita, ma questa volta il sole autunnale non brillava nel cielo e il vento insieme alle foglie e a qualche cappello sembrava aver spazzato via anche la sua sicurezza, non era necessario il Terzo Occhio per rendersi conto che non era affatto convinto di riuscire ad acciuffare il Boccino.

Il Grifone si era reso conto che lo stava osservando spaurito dall'inizio della partita e poteva facilmente immaginare i suoi pensieri: era sicuramente convinto di non essere in grado di strappare il Boccino al grande Harry Potter, il ragazzo che aveva sconfitto Voi-Sapete-Chi proprio quell'estate!

Il Grifondoro si concesse un sorriso amaro, dall'Ultima Battaglia soltanto quelli del settimo anno avevano il coraggio di guardarlo negli occhi, tutti gli studenti più piccoli si limitavano ad osservarlo con la bocca aperta per poi arrossire quando si accorgevano di essere stati notati, le ragazze invece si esibivano in  risatine agghiaccianti tutte le volte che posava per sbaglio gli occhi su una di loro tanto che aveva preso la scomoda quanto sgradevole abitudine di camminare fissandosi le punte dei piedi.

Il corso dei suoi pensieri venne bruscamente interrotto da Smaith che, gli occhi spalancati, stava fissando la piccola pallina dorata che avrebbe determinato la vittoria di una delle due squadre. Con un ringhio eccitato Harry si lanciò all'inseguimento, appiattendosi contro il manico di scopa e rendendosi appena conto che tutti i presenti avevano alzato gli occhi su di loro, trattenendo il fiato.

Il Cercatore Corvonero era chiaramente in vantaggio, ma il moretto continuava  a guadagnare terreno. Il Boccino svoltò improvvisamente sulla destra favorendo Harry, ma pochi istanti dopo il Cacciatore Corvonero aveva anch'egli cambiato traiettoria impedendogli la vista e la possibilità di anticipare qualsiasi mossa della pallina, sì, il ragazzino era decisamente bravo… Harry però ce l’aveva nel sangue!

Smaith aveva gli occhi lucidi dal vento, il cuore gli rimbombava nelle orecchie dall'emozione assordandolo completamente e ricordandogli incessante che il suo avversario era ormai a pochi centimetri dalla sua scopa, socchiuse gli occhi, tutta la sua concentrazione su quel minuscolo luccichio dorato che sembrava sbeffeggiarlo svolazzando davanti a lui in una danza provocatoria, allungò la mano, impaziente di afferrare la pallina, ma calcolò male i tempi, era ancora troppo lontano e lo spostamento di peso fece rallentare leggermente la sua corsa. Harry si avvicinò ancora, le cosce insensibili dal gelo e gli occhi ridotti a due fessure, a sua volta staccò la mano dalla scopa e la allungò con un movimento fluido e aggraziato, il ragazzo si protese il più possibile nel vuoto con un ghigno soddisfatto sulle labbra e focalizzando  tutto sé stesso in quel gesto, consapevole del rischio di perdere l'equilibrio e di precipitare a terra, quasi voglioso di sfidare quel destino beffardo che lo aveva salvato prima da una Maledizione senza Perdono e poi dall’ira di un pazzo maledettamente lucido, ma anche questa volta non era la sua ora, non si sarebbe rotto il collo cadendo dalla scopa nel tentativo di far vincere la sua squadra … le dita andarono a sfiorare una delle piccole ali allungandosi allo stremo e il secondo dopo si serrarono sul piccolo oggetto di metallo, gelato dalla pioggia, ma pur sempre pulsante e quasi dotato di vita propria, stretto tra le sue dita.

Un boato scoppiò tra gli spalti e nel giro di pochi istanti Harry si ritrovò sommerso dalle braccia dei Grifondoro festanti, un sorriso soddisfatto sulle labbra, ma un leggero rammarico nel sentire l’adrenalina abbandonare il suo corpo, era stato tutto troppo veloce… come sempre.

Pur felice per la vittoria, il moretto non riuscì ad impedirsi di osservare con la coda dell'occhio il giovane avversario raggiungere i suoi compagni con le guance in fiamme e la testa bassa.

I Corvonero si accasciarono sulle scope, scontenti, certamente, ma cercando al tempo stesso di consolare Smaith assestandogli qualche pacca sulla schiena e sussurrandogli qualche parola di incoraggiamento. I trattamenti non sortirono alcun effetto nel loro Cercatore che aveva gli occhi ormai luccicanti a causa delle lacrime represse a stento… non tutti i Corvonero riuscirono però a seppellire la delusione accettando con filosofia la sconfitta.

Friedrich, il portiere della squadra, colto da una rabbia cieca e senza nemmeno riflettere su ciò che stava facendo strappò una mazza dalle mani di uno dei Battitori e colpì un Bolide vagante scagliandolo con forza contro il suo stesso Cercatore.

I suoi compagni di squadra ebbero a malapena il tempo di capire ciò che era successo e a quel punto riuscirono soltanto a trattenere il fiato, osservando, con gli occhi spalancati, la palla, che muovendosi a una velocità mostruosa, si diresse verso il ragazzino il quale, gli occhi ancora abbassati dalla vergogna, non si accorse nemmeno della minaccia imminente.

Ciò che Friedrich si dimenticò di considerare furono, però, i riflessi di Harry, che dopo un'estate di battaglie estenuanti con i Mangiamorte, si erano acuiti all'inverosimile.

Accortosi del gesto scorretto e della sua pericolosità il moretto si lanciò verso il giovane avversario, più vicino del Bolide e altrettanto veloce, riuscì ad afferrarlo per una spalla e lo attirò verso di lui  tirandolo giù dalla scopa, Smaith ebbe appena il tempo di afferrare il manico di scopa di Harry e di riacquistare l’equilibrio aggrappandosi al suo corpo teso verso di lui, prima che il Bolide colpisse il suo manico, mandandolo in mille pezzi.

Il ragazzino Corvonero si voltò con gli occhi lucenti di adorazione, ignaro della macchia di sangue che si stava allargando a dismisura sulla sua divisa, ma la spontanea espressione di gratitudine che rivolse al suo salvatore si mutò immediatamente in una di puro terrore e un grido squarciò il silenzio, che il pericolo scampato aveva spontaneamente formato, appena prima che il corpo di Harry Potter,  ricoperto di sangue, iniziasse a precipitare nel vuoto.

 

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Rieccomi  con una storiella, non è molto lunga, ma l’ho rimaneggiata ultimamente e a me piace… spero in qualche recensione che come sempre mi fanno un piacere enorme!!!!!!!!

Il prossimo capitolo fra due giorni!

  
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