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Autore: Mezzanotte_    26/11/2013    0 recensioni
Dopo la ribellione, Katniss è tornata nel Distretto 12, che è stato ricostruito. Ma Peeta non è più lo stesso di prima e non lo sarà mai. Che ci sia qualcun'altro che possa salvarla? Che lei stessa possa salvare qualcuno?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Avvertenze: questa FanFiction è una traduzione.

Potete trovare la storia originale qui:https://www.fanfiction.net/s/7994277/1/My-Unintended
E il profilo dell'autrice qui:https://www.fanfiction.net/u/2923791/Lia-Kada

C’è solo una parola per descrivere come mi sento quando la mia nuova vita nel distretto 12 inizia.
Vuota.
Vuota perché Prim se n’è andata, anche se tutto questo non mi sembra ancora vero. Vuota perché mia madre è nel Distretto 4; sapevo che sarebbe scomparsa di nuovo se fosse accaduto qualcosa di brutto. Vuota perché ho allontanato l’unico ragazzo che davvero mi amava.
Peeta Mellark.
Non so perché io abbia pensato che la nostra relazione potesse funzionare. Tutto era così complicato tra di noi che pensarci mi fa venire mal di testa e vorrei crollare sul pavimento della mia casa, piangendo e ricordando gli Hunger Games, il lavaggio del cervello di Peeta, la ribellione. Non ho mai saputo cosa volevo. Ancora non lo so. Ma la nostra relazione non è più così complicata. Perché? Perché non ce n’è una. Non gli ho parlato per settimane, nonostante siamo vicini di casa. Sono sollevata che alla fine ha smesso di cercarmi. Forse potrebbe incontrare una ragazza che lo merita. Delly Cartwrihgt, forse. Non mi interessa. Provo a non interessarmene. Non dovrebbe interessarmi.
Il Distretto 12 è stato ricostruito, così io vivo in una parte isolata con tre soli edifici: la mia casa, la panetteria di Peeta – dorme al primo piano e lavora al piano terra – e la casa di Haymitch. Non è il rispetto da parte della gente che ci fa avere una nostra area; è la paura. Tutti ci conoscono come i condottieri della ribellione, gli assassini mentalmente instabili, la causa di tanta violenza.
Dovrebbero avere paura.
Non riesco a contare tutte le volte che mi sveglio gridando e piangendo. All’inizio, sentivo la mancanza di Peeta che c’era e che mi abbracciava. Ma poi ho realizzato che non è Peeta che mi manca. È solo il pensiero di qualcuno che ci sia. Mi fa sentire così egoista che mi prometto di combattere gli incubi da sola. Provo a prendere lo sciroppo per dormire. Funziona, ma solo per poco. Eppure, aumento il dosaggio ogni settimana per mantenere l’effetto. Meglio che niente.
Qualche giorno vado a cacciare, ma non tanto quanto facevo prima. Non ho nessuno per cui cacciare. Ranuncolo mangia insetti e topi. Io non mangio molto. La maggior parte del tempo, sto sdraiata sul letto e penso. Pensare mi tortura, ma non ho motivazione di fare altro.
I giorni diventano settimane e le settimane diventano mesi. Non sta cambiando niente. Non sta accadendo niente. È sempre lo stesso, identico giorno. Piango meno, che è un miglioramento. Sae la Zozza si ferma ogni tanto con una zuppa che mango solo per assecondarla. Ma può vedere che sto diventando sempre più magra e mi guarda con una faccia così infelice che mi verrebbe quasi voglia di mangiare per sostenermi di nuovo in piedi. Quasi.
Sono passati quattro mesi da quando sono nel 12. Non ho avuto notizie di mia madre o di Gale. Sto prendendo due bottiglie di sciroppo per dormire ogni notte solo per garantirmi quattro o cinque ore di un sonno ininterrotto. Non mi sono guardata allo specchio, ma sento le mie ossa che minacciano di uscire dalla pelle.
Bene. Me lo merito. Se muoio mi unirò a tutte le persone che sono morte per le mie azioni. Per la mia esistenza.
E ‘sta notte, sento che sta accadendo. La mia morte.
Ingurgito il contenuto di  tre bottiglie di sciroppo e chiudo gli occhi. Ma non riesco a dormire. Quando riapro gli occhi mi accorgo che tutto si è fatto nero. Ho le vertigini anche se sono sdraiata. Sento il mio stomaco contrarsi e posso udire un suono sordo, come un orologio a pendolo. Il dolore esplode spasmodicamente dentro di me e sono sicura che questa sia la mia fine, una più delicata di quella che merito.
In una delle mie convulsioni inizio a urlare. Non posso farne a meno. Vedo dei puntini rossi, le bombe, la testa di Finnick, una lancia che attraversa il corpicino di Rue, gli aghi inseguitori sopraffare Glimmer, la ferita alla gamba di Peeta, delle lucertole bianche, una bocca sanguinante,  una freccia nel corpo di un presidente, dei pericolosi ibridi, una ragazzina trasformatasi in una torcia umana… Ancora e ancora, come dei fotogrammi di tutte le cose che ho fatto che hanno spento una vita.
«Che sta succedendo?» Sento qualcuno gridare, anche se è un urlo ovattato e distante. «Tutto bene, dolcezza?»
Conosco quella voce. Sono certa di conoscerla. Ma non riesco a ricordare a chi appartiene. Non riesco a pensare. Sto morendo. “Lasciatemi morire!” vorrei dire. “Fatemi stare con Prim. Rue. Finnick. Madge. Lasciatemi andare”.
Qualcuno mi prende e mi solleva. Vorrei che mi lasciasse da sola, ma non posso fare a meno di sentirmi confortata e al sicuro da quell’abbraccio. Mi sto muovendo e mi sento pesante come il piombo, vorrei solo disintegrarmi in polvere e volare via, trasportata dal vento, e depositarmi sulla foresta, sul lago, sul prato.
I miei occhi sono aperti, ma non sto vendendo niente quindi li serro. La voce mi chiede se posso sentirlo. Provo ad annuire ma è troppo doloroso per la mia testa. Cerco di muovere le labbra, troppo stanche per parlare. Mi mette giù e sento qualcosa di caldo dentro di me, un liquido bruciante. Provo a sputarlo, ma la maggior parte di esso mi scende sulla maglia, bagnandola miseramente. Sento il mio petto che brucia. Voglio solo che tutto finisca. Perché sta succedendo tutto questo?
Una nuova sensazione si fa spazio dentro di me. Ovunque. Sento qualcosa scorrere freneticamente dentro di me. Posso avvertire l’energia nell’aria. Una coperta si avvolge attorno a me. Un cuscino arriva dietro la mia testa. Mastico e ingoio qualcosa. Non merito niente di tutto questo, ma mi sento meglio.
Poi mi  addormento, ma in un modo differente da come ho sempre fatto in precedenza. Un nuovo modo.
Per la prima volta da quando possa ricordare, mi addormento in un confortevole, profondo sonno, completamente senza incubi.



***
Nota della traduttrice: beh, che dire... Questa è la prima storia in assoluto che traduco e spero di non aver fatto dei casini terribili xD Se avete dei consigli da darmi sulla traduzione, sono tutti ben'accetti :)
Ordunque (quanto adoro questa esclamazione! :P), se ora tu sei arrivato a leggere fino a qui, hai tutta la mia stima caro lettore :)

 
  
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