Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: irwin_wife    26/11/2013    1 recensioni
Tratto dalla storia:
Ero li che lo guardavo, non so perché mi trovassi li, in quel preciso momento. Ma io ero lì.
-Che vuoi?-
Mi chiese abbastanza irritato dalla mia presenza. Mi strinsi nelle spalle e abbassai lo sguardo.
-Che vuoi?-
Richiese urlandomi in faccia. Non resistetti e lo abbracciai.. non ebbe la reazione che mi aspettavo. Lei: Una ragazza fragile e facile da manovrare all'apparenza, ma dentro di se ne sta subendo troppe Lui: Un ragazzo freddo e indipendente all'apparenza, ma dentro nasconde un cuore grande
Entrate se vi ho incuriosito. Lasciate anche una piccola recensioncina se vi fa piacere e ditemi cosa ne pensate, visto che è la mia prima ff:)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Drin! Drin drin! Drin!- Mi sveglio di soprassalto. Ma la sveglia non era rotta? Mi raddrizzo appoggiando la schiena allo shienale del letto. Mi guardo in torno, ma questa non è la mia stanza. Ad un tratto la coperta si alza e sbuca fuori Austin facendomi fare un'infarto. -Ti sembrano scherzi da fare di prima mattina?- Chiedo infastidita, ma lui è li che se la ride. Maschi, tutti cretini. Solo ora mi rendo conto di essere nella sua camera per la brutta figura da fifona di ieri sera. Mi alzo dal suo letto e mi avvio verso camera mia, dove mi vesto prendendo un paio di pantaloni grigi della Scout e una maglietta a riche bianche e grigio scuro. Vado in bagno e pettino i miei lunghi capelli in una treccia a spina di pesce. Scendo in cucina e bevo una tazza di latte, Austin invece si mangia dei cereali accompagnati da una spremuta. Non so' come faccia a mangiare di prima mattina, io non ci riesco. Se provo a mangiare qualcosa la mattina finisco per vomitare. Bevo il latte perchè mi obbliga mia mamma. Solo per questo. Mi metto le scarpe e il giubbotto ed esco di casa seguita da Austin. Mi infilo le cuffiette per ignorarlo ancora di più. -Allora in che scuola vai?- Mi chiede sfilando una cuffietta dal mio orecchio. Lo guardo storta. Questo ragazzo fa proprio di tutto per darmi fastidio. Mi rimetto la cuffietta e faccio come se Austin non esistesse. -Ehi, ti ho fatto una domanda.- Mi richiede risfilandomi la cuffietta. Si sta' innervosendo anche lui. -Alla “De Angelis” ,contento?- Sbuffo in tono acido. Era così importante saperlo? -Oh, io vado alla “Julius”.- Risponde orgoglioso. Ma chi te lo ha chiesto? Certo che questo ragazzo è proprio strano, è peggio di una donna con il ciclo. Sbuffo e continuo a camminare con le cuffiette nelle orecchie. Arriviamo davanti a scuola mia e Austin mi saluta girando verso destra e raggiungendo la sua scuola. Dopo aver messo in silenzioso il mio cellulare entro in classe, dove tutti mi guardano con una faccia stupita. Che ho fatto? Oddio e se ho qualcosa in faccia? Mi sento svenire. Mi siedo al mio posto e tutti iniziano a bisbigliare su di me. Sto malissimo, voglio sprofondare, ora! Alla fine una ragazza, si fa coraggio e viene a parlarmi. -Ciao.- Mi dice sedendosi al posto di Kyle. La saluto con un gesto della mano. -Senti ma.. Chi è quel ragazzo che ti ha accompagnata a scuola?- Ah bene. Ora ho capito tutto. -Un mio amico.- Dico finendola lì. La ragazza, che non si è neanche presentata, sta per dire qualcosa, ma poi suona la campanella e poco dopo entra il professore. Le altre ore le passo facendo di tutto, ma non stando attenta alla lezione. Non ho voglia. La campanella risuona, esco dalla classe per andare verso casa quando l'ultima persona che avrei voluto incontrare, mi prende per il braccio. Come il giorno prima. Mi porta dietro alla fila degli armadietti dei professori e mi tiene bloccata con lo sguardo. Con quegli occhi azzurri. -Perché te ne sei andata via da casa mia ieri?- Mi chiede curioso e irritato allo stesso tempo. Ma che faccia tosta, e me lo chiede anche? -Per colpa delle tue amichette. Ho sentito sai quello che hanno detto.- Rispondo. A quelle parole si blocca. Sbarra gli occhi e non ne rimango sorpresa. Pensa un po' prima di rispondere. -Okay, ma è quello che pensano loro, non quello che penso io.- Dice mostrandomi un sorriso bellissimo. Mi zittisce con quelle parole. Ha ragione, io ero ospite in casa sua, non me ne dovevo andare così, senza dire nulla. Ma non è bello sentirti dire quelle parole. -Hai ragione.- Sussurro. Theo mi sente e sorride ancora di più. Fa per abbracciarmi, ma io mi scanso. Non mi piace questo tipo di contatto. Non mi piace essere abbracciata, non mi piace che la gente lo faccia, solo mia mamma, lei è l'unica che lo può fare. Mi avvio verso casa accompagnata da Theo, che mi molla sulla porta di casa con un bacio sulla guancia. A casa c'è già Austin. Vedo le sue scarpe vicino all'attaccapanni. Ma non è in salotto, e neanche in cucina. Va be', deve essere in camera sua. Apro la porta del bagno e vedo Austin con in mano il mio bustino. Glielo prendo dalle mani. -Ehi! Questo è mio!- Urlo mettendolo al suo posto. -Okay, okay scusa.. Ma cosa ci sarà mai lì dentro che non posso vedere?- Risponde. Abbasso lo sguardo. -Di solito le ragazze ci mettono i trucchi dentro a quei cosi.- Si giustifica. -Ecco, se sai già cosa c'è, perché lo vuoi vedere?- Chiedo irritata. Come risposta scrolla le spalle. Scendiamo in cucina e pranziamo con una pasta, che ovviamente ho cucinato io. Poi ogniuno sale in camera sua per i compiti. A cena, Austin prepara dei toast. L'ho obbligato io a cucinare. Dopodiché tutti a nanna e buona notte. SPAZIO AUTRICE: Grazie di cuore per le recensioni. Continuate e ditemi cosa ne pensate della storia. Scusate se ho tardato, ma avevo problemi con la rete :))
  
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