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Autore: Jamin_a    27/11/2013    1 recensioni
Ma chi volevano prendere in giro? Loro non erano fatti per stare assieme.
Eppure continuavano a insistere, continuavano a gettarsi addosso sentimenti e finivano sempre, inevitabilmente, col farsi più male che bene.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Spero vi piaccia! Fatemelo sapere con una recensione C;
buona lettura.


Ma chi volevano prendere in giro? Loro non erano fatti per stare assieme.
Eppure continuavano a insistere, continuavano a gettarsi addosso sentimenti e finivano sempre, inevitabilmente, col farsi più male che bene.
Eppure, tutte le volte che si incontravano finivano per tradire i rispettivi partner e tornare assieme anche solo per una notte. 
Quando poi arrivava il mattino i sensi di colpa subentravano sulla passione.
Non era un sentirsi in colpa nei confronti degli amanti traditi, le loro altre storie non erano mai cose serie, quanto un sentirsi in colpa nei propri confronti.
Possibile che non imparo mai? Si chiedevano, certi che sarebbero durati al massimo un mese prima di riprendere a sbattersi porte, a rinfacciare il dolore, a tirarsi addosso parole a cui nessuno credeva davvero, e a soffrire. 
Da dieci anni sempre la stessa storia.
Eppure, tutte le volte che si incontravano non riuscivano a non fare a meno dell'altro.
Nevicava al loro ultimo incontro.
Nevicava davvero tanto.  La neve avrebbe potuto impedirgli di incontrarsi, ma la neve se ne frega.
Anche lei  decise di fregarsene della neve quando vide che mancava il latte.
Le si era fermata la macchina, mentre ingenuamente era uscita a fare la spesa, senza pensare che una macchina come la sua non avrebbe retto il confronto con tutta quella tempesta.
Lui la vide sulla strada, con quei ridicoli giubbotti gialli sopra il cappotto, mentre tirava calci alla ruota dell'auto ferma.
Accostò e le offri un passaggio
"Vieni da me, almeno finché non smette di nevicare"
Accettò, già incazzata con se stessa per essere di nuovo in macchina con lui.
"Ciao" disse lei, chiudendo la portiera con la stessa faccia di chi va al patibolo.
"Ciao" gli sorrise lui.
"Oh dai, non fare quel sorrisino scemo"
Disse lei alzando gli occhi al cielo.
"Sappiamo già tutti e due come andrà a finire."
Calò il silenzio nell'auto, riempito solo dalla radio che non prendeva bene la stazione,con una canzone che andava a singhiozzo.
Sapevano entrambi di essere pienamente coscienti della loro situazione, ma dirlo ad alta voce fa tutto un altro effetto.
Arrivati a casa di lui lei si accomodò sul piccolo divanetto in soggiorno.
"Faccio un caffè"
Disse lui andando in cucina velocemente, quasi a cercare di evitare il contatto. Tentativo fallito quando lei lo raggiunse e si sedette al tavolo dietro di lui.
"Avremmo dovuto affrontare la cosa comunque prima o poi" esordì lei.
"Quale cosa?" Chiese lui senza voltarsi.
"Questa cosa, questa situazione, la nostra situazione... Sta diventando insostenibile tutto questo"
Lui si voltò verso di lei e si appoggiò al bancone della cucina.
"Ah si? E cosa dovremmo fare quindi?Smettere di vederci?"
"Non voglio smettere di vederti"
"Nemmeno io voglio " rispose velocemente lui.
"Cerchiamo di essere normali allora" Propose poi
"Noi non saremo mai normali" 
Le scese una lacrima
"Cosa facciamo?" chiese lei
"Sposami"
"Che fai? Ora mi prendi per il culo?" 
"No. Sposami"
Continuò lui deciso.
"Ma se il nostro massimo é stato di 6 mesi come puoi pensare che dureremo una vita intera?" 
"Perché ci amiamo"
...
Non durarono una vita intera. Il divorzio sopraggiunse dopo un anno.
Ma non fu un evento del tutto negativo.
Era questo che gli serviva. Qualcosa di definitivo
Non un inizio definitivo, ma una fine.
La loro relazione ebbe una fine netta, pulita, senza forse, senza ma, diversa da tutte le fine che avevano già messo in precedenza.
Ci avevano provato davvero, nonostante la non-riuscita del progetto, erano fieri di essersi dati una vera chance .
Dopo questo periodo non si incontrarono più, non in senso letterale, si vedevano di sfuggita, al supermercato, al bar, a feste di amici, ma non si fermavano più assieme. Ognuno continuava  per la sua strada.
Non provavano rancore, ne rabbia, anzi c’era una qualche sensazione di sollievo nel sapere di non essere più portati a farsi del male.
Forse era finita perché entrambi avevano imparato ad amare se stessi per primi, o perché semplicemente tutta quella fatica non ne valeva la pena.
Si erano voluti amare anche se questo non era ciò di cui avevano bisogno, era come un capriccio il loro amore.
Avevano capito di non amarsi fino al punto di distruggersi. Si erano amati tanto, ma non abbastanza.
Forse era meglio così, forse ora avrebbero trovato ciò di cui avevano davvero bisogno.

Ciao a tutti!
allora il titolo e le condizioni meteo dell'ultimo incontro sono ispirate da liga! perchè la neve se ne frega di un' amore che inizia tanto quanto di un' amore che finisce. 

"non fa neanche una piega 
c'e` chi ne ha gia' abbrastanza 
ma tanto la neve, lei se ne frega"

invece il concetto finale è ispirato dagli Stones. 

"You can't always get what you want. But if you try sometimes well you just might find You get what you need"

spero vi sia piaciuta! Fatemi sapere cosa ne pensate (anche le critiche costruttive sono ben accette!)

tenete botta
Giulia 

 
  
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