Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: irwin_wife    29/11/2013    2 recensioni
Tratto dalla storia:
Ero li che lo guardavo, non so perché mi trovassi li, in quel preciso momento. Ma io ero lì.
-Che vuoi?-
Mi chiese abbastanza irritato dalla mia presenza. Mi strinsi nelle spalle e abbassai lo sguardo.
-Che vuoi?-
Richiese urlandomi in faccia. Non resistetti e lo abbracciai.. non ebbe la reazione che mi aspettavo. Lei: Una ragazza fragile e facile da manovrare all'apparenza, ma dentro di se ne sta subendo troppe Lui: Un ragazzo freddo e indipendente all'apparenza, ma dentro nasconde un cuore grande
Entrate se vi ho incuriosito. Lasciate anche una piccola recensioncina se vi fa piacere e ditemi cosa ne pensate, visto che è la mia prima ff:)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oggi è martedì, questo vuol dire che oggi pomeriggio devo andare dalla dottoressa Summers. La psicologa che paga mia mamma per "aiutarmi" nell'andamento scolastico e perché non ho molti amici. Mia mamma dice che mi fa bene andare da quella strizza cervelli, è convinta che mi faccia bene sfogarmi con lei. Ma non è cambiato molto da quando la frequento. Mi vesto e mi preparo per andare a scuola. Scendo in cucina e bevo una tazza di latte, come al solito, e dopo aver preso il cellulare esco di casa. Ma non ho dimenticato qualcosa? Oddio e Austin dov'è? Inizio a correre verso casa, suono il campanello e mia mamma mi apre. Dietro di lei c'è Austin con lo zaino in spalla pronto per uscire. I sensi di colpa iniziano a salire. -Amy, cosa ci fai qui?- Mi chiede mia mamma con la faccia corrugata. -E che mi sono dimenticata il libro di scienze.- Rispondo mentendo, e riesco di nuovo, con Austin questa volta. -Perché non mi hai aspettato?- Inizia a parlare Austin. -Perché non sono abituata alla tua presenza.- Rispondo irritata. -Ma fammi il piacere!- Risponde offeso. A si be', l'offeso è lui. Ma scusa non dovrei essere io, visto che lui ieri si è permesso di guardare nelle mie cose? A bene. -Senti carino, per me te ne puoi anche andare o fare un'altro giro per arrivare a scuola. Non sei obbligato a farla con me. E poi se almeno mi stessi simpatico.- Brontolo infastidita e mi sono anche trattenuta. -Carino? Si lo so che lo sono, anzi mi aspettavo un bellissimo, meraviglioso.. ma carino mi va bene lo stesso.- Risponde. Mamma mia che nervoso! Io lo odio! Però ha ragione, è bellissimo. -Ti odio.- Sussurro, ma lo sente e fa una risatina. Arrivo davanti scuola e mi fermo, mentre Austin prosegue. Cammino verso la mia classe, quando una mano mi trascina verso lo sgabuzzino. Mi volto per vedere chi è, e vedo quei occhi azzurri stupendi. -Theo ma che cosa vuoi?- Chiedo sorridendogli una volta entrati lì dentro. -Solo salutarti.- A quelle parole mi scappa una risata. Ma c'era bisogno di fare tutto questo casino per un semplice "ciao"? -Ciao, allora.- Gli rispondo. Annuisce e mi lascia un bacio sulla guancia. Esco da lì ed entro in classe. Le cinque ore passano velocemente e menomale Kyle, era assente oggi. All'uscita Theo mi accompagna fino a casa. Dopodiché ci salutiamo e ci diamo appuntamento a domani, fuori di scuola, dieci minuti prima dell'orario scolastico. Non vedo l'ora. Apro la porta di casa e mi trovo davanti Austin. Ma non dovrebbe essere a scuola quest'ora? -Vieni con me.- Mi ordina e mi prende per il polso. Basta, il mio polso ne sta subendo troppe, fra i miei tagli e le tirate di qua e di là dei ragazzi che mi circondano. -Cosa vuoi?- Chiedo fredda e scocciata. -Chi era quello?- Risponde lui con un'altra domanda riferendosi a Theo. -Un' amico, non posso?- Mi sta facendo saltare i nervi sto' ragazzo. -Oh andiamo, ho visto come lo guardavi! Lo spogliavi con gli occhi!- Dice irritato quanto me. -Ma anche se fosse? Che problemi ci sono?- Sto per scoppiare! -Vedo che non capisci, e io ho altro da fare.- E se ne va lasciandomi lì,senza dire una nulla. Non ho voglia di mangiare, quindi salto il pranzo e Austin si innervosisce anche per questo, ma poco mi importa. Faccio i compiti e mi preparo per andare dalla dottoressa Summers. Esco di casa e mi avvio verso lo studio della dottoressa. Arrivata lì davanti, suono il campanello e la sua segretaria, una personcina bassa e grassottella con un paio di occhiali, mi accoglie con un grande sorriso e mi accompagna fino alla dottoressa. Lì mi sfogo e finita quell'ora me ne torno a casa. SPAZIO AUTRICE: scusate il ritardo ma ho dovuto imparare a memoria una poesia di Leopardi, L'infinito, per scuola e non ho avuto avuto tempo di scrivere. Continuo a due recensioni, baci! <3
  
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