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Autore: Sophie_Lager    29/11/2013    6 recensioni
Laurel Lance se n'è andata, Freccia Verde colpisce ancora liberando la città dai criminali e Oliver Queen è più single che mai.
Che cosa può succedere a Katie, ragazza romantica e sognatrice, dopo aver conosciuto Oliver?
***
PAIRING: Katie [nuovo personaggio] x Oliver
RATING: La storia è ancora in fase di stesura, ma sono abbastanza sicura di non spingermi oltre il giallo.
GENERE: Romantico, principalmente. Ma anche un pò di avventura, parlando di Freccia Verde, ci sta.
AVVERTIMENTI: Nessun tipo di avvertimento, credo. Se non che NON vedrete Laurel, in nessuna occasione e per nessun motivo. Sorry.
Forse, e dico FORSE, ci sarà un leggero atto di romanticismo OCC per Oliver, ma essenzialmente lui rimarrà lo stesso, proprio come piace a noi! :3
DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono, né i diritti della serie.
NOTE: Spero che nessuna fan di Laurel mi odi per questo, ma poichè Laurel non ci sarà Oliver si dedicherà a tutt'altra ragazza... E spero che possiate, care fan di Oliver, immedesimarvi in Katie.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PAIRING: Katie [nuovo personaggio] x Oliver

RATING: La storia è ancora in fase di stesura, ma sono abbastanza sicura di non spingermi oltre il giallo.

GENERE: Romantico, principalmente. Ma anche un pò di avventura, parlando di Freccia Verde, ci sta.

AVVERTIMENTI: Nessun tipo di avvertimento, credo. Se non che NON vedrete Laurel, in nessuna occasione e per nessun motivo. Sorry.
Forse, e dico FORSE, ci sarà un leggero atto di romanticismo OCC per Oliver, ma essenzialmente lui rimarrà lo stesso, proprio come piace a noi! :3

DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono, né i diritti della serie. 

NOTE: Spero che nessuna fan di Laurel mi odi per questo, ma poichè Laurel non ci sarà Oliver si dedicherà a tutt'altra ragazza... E spero che possiate, care fan di Oliver, immedesimarvi in Katie. 

Detto questo, non mi resta che augurarvi buona lettura. E vi aspetto tra le recensioni!
Baci! :*

 

***

CAPITOLO 9.

ALL'IMPROVVISO

 
 

Non so perché lo sto facendo. Non lo so proprio. Ho detto ad Oliver di non volerlo più vedere, dovrei rispettare le mie decisioni, da ragazza razionale quale sono. Non dovrei essere su un taxi diretta al Verdant come se niente fosse.

E invece sono proprio qui, seduta su un taxi che sta sfrecciando a tutta velocità per le strade si Starling City. 

Dopo l'ultima avventura notturna, ho deciso di optare per il taxi: quantomeno, nessun pazzo drogato mi attaccherà di nuovo. E quantomeno non incontrerà di nuovo il Giustiziere.

Mentre le luci della città mi scorrono attorno, chiudo gli occhi e appoggio la testa al seggiolino di pelle nera dell'auto.
Perché lo sto facendo?

Ma la verità è che lo so il perché, e semplicemente tento di nasconderlo a me stessa: non riesco a fare a meno di Oliver. Le parole che gli avevo sussurrato solo qualche giorno fa mi risuonano nelle orecchie. Assassino. 

Lui è ancora un assassino. Non è cambiato nulla. Niente di niente. Eppure voglio vederlo. Sento il bisogno di vederlo, almeno una volta. Anche da lontano, di sfuggita, o solo per un secondo. Mi basta vederlo per assicurarmi che sia reale. Perché è questa la realtà: non mi sembra reale. Mi piaceva troppo, ed era impossibile. Non ci conoscevamo che da alcuni giorni. Non poteva essere amore.

Eppure avevo bisogno di lui, nonostante fosse quello che era. Un vendicatore di una città che aveva bisogno di giustizia. 

Riapro gil occhi, il tassista mi avverte che siamo arrivati. 

Guardo dal finestrino, ed eccolo lì: il Verdant. 

Lo pago ed esco, rimanendo sola sul marciapiede deserto.

Si sente già la musica assordante, non voglio immaginare che inferno sia dentro. 

Do un'occhiata ai tizi alla porta, ma non sono quelli che avevano fatto entrare me e Steph la sera un cui incontrammo Tommy.

Prendo una boccata d'aria, e inizio a chiedermi che cosa farò una volta dentro. 

In effetti, non ci avevo pensato. 

Scrollo la testa, eliminando i pensieri, e varco la soglia del locale. Improvvisare forse è la cosa migliore.

La musica -non mi ero sbagliata- è da inferno, e per una come me, appena uscita dal letargo e dalla crisi post-fidanzato (nonostante Oliver fosse solo un amico, il che la dice lunga) è quasi insopportabile. 

Riesco a malapena a trattenermi dal mettermi le mani sulle orecchie, a costo di sembrare una bambina di due anni.

Mi avvicino ad uno tavolo libero e mi siedo. Questo posto evoca troppi ricordi.

Quando passa un cameriere, prima chiedo un drink analcolico, poi però ci ripenso e decido che un po' di carica non può che farmi bene, qualsiasi cosa io stia per fare.

Mentre attendo il cameriere, mi guardo intorno. Il locale è affollato, naturalmente come -presumo- ogni sabato sera. La gente balla scatenata in pista, qualcuno chiacchiera ai lati della sala o seduto sui divanetti, altri farebbero invece meglio a prendere una camera, anziché fare certe cose in pubblico. 

Continuo a guardarmi intorno, sempre più agitata, con il cuore che batte sempre più forte. Potrei vederlo da un momento all'altro. E se venisse qui? Come dovrei comportarmi? 

In effetti, non ho molti metri di paragone. Ho accusato una persona di essere un assassino e l'ho abbandonato in un pub avvertendolo di non cercarmi più, e adesso mi presento nel suo locale. Cosa dovrebbe fare lui?

Il cameriere mi porta il mio drink, e inizio a sorseggiarlo. Non è forte come quello di Tommy, ma è leggero e gustoso. 

In quel momento, i miei occhi ne incontrano un'altro paio. Che mi sta fissando.

Diggle.

Abbandono il drink e mi avvicino a lui, facendomi largo tra la folla. Quando lo raggiungo, sembra quasi tentato di darsela a gambe. Ma ormai ti ho preso, caro mio. Dovrai ascoltare cosa ho da dirti.

«Salve!» Esordisco, allungando la mano verso di lui, per stringere la sua.

«Sono Katie, l'amica di Oliver» Gli ricordo, mentre sorriso. Lui ricambia il sorriso e stringe la mia mano, con una stretta salda e forte. Come guardia del corpo, sembra che sia davvero preparato a fare il suo lavoro. Anzi, dalla sua costituzione si direbbe giusto per fare il soldato. Oliver non scherza su certe cose!

«Vorrei parlare con Oliver, se non è un problema… Può dirmi dove trovarlo?» Chiedo, troppo tardi ormai per rimangiarmi le parole. Che cosa dirò a Oliver una volta che l'avrò davanti? Che cosa?

«Mi dispiace ma Mr. Queen non è qui, in questo momento» Risponde lui, efficiente. «Ha alcuni affari da sbrigare»

«Qui nel locale?» Chiedo allora, di impulso. Lo so, non sono affari miei, ma voglio davvero vedere Oliver ancora una volta. Se non è nel locale, me ne torno a casa immediatamente, promesso.

«Si, affari del locale» Risponde lui, vago. E' logico che non vuole aggiungere di più, ma non posso fare a meno di chiedermi che genere di affari siano.

«Potrebbe dirgli che sono passata?» Propongo allora, raggiante. Forse scenderà a parlarmi. O a mandarmi a quel paese. Beh, dopo il mio comportamento, non ci sarebbe da stupirsi… 

Ma i miei sogni vengono infanti così, con una parola: "Lo farò sicuramente" Risponde ancora Diggle, sempre serio e professionale, accompagnando il tutto però con un sorriso. 

Io continuo a fissarlo per alcuni secondi, in attesa che vada. E poi, improvvisamente, capisco: non ci andrà. 

O almeno, non adesso.

Forse Oliver gli ha detto di tenermi lontana da lui, forse non vuole più parlarmi. Dopotutto, gli ho dato dell'assassino. Vero o meno che fosse. E gli ho detto di non cercarmi più. 

Perché infatti quella era la mia posizione. Non volevo avere a che fare con qualcuno che uccideva e aveva delle vite umane sulla coscienza. Che razza di persona poteva vivere così?

Ma la mia posizione, adesso, qual è?

Non lo so più, non so più cosa voglio. 

Ma voglio Oliver, questo è sicuro. 

Mentre il sorriso si spegne sulle mie labbra, accenno un saluto imbarazzato a Diggle e me ne vado.

Fermo un taxi e torno a casa. Non penso a nulla per tutto il tragitto.

Entro, scalcio via i tacchi e butto il vestito a terra, inutili per aver speso soltanto un'ora al Verdant. 

Quando entro in camera, le lacrime iniziano a rigarmi le lacrime. Sapevo che sarebbe successo, era soltanto questione di tempo. 

Passo davanti allo specchio e scorgo il mio riflesso: sembro un'adolescente innamorata. E forse è proprio così.

Spalanco la finestra e lascio che le guance mi diventino gelide al contatto con l'aria della notte. 

Ho bisogno di pensare. 

Mi lascio cadere sul letto, con lo sguardo verso il soffitto. Sento il trucco che si impasta al pianto e scivola fin sul cuscino.

Chiudo gli occhi e rimango li, ferma, con le lacrime che continuano a scendere.

Perché gli ho detto quelle cose, quel pomeriggio al pub? Perché? Non capivo che mi importava davvero?

Non so niente di lui, niente di niente. Abbiamo passanti insieme ore, non giorni o mesi o anni. Eppure ho bisogno di lui.

A volte hai bisogno di perdere qualcosa, per capire quanto ci tieni davvero.

 

Non so per quanto tempo rimango in quella posizione, né quante lacrime continuino a scendere sulle mie guance.

So solo che, dopo quella che mi pare un'eternità, sento un soffio caldo vicino al mio orecchio. E un sussurro. Una voce.

Quella che avrei voluto sentire oggi.

«Non piangere, Katie».



***
SPAZIO AUTRICE


Buonsalve gente! :)

Si, lo so, lo so. Sono in ritardo. Super ritardo. Straritardo.Ritardissimo.
Ma credetemi, lo studio mi sta distruggendo. Sono al liceo, non all'università, ma sto studiando come se ci fossi, credetemi. 
Non sapete neanche quanto ci ho messo per scrivere questo capitolo! XD
Però spero piaccia. A me, piace. Ed è difficile che io esprima pareri su ciò che creo, di solito lascio interamente agli altri il diritto di farlo.
E comunque, il vostro commento lo voglio, eccome se lo voglio! 
Fatemi sapere cosa ne pensate, e preparatevi al capitolo 10, il capitolo bomba!

Un bacio, a presto (spero!)


Sophie_L

  
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