Sono passati ormai dieci anni dalla fine della ribellione, eppure tutte le domeniche vengo sempre qui nella mia foresta, la foresta dove ho imparato a cacciare e grazie alla quale sono ancora viva.
Non so bene perché lo faccio.
Cacciare mi mantiene viva, mantiene ancora uniti i pezzi che ci sono in me, qui riesco a pensare e a sorridere.
Quando sono qui sono anche libera di pensare a Prim, a Rue. Le immagino mentre passeggiano tra le nuvole, i miei due angeli.
Dentro di me so che c’è anche un altro motivo che non ho mai detto a nessuno, spero dal profondo che una di queste domeniche io possa rincontrare il mio migliore amico. Mi manca tanto e gli vorrei tanto dire che mi dispiace che non ce l’ho con lui, che è stato tutto un incidente che ho sbagliato a prendermela con lui, ma la parte più orgogliosa di me ha sempre avuto il sopravvento.
Ed è proprio in quel momento quando lo penso che sento un rumore tra le foglie, penso che sia Peeta, a volte mi segue, lui non è mai stato bravo a muoversi in maniera silenziosa nel bosco. Ma quando mi volto non vedo Peeta.
Vedo un uomo. Non lo riconosco vado per allontanarmi quando sento: “hey, Catnip”
Ho un sussulto.
Nessuno mi chiamava Catnip da più di dieci anni.
Mi volto e non lo vedo più.
Alzo gli occhi e vedo una ghiandaia imitatrice.
Non credo di essermi immaginata quell’uomo, nel mio cuore so che Gale sarà sempre mio amico e in quel momento inizio a fischiettare la canzone di Rue in modo che ovunque lui sia la possa sentire e si possa ricordare di me.
Mi è sempre piaciuto il personaggio di Gale e sono sempre fermamente convinta che lui non abbia ucciso Prim, spero che questa vi piaccia :)