Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |      
Autore: Malanova    30/11/2013    1 recensioni
Devimon ritornò a fissare i tasti del pianoforte, invaso da un forte senso di solitudine. Si abbracciò, piangendo, ricordando. Era da molti anni che non entrava in quella stanza della casa. Forse, non era un bene ricordare.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dark Master's remind'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era da molti anni che Devimon non entrava in quella stanza della casa. La sua mano, munita di lunghe dita vermiglie, indugiava sul pomello rotondo di ferro arrugginito mentre tutto il suo corpo sussultava. Forse, era meglio se non entrava. Forse, non era un bene ricordare. Ma le dita si serrarono attorno al pomello con più decisione e lo girarono, aprendo così la porta. I cardini cigolarono man mano che si apriva ed in un attimo, lui fu dentro.

Un tempo la sala della musica era l’orgoglio della casa con il suo lampadario di cristalli, le tende di velluto rosso e i pregiatissimi mobili settecenteschi dipinti in oro. E come dimenticare il meraviglioso pianoforte messo in bella mostra proprio nel mezzo? Ora tutto ciò che vedeva era solo decadenza e polvere.

Da una finestra rotta; un piccolo soffio di vento invernale entro nella stanza, sfiorando un cristallo del lampadario e facendolo tintinnare. Il Diavolo seguì per un secondo la traiettoria del vento ma tornò subito con lo sguardo verso lo strumento musicale. Il tempo non era stato gentile neanche con esso; eppure Devimon lo guardava con affetto, sfiorando con le dita i tasti opachi come quando si accarezza la guancia di un amante e si sedette sulla panca. Una nuvola di polvere veleggiò nell’aria ma lui non ci badò. Mise le mani sullo strumento e iniziò a suonare.

Era una musica malinconica e dolce; che a tratti lo rallegrava ma poi lo gettava nello sconforto. Ed infine si mise a cantare. La sua voce era rauca e stonata ma alzò lo sguardo verso il soffitto, con gli occhi chiusi, ritornando indietro con la memoria, quando lui era ancora un Angelo e la sua voce era soave. E quel ragazzo, che suonava il pianoforte al suo fianco, lo stava a fissare con quei occhi blu come il mare. James …

Il mignolo della sua mano destra pigiò un tasto ma non provenni nessun suono. Tutto ritornò nel buio. Devimon ritornò a fissare i tasti del pianoforte, invaso da un forte senso di solitudine. Si abbracciò, piangendo, ricordando come erano lisci e soffici i capelli biondi sotto alle sue dita e quant’era musicale la sua risata anche se spesso era lanciata per scherno; di come era piccolo ed esile il suo corpo tra le sue braccia ma quanta forza ed eleganza sapeva sprigionare quando entrava in una stanza. E ricordandosi, con una nota dolorosa del cuore, di quanto lo aveva amato. “James …” sussurrò nell’oscurità il Demone. Ma nessuno rispose a quel richiamo.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Malanova