Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Levy94    01/12/2013    1 recensioni
Nithael è un angelo. Era un angelo.
Un unico errore l'ha reso un Caduto.
Ora vive sulla Terra, tra umani e demoni, senza potersi nemmeno considerare degno di vivere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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«Nit, vai nella tua stanza. C'è un cliente che ti aspetta.» ordina Lecktis, il mio “padrone”.

Oltre al danno, la beffa. Appartenere a un demone... sono caduto proprio in basso. Ho calpestato la mia dignità fino a renderla irriconoscibile, la cosa non mi fa più effetto da molti, troppi mesi.

Prima che riesca a dileguarmi dalla stanza lui mi afferra per i capelli, tirandoli. «Niente cazzate. Ci siamo capiti?»

«Sì signore.»

Decide di non lasciarmi andare ancora, anzi, stringe la presa. «Fai quello che ti viene detto, non come l'altra volta. Altrimenti sarò costretto a punirti di nuovo.»

Al ricordo rabbrividisco. Sarò anche immortale, ma il dolore lo sento, a volte anche fin troppo bene. L'ultima volta che ho fatto qualcosa di sbagliato mi ha legato a un palo e si è divertito ad accoltellarmi finchè non l'ho pregato di smettere. E ci sono volute parecchie ore.

Nel momento in cui Lecktis allenta la presa sui miei capelli, mi fiondo fuori dalla stanza. Sottolineo che odio questo demone. Se solo ne avessi l'occasione lo ucciderei con le mie mani. Anche se dopo finirei torturato dai suoi amici/soci.

Forse c'è qualcosa che odio di più di quel demone.

Quello che mi costringe a fare.

 

Nemmeno cinque minuti dopo entra il suddetto cliente.

Non è la prima volta che lo vedo, si è presentato qui almeno dieci volte. È un uomo dalla faccia amichevole ma che mi disgusta dal profondo. Dice che somiglio a suo figlio, per questo, quando viene in questo posto, chiede espressamente di me.

Mi sorride e si avvicina. Io reprimo il conato di vomito che sale dallo stomaco.

«Figliolo, credo che papà abbia bisogno di un tuo “aiutino”...» mi dice, quasi divertito, mentre mi indica il cavallo rigonfio dei suoi pantaloni.

La voglia di sputargli in faccia e darmela a gambe è tanta, ma mi controllo al pensiero delle conseguenze che avrebbe una bravata simile.

Cerco di non pensare a quello che sto per fare e mi inginocchio di fronte a lui.

 

Odio. Disgusto. Sconforto. Orrore.

Una volta non avrei mai immaginato che un giorno avrei provato sentimenti così umani.

E ora che so cosa significano, li detesto con tutto me stesso. Detesto essere così dannatamente simile agli umani. Detesto essere anche ancora così in parte angelo.

Se fossi umano basterebbe poco a far smettere tutto questo. Cadere da un'altezza abbastanza alta, tagliarmi la gola con un coltello, affogarmi in un fiume...

Ma non posso morire.

Se fossi ancora nel posto da cui provengo, il Paradiso, la mia casa, non dovrei sopportare tutto questo. Mi basterebbe adempiere al mio compito, vivere la mia vita seguendo quelle loro leggi, senza dover pensare a nulla. Anche se non credo che sarei davvero felice.

Ma non posso tornare.

 

Mi alzo dal pavimento, tremante e con un dolore che mi attanaglia persino le viscere. Raggiungo il lavandino del bagno in tempo per dare di stomaco. Vomito tutto quanto avessi in corpo, dallo schifo che quell'uomo mi ha obbligato a ingurgitare a quello che ero riuscito a mangiare qualche ora fa. Ne vale la pena, non ho intenzione di tenermi dentro i liquidi corporei di quel tipo nemmeno un minuto di più.

Intanto sento scorrermi tra le gambe altra roba di cui mi piacerebbe non sapere l'identità. Solo per abitudine, controllo. Anche stavolta, insieme allo sperma, c'è un mucchio di sangue. Non è la prima volta, né la decima, né la cinquantesima...

Mi guardo allo specchio. Il lividi che mi ricoprono dalla testa ai piedi stanno già guarendo, diventati ormai verdognoli.

Questo posto, “Il Club”, come lo chiama Lecktis, è più di un normale bordello. Qui, oltre al fatto che la scelta della compagna, o compagno, è molto più ampia, la violenza e le perversioni peggiori sono all'ordine del giorno. È questo che rende famoso “Il Club”, qui tutto è permesso, fuorché uccidere.

È normale essere riempiti di botte subito dopo il rapporto. O anche prima. O durante.

Chiudo gli occhi per non mettermi a piangere. Tutto ma non le lacrime.

 

Dopo essermi fatto una doccia veloce mi rivesto ed esco.

«Dove te ne vai?»

Mi fermo. Un brivido di paura. Ancora lui, il mio padrone.

«Mi serve dell'aria fresca.» rispondo atono.

Ride. «Fammi indovinare: ti servono anche dei soldi.»

Cazzo. Purtroppo è vero.

Passerò tutto il tempo possibile lontano da qui, mi serve qualche spicciolo.

Abbasso la testa.

Lecktis mi si avvicina, pesca qualche banconota dalla tasca e me le allunga. Quando faccio per prendere i soldi, lui li lascia cadere.

Quando mi abbasso a raccoglierli lo sento ridere di me. Seppellisco in un angolo quel poco di orgoglio rimasto e me ne esco, finalmente all'aperto, lontano da questa prigione.

 

Cammino, non so nemmeno io verso dove, l'importante è non pensare. Camminare, contare i passi, spegnere il cervello, fare finta che io non sia nemmeno un essere vivente, solo un oggetto.

Ci provo e ci riprovo, ma ancora non riesco a pensare a me stesso come un giocattolo sessuale, senz'anima e senza pensieri, utile solo a quelli che sono i clienti.

Perchè è questo che sono ormai. Una puttana senza dignità che si piega al volere del suo padrone, che apre le gambe ogni qualvolta qualcuno si presenta nella sua stanza.

Sento ancora le lacrime, ma le ricaccio al loro posto.

So che da lassù, nel Paradiso da cui provengo, possono vedermi. Spero proprio che almeno loro si stiano divertendo. E che si strozzino a morte dalle risate.

 

 

 

 

 

Salve!

 

So perfettamente di essere cattiva.

Nithael soffrirà molto, così come ha già sofferto. Le cose rimarranno così? Non posso dirvelo, ma ovviamente l'avrete già intuito u.u

E, comunque, se le cose non cambiassero, la storia non esisterebbe...

Aspetto volentieri le vostre recensioni :3

 

A presto!

  
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