Cinque

-Quindi devo solo convincerli a darvi retta?
-No, è molto più semplice. Convincili che senza di noi siete inutili. – Gli dico, seduta sul letto con un block notes dove ho segnato i punti fondamentali del patto a cui siamo giunti dopo..  ore di discussione. Andrew e Noah sono usciti da qui, completamente svuotati da quanto questo ragazzo sia stremante. E non potrei mai dare loro torto.
-Ma noi siamo utilissimi alla società.
-Ma che cazzo dici?! – Monica salta su come una furia. Le lancio un’occhiataccia abbastanza eloquente che basta a farla sedere di nuovo.
-Dico la verità! Pensate davvero che quello che proponete sia attuabile? Nessuno penserà mai che sono idee mie, quella di dar voce al popolo, ma soprattutto quella di dimezzare il numero di cheerleader. Perché poi, mi chiedo io.
-Perché sono oche che ti sei già fatto. – Gli rispondo, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Sei gelosa dolcezza?
-Gelosa io? Ma ti sei visto? Sei finito in trappola come un idiota.
-Quale ragazza all’infuori di te non vorrebbe venire a letto con me?
-Io?  - Monica si risveglia. – Okay, okay, sto zitta. – Si difende, appena si sente aggredita dai nostri sguardi.
-A proposito, parliamo di Horan e di Juliet.
-Eh. – Dice solo, come se non avesse niente da dire.
-E’ una cosa seria per il ragazzo?
-Per la ragazza lo è?
-L’ho chiesto prima io. – Parto in quarta, non posso togliere a July quell’ultimo straccio di dignità che le resta. Già esce con quel lombrico.
-Per un ragazzo è una cosa seria se lo è per la ragazza. Come è evidente, noi non muoviamo un passo se non con il vostro consenso.
-E sareste il sesso forte? – Monica ride, si alza e decide di andarsene.
Zayn si alza, si siede vicino a me e mi guarda.
-Noi non muoviamo un passo se non con il vostro consenso. – Ripete, con un flebile sussurro.
E’ sexy.
Non secondo me, è obiettivamente sexy.
-Tu non hai il mio consenso, se è questo che vuoi sapere. – gli rispondo, categorica.
-Certo che ce l’ho. – Mi risponde, avvicinando le sue labbra al mio collo.
Devo essere caduta in uno stato catatonico, perché lo sto lasciando fare, senza pensare minimamente a quello che succederebbe se non mi risvegliassi in tempo.
Continua a baciarmi il collo, per poi costringermi a stendermi. Arriva alle mie labbra in un nano secondo, apro gli occhi per un istante. E’ sopra di me e mi guarda come se fossi.. preziosa?
Probabilmente è solo una mia fottuta impressione a causa di cui penserò a quei suoi occhi in cui potrei affogare per il resto della mia vita.
E poi mi bacia.
Un bacio di quelli che ti trascinano via tutti i motivi per cui non dovresti essere lì, con lui a fare quello che state facendo.
Comincia a giocare con il lembo della maglietta, si stacca da me e mi guarda, incerto. La alza un po’ e mi bacia l’ombelico.
Mentre sta per decidere se è il caso di farla fuori o meno, sentiamo dei passi.
Mi risveglio e con un brusco gesto lo spingo via con tale violenza da farlo cadere.
-Ehi! – Si difende, scazzato.
-Ragazzi, volete un caffè? – Chiede Andrew, affacciandosi alla camera.
-Sì, adesso scendo ad aiutarvi a prepararlo.
Il mio amico apre la porta e guarda Zayn che cerca di ricomporsi.
-L’hai fatto cadere? – Mi chiede, ridendo.
-Non mi dava retta. – Mi giustifico, fingendomi pentita.
Zayn sorride, compiaciuto.
-Dai, andiamo. – Mi dice Andrew, avviandosi per le scale. Sto per seguirlo, quando mi sento chiamare.
-Rachel? – Dice, con la voce più carica di aspettativa che abbia mai sentito.
-Sì?
Mi guarda negli occhi, senza lasciar trapelare a cosa mai stia pensando e sussurra:  -Noi non abbiamo finito. 

Eccomi!