Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Lelusc    02/12/2013    2 recensioni
Ambra è da sola,ha un solo amico e uno stalker che un giorno al mese la molesta con una domanda, a cui lei risponde sempre negativamente,poi però... e così cambierà tutta la sua vita,che lei coraggiosamente aveva protetto da tanto tanto tempo.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mondo mi crolla addosso e le sue parole non smetto di passarmi per la mente, ritornano a infierire nel poco e minimo autocontrollo che mi resta, non solo sono figlia di una contessa, ma sono stata morsa, trasformata in vampiro da Nathan, (una catastrofe, un dilemma, la fine del mondo, voglio morire, un paletto per favore, un paletto vi prego!)

All’improvviso ritorno calma, come se non provassi alcun tipo di sentimento, stranamente questo riesco a farlo e anche bene,tanto che il mio viso si mostra impassibile.
“stai mentendo, sono sicura che stai mentendo”dissi calma.
“e che cosa guadagno, mentendoti?”
“e che guadagneresti dicendomi la verità?”

“Di farti scoprire le tue origini e forse di riaverti con me, forse ti avrò piena di odio e rancore, ma ti riavrò e poi mi piace vedere la tua faccia sconvolta, come quella di trenta secondi fa”dice facendo un sorrisetto.
“Tu sai che quel sorrisetto posso fartelo sparire con un bel pugno in faccia, vero?”Chiesi guardandolo storta.
“immagino di sì, ne saresti capace”
“comunque, hai le prove?” Chiesi, anche se naturalmente non poteva averne”
“dammi la mano”disse facendo qualche passo avanti e porgendomi la mano.

“e perché dovrei?”
“è la prova”
Gliel’afferrai riluttante e gliela strinsi con tutta la mia forza incavolata nera.
“Cavolo che potenza e che forza, comunque ora, dal nostro contatto, se ti concentri capirai che è vero, che c’è un feeling fra di noi”.
Mi concentrai, ma senza chiudere gli occhi, altrimenti se ne sarebbe approfittato, lo conosco e all’improvviso sento qualcosa scorrermi dentro.
Porca zozza maledetta, è tutto vero.

Ritrassi bruscamente la mano e lo guardai ostile e arrabbiata, ma così tanto che mi trasformai e qualcuno che evidentemente sentì il mio cambiamento, mi posò una mano sulla spalla.
Mi voltai, era Mikael.
“è vero?”Mi chiese sussurrando, anche se non serviva a niente, si sa com’è l’udito dei vampiri.
“è vero, maledizione”
Lo sentii sospirare.
“e perché hai scelto me fra tante ragazze?”Chiesi a Nathan.

“Perché mi sei piaciuta subito, d’aspetto per prima cosa e poi per il carattere, eri tutto: gentile, dolce e seducente anche nei tuoi striminziti abiti, poi testarda e capace di fare qualsiasi cosa perfettamente, tranquilla e amichevole, così quando eri sola e non eri circondata dai tuoi amici che ti stavano sempre intorno, ti ho morsa e ti ho lasciato da sola riparata da qualche parte.
Sicuramente hai scoperto a tue spese che il sole ti faceva male e che eri cambiata, che avevi sviluppato una strana attrazione per il prossimo, senza che capissi il perché. Il sangue, ecco cos’era, eri affamata e volevi il sangue, ma non lo capivi perché ti avevo cancellato la memoria dopo la trasformazione e stranamente nonostante la fame, avevi la forza di resistere, cosa molto difficile per i vampiri appena nati, comunque ti ho tenuta d’occhio e ho mandato alcuni subordinati nella tua zona e visto che sapevo della tua intelligenza e il tuo autocontrollo, come anche la tua paura,avrei scommesso tutto quello che avevo, che avresti chiesto a quei tipi tanto uguali a te e avresti reagito, seguendoli e loro ti hanno portato nella mia casata e da lì sei diventata come programmato  la mia prediletta e amante.

“Però, sei subdolamente geniale, te lo concedo”dico sibilando di nuovo trasformata e furibonda.
“Ora però metterò fine hai tuoi giorni, questo sarà il tuo ultimo compleanno, gioisci, morirai per mano mia”dissi facendo uno scatto in avanti, ma qualcuno mi afferrò per la vita e mi tirò indietro. Mi voltai pronta a in…incavolarmi per bene,ma vedendo il viso pieno di tristezza di Mikael, ritornai all’istante calma e rimasi a guardarlo.

“Mikael non mi piace il tuo sguardo”gli feci notare.
“Scusami e inevitabile”disse tirandomi a se e abbracciandomi.
“cavolo, ti sei del tutto calmata,grazie Mikael”disse Nathan.
“Taci, scarto”gli rispose Mikael come trasformato, con voce piena di rancore, una voce e uno sguardo che non gli avevo mai visto.
“Va bene, ma ora mi ritiro” dissi camminandomi a spalle dritte e testa alta verso la porta e quando passai accanto a Nathan lo guardai piena di colera repressa che dovevo assolutamente tenere a freno.

“Ti consiglio di non venirmi più davanti per il resto della tua vita, chiaro”gli dissi gelida per poi voltarmi e dirigermi verso la porta.
“Aspetta Ambra!” Esclamarono in coro Mikael, Steven e Giulian. “Ragazzi, lasciatemi da sola per un po’, ok?” E mi chiusi le porte della sala alle spalle per poi uscire dalla casata e incamminarmi per il paesino nel più completo abbandono, diretta all’uscita.

Non ci volle molto per ritornare a casa e le stramaledette parole di Nathan ancora mi risuonavano dentro come se fossi vuota e ci fosse l’eco. Mi sedetti sul divano e mi portai le mani alla testa, è uno strazio sapere che è stato lui a trasformarmi, ma perché?
“Ambra, tutto bene?”Mi voltai.

“Ti avevo detto di lasciarmi sola e poi come hai fatto a entrare?”
“Scusami, quando mi si dice di fare qualcosa di solito faccio il contrario e la porta l’hai lasciata aperta” Mi rispose Giulian.
La guardai (un punto per la mia stupidità)mi dissi e stranente mi comparve un lieve ed effimero sorriso sul volto.
Giulian si sedette vicino a me in silenzio. Sentivo la sua presenza al mio fianco, ma non volevo ne dire ne fare niente e ancora le parole e il racconto di Nathan mi circolavano come impazzite nella mente, oltre ad essere perennemente lì per via del eco.

“Ehi!Dai” mi disse Giulian titubante, posandomi una mano sulla spalla. Mi voltai e lo guardai inespressiva.
“Ambra, non nascondere i tuoi sentimenti, mi fai sentire escluso”
“non lo sto facendo”gli risposi con voce incolore per poi appoggiarmi alla spalliera del divano e chiudere gli occhi.
“Cavolo, non riesco a non smettere di pensare alle parole di Nathan, non vogliono scomparire dalla mia mente, che tortura”, gli confidai e riaprii gli occhi giusto per ritrovarmi il viso di Giulian un passo dal mio, pronto per darmi un bacio.

“Ma che sei come tuo fratello!”Esclamo spingendolo via da me, ma il suo sguardo ferito e incredulo mi fece rimanere senza parole.
“Scusami”mi disse prima che lo dicessi io.
“è che non ho resistito, lo so che è stato subdolo e che devo esserti sembrato mio fratello”.
“No Giulian, tu non sei così, sono io che adesso sono…”
“stranita e confusa e soprattutto ferita da quello che è successo”finisce per me.
“Esatto, ti prego di scusare le mie parole e il mio gesto”.
“Che dici, non ti riconosco più e poi sono io che mi devo scusare, sono deluso di me stesso e incredulo per l’azione che stavo per fare in questo momento che è poco appropriato, visto che tu sei a terra e devi avere tranquillità e calma per capire, avevi ragione, è meglio che rimani da sola a riflettere per accettare tutto, io vado”mi disse alzandosi e facendomi un delicato sorriso.

Mi diede le spalle e fece qualche passo verso la porta, ma lo fermai afferrandolo per una mano.
Si voltò sorpreso.
 “Che c’è?”
“Rimani”gli dissi non riuscendo neanche a guardarlo negli occhi (come ho fatto a diventare così audace, io prima ero modestamente timida e impudente e ora,oh povera me) “Va bene”mi disse sedendosi di nuovo accanto a me e prendendomi dolcemente la mano con cui lo avevo fermato. Se la portò alle labbra e la baciò senza distogliere gli occhi dai miei e vedendo che non ribattevo o mi scostavo, mi tirò a se in un abbraccio pieno di calore, non intendo calore fisico, perché non lo posso sentire, ma intendo quello interiore, come sensazione, ma sentire le sue braccia forti intorno alla mia schiena, mi fecero capire che non dovevo pensare a risolvere tutti i mie problemi da sola, come facevo prima, già so che ci riuscirei da sola,come ho sempre fatto,ma ora ho degli amici.

“Devi fregartene di chi ti ha trasformato, ora non ti ha più, vivi la tua vita e fai le tue scelte”mi sussurrò Giulian all’orecchio con la sua deliziosa e dolce voce, che da sempre mi ha affascinato e il bello è che non è un’illusione vampiresca ma è la sua vera voce.
Mi scostò un po’ da se. Eravamo fronte contro fronte e non facevamo altro che guardarci negli occhi mentre lui ancora mi abbracciava teneramente, piano piano avvicinò il suo volto al mio fino a che le nostre labbra si sfiorarono. Lui aveva atteso una mia qualsiasi reazione e quando non mi ero allontanata aveva capito che poteva baciarmi.

Il bacio era travolgente, dolce e gentile, pieno di calore o almeno lo sarebbe stato se fossi stata ancora umana.
Mi passò le dita fra i capelli e mi tenne il capo fermo, così che il bacio non finisse subito, cosa che nemmeno io volevo, quando si staccò dalla mia bocca, allentò la pressione sulla mia testa e rimanemmo guancia contro guancia, ma lui ancora non mi lasciava tanto che risposi all’abbraccio stringendolo a mia volta.

“Hai capito che cosa ti ho detto, vivi la tua vita senza pensare al passato, anche se non devi e non poi scordarlo, perchè è importante non lasciare che ti renda difficile il presente, hai capito?”
“Sì, ho capito”dissi e affondai il viso sulla sua spalla e fra i suoi capelli di fuoco, che profumavano di sciampo, chissà perché la vicinanza di qualcuno che mi vuole bene non mi crea come ad altri un motivo in più per piangere quando si sta male,di solito succede,invece io no,non piango,anche perché mi sono indurita con il tempo e so che piangere non risolve niente non fa alcuna differenza e poi macchierei il divano di sangue facendolo.

Lacrime di sangue, da romanzo.
“A che stai pensando?”
“a una sciocchezza”
“quando ci sono io, non è lusinghiero”
Stranamente mi esce una risatina divertita.
“Smettila di pensare a cose strane e non attinenti a noi due, altrimenti ti punisco”.
“Ah, davvero? Allora Mikael… A proposito dov’è finito? È rimasto alla festa?”
Noto Giulian guardarmi infastidito e arrabbiato.

“ Sei con me e pensi ad un’altro”  
“ops”
“niente ops, ora la pagherai, sarai punita”.
E prima che potessi dire altro, mi ritrovai con la schiena appoggiata sul cuscino del divano con lui sopra. I suoi lunghi capelli mi coprivano la visuale come una tenda rossa, così che potessi vedere solo il suo viso dolce e i suoi occhi pieni di amore e lussuria. Devo dire che rimasi sorpresa da tutto ciò.

“Giulian, io”
“tu, cosa?”Mi chiese abbassandosi su di me, ma non riuscii ad aprire bocca, non so per quale motivo, fino a che persi le occasioni e mi baciò.
La sua lingua voleva passare per cercare la mia e lo lasciai fare, le nostre lingue si toccarono, giocarono insieme, le nostre salive si unirono in una sola, quando si scostò da me lo guardai esterrefatta,infatti per tutto questo tempo,ho avuto solo rapporti da niente, una botta e via, come si dice volgarmente e non ho mai baciato alla francese, anche se lo sono dalla nascita e il mio primo rapporto completo l’ho fato con quella schifezza di Nathan,che brutto ricordo.

“Sei bellissima lo sai?”Mi disse Giulian guardandomi in volto.
Lo guardai senza rispondere.
“Il tuo sguardo mi dice che sei smarrita e pure ti ho detto che ti amo, se potessi ti legherei a me per sempre”disse passandomi le braccia intorno alla vita e stingendomi a se. Posò il viso sul mio seno e d’istinto gli posai una mano sulla sua bellissima chioma serica e tanto morbida per poi cominciare ad accarezzargli il capo con carezze delicate e regolari.

“Mi bloccai all’improvviso quando mi prese in bocca un capezzolo con tutta la maglietta e cominciò a giocarci”.
Stranamente non lo allontanai, nonostante tutto mi dava piacere e l’idea che fosse Giulian a farmelo, non mi dispiaceva per niente e mi ritrovai a spingere il suo volto contro il mio seno.

Lui passò all’altro capezzolo poi fece scivolare le mani sulle mie curve fino a farle passare sotto al vestito, lungo il mio addome fino a trovare i miei seni che cominciò a massaggiare. Rimasi in silenzio a sentire le sensazioni che mi mandava, mentre mi accarezzava con mani gentili e delicate, dopo di che prese l’orlo del vestito e mi mise a sedere tirandomelo su. Stranamente non dissi niente e lo sfilai, rimasi in reggiseno di pizzo nero che mi tolse scoprendomi il seno.

“Sei perfetta e bellissima”disse con una voce diversa dalla sua, più arrochita dalla lussuria, abbassò il capo per baciarmi ogni centimetro di pelle del seno fino ad inumidirmi i capezzoli con la lingua a giocarci procurandomi piacere e solletico.
“Sei meravigliosa”mi disse baciandomi e leccandomi delicatamente i seni fino all’orlo delle mutandine.
Quando la porta si spalancò.
“Ci ha detto di non venire a casa, sarà sconvolta adesso”sentii dire da Steve ma Mikael non lo ascoltava minimamente, era rimasto sconvolto nel vederci in quel modo.

“All’improvviso ritornai a pensare a lui, a pensare con lucidità e notai che la situazione non era delle migliori e per Mikael doveva essere insostenibile, sperai non si accendesse una rissa, che nessuno faccia una pazzia, ma Mikael sempre stato dolce e gentile non cominciò niente, ferito e addolorato come non lo avevo mai visto, scappò via urtando Steven che si voltò verso di lui e poi verso di me,con aria accusatoria,anche se credo non l’abbia fatto volontariamente.

“Aspetta Mikael!”Esclamai coprendomi il seno e prendendo i miei abiti velocemente prima di corrergli dietro, ma non prima di aver lanciato un’ultima occhiata a Giulian e chissà, forze i miei occhi erano anche piena di confusione. Gli corsi dietro, gli umani non possono vederci mentre corriamo, per loro noi siamo solo aria fresca improvvisa. Mentre correvo, mi vestivo e finalmente raggiunsi Mikael. Era diretto non si sa dove ed era terribilmente ferito, addolorato, triste e arrabbiato, lo so ho fatto qualcosa che non dovevo, ma non riesco a capire i miei sentimenti, io amo tutti e due,anche se so che non dovrei,come posso fare?

“Mikael aspetta”dissi parandogli la strada con il mio corpo.
Mikael si fermò e mi ferì il fatto che non riuscisse nemmeno a guardarmi in faccia,ma dopo aver raggruppato,suppongo molta forza, mi guadò e nei suoi occhi lessi disprezzo oltre al fatto che li avesse lucidi di pianto trattenuto.
Lo guardai straziata.
 “Mikael io, non…”

“Tu cosa?” Scoppiò “ci hai detto di voler restare sola per stare con lui vero?!”Mi chiese o meglio mi accusò urlando.
“No, Mikael non è vero, non era mia intenzione, io volevo veramente stare da sola e …”
“e fare cosa?! Pensare forze?”
“sì, pensare”
“e allora tutto quello che ho visto l’ho sognato vero?! Mi dirai che pensi così o che mi sia sognato tutto”
“no, era tutto vero, ma non era preteintenzionato, è successo”
“è successo, è successo”esclamò quasi in preda all’isteria e in tono sardonico e tu riesci a immaginare come mi sento io adesso! No, davvero, riesci ad immaginarlo? Te l’ho detto, lo sai che ti amo più della mia stessa vita, farei di tutto per te, qualunque cosa! E tu che fai? Vai con un altro! Mi urla Mikael mentre delle lacrime silenziose gli scivolano lungo le guance.

E lo stesso successe a me, odiose e maledette lacrime rosso sangue mi rigarono il viso pallido facendo un contrasto orribile,ma la cosa che mi lasciò confusa e instabile fu percepire in me dei sentimenti contrastanti,confusi e strani.
“Non è colpa mia! Io vi amo entrambi, non capisco, non riesco a capire, io non so, come fare!E di certo non voglio farvi del male, davvero!”Esclamai portandomi le mani al capo disperata mentre continuavo a piangere silenziose lacrime cremisi.

“Beh, devi cercare di fare ordine nei tuoi pensieri, devi capire chi vuoi veramente, se me o Giulian,comunque ora non riesco nemmeno a guardarti negli occhi, mi disgusti e mi fa male stare in tua presenza,credo che oggi dormirò in un hotel”disse dandomi le spalle e cominciando a camminare.
“No, aspetta, non puoi, per favore resta con me”.

“E perché dovrei, per essere preso in giro? Perché è questo che stai facendo, anche se sei confusa, prima stai con uno, poi stai con l’altro,te l’ho detto fai ordine e fino a quando questo non succederà, io staro in un hotel,sono stufo,sono certo che tu mi veda ancora come il tuo cagnolino da compagnia,come pensavi fossi dalla prima volta che mi hai incornato e salvato,invece io ti ho voluto bene dal primo momento che ti ho vista e ti conosco come nessun altro, tu eri diversa dai vampiri che conoscevo,ma ora non so se è veramente così.

Odio sentirmi così, non voglio essere solo il tuo cagnolino da compagnia, perché io provo un profondo e pazzesco sentimento per te, provo amore sincero e spassionato che molte volte per quanto profondo e forte mi spaventa, ecco perchè sono ritornato a casa, anche se non volevi, tu non immagini minimamente come mi sono sentito quando ti ho visto fare…fare…quello che stavi facendo con Giulian, mi sono sentito tradito, ferito,confuso e ancora ho un dolore sordo al petto che quasi non mi lascia respirare,io non sono il tuo cagnolino,non voglio esserlo,non più.

“Aspetta Mikael, non andare, tu non sei un cagnolino per me e lo sai bene, te l’ho detto, sono confusa, io amo entrambi in modo diverso, è sempre amore, ma non capisco chi devo scegliere, non so niente, mi sento strana, non ho mai provato questi sentimenti per nessuno e suppongo che dire queste cose non sia da me, visto che sono solo scuse,sono davvero un disastro,ma quello che so e con cui dovrò convivere per il resto della mia vita è il fatto che amo entrambi e non saprò mai chi scegliere,ecco perché forse comincio a pensare che saresti stato meglio con Fiore che avrebbe visto solo te,avrebbe amato sole te,invece io ti, no,vi sto facendo soffrire e non me lo perdonerò mai perché siete importanti per me,ma non riesco a capire”

“No, con Fiore no, io amo te, te soltanto. Ti amerò sempre anche dopo la mia morte, tu sei la donna che voglio anche se diversa da me, solo tu, soltanto tu, per sempre”mi dice calmo.
“Allora, non andare via!”Esclamai e alle mie stesse orecchie mi sembrai disperata, folle come cosa, non mi è mai successo.
“ma questa situazione non riesco a tollerarla, sto soffrendo tantissimo e non voglio”.
“Ti prego”dico con voce fievole, prima che cominciassi a vedere sfocato e sentirmi le gambe molli come gelatina, poi vidi davanti a me il pavimento avvicinarsi e l’ultima cosa che ricordo è un rumore, il pavimento duro e una leggera ombra di dolore e non solo quello fisico, ma anche quello interiore che è il peggiore.

Quando mi risvegliai mi guardia intorno,ero in camera mia, appoggiata con la schiena alla spalliera del mio letto e qualcuno mi abbracciava stretta. Mi sentivo legata, sensazione che odio così cercai di muovermi, quando la persona che mi abbracciava si scostò da me, mostrandosi.
“Mikael”dissi sorpresa.
“sì, sono io”mi disse con voce inclinata e tremante.
“Mi hai fatto spaventare, sei svenuta mentre litigavamo, non potevo lasciarti a terra, anche perché presto sarà l’alba, ma sappi che io ti disprezzo, che mi fai ancora male e che sono arrabbiato con te, ma che ti amo profondamente e….”

“sss, lo so, mi dispiace Mikael, io…”
“Sei confusa, giusto?Allora aspetterò fino a che farai chiarezza, e se non ci riuscirai, cosa che spero non succeda, vedremo che fare, ma pensaci va bene? Voglio che ci pensi seriamente e sappi che qualsiasi cosa accada io ti amerò sempre”
Lo abbracciai forte.
 “Non piangere”mi disse all’improvviso.
“Come fai a sapere che sto piangendo, nemmeno io me ne sono accorta fino a che non me l’hai fatto notare”.
“Perché piangi sangue e noi lo sentiamo distintamente”dice scostandomi da se e baciandomi gli occhi per poi leccare via le lacrime di sangue dalle mie guance.

“mh, il tuo sangue”
“il sangue delle persone di cui mi nutro vorrai dire”
“sì, ma ora circola nel tuo bellissimo corpo, quindi è il tuo, ed io amo tutto di te, quindi anche questo”dice baciandomi dolcemente una guancia.
“ti voglio bene Mikael”gli confesso d’istinto.
“lo so,anche io, immensamente”.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Lelusc