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Autore: Emma morelamponi    03/12/2013    2 recensioni
la storia parla di....
lei si chiama Angelica, nel mondo che noi tutti abitiamo. ma non è di questo mondo in realtà. Sì, esatto, lei è nata elfo, in Arda, Nella Terra Di Mezzo. il suo vero nome è Haladiel, ma per scoprire le sue origini, dovrà tornare nel suo mondo. quando vi torna, incontra subito il suo Elfo preferito: Haldir di Lorien.
La sua prima missione, è salvare la vita ad Haldir al Fosso di Helm. Se ci riuscirà, non ci è dato di sapere, lo vedremo solo in seguito. Lei ama il "suo" elfo, lo adora. Ma a causa di un amore egoistico da parte di Re Thranduil, viene rapita e portata a Bosco Atro, nella sua fortezza.
Per ritrovare il suo Haldir, dovrà scappare... e scappare da quella fortezza e dal suo regno, risulterà più difficile di quanto pensi...
ora basta, altrimenti vi dico troppo. se volete seguitemi, la seguiremo assieme...
e.. recensite numerosi, mi raccomando.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haldir, Legolas, Nuovo personaggio, Thranduil, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era rimasta sola. Dov'era Haldir? Si era alzato prima di lei, La bella Haladiel aveva una sensazione bruttissima che la lasciava senza respiro e carica di angoscia. " Lo rifarà... Ci proverà di nuovo!!" Qualcuno bussò e lei disse con filo di voce. - Si? -

- Sono Re Elrond. Posso entrare? -

- Un momento re Elrond...- Fini di vestirsi e apri la porta. - Sire... entrate!! -

- Haldir è uscito in perlustrazioe. Non è da solo, non temere. So che hai paura che accada di nuovo, ma siamo preparati. - le disse il re di Gran Burrone con un sorriso. - Haldir è con i suoi fratelli... e con tuo padre e, con loro, c'è anche Glorfindel!! -

- Glor... Glorfindel? "Quel" Glorfindel? - chiese lei, decisamente stupefatta. - E... Lui dirà ai Valarciò che ha combinato il re? -

- Si!! "Quel" Glorfindel!! Non dirà nulla ai Valar se non tenterà di rapirti, Haladiel. Temo per te, mia cara. - le rispose sire Elrond sospirando. - La tua vita, potrebbe essere in pericolo... -

- Oh!! - gemette Haladiel indietreggiando, fino a trovarsi seduta sul letto. Poi chiese: - Mi vuole uccidere? - Al cenno d'assenso del sovrano di Gran Burrone cominciò a tremare. Era palesemente atterrita e le sue guance erano pallide, esangui. - Ma... perchè?! Non gli ho fatto niente. Gli ho conceso pure di continuare a regnare... -

- Ma non lo hai perdonato e lui si è sentito allontanato anche da noi.- affermò Elrond guardando fuori dalla finestra. Si voltò verso di lei e le chiese. - Pechè non lo hai perdonato e non lo perdoni Haladiel? -

- Ha rubato la donna a mio padre!! O meglio, Mia... Mireth è andata da lui ma re Thranduil non ha di certo snobbato l'occasione!! - Haladiel vide sire Elrond, scurirsi in volto a scuotera il capo. - Cosa volete dire, re Elrond? -

- Ti sbagli Haladiel. Thranduil tua madre l'ha rifiutata più volte e... - Fu interrotto dal suono del corno elfico. - Dev'essere successo qualcosa. Rimani chiusa qui dentro. Non osare è, pericoloso. -


- Thranduil!! ... Oh Valar!! - Esclamò Celeborn, avvicinandosi a suo cugino. - Che ti hanno fatto?! -

- Mi ha... Mi ha salvato la vita, mio Signore. - Proferi Haldir sconvolto. - Mi ha detto che era qui per fare del male ad Haòadiel, ma poi l'ho sentito pronunciare queste parole: " Ma cosa è successo?! Cosa sto facendo?!" e ho capito che era stato fatto un incantesimo su di lui. Mio signore Celeborn... credo che qualcuno gli abbia fatto un incantesimo fin dall'inizio. E quello che glielo ha fatto ha perso ora i suoi poteri. - Haldir vide entrare re Elrond e la vide sbiancare in volto. Dietro a lui veniva Haladiel. Lo guardò ondeggiare, per poi svenire fra le braccia di suo padre. Il Capitano abbassò lo sguardo e mormorò una preghiera. senti una mano sulla spalla e si voltò verso Glorfindel. - Non dite nulla ai Valar, vi prego... -

No, non dirò nulla. Non te preoccupare, il re si riprenderà. - Gli rispose il Vanyar, preoccupato. re Elrond lo guardò e guardò Haladiel che era rinvenuta e ora piangeva. Glorfindel la guardò avvicinarsi al corpo di re Thranduil. Si avvicinò a lei e le mise una mano sul capo e l'accarezzò. - Chiamalo. Tu sola, puoi farlo tornare. -

- Io? Ma... - Obiettò Haladiel. Guardò Haldir e lui le sorrise con dolcezza. Guardò il suo signore, Celeborn, e vide nei suoi occhi angoscia e ansia e capi che lo aveva perdonato e voleva che vivesse. Haladiel sorrise e prese la mana del sovrano di Bosco Atrio e in Elfico Sindarin, gli disse: - Re Thranduil, te perdono. Ritorna, ti prego... Sire torna... ti prego. - La ragazza senti la stretta della sua mano e, con la propria libera, copri quella del sovrano. Thranduil mormorò il suo nome e un sommesso "grazie". Poi apri gli occhi e Haladiel disse: - Sia Lodato Ilùivatar... Il re è tornato. - Guardò i suoi occhi per un lungo istante e noto che la freddezza, aveva lasciato il posto a uno sguardo caldo e color del cielo. Ed a un sorriso triste e dolce allo stesso tempo. - E strano!! Non ho più la sensazione di pericolo e di minaccia, a starti cosi vicino. Re Elrond cos'è successo? - chiese la giovane lasciando la mano di Thranduil, che sospirò ed emese un gemito di dolore, quando lo sollevarono su una barella che due Elfi, su ordine della Dama che ora accarezzava la fronte del re, avevano portato. Haladiel sospirò quando lo ortarono via e andò ad abbracciare Haldir, che era molto preoccupato. - Haldir, tesoro, cosa c'è? -

- Abbiamo sbagliato, Haladiel. re Thranduil non agiva cosi di sua spontanea volontà, ma era sotto un potente sortilegio. -

- Come ha fatto, ora, a togliersene? - gli domandò dubbiosa.


Passarono alcuni giorno e non era mai andata a far visita a re Thranduil, ne lui aveva chiesto di lei. Ma forse non asava farlo. Haladiel s'incupi a questo pensiero. lei lo aveva davvero perdonato. Occupata in questi cupi pensieri, non si accorse che stava andando a cozzare contro il suo signore. Quando se ne accorse era già troppo tardi. - Oh, scusatemi vi prego. -

- Non fa niente Haladiel. Quali oscuri pensieri, invadono la tua mente? Sei preoccupata? Ti va di parlare? - le disse Celeborn notando un velo di lacrime affuscarle lo sguardo.

- Ora che il sortilegio è stato spezzato, il re non ha mai chiesto di vedermi. Il mio perdono era sincero... Non capisco. Non sta bene?! - Si sedette sulla panca di pietra. - Adesso è lui che non perdona me?! -

- No. Non pensarlo mai. Vuoi che ti accompagnio da lui? - quando la vide annuire, sorrise annuendo. - Haldir è già stato da lui, oggi. -

- Senza di me?! Bravo!... - ribattè lei ridendo lievemente. - Povero Haldir... si dev'essere spaventato parecchio!! Hanno massacrato Thranduil!... E un miracolo che sia ancora vivo! -

- Ha una tempra forte, si riprenderà. - le rispose il saggio e potente signore di Lorien.

- E se non volesse vedermi? - si chiese la ragazza. - Non importa...rischerò. - Celeborn le mise una mano sulla spalla e le sorrise, compressivo. Salirono lungo una lunga scala che saliva a spirale attorno ad un albero gigantesco. Era illuminata da moltissime lanterne. Durante l'ascesa nessuno dei due perlò. Entrambi persi in piensieri cupi, anche se diversi.

- Giorni celesti! Ma che avete voi due?! - chiese la dama, uscendo nel corridoio. - Ah... ho capito!! E per re Thranduil. Entra Haladiel! Lui ti aspetta da giorni... - La guardò intensiamente e lei le concesse di leggere e conoscere i suoi sentimenti e le sue paure. "Non temere. Non ha nessuna intenzione di farti del male." Haladiel annui e prese un gran respiro, prima di entrare. Galadriel trattenne il marito. - Devono parlarsi da soli, marito mio. Lasciamoli... - Celebron annuì e chiuse la porta. Prese la mano di Galadriel e la baciò sul dorso. Poco dopo si allontanarono lasciando soli Haladiel e re Thranduil.

- Haladiel... - la voce del re era poco più che un sussurro. - Vieni vicino, ti prego. Non avere paura, non ne hai motivo!! -

- Si, sire. Pensavo non voleste vedermi... - gli rispose lei. - Grazie... per aver salvato la vita ad Haldir. -

- Era giusto cosi. Pensavo lo stesso di te. - le rispose lui, sorridendole.

- Davvero?! Il mio perdono era sincero... - ribattè ricambiando il sorriso del re. Gli si avvicinò ancora di più e gli sfiorò la guancia con un bacio. - Per fortuna siete tornato in voi. E siete vivo. -

- Già. Ha ragione Falarin... - il re sorrise, furbo.

- Su cosa?! - Haladiel sorrise nel sentire il nome dell'amico.

- Su te e Haldir. Lo ami davvero...oltre ogni limite possibile... -

- Si. E lui ama me. - dichiarò lei con un sorrisso tenero. - Ci siamo fedeli!! -

- Moltissimo. Tuo padre ti ha educata bene e lo ammirò moltissimo. Dico davvero... - vide Haladiel commuoversi e le asciugò una lacrima sulla guancia. - So cosa vuol dire crescere un figlio da soli... Tuo padre è in gamba!! -

- E io ammirò voi per come avete cresciuto Legolas. Lui vi ha perdonato prima di me. -

- Prima di voi, tutti. -

- Avremmo dovuto capirlo. Ho sbagliato nel giudicarvi, ma sono contenta di avervi lasciato regnare. Ho fatto la scelta giusta, ora loso. - gli disse lei. Si alzò e gli sorrise cordiale. - Ora vi lascio riposare. Ne avete bisogno. -

- Si! Haladiel... grazie per essere venuta a parlarmi. -

- Non c'è di che sire. mi augurò che in futuro potremo definirci... amici. - gli disse Haladiel e il re di Bosco Atro annuì. Quando chiuse gli occhi, lei sorrise e usci piano dalla sua stanza. Egli sorrise e si addormentò, sereno.


Haladiel, vide Haldir andarle incontro e gli rivolse un sorriso luminoso. Sorriso che il Galadhrim ricambiò con lo stesso trasporto e lo stesso calore. La strinsè a sé e la baciò con passione. - Mi hai trascurato in guesti giorni. - le disse lui.

- Lo hai fatto anche tu!! - gli rispose lei.

- Dovremo rimediare allora. - le disse lui all'orecchio, per poi baciarla sul collo. - Sei d'accordo? -

- Dipende. - Haladiel gli sorrise da vera furbetta e Haldir si portò la mano della sua amata elfa, sull'erezione che spingeva contro il tessuto dei pantaloni. Lei ridacchiò e mormorò: - Andiamo via da qui, prima che qualcuno noti questo!! -

- Si!! sarà meglio... e in fretta. O scoppia tutto!! - esclamò lui, ridendo.
  
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