Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Vanoystein    03/12/2013    1 recensioni
Jill tornò a guardare la strada qualche secondo dopo, non ebbè nemmeno il tempo di gridare che si trovò subito ferma, immobile, con la cintura che le stringeva sul petto. La macchina si era letteralmente capottata, i vetri si erano rotti in mille pezzi, vedeva sangue ovunque, lei sanguinava, sua madre aveva perso i sensi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Aspetta, mi stai dicendo che è vero? Che quello che ha detto quel montato di Noah è vero? Non è possibile. – Jill si passò la mano sulla fronte che già stava iniziando a sudare.
– Cosa c’è? Ti da fastidio avere un fratello gay? – Vincent si lasciò cadere sul divano sbuffando.
- No! Ma avresti potuto dirmelo. Non avrei di certo voluto saperlo da un idiota che odio! – Ribattè lei sospirando. - Però…-
- Cosa c’è? – Chiese Vincent alzando gli occhi al cielo.
– Insomma, le tue ex ragazze? Amanda? Eri completamente innamorato. Lo ricordo bene. – Rispose lei, nominando solo una delle ragazze che suo fratello aveva frequentato in tutti quegli anni.
Ne portava a casa una diversa ogni settimana, Jill lo ricordava perfettamente.
Ricordava anche quanto era importante quella ragazza per lui.
– Quando ti ha piantato, sei stato una settimana chiuso in camera. Okay che avevi 17 anni, ma mi sembrava davvero di avere un fratello mezzo depresso. –
Vincent sbuffò inclinando la testa di lato. – Amanda? – Ripetè lui – Quella mezza psicopatica che mi veniva dietro come un cagnolino? -
- Non era psicopatica e, per la cronaca, la amavi. -
- Non ti passa per la testa che forse fino a qualche anno fa non avevo ancora pensato al fatto di essere gay? -
- Sei innamorato di Alec? – Domandò subito Jill, direttamente, spiazzando il fratello.
– Cosa? – Chiese lui inarcando le sopracciglia, arrossendo di botto.
– Oh, bene. – Mugugnò la ragazza. – Sei innamorato di lui. -
- No. Ti sbagli. -
- No che non mi sbaglio. Ora che ripenso a quello che ha detto Noah…è ovvio. Non avresti mai voluto che morisse, vero? Ti sei sentito subito in colpa appena l’hai ferito, hai agito d'impulso perchè mi aveva trattata male. Te ne sei andato con le lacrime agli occhi facendo però finta di niente. Ti da fastidio quando gli sto vicino. –
Vincent non le rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo mordendosi l’interno del labbro.
La sorella restò ugualmente in silenzio, per poi tirare un sospiro ed uscire dal rifugio di Vincent, senza aggiungere altro.
– Dio..- Bisbigliò tra sé e sé coprendosi il viso con le mani appena chiuse la porta alle sue spalle.

****

- Allora, bionda. – Alec arrivò da Ginevra ancora in infermeria.
Lei si era ripresa completamente, la ferita alla tempia era guarita.
Stava sistemando le lenzuola candide del lettino quando il ragazzo la raggiunse.
– Alec. Che sorpresa, ancora vivo? Ho saputo quello che è successo. – Rispose lei indifferente avviandosi poi verso l’uscita dell’edificio.
– Sì, beh, per tua sfortuna sono ancora qui. – Alec la seguì, raggiungendola subito, superandola si impuntò sulla soglia della porta poggiando la mano sulle stipite, sbarrandole la strada. – Allora, mi dici che cosa stai cercando di fare? –
Ginevra inarcò un sopracciglio sorridendo. – La piccola puttanella è venuta subito a raccontarti quello che le ho detto? Sapevo che l’avrebbe fatto. -
- Abbassa i toni. – Ringhiò subito lui.
– Oh perdono. Non volevo offendere la tua cara Jill. – Rise beffarda giocherellando con una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi. – Comunque, sai benissimo che tutto quello che le ho detto è la verità. Hai davvero la faccia tosta di venire a negarlo? -
- Mi era sembrato di averti detto di starne fuori. Non provare più a dirle niente o ti uccido. Sai che potrei farlo. – Ribattè lui, sfidandola.
– Guarda che non mi fai paura. Uccidi me? Ce ne saranno comunque altri che cercheranno di ostacolarti. Non so davvero dove vuoi arrivare con questa pazzia. -
- Tu e Noah siete gli unici a saperlo. Tu muori. Mio fratello non parlerà. Nessuno lo farà. -
- Infatti mi sorprende che Noah non abbia ancora detto niente. Dimmi, come l’hai convinto a stare zitto? – Domandò Ginevra rialzando lo sguardo su di lui.
- Non sono affari tuoi. -
- E invece come fa invece Jill a non accorgersi che la stai usando? -
- Chiudi quella bocca. – Ringhiò Alec nuovamente.
La bionda sorrise divertita avvicinandosi a lui. – Però in fondo è divertente vedere come ti prendi gioco di lei senza che se ne accorga. E’ davvero un’ingenua. – Continuò, mettendogli le mani dietro al collo. – Hai degli occhi bellissimi. – Sussurrò Ginevra allungando la mano accarezzandogli la guancia calda, guardando quasi incantata gli occhi blu del ragazzo.
– Finiscila. – Disse Alec allontanandola subito da sé bruscamente. - Sempre a fare la puttana. –
Ginevra inarcò le sopracciglia per niente sorpresa da quella frase, si avvicinò a lui nuovamente sorridendo divertita.
Prima ancora che il ragazzo si potesse retrarre la bionda lo baciò delicatamente sulle labbra, accarezzandogli i capelli mori.
Quel gesto così improvviso spiazzò completamente Alec che però non la respinse subito come chiunque altro avrebbe potuto pensare.
Dall’ultima volta che si erano baciati erano passati circa quattro mesi.
Ginevra non poteva certo dire di non essere più innamorata di lui, perché nonostante tutto, nonostante le minacce, nonostante il modo con cui Alec si comportava con lei, era ancora attratta da lui.
Alec restò immobile, non la allontanò di nuovo come lei invece si aspettava. Le sue labbra quasi si irrigidirono appena Ginevra lo baciò ma poi improvvisamente qualcosa scattò dentro di lui.
Si ritrasse velocemente da lei, allontanandola ancora, per poi stringerle la mano al collo, con forza.
– Ti ho detto di finirla. Stai alla larga da me e da Jill. – Infine Alec la lasciò andare, bruscamente. Le lanciò un’ultima occhiata prima di andarsene via lasciando la bionda da sola, nell’infermeria.
  
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