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Autore: Icy    04/12/2013    5 recensioni
Sono le due di notte, mi rigiro nervosamente nel letto. Non trovo posa, ho bisogno di aria, aria fresca. Sposto le coperte di lato, le lenzuola sono accartocciate sul fondo del letto.
Il contatto dei miei piedi nudi sul pavimento freddo mi crea un brivido che mi corre lungo la schiena, che sensazione assurda, per la strega del ghiaccio. Cerco di non farci troppo casa, prendo una vestaglia e me la metto addosso. Poi finalmente esco.
Tira un leggero vento, ma non è fastidioso, è fresco, piacevole. Inspiro una grande quantità  di ossigeno, trattengo per un attimo il respiro, per poi espirare. L'aria fredda mi punge la gola, come se stessi respirando piccole
scaglie di ghiaccio. Anche questo è strano. [...]
Mi giro per rientrare, ma vengo bloccata da una figura alta, snella, scura. A catturare la mia attenzione sono gli occhi, rossi come due tizzoni ardenti, occhi che ho già  visto, gli unici occhi che mi abbiano mai spaventato. E' lui.

E se, mentre le Winx sono sulla Terra per cercare l'ultima fata, Magix venisse attaccata da bellissimi e potenti creature del male rappresentate dai Vampiri e ci fossero solo le Trix a "proteggerla"?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Darcy, Icy, Sorpresa, Stormy
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 26 -
 

Il respiro mi manca, l'aria mi opprime i polmoni, le lacrime sono incontrollabili.
Continuo a pulirmi spasmodicamente le braccia nel vano tentativo di togliermi di dosso la sensazione del sangue di Darcy e di Stormy attaccato alla pelle.
Non riesco ancora a credere a ciò che ho visto.
Non possono essersi arrese, invece lo hanno fatto, hanno combattuto e, una volta notato che andare avanti sarebbe stato solo un suicidio, hanno abbandonato la vita a testa alta.
Mi stringo forte il petto, ma il dolore mi lacera dall'interno, lasciandomi un amaro retrogusto di vuoto totale.
Sento dei passi allontanarsi, strusciano per terra, con fare svogliato, ma mi arrivano come echi lontani e ovattati.
- Bene, vedo che adesso ci credi alla morte delle tue sorelle. - mi sfotte Andrew, anche se ho gli occhi chiusi so per certo che mi sta guardando con un sorriso a trentadue denti.
- Alla fine ce l'hai fatta, no? - dico a denti stretti, in un sussurro spezzato dai singhiozzi del pianto.
Mi manca l'aria.
- Cosa intendi, Icy? - chiede, girando con un piacere immenso il coltello nella piaga. Il suo tono di voce è divertito e allegro.
Respiro profondamente prima di rispondere, cercando di analizzare nel minor tempo possibile le parole migliori da usare.
- A vedermi a terra, abbattuta, debole, sola. - rispondo, scandendo bene anche le singole lettere.
Apro gli occhi, il mio sguardo è offuscato dalla copiosa quantità di lacrime che si è accumulata nei miei occhi, ma mi basta sbatterli un paio di volte per liberarmene e riacquistare la vista.
Lentamente mi alzo, senza fretta, anche perché i miei muscoli non mi consentirebbero movimenti troppo bruschi, tanto sono tesi, in più voglio godermi il momento.
Appena mi ritrovo in perfetta posizione eretta inchiodo Andrew con lo sguardo, la sua espressione sbigottita suscita in me quasi divertimento.
Mi lancio una rapida occhiata: riporto numerosi graffi, tagli poco profondi, polvere e calcinaccio addosso, la gonna è tutta spiegazzata, il reggiseno un tempo bianco e candido ha assunto una sfumatura grigio topo. L'unica cosa che sembra essere rimasta intatta sono gli stivali. Devo ammetterlo, sono il ritratto della pulizia e dell'ordine.
Storgo leggermente il naso e inizio a lisciare la gonna finché il risultato non mi soddisfa, poi torno a guardare Andrew che mi fissa, ancora ammutolito.
- Ma non riuscirai mai a vedermi sconfitta, non mi arrenderò mai, non potrai mai battermi. Mai! - continuo, sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi di sfida.
Andrew spalanca gli occhi, prima di riprendersi e incrociare le braccia.
- Non c'è proprio modo di fermarti, vero? Chissà se da morta la penserai allo stesso modo... Ammesso che tu possa pensare. - ribatte con un verso di scherno.
- Dai troppe cose per scontato, Andrew. - dico in tono calmo e freddo.
- Fammi un esempio! - esclama stringendo minaccioso un pugno.
- Pensavi che mostrandomi... - mi trema la voce, mentre immagini confuse e annebbiate mi attraversano la mente, mi costringo a respirare profondamente prima di continuare - Quello che è successo io sarei caduta in un baratro di dolore e di sconfitta, invece mi continui a dare motivi per distruggerti nel peggiore dei modi.
Continuo a serrare i pugni fino a sbiancarmi le nocche.
- Dubito che ci riuscirai, streghetta, ma adesso basta parlare: passiamo ai fatti! - dice tra i denti, sorridendo.
Lo vedo venirmi incontro.
- Specchio di ghiaccio! - urlo portando le braccia a x davanti a me, creando una spessa lastra di ghiaccio.
Andrew ci cozza contro, spaccandola in mille pezzi che finiscono per tagliarlo, anche se lievemente.
Mi colpisce e finisco contro la parete, vicino alla finestra. Sbatto la testa, ho la vista offuscata.
Vedo dei pallini bianchi danzarmi davanti agli occhi, ma cerco di non dargli peso, stringo gli occhi e cerco di riprendermi.
Vedo di sbieco fuori dalla finestra, prima di ricevere un'illuminazione.
La foresta, gli alberi, lì il coltello dalla parte del manico l'avrei io.
Il succhiasangue riparte all'attacco, ma riesco a scansarmi prima che mi raggiunga.
Punto alla porta: devo correre come mai prima d'ora. E stare attenta alle scale.
- Non riuscirai a scapparmi Icy! - sbraita Andrew da dietro di me, ma non gli do peso, continuo a correre senza sosta, il fiato corto, i piedi doloranti, ma non posso fare altrimenti.
Arrivata davanti alle scale esito, cosa che mi costa cara.
Andrew mi raggiunge, mi afferra per i capelli e mi sbatte in terra, lontano dalle scale.
Mi faccio scudo usando le braccia e attutendo così il colpo.
- Dove credevi di andare, ragazzina? - domanda il succhiasangue sarcastico.
- Non resterò qui un minuto di più! - ringhio, prima di slanciarmi verso l'alto, iniziando a volare.
Cerca di afferrarmi, ma non ci arriva, quindi ne approfitto per andare al piano di sotto.
Volo alla massima velocità, ma tenendo i sensi allerta, i riflessi pronti.
Mi ritrovo davanti al portone, Andrew sta ancora scendendo le scale. Devo fare in fretta.
Evoco un raggio di ghiaccio che congela completamente l'ostacolo che mi separa dalla foresta. Chiudo a pugno la mano ancora tesa in avanti ed il portone va completamente in frantumi. Posso uscire senza problemi.
Mi rifugio nella folta corteccia di uno degli alberi più vicini e resto in silenzio.
Presto fa la sua apparizione il succhiasangue che, come un cane da tartufo, inizia ad annusare l'aria, guardandosi intorno con fare circospetto.
Poi fissa l'albero su cui mi trovo io.
- Icy non puoi nasconderti da me. - risponde in tono calmo e pacato.
 Nel giro di pochi secondi sento qualcosa colpirmi da dietro, facendomi perdere l'equilibrio e scivolare dall'albero.
L'erba è fresca e morbida, ma caderci da un'altezza di tre metri non è una bella esperienza.
Mi sento paralizzata, non riesco a rialzarmi.
Mi racchiudo in posizione fetale, ma Andrew stringe la sua mano sulla sua spalla, facendomi voltare a forza. Rimango con la schiena a terra.
- Non mi stancherò mai di ripeterti quanto tu sia patetica: guardati! Cosa penserebbero adesso le tue sorelle di te, eh, Icy? Non sei neanche in grado di vendicare la loro morte in modo quanto meno dignitoso. - Andrew fa una piccola pausa, piegando leggermente la testa, come se stesse pensando - A dire il vero non riesci proprio a vendicarle!
Sento gli occhi inumidirsi, ma non permetterò alle lacrime di scendere, non più. Ma il succhiasangue ha ragione: non riesco a vendicare le mie sorelle. Una ferita che nel mio orgoglio brucia troppo, sommata al dolore per la perdita della mia famiglia. Basta, voglio smettere di soffrire.
Sento il peso di Andrew addosso, intravedo il suo sorriso strafottente e vittorioso. Mi batte forte il cuore.
- Uccidimi... - sussurro appena, la testa appoggiata sul manto d'erba e riolta verso la scuola. Sarà davvero rivolto a quell'edificio il mio ultimo sguardo? Gli occhi continuano a bruciarmi per la quantità di lacrime che aspettano ansiose di sgorgare dai miei occhi come torrenti in piena, offuscandomi sempre di più la vista.
Andrew è titubante, lo sento sollevarsi leggermente e distogliere lo sguardo dalla vena che pulsa azzurrina senza sosta sotto la pelle diafana del mio collo, come se volesse evidenziare il significato delle mie parole.
- Come? - chiede, preso in contropiede.
Mi trema il respiro, ma voglio dare fierezza e sicurezza alle mie parole.
- Uccidimi. - ripeto calma.
- Perché mai dovrei? - domanda il succhiasangue.
Reprimo l'impulso di dargli un pugno in faccia solo perché non avrei le forze necessarie.
- Le mie sorelle sono morte con onore, io non sono riuscita a vendicarle e, in queste condizioni, non ce la farò mai. Voglio morire anche io con la mia dignità, quindi, vedi di fare in fretta. - concludo, seria e fredda come il ghiaccio.
- Con piacere! - esclama Andrew, raggiante.
Il succhiasangue si avvicina, piega la testa verso il mio collo, passandosi la lingua sulle labbra.
"Arrivo, sorelle" penso, sorridendo.
Sento i canini di Andrew fare pressione sulla mia vena.
Un moto di paura improvvisa mi assale, cosa sto facendo? Vorrei dimenarmi, difendermi e attaccarlo, ma i miei poteri sono deboli, il chakra al minimoe anche come forza vitale sono messa male. L'orgoglio comincia a farsi di nuovo sentire, imponendomi di stare immobile.
Poi succede l'impensabile.
Mi sento libera dal peso di Andrew. Non sento il dolore di nessun morso.
Un boato mi riporta alla realtà, mi metto di scatto seduta e spalanco leggermente la bocca, sbalordita.
- Non le farai del male un'altra volta. - ringhia una voce maschile, sputando veleno.
- Tu... - E' tutto ciò che riesco a dire, ancora scioccata e dolcemente sorpresa.


Sto seriamente odiando l'editor di efp che fa il cavolo che gli pare facendomi impazzire più di quanto il mal di testa non stia già facendo...
Ma passiamo al capitolo...
Sì, sono monotona, è da 12345678654345675437876 capitoli che Andrew e Icy non fanno altro che combattere, I know...
Sono anche in terribile ritardo, ma conto di pubblicare gli ultimi (eh già) quattro capitoli nel giro di una decina di giorni al massimo...
Mi sa che mi mancherà questa storia, ve l'avrò ripetuto un milione di volte, lo so, ma ci sto mettendo davvero l'anima, quindi spero continui a piacervi! Baci,
Icy

  
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