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Autore: KittyPryde    10/11/2004    7 recensioni
E’ stato… quanti anni fa? Ginny lasciò cadere il pensiero nella neve; si, nevicava anche allora
[Draco/Ginny]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- breve prevazione -
quella che state per leggere è una fic riguardante la coppia Draco/Ginny se l’argomento non vi interessa siete liberissimi di cambiare storia
se l’argomento non vi interessa ma desiderate comunque continuare a leggere siete pregati di commentare la fan-fic in se e non l’argomento di cui tratta
è solo un cortese avvertimento per chi non desidera leggere di argomenti ai quali non è interessato


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Si incontrarono per caso, mentre fuori cadeva la neve; … c’era sempre la neve, ma questo non le parve poi tanto strano; fu lui, piuttosto, a stupirsi di quanto freddo potesse fare in un giorno normale come quello e quanto un imbarazzo improvviso potesse rompere la routine e far avvampare di calore, no, probabilmente non si credeva capace di trovarsi impacciato fino a quel punto, avevano sempre cercato di insegnarglielo, che l’immagine rappresenta tutto o una buona parte di esso, non era mai mancato alle regole eppure era ancora capace di arrossire.
O forse si, fu proprio in quel momento, Draco si accorse che l’immagine non importava poi così tanto, e si sorprese a canzonare se stesso, impettito, indifferente, con sprezzante e monotona aria di sufficienza; accidenti… quanto doveva essere buffo visto dal di fuori.
Lei, dal canto suo, fece finta di non curare minimamente l’attenzione del ragazzo, le strade di Hogsmade erano piene di gente e lei doveva aiutare suo padre nelle commissioni; Ginny alzò appena lo sguardo, e le guance arrossate dal freddo si infossarono ancor di più nello scarpone multicolore che le riparava le orecchie, Draco poteva usare lo sguardo più strafottente che aveva a disposizione, ma restava evidente il fatto che la guardasse, con l’insistenza degna di chi sta cercando di uscire da un ricordo.
Draco pensò che continuando a fissarla non avrebbe risolto nulla; avrebbe voluto fermarla, parlarle, di tanti anni fa, come tanti anni fa non aveva fatto. Il ragazzo si sorprese nuovamente a prendersi gioco di se, dell’orgoglio fittizio inculcato da anni di rigore nobiliare e ammise di sentirsi un vigliacco.
Ginny camminava svelta, attenta a non scivolare sulle lastre di ghiaccio, mentre suo padre teneva gli occhi incollati alla minuziosa lista della spesa che mamma Molly gli aveva delegato. Tirava davvero un vento gelido e la neve si appiccicava alle sciarpe e ai cappotti; Ginny pensò che anche quel giorno… anche tanti anni fa nevicava, ma non riuscì a trovarlo un ricordo romantico, e cominciò a maledire la neve che non smetteva di scendere.
Quando il signor Weasley si fermò di scatto, come folgorato, per poi entrare in tutta fretta nel negozio di taglio e cucito, Ginny si accorse che Draco li aveva seguiti; aveva desistito dai suoi tentativi di mostrarsi indifferente all’incontro imprevisto e si era appostato, nero come un avvoltoio, sull’altro lato della strada.
Poco, in lui, era cambiato; pallido e secco, più alto forse, ma sempre con quelle fisionomie quasi spettrali, sottile anche sotto il cappotto a mezza gamba che non riusciva a irrobustire la sua magrezza. Ginny pensò che Draco non fosse mai stato particolarmente bello, ma aveva qualcosa di fascinoso nell’insieme, di magnetico; il naso piccolo, quasi da donna, la fronte alta e quelle labbra inverosimili che accompagnavano con sdolcinata freddezza ogni sua parola.
Forse avrebbe trovato il coraggio di chiamarla, forse le avrebbe chiesto di parlare, come tanti anni fa non aveva fatto; Ginny non sapeva come avrebbe reagito, ma abbassò la sciarpa scoprendo le gote rosse e lentigginose.
Si, Ginny soffriva il freddo come allora; i pensieri di Draco stimolarono un breve sorriso che la ragazza non ebbe il piacere di poter condividere, stoicamente immobile davanti al negozio di taglio e cucito dentro al quale suo padre cercava di spiegare al venditore cosa volesse acquistare, destreggiandosi in un campo a lui decisamente poco congeniale, Ginny pensava con ossessione a quando avrebbe smesso di nevicare, senza però staccare gli occhi dalla figura funerea del ragazzo in piedi all’altro lato della strada. Erano cresciuti, come negarlo? Eppure si sentivano così piccoli entrambi, così trasportati in quel passato che non avevano avuto il tempo e la possibilità di trascorrere, il ridondante e patetico luogo comune del primo bacio che non si scorda mai;
E’ stato… quanti anni fa? Ginny lasciò cadere il pensiero nella neve si, nevicava anche allora; Draco continuava a fissarla con ostinazione, ogni tanto venivano divisi da qualche calesse ciondolante di passaggio, da qualche fiocco di neve grande come un uovo di pasqua, da qualche starnuto di Ginny; era sempre stata debole di salute…e con ogni inverno arrivava il raffreddore; il ragazzo si accorse di non averla mai amata come allora, di non averla mai amata, forse… ma di conoscerla in modo sorprendente.
Ginny si asciugò il naso con il fazzoletto, calcolando mentalmente quanti anni fossero davvero passati cinque… o forse erano già sei non era sua abitudine lasciarsi prendere dai rimorsi, ma quei sei anni le piombarono addosso come macigni; ma se lui era lì, se lui la aveva seguita…
Ginny sobbalzò, quando la porta a vetri della bottega si aprì con il suo celestiale scampanellio, una vecchietta ricurva uscì dall’uscio e si incamminò per la sua strada senza degnare di uno sguardo i due clandestini. Ginny sbirciò dai vetri appannati e fu lieta di vedere il signor Weasley ancora alle prese con il commesso, no, non voleva andarsene;
alzò lo sguardo di scatto nell’improvviso, inaspettato timore che lui si fosse allontanato, e si accorse che, nonostante tutto, avrebbe voluto parlargli, avrebbe voluto che… come tanti anni fa, quando era ancora così piccola, il rossore delle guance si fece più vivo, ma non era colpa del freddo
Draco osservava i capelli ramati, scomposti sul visino lentigginoso, era piccola… Ginny era sempre stata una ragazzina minuta, ma era maturata, morbida sotto i guanti e il cappotto di lana anche allora era così piccola… e quando sorrideva le si alzavano le gote e socchiudeva gli occhi, senza sforzo.
Si, avrebbe voluto parlarle, avrebbe voluto chiamarla, avrebbe voluto ma si limitò a fissarla, immobile sull’altro lato della strada, senza più cercare di uscire dal ricordo di quel bacio di tanti anni fa; riconoscendola in ogni suo piccolo gesto inconsapevole, quando sistemava i capelli dietro l’orecchio, o quando sfregava le mani per darsi l’illusione di un po’ di calore era bella Ginny di quella bellezza materna, solare, per niente scontata… si era ancora così bella.
Ginny si soffiò il naso un’ultima volta, dai vetri appannati poteva intravedere suo padre mentre pagava il voluminoso pacchetto appena acquistato; la ragazza rivolse un ultimo sguardo all’altro lato della strada e strinse la sciarpa con forza in un gesto involontario. Avrebbe voluto che lui la chiamasse, avrebbe voluto parlargli, avrebbe voluto dire che se lo ricordava, il loro primo bacio. Ma la porta del negozio di taglio e cucito si aprì di nuovo e la voce del signor Weasley suonò soffocata dietro all’ingombrante pacco che teneva in braccio
“Ginny, bambina mia, perché sei rimasta fuori?” nonostante fosse cresciuta rimaneva sempre la sua bambina “guarda… ha smesso di nevicare” aggiunse l’uomo aggiustando faticosamente gli occhiali sul naso appuntito.
Si, aveva smesso, e Ginny non se ne era accorta; aveva maledetto la neve come tanti anni fa, aveva aspettato che lui dicesse qualcosa, si erano guardati a lungo, tra un fiocco e l’altro, in caduta libera… ma alla fine aveva smesso.
Ginny prese sotto braccio suo padre, in un moto di dolcezza irriverente, Draco si allontanò ricurvo, con le mani nelle tasche; …avrebbero voluto, entrambi, ma d’altronde… d'altronde aveva di nuovo smesso di nevicare
   
 
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