Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Crybaby    05/12/2013    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa settimana mi sento proprio on fire!

.

La Follia Di Petirol

Dopo essersi cambiata, Cyprine seguita da Neji si avviò di corsa per un corridoio del laboratorio. In quella passò di fianco alla camera di Mimete, che la richiamò.
-Ehi voi due, fermatevi un attimo! Cos’era quell’allarme di prima, posso saperlo?
-È presto detto. Le guerriere sailor hanno sconfitto Viluy e Telulu e adesso stanno venendo qui.
-Che cosa hai detto?
Come sentì quelle parole, Ino saltò giù dal letto e si affacciò euforica alla porta della sua cella.
-A-ah! Lo sapevo che per voi la fortuna avrebbe smesso di girare! Per voi è fini…
-Oh, ma stai zitta.
Cyprine digitò veloce una password su un tastierino numerico installato nella parete. Subito un pesante portone di metallo scese sulla porta della camera, sigillandola e insonorizzandola.
-Dopo il tentato omicidio per annegamento di qualche giorno fa, ci siamo premunite installando queste “saracinesche” che impediscono all’acqua di entrare. E ai prigionieri di uscire, a meno che non si conosca la password.
-Bella mossa, Cyprine! Così quella biondina non avrà modo di ostacolarci!
-OstacolarMI, vorrai dire.
-Cosa intendi di… NO! NON FARLO…
E anche Mimete finì prigioniera nella sua stessa stanza.
-Ci sarebbe stata solo d’intralcio. Neji, veniamo a noi. Ho sentito che i ninja sono capaci di… creare copie di loro stessi. Puoi farne una?
-Non c’è nulla di più facile.
Il ninja obbedì.
-Perfetto. Tu e il tuo clone andate ad accogliere i due gruppi di invasori, attirate la loro attenzione e fatevi seguire fino alla camera di contenimento. Io vi aspetterò là.
-Agli ordini.

Dopo aver attraversato un lungo tunnel immerso nell’oscurità, il gruppo formato da Trunks, Chichi, Mamoru, Ami, Minako e Michiru mise ufficialmente piede nella base segreta delle Witches 5. Varcata una porta, i sei sbucarono in un altro corridoio scarsamente illuminato.
-Eccoci qui, nella tana del lupo- disse Sailor Neptune -lo so che è inutile ripeterlo, ma dobbiamo stare in guardia.
-Chichi, sei sempre sicura di voler venire anche tu?- domandò Trunks apprensivo -potrebbe essere pericoloso…
-Ne abbiamo già discusso. La mia famiglia è in pericolo, non posso continuare a starmene chiusa in casa ed aspettare passivamente che tutto si risolva!
-Ben detto, signora!- le diede manforte Minako -e poi, con lei e il suo casco micidiale dalla nostra parte le streghe non avranno scampo!
-Ti ringrazio, cara! Ma per favore, dammi pure del tu!
-Gente, date un’occhiata qui.
Tuxedo Kamen indicò agli altri una grande stanza quadrata, di cui la metà era quasi completamente invasa di detriti. Si trattava dell’autorimessa fatta saltare in aria da Eudial, ma loro non potevano ancora saperlo.
-Non si può certo dire che le Witches 5 tengano all’ordine- commentò Sailor Venus fischiando -beh, qui non mi pare ci sia nulla d’interessante. Andiamo avant…
-Uhhh… Unhhhh…
Il gruppo quasi sussultò all’unisono, quando quegli strani versi riecheggiarono per la stanza.
-Che… che cos’era?
-Ora controllo. State indietro.
Sailor Mercury avanzò, computer portatile alla mano. Prima che potesse analizzare alcunché, però, un’ombra la colpì alle spalle e si dileguò nel corridoio.
-Ami! Stai bene?
-Sì sì Minako, tranquilla. Avete visto chi è stato?
-È apparso per pochi secondi, ma sono certo che non fosse una strega- disse Mamoru -seguiamolo, ma mi raccomando restiamo uniti!

Dal lato opposto dell’edificio, anche il gruppo composto da Ub, Haruka, Rei e Makoto aveva varcato la soglia del passaggio dimensionale.
-Ma che bel posticino- commentò secca Makoto.
-Non mi piace per niente- confessò invece Ub -avverto come una sensazione di chiuso, di prigionia…
-Beh, vivendo su un’isola, costantemente a contatto con la natura, è normale che tu ti senta così- cercò di tranquillizzarlo Rei -ammetto però che nemmeno io mi sento tanto a casa qui dentro…
-Chiudete la bocca e aprite gli occhi! Le tre streghe rimaste possono nascondersi ovunque!
All’ordine di Haruka gli altri tre si zittirono e cominciarono ad esplorare il corridoio di fronte a loro.
Chi non si zittì invece fu proprio Sailor Uranus, che prese selvaggiamente ad aprire a suon di calci tutte le porte che incontrava.
-Mimete! Cyprine!! Eudial!!! Dove siete? Abbiamo fatto fuori Telulu e Viluy, presto la stessa sorte toccherà anche a voi! Uscite fuori, non avete scampo!
-Psst, Haruka, non sarebbe meglio sfruttare il fattore sorpresa?
-Sentimi bene, Ub.
Indispettita la sailor si girò verso il ragazzo di colore e gli puntò il dito contro il petto.
-Questa strategia l’ho messa a punto io, e voi l’avete approvata all’unanimità in ogni sua parte. Compresa la parte in cui staniamo le streghe e le facciamo a pezzi. Se non ti sta bene gira i tacchi e torna a casa! Ci siamo chiariti?
-Glom… S-s-sì signora, cioè, sì Haruka, signora…
-Ehi, guardate cos’abbiamo trovato!- gridarono Rei e Makoto all’improvviso.
Haruka e Ub si voltarono di scatto.
-Sono i cristalli rubati?
-No, però abbiamo scoperto che alle Witches 5 piace giocare a twister. Guardate!
Le due sailor uscirono in quel momento da uno stanzino, portandosi dietro il tabellone del gioco. Per l’ira sempre più crescente di Haruka.
-Per delle streghe che vogliono dominare il mondo è un passatempo curioso, non trovate…
-WORLD SHAKING!!!
La bomba di energia di Uranus sfiorò appena Mars e Jupiter, ma disintegrò il tabellone del twister senza lasciarne nemmeno un granello di cenere.
-Ha-Ha-Haruka, a-a-adesso calmati, volevamo solo alleggerire l’atmosfera…
-Ci troviamo nel covo del nemico, siamo a un passo dal massacrare quelle maledette streghe, riprenderci i cristalli rubati e porre fine una volta per tutte a questa brutta vicenda, e voi pensate a queste cazzate?!
-…adesso basta, Haruka.
Rei e Makoto si avvicinarono alla compagna, e come lei prima le puntarono il dito contro.
-Lo sappiamo che non vedi l’ora di vendicarti di Eudial, lo sappiamo benissimo. Ma questo tuo atteggiamento non porterà da nessuna parte. Anzi, così finirai per essere tu stessa un ostacolo! Se Michiru fosse qui la penserebbe allo stesso modo!
-…lo so, scusate. Ma è più forte di me.
-Tranquilla, ti capiamo. Oh, a proposito di Michiru, sarà bene sentirlAH!
Makoto non fece nemmeno in tempo a sfiorare il suo sailorfono, che una figura colpì Haruka alle spalle facendola cadere addosso alle altre due guerriere per poi scappare lungo il corridoio.
-Ragazze, state bene?- chiede Ub ansioso.
-Dacci il tempo di districarci e ti rispondiamo!
-Adesso sì che un tabellone del twister sarebbe appropriato…
-Ragazze basta! E tu Ub non startene lì come uno stoccafisso, insegui chiunque mi abbia colpito e riportalo qui!
-Sì, subito!
La figura misteriosa si era già dileguata, ma Ub aveva fatto in tempo a memorizzarne l’aura e non ebbe problemi a seguirla senza perdersi.
Lungo il tragitto, il ragazzo di colore sbucò nella sala principale. Qui, la sua attenzione fu catturata da qualcosa sul pavimento: i resti della bacheca destinata a contenere i cristalli, distrutta poco prima da Cyprine in uno scatto d’ira. Tra i pezzi di vetro e di plastica, Ub notò soprattutto frammenti bruciacchiati di fotografie, in cui si potevano riconoscere solo i dettagli di volti di persone.
“Questi occhi… questi sorrisi… non ho una grande memoria fotografica, ma qui non mi posso sbagliare. Pan… Goten… Mister Satan… Usagi. Tutti coloro a cui è stato sottratto il cristallo. Ce ne sono molti altri, ma non credo di conoscerli… !!!”
Il ragazzo guardò meglio, ed impietrì.
“No… Non è possibile! Anche loro… Non può essere vero, non può…”
-E allora, non mi dire che l’hai perso di vista!
Le tre sailor raggiunsero Ub in quel momento, risvegliandolo dai suoi pensieri.
-Beh, si può sapere cosa stai facendo?
-Cos’hai trovato?
-Io… no, niente. A-andiamo…

L’inseguimento portò il gruppo di Mamoru a scendere alcune rampe di scale metalliche e giungere in un piccolo stanzino. Arredato con diversi computer e una stampante gigante, il locale era soprattutto dotato di una parete e una porta trasparente che dava accesso ad una stanza molto più grande illuminata solo da qualche debole lampadina. Sotto quelle luci, era ben visibile colui che aveva aggredito Sailor Mercury.
-È lui, non ci sono dubbi- confermò Mamoru
-Già, ma lui chi?- domandò Trunks -ero convinto che le streghe non avessero alleati, al di fuori di loro stesse!
-Siamo tutti sorpresi quanto te. Concedetemi qualche secondo, devo controllare che non ci siano trappole.
Con visore e computer portatile Ami analizzò entrambe le stanze, trovandovi un solo dato interessante.
-Rilevo la presenza di due fonti di calore lì dentro. Uno è l’aggressore con gli occhiali da sole, l’altro si trova nascosto in un angolo ma non riesco a capire di chi o cosa si tratti, inoltre non sembra nemmeno in grado di muoversi.
-Ci basta sapere questo. Copritemi le spalle!
Tuxedo Kamen entrò, bastone stretto nel pugno, e il misterioso bodyguard delle streghe ingaggiò subito con lui uno scontro ravvicinato. Mamoru schivò diversi pugni e provò ad affondare un colpo, ma l’avversario gli bloccò il bastone con entrambe le mani e lo disarmò con un calcio allo stomaco, quindi contrattaccò. Svelto Tuxedo Kamen rotolò via dalla traiettoria e lanciò una rosa, che trafisse il nemico in pieno petto. Questi prese a tremare per qualche secondo, come in preda alle convulsioni, quindi svanì in una nuvoletta di fumo.
-Dov’è finito?
-Deve essersi teletrasportato- suppose Trunks -Ami, riesci a rintracciarlo?
-No, non lo vedo più…
Tutti e sei furono improvvisamente investiti alle spalle da una potente onda d’urto, che li scaraventò contro la parete. Rialzandosi e voltandosi, videro il vero bodyguard, il vero Neji, avanzare minaccioso verso di loro.
-È… piuttosto… forte…- ammise Chichi biascicando.
-Non temete, arrivano i rinforzi!
Haruka e Makoto apparirono dall’alto, pronte ad assestare un doppio calcio sincronizzato alla schiena del ninja. Questi però, grazie anche al byakugan le anticipò voltandosi di scatto, le afferrò per le caviglie e le lanciò via. Stesso destino capitò poi a Rei e Ub, a cui venne parato un pugno ciascuno.
-Complimenti, gran bell’aiuto.
-Michiru ti prego non sono dell’umore giusto per il tuo sarcasmo.
-Io ci riprovo!
Sailor Mars si rialzò e balzò contro Neji per un nuovo attacco. Fu respinta ancora più facilmente di prima, ma riuscì comunque ad attaccare alla sua nuca una pergamena costrittiva.
-Ora, Sailor Mercury! Congelalo!
-D’accordo! SABAO SPRAY, FREEZING!
Approfittando dell’istante di smarrimento del ninja, Ami si avvicinò e lo imprigionò in un solido blocco di ghiaccio.
-Tocca a me adesso! VENUS, LOVE AND BEAUTY SHOCK!
A completare l’opera ci pensò Minako. Il suo cuore esplosivo andò ovviamente a segno, e il povero Neji venne scaraventato in aria per poi ricadere al suolo privo di sensi.
-Ottimo gioco di squadra, guerriere!- si congratulò Tuxedo Kamen, che aprì in due il suo bastone e ne estrasse una corda con cui legare Neji -ora che abbiamo sistemato il loro scagnozzo, le streghe dovranno per forza uscire allo scoperto… !
Come a volergli rispondere, tutte le luci si accesero di colpo.
-Pare che il momento sia finalmente arrivato…
-Ra-ragazzi, gua-guardate là!
Battendo i denti, Chichi indicò agli altri l’angolo più lontano della stanza. Lì, sul pavimento, giaceva uno squalo. Visibilmente ferito, si dimenava disperatamente alla ricerca di acqua e ossigeno.
-Ecco spiegata la seconda fonte di calore… Ub, cos’hai intenzione di fare?
L’allievo di Goku si era avvicinato quatto quatto all’animale, e con uno scatto felino l’aveva immobilizzato.
-Voglio… portarlo… fuori da qui… e gettarlo in acque sicure. Può ancora essere salvato!
-Perdonami se non sono d’accordo- si oppose Trunks -ma è meglio lasciar perdere. Così perderemmo solo tempo.
-Non se ne parla nemmeno! Si tratta comunque di una creatura vivent…
-BLUE SHOCK BUSTER!!!
Un fulmine blu centrò in pieno Ub e lo squalo, tramortendo il primo e uccidendo il secondo.
-Ora è un essere morente. E fra poco neanche voi sarete tanto vivi.
I nove eroi alzarono la testa. Vicino al soffitto, seduta sul nulla a gambe accavallate, sostava a mezz’aria la strega Cyprine.
-Ma che grande piacere vedervi tutti qui insieme. Piacere per me, ovviamente, visto che mi avete risparmiato la fatica di venire a prendere i vostri cristalli uno per uno.
-Sta’ zitta! Dicci piuttosto dove avete nascosto i cristalli dei nostri amici!
-E dove sono Eudial e Mimete?
-Ma soprattutto, Cyprine- concluse Sailor Jupiter -dov’è la tua gemella? Ci ricordiamo bene il nostro scontro precedente, quindi non far finta di non sapere!
-Queste… queste non sono domande a cui sono tenuta a rispondere!
Ub intanto riprese conoscenza. Come rivolse lo sguardo alla strega ebbe l’immediata sensazione di averla già vista prima, sottoforma di silhouette sfocata in un filmato confuso.
-…Cyprine, giusto?- la chiamò.
-È il mio nome. Cosa vuoi sapere tu?
-Dimmi, sei stata tu a… a rubare il cristallo di Mister Satan?
-No, ma ci sei andato vicino. Ero presente, ma tutto quello che ho fatto è stato conciare per feste la sua grassa guardia del corpo… E-ehm, che c’è?
Ub si alzò in volo e salì al livello di Cyprine, stringendo forte i pugni e fissandola con uno sguardo tutt’altro che amichevole.
-Quindi sei stata tu, a ridurre il mio amico Majin Bu in quello stato.
-È stata legittima difesa, anche tu avresti fatto lo stesso al mio po…
-TACI!
Ub scagliò una sfera d’energia contro la strega. Le sailor gli gridarono di fermarsi, ma era ormai troppo tardi: Cyprine si difese col suo scettro, che assorbì il colpo ed era già pronto a rilanciarlo al mittente.
-L’ira e la fretta sono cattive consigliere. Ora, prendi questo…
-No. TU prendi questo!
Una lama rotante mozzò in due lo scettro di Cyprine, per poi tornare come un fedele boomerang nel casco speciale di Chichi.
-Sei rimasta a corto di munizioni, ragazzina!
-…convinta tu, vecchiaccia.
Cyprine lasciò cadere i due pezzi dello scettro. Non appena toccarono terra, questi esplosero e dispersero l’energia del colpo di Ub in tutte le direzioni, ferendo gli eroi e accecandoli temporaneamente. La strega dagli occhi blu tentò di approfittarne per scappare, ma a un passo dalla soglia Trunks e Ub la bloccarono afferrandola per i polsi.
-Non abbiamo ancora finito con te!
-Io invece credo di sì. Witches Hologram Doppleganger, in azione!
I due ragazzi non capirono cosa avesse gridato, finché non notarono sulle mani della ragazza due strani anelli. Da questi, contro ogni possibile logica, uscirono due copie di Trunks e di Ub, grigie come la pietra e dagli occhi rossi, che assalirono con violenza gli originali. Ciò diede a Cyprine il tempo di sgusciare nel laboratorio antistante e sigillare la porta e la parete trasparente con un’altra pesante saracinesca dotata di piccole finestre quadrate, chiudendo così tutti gli avversari nella camera di contenimento.

“Meno male che mi sono ricordata di questi ultimi gingilli di Viluy. Avrei già dovuto usarli contro Shino e Hinata, ma sono stata interrotta. Beh, meglio tardi che mai.”
Cyprine si affacciò ad una delle finestre per osservare il proseguo della battaglia.
“Viluy mi ha assicurato che i cloni d’ologramma sono solidi quanto lei, e la loro energia è pari a due terzi della persona copiata. Non basterà a sconfiggerli, ma a stancarli sì. Quando saranno abbastanza spompati, potrò ipnotizzarli e costringerli a combattere fra loro. Questo li indebolirà a sufficienza, permettendomi così di mettere finalmente le mani sui loro crista…” -No, no, non di nuovo!

Al piano superiore, Ino stava ancora prendendo a pugni e calci la porta della cella, sperando invano di attirare l’attenzione di qualcuno.
-È inutile, non mi sente nessuno. E io non sento niente. Sono completamente isolata. Se voglio uscire da qui dovrò cavarmela da sola! Ma… ma come?
In quella, nella mente della kunoichi riecheggiò uno scambio di opinioni avvenuto con Shikamaru un paio di giorni prima.

Il macigno non accennava a fermarsi, e come se non bastasse l’unica fonte di luce a disposizione di Ino e Shikamaru, il fiammifero, era sul punto di esaurirsi.
-Per pietà Shikamaru, fatti venire in mente un’idea!
-La fai facile tu! Vediamo, non posso bloccare il masso con la mia ombra perché non c’è tempo a sufficienza, quindi non mi resta che confidare in te. Pensi di riuscire a distruggerlo con un pugno?
-Guarda che quella forzuta è Sakura, cretino!
-Calmati, non lo sapevo! Io ero convinto che le tue lezioni con Sakura…
-Lei mi insegna solo le arti curative, pensavo di avertelo già spiegato…

“Ad essere del tutto sincera, qualche volta ho anche spiato gli allenamenti di Sakura con Tsunade-sama riguardo le arti combattive. Non ho mai provato la pratica, ma se c’è un momento adatto per cominciare è sicuramente questo. O la va o la spacca.”
Ino fece qualche passo indietro, inspirò profondamente, quindi cacciò un urlo e caricò il pugno.
-SHANNAROOOOOOOoooooohhh…
La kunoichi colpì il pesante portone. Con il solo risultato di dislocarsi l’intero braccio.
“È tutto inutile, non ce la farò mai… Ho ancora un braccio, ma non voglio rischiare di perdere anche quello…”
Un altro ricordo affiorò in quel momento nella testa di Ino. Il ricordo di Choji, che nonostante le brutte ferite riportate avrebbe continuato a contrastare la macchina infernale di Eudial fino alla morte.
“…però devo tentare.”
Di nuovo, Ino concentrò tutto il chakra che aveva in corpo nel pugno sano, il sinistro. Attese qualche decina di secondi, quindi colpì.
Il portone tremò, scricchiolò, si spostò di qualche centimetro. Non cedette. Ma quei pochi centimetri furono sufficienti. Con un po’ di fatica, Ino si infilò nello stretto spazio e finalmente riuscì ad evadere.
-Non posso… non posso crederci. Ce l’ho fatta!
La ninja guardò il portone alle sue spalle, un po’ delusa ma felice al tempo stesso.
“Nel pieno delle forze Sakura sarebbe stata in grado di polverizzarlo. Ne devo fare di strada prima di raggiungere il suo livello. …oh?”
Il portone era sempre intatto, ma diverse crepe causate dall’energia del pugno di Ino si stavano aprendo nella parete. Tali crepe salirono fino al soffitto. Per qualche istante non successe nulla, ma poi all’improvviso degli zampilli d’acqua cominciarono a filtrare. Prima sottili, poi sempre più spessi.
“Temo… di aver combinato un disastro. Devo trovare le sailor al più presto!”

Cyprine era stata colpita da un nuovo attacco di sonno. Questo durò solo pochi secondi però: si risvegliò infatti in una posizione identica alla precedente. L’unica differenza rispetto a prima risiedeva nella camera di contenimento.
-Cosa… cosa ho fatto?
La barriera elettrica che in passato era servita a contenere i poteri del cristallo di Naruto era stata riaccesa. E i nove eroi, distratti dal combattere contro le copie di Trunks e Ub, non avevano potuto impedire di finirvi dentro, e di essere vittima di ripetute scariche elettriche.
-No, no! Così finiranno per morire! E io non ho ancora preso i loro cristalli!
Cyprine fece per abbassare la leva che avrebbe disattivato la barriera…
…ma la sua mano destra glielo impedì.
Contro la sua volontà, le sue mani si spostarono e si inserirono in due alcove installate in un macchinario e collegate direttamente alla camera.
-Cosa… sto… facendo…
-Cosa IO sto facendo.
Nel sentire quelle quattro parole, nel sentire quella voce, Cyprine si sentì invadere da una profonda gioia.
-Petirol… Sei tu? Sei… sei tornata…
-Per restare, sorella.
-Petirol, non sai… non sai quanto mi sei mancata!!!
-È tutto a posto, Cyprine. Come ti ho detto sono tornata per restare. Ma prima, devo chiederti scusa.
-Per cosa?
-Ero io a causare i tuoi improvvisi attacchi di sonno.
-Co-come?
-Lo scontro con Shino, Hinata e Neji ha creato uno scompenso energetico fra noi due, ricordi? Per l’ira io avevo preso il totale possesso del tuo corpo, e subito dopo quel colpo scellerato di Neji ha isolato le nostre due anime. Non potevamo più comunicare. Ma questo non mi ha comunque impedito di agire.
-Agire? In che modo?
-Sapendo che l’ira e la rabbia mi avevano permesso di ottenere il controllo sul nostro corpo, nei momenti in cui tu dormivi io mi sono impegnata nello studio. Hai presente quel foglio che ti è sempre capitato fra i piedi? Su di esso erano stampati i risultati degli esperimenti compiuti sul cristallo di Naruto Uzumaki.
-Ma certo, adesso ricordo! Io stessa ho assistito Eudial in quegli esperimenti!
-Studiando a fondo quei dati ho fatto una scoperta sensazionale: quel cristallo sprigionava odio, rabbia, ira. L’energia di cui avevo bisogno!
-L’energia di cui avevi bisogno?
-Purtroppo quella traditrice di Eudial aveva già rubato il cristallo, così per confermare i miei sospetti ho dovuto fare un secondo esperimento con un’altra cavia, che ho condotto qui in laboratorio aprendo un passaggio sull’oceano che ci sovrasta.
-Intendi dire… lo squalo?
-Esatto! Grazie ad esso ho avuto la conferma dei miei sospetti. Ovvero, che l’energia prodotta dalla rabbia selvaggia è l’ingrediente principale che mi occorre per… emergere dall’abisso in cui sono sempre stata prigioniera.
-Quindi ora… tornerà tutto come prima! Niente ci separerà più!
-Puoi ben dirlo.
Per qualche ragione, quelle ultime parole alle orecchie di Cyprine suonarono come una minaccia. Automaticamente la ragazza alzò gli occhi ai suoi sempre più sofferenti avversari, e si spaventò. Due mani gigantesche, formate da elettricità rossa, si erano appena materializzate, e si stavano stringendo sempre più forte a Trunks e Ub.
-Non… non credi di aver raccolto abbastanza energia? Ti ricordo che dobbiamo prendere i loro cristalli! Ci servono, per trovarti un corpo tutto tuo!
Le mani aumentarono la stretta.
-Petirol, mi stai ascoltando? Il tuo corpo… Ricordati del…
-L’energia dei cristalli non è più necessaria. Perché desiderare un corpo tutto mio… QUANDO POSSIEDO GIÀ QUESTO?
I suoi vestiti, i suoi capelli, i suoi occhi. Ogni traccia di blu stava svanendo dal corpo di Cyprine, cedendo lentamente il posto ad un colore rosso sangue.
-Sì, sì! Ci siamo quasi!
-Petirol! Petirol… Per favore, ascoltami…
-Sì… lo sento… finalmente… sono… …LIBERA!
Con una risata sguaiatissima, la rinata Petirol continuò ad assorbire l’energia dei suoi nemici. Non ne voleva sprecare nemmeno un goccio. La sua perversa gioia fu brevemente interrotta dal suono di un allarme e da una voce elettronica.
<< ALLARME GENERALE. INFILTRAZIONE GRAVE E IRREPARABILE DI ACQUA NELLA BASE. SPEGNIMENTO AUTOMATICO DI TUTTE LE APPARECCHIATURE. >>
La barriera di contenimento svanì, ma le pesanti saracinesche rimasero abbassate. Alla strega dagli occhi rossi come il sangue andava bene lo stesso.
-Ho raccolto potere a sufficienza. Posso andarmene da qui. Per quel che me ne importa, tutti gli altri possono morire qui. Addio a tutti!
Petirol si rinchiuse in una bolla d’energia rossa e prese letteralmente il volo. Aprì un buco nel soffitto, evase dal laboratorio sottomarino, e in pochi secondi emerse dall’oceano e si ritrovò a solcare i cieli.
-Mondo, da’ il benvenuto a Petirol. Da’ il benvenuto al tuo peggior incubo.

All’interno della camera di contenimento, le sailor e gli altri si accasciarono al suolo. Qualcuno, come Ub, Haruka e Trunks, cercava ancora di rialzarsi, ma tutte le forze li stavano pian piano abbandonando.
-Non pensavo… che sarebbe finita in questo modo… Mi dispiace…
-Non siamo ancora in punto di morte, Ub. Possiamo ancora curarci… Se riusciamo ad uscire da qui…
Haruka scagliò un World Shaking contro il portone. Indebolita com’era, non lo scalfì nemmeno.
-Siamo… Siamo nei guai…
-La speranza non è ancora morta, guardate!
Tremando, Minako indicò le piccole finestre.

Dall’altra parte del vetro, c’era Ino. Seguendo i vari rumori dello scontro era riuscita a trovare le scale per i sotterranei, ed aveva assistito alla trasformazione di Cyprine in Petirol. Ora, la bionda ninja stava disperatamente premendo a caso tasti, leve e pulsanti nella vana speranza di sollevare le saracinesche.
Ma nulla accadeva. E a rendere le cose ancora più complicate, il livello dell’acqua stava salendo sempre più rapidamente.
-Non ho più le forze per caricare un altro pugno… Dev’esserci un modo per liberarli! Deve esistere!
Purtroppo, più cercava, meno trovava. Alla fine, a Ino non restò che una possibilità.
“Io… sfonderò questo portone, con tutto il mio corpo. Con tutta me stessa. Ci rimetterò la vita, ma… devo salvarli… Choji, Shikamaru, Sakura, Asuma-sensei… addio…”

-KONOHA SEMPUU!!!

Un lampo verde.
Una indistinta saetta verde passò sopra Ino e abbatté il portone con un calcio poderoso.
Un ragazzo vestito di verde atterrò al centro della camera di contenimento. E salutò tutti i suoi vecchi amici con un pollice alto e un sorriso smagliante.
-È tutto sotto controllo adesso. Rock Lee, la Bestia Verde di Konoha, è qui per aiutarvi!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Crybaby