Cammino velocemente, irritata.
Okay che mi devo fare i cazzi miei, però non mi piace che Danny cerchi di scopare con qualsiasi cosa animata e non animata su questo pianeta. E non lo dico perchè sono sessualmente inattiva, semplicemente perchè quella ragazza gli ha trasmesso l'HIV solo guardandolo.
“Becka, aspettaci, non importa che corri..”
Mi fermo e mi volto, fingendo un sorriso.
“Scusa Dan..”
“C'è qualcosa che non va?”
Alzo le spalle con più noncuranza possibile.
“No, perchè?”
James si porta una mano alla bocca, tossendo un “bugiarda” che mi fa digrignare i denti.
“E' per la tizia di prima?”
Comincio a gesticolare, cercando di esprimermi, senza un buon risultato. Anche perchè non so cosa dire.. cioè, non posso fargli un discorso materno sulle malattie, non posso fargli un discorso da gelosia, non posso fargli un discorso sul fatto che lei sia un'esemplare di studente-capra, perchè lui si scoperebbe anche solo la capra.. Non gli posso fare un discorso e basta. Ed effettivamente non dovrei neanche interessarmene.
“Scusami Becka, prima che tu possa dire qualcosa, ma sono un pochino cazzi miei con chi voglio andare a letto.”
Alzo un sopracciglio.
“Io nel suo caso, direi:”con cosa vuoi andare a letto”...Si Danny, lo so, però boh, cioè.. non lo so..”
“Ma che hai, sei gelosa?”
Vedo Ben capire in cosa si trasformerà la situazione di qui a pochi minuti, prendere Sam, Cammeron e James e dire un:”Noi vi lasciamo da soli.”, che a me suona più come:”Ti sto abbandonando per il resto dei tuoi giorni perchè so che Danny è un casinaro e ha voglia di litigare.”.
“Non sono gelosa..”
“Allora è invidia.”
Spalanco gli occhi, storcendo la bocca in un:”cosa?”, sperando che lui capisca che su questo, non ci deve marcare.
“Guarda che me lo ricordo tutto il discorso sul fatto che non fai sesso.”
“Ma che cosa c'entra?”
Lui sghignazza e mi guarda di sottecchi, senza dire niente.
Potrei mettergli le mani addosso, in questo momento.
Ma, stai scherzando? Dimmi quello che pensi prima che ti frantumi il cranio per terra, Worsnop.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo e prendo un respiro per calmarmi, non non voglia di iniziare una discussione. Poi gli voglio bene.. e non mi piace litigare con le persone a cui voglio bene.
“Dico solo che, con tutte le ragazze che ci sono in giro, potresti evitare di concentrarti sulle troiette..”
Alza improvvisamente lo sguardo, rimanendo perplesso per qualche secondo, per poi assumere l'espressione di chi ha capito tutto della vita.
Fa qualche passo verso di me e mi agguanta, mettendomi le mani sul fianchi e tirandomi a lui.
“Vuoi essere la mia troietta?”
Dice facendo scivolare una mano sulla mia natica sinistra.
Lo spingo via immediatamente.
Ha interpretato malissimo. Ma proprio malissimo.
E poi che squallore.
Comincio a ridacchiare, presa dall'isteria.
“Oh, Daniel Worsnop credo proprio che tu non abbia capito.”
Mi guarda perplesso e metto una mano in avanti per evitare di farlo avvicinare.
“Io adesso me ne vado a casa, chiamo Mike e mi faccio un po' coccolare, mentre tu cominci a ragionare con il cervello e non con altre parti del tuo corpo.”
Mi allontano, mentre lo sento chiedermi:”Ma che ho fatto?”.
Prendo il primo autobus che passa e mi siedo in un posticino in fondo, scuotendo la testa.
Mi accarezza i capelli e le spalle, sdraiato dietro di me, sotto le coperte.
Non fraintendete, siamo vestiti, ma fa un freddo fottuto.
“Becka, non prendertela così tanto però..Ha capito male, non c'è bisogno di incazzarsi..”
Mi giro con una certa fatica.
Ho il lettino microscopico di quando avevo dodici anni, e in due non si sta troppo comodi, senza contare che Mike è un metro e novanta.
“Ma non mi sono incazzata perchè ha capito male. Mi scoccia e basta, prima tira fuori la storia della gelosia, poi quella dell'invidia..e poi mi spieghi che cosa gli passa per la testa? Non è così scontato che tutti gli esseri umani se lo vogliano scopare. A me non piace Danny, cazzo, nonostante tutti se lo aspettino.”
Lo guardo negli occhi.
Credo che sia l'unico ragazzo con gli occhi scuri che trovo attraente.
Ah no, c'è anche James.
Alza le spalle.
“Secondo me sei un po' invidiosa.”
“Solo perchè lui fa sesso?”
“Beh, si.”
Lo guardo perplessa, aspettandomi una spiegazione.
“Becka, tu hai la perenne paura del giudizio degli altri, e Jennife, che è una grandissima troia, è vista con un occhio migliore, per il semplice fatto che è una grandissima troia. Perchè essere grandissime troie rende più sicuri di se e fa figo. E vale per maschi e femmine. Cioè, dal punto di vista sessuale Danny e Jennifer sono la stessa cosa, te ne rendi conto? Tu invece non fai che riempirti la testa di pensieri inutili sul fatto che essere vergini è da sfigati, perchè gli altri pensano che sia così. Invece la paura del sesso è normale.”
“Ma io non ho paura di fare sesso!”
“Si invece. Ma ti dico che è normale.”
Alzo gli occhi al cielo e mi metto a cavalcioni su di lui.
“Andiamo.”
“Becka..”
“Dai, facciamolo, o sei tu che hai paura?”
Mike sospira e mi appoggia le mani sui fianchi, dicendomi che sta lui sopra.
Ci ribaltiamo, cominciamo a spogliarci e la mia camicia da boscaiolo finisce fuori dalla finestra.
Gli slaccio i jeans, e lui fa lo stesso, baciandomi.
“Sei consapevole che non lo faresti mai se non fossi incazzata, vero?”
“Zitto.”
Sono consapevole, si. E la cosa mi fa incazzare ancora di più.
Faccio scivolare una mano nei suoi boxer e lo sento ansimare sul mio collo.
Questo è eccitante, però..
Mi sposta gli slip con le dita mentre mi lascia un succhiotto enorme sul collo.
Gli porto la mano libera tra i capelli, sospirando.
La porta si spalanca improvvisamente e Mike si butta di lato, mentre Danny entra nella stanza, completamente incurante della situazione.
“Okay, si, sono un coglione, va bene? E' possibile che mi devi sempre far sentire in colpa per tutto? Ma che cazzo, si, hai ragione, okay? Non devo andare a letto con tutti, hai ragione, hai sempre ragione.”
Mi appoggio con un gomito al materasso e mi sorreggo la testa con la mano.
“So che ho ragione.”
“E poi non dovevo provarci con te, non dovevo dire che sei invidiosa, anche perchè non ha senso che tu sia invidiosa visto che sono la reincarnazione del fallimento dell'umanità. E mi dispiace di averti chiamato troietta, non sei una troietta, non lo sei proprio.”
Annuisco, sospirando.
“Eh..beh.”
“Quindi, in sintesi, mi dispiace di fare sempre dei casini. Sul serio, non è che io lo faccia apposta, è che mi piace far arrabbiare le persone, sono irritante. Sono immensamente irritante, e mi dispiace un sacco perchè tu non meriti una persona irritante.”
Chiude gli occhi e prende un respiro.
“Scusa. Okay? Scusa.”
Alzo le spalle, mentre Mike si siede lentamente sul letto.
“Ehy ciao Mike! Come stai? E' da una vita che non ci vediam..ho interrotto qualcosa di importante vero? Si, sono sempre abbastanza inopportuno, direi che posso andare via, adesso.”
Scoppio a ridere e mi alzo dal letto, correndo ad abbracciarlo.
“Scuse accettate Danny..”
Mi volto verso Mike, che mi guarda incredulo per qualche secondo. Per poi alzarsi anche lui e infilarsi i pantaloni.
“...Mi dispiace...”
Mi guarda per un attimo, perplesso.
“No, stai tranquilla, la prossima occasione di bombare con te arriverà più o meno tra quarantasette anni, ma sono cose che capitano.. Danny..”
“Si?”
“Spero che tu finisca sotto un treno.”