Ti odio con tutta me stessa 

Era una fredda serata di dicembre, quando Shikamaru aveva invitato i suoi compagni di squadra in casa, per passare un po' del periodo pre-natalizio insieme. Da giorni ormai, l'Hokage non chiamava nessun team per le varie missioni ed il motivo era più che ovvio. La guerra era finita da un anno e mezzo preciso, e tutti i ninja sopravvissuti si erano impegnati per la ricostruzione e la sicurezza della Foglia, quindi, per dare loro un po' di tregua, la signorina Tsunade aveva deciso di lasciare libero quel periodo a tutti i suoi uomini. Cosi che chi aveva ancora una famiglia o dei figli potesse passare del tempo con loro e con i propri amici. Solo l'amore delle persone care poteva curare le ferite che la quarta Grande Guerra Ninja aveva aperto. A Shikamaru e ad Ino, la cosa sarebbe servita parecchio stare un po' in compagnia: avevano perso entrambi i propri papà e passare qualche serata fra compagni li avrebbe fatti riprendere. Choji, dispiaciuto per i due compagni, stava con loro per donare quella poca allegria che poteva, per non farli sentire soli. Era stupendo vedere quanto il ragazzo si impegnasse per far sorridere i due.  

Quella sera nella casa del Nara c'era un grande fuoco acceso, un piccolo albero di Natale fatto da Yashino -anche perché al piccolo cervo non importava gran che degli addobbi natalizi- e le chiacchiere dei tre, che dopo lo stress e la stanchezza accumulata nel resto dell'anno, cominciavano a dare a vedere che lentamente cominciavano a rilassarsi e a riprendere le forze. Shikamaru sembrava un barbone con quella sua barba ispida che si era lasciato crescere. Sicuramente da quando le "vacanze" erano incominciate, il ragazzo si alzava dal letto solo per andare al bagno e a mangiare, lasciando così che assumesse le sembianze di uno che se ne stava a vivere sotto un ponte. Ino cominciava ad avere delle occhiaie più attenuate e Choji cominciava a rimettere quei pochi chili persi. Stavano chiacchierando affiatatamente nel salotto, vicino al camino, quando Yoshino si fece avanti con un vassoio con tre tazze fumanti. 

"Shikamaru, Choji, Ino bevete un po' di cioccolata!"- li invitò, appoggiando il vassoio sul tavolo basso accanto a loro.  

I tre ragazzi ringraziarono quasi in coro, avvicinandosi al tavolo, prendendo ognuno la propria tazza, soffiando un po' per far rifreddare la cioccolata e bevendo lentamente. Yoshino era rimasta lì in salotto a guardare fuori dalla finestra. Sembrava avere un'espressione preoccupata sul volto, cosa che non sfuggì a Shikamaru, che alzandosi con la tazza in mano, la raggiunse, osservando fuori dalla finestra. Il tempo era peggiorato e non poco. La debole neve che prima scendeva, si era fatta più consistente ed aveva cominciato ad attaccarsi al terreno. Choji e Ino, raggiunsero i due Nara alla finestra, curiosi di vedere cosa stessero osservando, rimanendo stupiti di quanta neve stava cadendo.  

"Choji, dobbiamo andare, altrimenti dovremmo passare la notte qui!"- disse allarmata la bionda. 

"Hai ragione Ino, prepariamoci, ti accompagno a casa!"- rispose il castano, mentre entrambi si dirigevano verso l'attacchapanni, per poter prendere le proprie cose.  

Yoshino baciò suo figlio, salutando poi gli altri due ragazzi: "Io vado a letto! Passate pure quando volete ragazzi!". 

E mentre la donna si ritirava nella propria camera, Shikamaru se ne stava a guardare fuori dalla finestra, aspettando che i due compagni se ne andassero. Choji si catapultò fuori casa del Nara, aspettando la bionda, mentre  la ragazza si sistemava il cappellino, la sciarpa e i guanti. Aveva appena varcato la porta, quando sentì Choji urlare: "Attenta Ino!". 

Ma non fece a tempo a capire cosa il ragazzo volesse dire, che già si era ritrovata a terrà, sul ghiaccio, con il piede dolorante. Cominciò a lamentarsi, farfugliando qualcosa di incomprensibile, mentre Choji se la rideva sotto i baffi. 

"Cos'hai da ridere Cho?"- chiese con i lacrimoni agli occhi e con tono rabbioso. 

Il ragazzo scoppiò a ridere, ignaro del dolore che la ragazza provava al piede. D'un tratto sentì due mani prenderla e tirarla su. Shikamaru, sorreggendola la rimproverò: "Non stai mai attenta a dove metti i piedi". 

La ragazza sbuffò, mentre il moro la accompagnava dentro, facendola sedere delicatamente sul divano. Choji si era chiuso la porta alle spalle e li aveva seguiti. Shikamaru togliendo lentamente la scarpa della ragazza, la fece lamentare ancora di più, facendo di nuovo ridere Choji, che solo dopo aver guardato fuori dalla finestra, si accorse che la neve aumentava. Il Nara se ne andò a cercare delle bende e qualcosa da poter mettere sulla caviglia dolorante della ragazza e quando tornò si chinò sulla ragazza per cercare di far qualcosa -anche se il ninja medico era lei. 

"Shikamaru, ti ci vuole ancora molto? Di questo passo resteremo bloccati qui!"- chiese Choji allarmato e preoccupato di non poter rientrare a casa. 

"Non lo so, non penso si sia rotta qualcosa, ma è meglio che si riposi un po'.- rispose preoccupato per la compagna. 

"Io penso di andare a casa allora... Sicuro che può rimanere da te? Se vuoi aspetto con te e la riportiamo a casa insieme!" - si offrì di aiutare il castano. 

"Tranquillo Cho, penso che sia meglio che non muova il piede, per questa notte può restare qua... Se vuoi andare, vai!"- rispose il moro, ancora impegnato a bendare la caviglia alla ragazza.  

L'Akimichi, rimase a pensarci su per un po', fin quando poi, non decise di andare a casa, convintosi che lì non poteva aiutare molto. 

"Ci vediamo domani, ragazzi! Rimettiti Ino! Buona notte!"- uscì dalla casa del Nara, attento a non scivolare dove era caduta Ino. 

"Stai attento!"- dissero in coro Shikamaru e Ino, dopo avergli dato la buona notte.                     

Shikamaru rimase in silenzio, intento a curare la caviglia della ragazza, che ad ogni movimento della mano del ragazzo si lamentava per il dolore.  

"Potresti fare più delicatamente per favore?"- gli chiese la ragazza. 

"Ino, sei una seccatura. Non ti va neanche bene che sto qui a fasciarti!" 

"Quella non è una fasciatura, Nara! Guarda cosa mi hai fatto al piede! Sembra quello di un elefantessa incinta!" 

"Non esagerare Yamanaka! Se hai i piedi come un elefante non è colpa mia e non è di certo colpa della mia fasciatura!"- le rispose il moro, pronto alla guerra con la bionda. 

La ragazza assottigliò lo sguardo. Shikamaru voleva la guerra e con lei aveva trovato pane per i suoi denti. Prese una pallina dall'albero di Natale là accanto al divano dove giaceva, tirandola sulla fronte del ragazzo, colpendolo in pieno.  

"Mendokusee Ino! Ma sei impazzita?!"- si massaggiò la parte colpita il moro, guardando la ragazza con sguardo da sfida. 

"Così impari a dire che ho i piedi come un elefante. Non giocare con il fuoco Nara!" 

"Sennò?"- chiese il moro, alzando un sopracciglio scuro, con una malcelata malizia, riprendendo a massaggiarle il piede per farle male. 

"Aah! -si lamentò la ragazza- Ti odio con tutta me stessa, Nara!"- sibilò fredda mentre pensava  che sarebbe stato di gran lunga meglio, andare con Choji. 

 

TO BE CONTINUED... 

 

Angolo di Pichan! ♥

Ciao gattini! Ecco la mia seconda opera per il challenge. Questa, rigorosamente verde, è una long di tre capitoli. Pensandoci bene, non ho mai scritto una long su Shikamaru e Ino, quindi perché non farlo per Natale? 

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto! Aspetto con ansia le vostre recensioni! Un bacio!