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Autore: AlyaBlack    10/12/2013    2 recensioni
"Piange tutto il suo dolore, non riesce a smettere. Non vuole smettere. Sa che quando avrà finito si sentirà meglio. Ma il ricordo di quella parola, quell'unica parola, sputata fra i denti ad un passo dal suo viso è ancora indelebile. E fa male"
Ho presentato questa storia algiornalino della mia scuola, e me l'hanno pubblicata, quindi se qualcuno la riconosce, be', andiamo alla stessa scuola ;)
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Alice è seduta davanti alla sua scrivania, con il libro di Filosofia aperto davanti. Sa che dovrebbe studiare per il compito del giorno dopo, ma la sua mente vola a quella mattina. 
Sente gli occhi inumidirsi, ma non vuole piangere. Si alza di scatto, insofferente, e collega l'iPod allo stereo. 
"Impostazioni. Riproduzione Casuale." 
La musica parte, piano, e la voce di Skylar Grey invade la stanza, in un crescendo che porta con se le emozioni represse di Alice.
 
Always in a rush
Never stay on the phone long enough
Why am I so self important
Said "I'd see you soon"
But that was only be a year ago
didn't know time was of the essence

Danza, Alice, per non pensare. Danza per dimenticare la rabbia e la tristezza. Danza furiosamente mentre calde lacrime cominciano a bagnarle le guance. Non può più fingere, non li, non nel suo nascondiglio, e i ricordi e le emozioni la investono, come un fiume.
Continua a danzare, leggera, chiude gli occhi e si lascia portare dalle note della canzone. Si arrende alla piena, e si abbandona a se stessa.
I passi di danza classica si susseguono armoniosi. Balla ancora, salendo e scendendo dalle mezze punte, salta e volteggia in aria senza far rumore.
 
It's so loud inside my head 
With words that I should've said
And as I drown in my regrets
I can't take back the words I never said
I never said
I can't take back the words I never said

Cade per terra, Alice, non ce la fa più. Non riesce a reggere il ritmo. Cade alla fine del salto, e rimane inginocchiata in centro alla stanza. Non si muove, le lacrime le offuscano la vista, non riesce neanche a distinguere le assi del pavimento. Piange tutto il suo dolore, non riesce a smettere. Non vuole smettere. Sa che quando avrà finito si sentirà meglio. Ma il ricordo di quella parola, quell'unica parola, sputata fra i denti ad un passo dal suo viso, è ancora indelebile. E fa male.
La musica continua.
 
Always talking shit took your advice
And did the opposite
Just being young and stupid
And I...
I haven't been all that you could've hoped for
But if you'd held on a little longer
You'd have had more reasons to be proud

Le parole hanno un peso, non è solo un modo di dire, Alice l'ha capito. Per un solo, stupidissimo insieme di segni, lei ora dentro di se ha tanto fumo. Sente il fumo cambiare colore e consistenza. Alice sente la sua anima muoversi dentro di se. Sprofonda dentro di sé. Non sente più niente, si è annullata nella propria essenza, non prova dolore alle ginocchia per la scomoda posizione, né fatica per l'esercizio fisico appena fatto, non sente la tristezza che la attanagliava fino ad un momento prima. Rimane così a lungo, immobile, fluttuando nel nulla. Non sa quanto tempo sia passato. All'improvviso la canzone le entra dentro, non sa da dove, ma è riuscita a perforare la sua scorza, e la sta trascinando nuovamente alla realtà.
 
So many questions
But I'm talking to myself
I know that you can't hear me anymore
Not anymore.
So much to tell you and most of all
Goodbye
But i know that you can't hear me anymore

Alice ha deciso, ha deciso di ascoltare solo se stessa, e la canzone che l'ha salvata dall'oblio. Ha capito la lezione, non si farà abbattere di nuovo da una semplice parola. Nessuno ha il diritto di annullarla così, ora lo sa. Vive di nuovo, respira profondamente e quando alza lo sguardo una nuova luce risplende sul fondo dei suoi occhi neri. 
 
Alice resiste.
  
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