Rieccomi qua!!!!! Pensavate di esservi liberati di me??? Ma io sarò sempre con voi!!! (cos’è, una minaccia???? nd.tutti).
Era un sacco di tempo che non mi facevo sentire così per farmi perdonare ho
scritto questo cap che è parecchio lunghetto!!! Contenti? (noooooooooo!!!!!
nd.tutti)
bene, visto che siete tutti contenti (ma dove??? nd.tutti)
(e che soprattutto non mi interrompete, vero???? nd.me con in mano un mitra che spara mille colpi al secondo) (c-c-c-certo nd.tutti) passiamo a
ringraziare tutti quelli che hanno commentato il mio scorso cap!
Jaly, Kayx_chan, LightAngel, Kadma32, Lelli91, Elle, Hila92 e tutti gli
altri che leggono, e dedico questo cap a Hiromi91,
spero ti piaccia! Si comincia!
La vita è un pendolo
che oscilla tra il dolore e la noia (Schopenhauer)
-Scusa Liz, hai per caso visto Federi…oh,
scusate, mi dispiace, non sapevo che…- Hilary teneva
ancora la mano sulla maniglia della porta della cucina, che aveva appena spalancato,
cogliendo di sorpresa i due ragazzi che immediatamente si separarono
imbarazzati l’uno dall’altra, costretti a sciogliere il bacio che si stavano
scambiando prima di essere interrotti. Takao tossì un
paio di volte e si sistemò la visiera del cappello, cercando di ricomporsi,
mentre Liz si passò nervosamente una mano tra i
capelli.
-Beh…forse
è meglio se io torno di là- disse sentendosi
particolarmente a disagio. Stava per richiudere la
porta quando la tedesca la chiamò –Aspetta Hilary…-
-Si lo
so, io non ho visto niente…- ribattè ancora prima di
ascoltare il seguito, intuendo già cosa volesse
chiederle l’amica.
-No, non
è questo…il fatto è che io e Takao…ecco, ci siamo
messi insieme- prima o poi sarebbe venuta a saperlo
comunque, quindi perché negarlo? La brunetta guardò prima la
ragazza poi spostò l’attenzione sul blader, stupita,
ricordandosi della conversazione avuta con lui il giorno precedente. Sorrise
–Sono contenta per voi!-
-Grazie. Ma…tu cosa volevi?-
-Ah si,
quasi dimenticavo! Sai dov’è Federica?- aveva un discorso in sospeso con lei, stava
cercando si capire che cosa avesse intenzione di fare
con Rei, come le aveva chiesto l’amico, data la situazione che si era creata
tra loro.
-Veramente
no-
-E’
in giardino- una voce maschile rispose al suo posto –L’ho
vista rincasando- continuò il biondino.
-Grazie
Max! Ciao Mariam!- fece rivolta a quest’ultima
che ricambiò il saluto con un cenno del capo. Da quando stava con Max
trascorreva molto tempo a casa dei suoi amici e spesso restava a mangiare con
loro, facendo preoccupare Jessie che pur essendo più
piccolo rimaneva alzato fino a tardi ad aspettarla, cosa a che a lei dava solo
sui nervi. Era abbastanza grande per decidere da sola
cosa fare e di certo non aveva bisogno di suo fratello minore come balia. Glielo
aveva ripetuto un milione di volte ma quel ragazzino continuava imperterrito a
fare di testa sua. Per questo stava prendendo in considerazione l’ipotesi di
trasferirsi anche lei in quella casa, come le aveva proposto
l’americano. In fondo dove c’era posto per otto, c’era posto anche per nove.
-Bene,
allora vado da lei, devo parlarci-
Si
sedette sul muretto del giardino della villa sospirando profondamente. Alzò gli occhi al cielo, limpido e azzurro, il vento di tramontana
aveva spazzato via tutte le nubi, e portato qualche grado di meno
nell’atmosfera. Si strinse nella giacca, faceva piuttosto freddo ma non voleva
rientrare in casa. Avrebbe corso il rischio di incontrarlo…non sapeva come comportarsi, Rei le piaceva però qualcosa la
frenava…riabbassò lo sguardo e si riavviò dietro le orecchie una ciocca ribelle
di capelli color oro, poi si sfregò le mani, cercando di scaldarle dal freddo
pungente di fine gennaio. Si bloccò di colpo quando le tornò nella mente la
scena della sera precedente, ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che
fosse scappata così dopo quel bacio. Era corsa in camera sua senza dire una
parola, come aveva potuto? Eppure lei conosceva già la
risposta, la paura di rivivere un episodio doloroso del suo passato tornava a
farsi sentire ogni volta che rischiava di innamorarsi di qualcuno…sussultò quasi,
davvero considerava Rei in quel modo? Il corso dei suoi pensieri fu interrotto
dal rumore di un ramoscello che si spezzava, Hilary
nell’avvicinarsi all’amica aveva calpestato uno dei
tanti rami secchi caduti in giardino dagli alberi già da mesi tristemente
spogli.
-Spero di
non averti disturbato- le sussurrò mentre le si sedeva
accanto.
-Oh, ciao Hilary-
-Come
stai?-
-Così-
sentiva combattere dentro di lei sentimenti contrastanti, di cui nessuno
riusciva ad avere il sopravvento e a farle finalmente capire quale fosse la
decisione giusta da prendere. Sempre se fosse stata ancora in tempo, forse se
avesse aspettato ancora a lungo Rei non sarebbe rimasto lì ad aspettarla…in
fondo la colpa di quanto stava succedendo dipendeva
solo da lei.
-Ancora
non hai deciso?- la brunetta guardò l’amica abbassare
lo sguardo, lasciando che i capelli le tenessero nascosta la parte superiore
del viso. Scosse la testa, sconsolata, facendole capire che non aveva la minima
idea di cosa fare.
-Noi ci
conosciamo da poco più di due settimane ma io ti considero già una vera amica
perciò…se posso fare qualcosa per te basta che tu me lo dica-
-Grazie- incurvò gli angoli della bocca in un sorriso pieno di
gratitudine e sollevò lo sguardo verso la ragazza.
-Il fatto
è che…- continuò –Rei a me piace però ho paura-
-Paura?-
domandò sconcertata.
-Fino a
poco meno di due anni fa io avevo un amico…era il mio migliore
amico, ci conoscevamo sin da piccoli, siamo cresciuti insieme. Col tempo oltre
a noi sono maturati anche i nostri sentimenti e entrambi
ci siamo accorti che l’amicizia stava lasciando spazio a qualcosa di più
profondo- si alzò in piedi per sgranchirsi le gambe e ispirò profondamente
prima di continuare –Ci siamo messi insieme, quelli sono stati mesi stupendi, i
più belli di tutta la mia vita probabilmente, ma per una lunga storia che ora
non mi va di raccontare abbiamo finito per lasciarci, e la nostra è stata una
profonda e definitiva rottura, rottura che forse non ci sarebbe stata se non
avessimo cominciato quella storia. In quel periodo sono stata malissimo, quante
lacrime ho versato…Liz
provava a consolarmi, a tirarmi su di morale, ma per lungo tempo non sono
riuscita a rassegnarmi all’idea di aver perso non solo lui, ma anche tutto
quello che c’era stato prima, la nostra amicizia…che solo da poco mi sono resa
conto che non riusciremo mai più a recuperare-
-Quindi
tu hai paura che succeda la stessa cosa con Rei, è così?- le chiese cominciando
finalmente a comprendere il suo comportamento. La biondina annuì
sconsolata, per niente al mondo avrebbe desiderato rivivere tutti quei
dolorosi momenti. Si voltò verso Hilary –Tu che dici?-
-Io?!-
quella domanda, fatta all’improvviso la lasciò incapace di rispondere.
-Si, tu che faresti al mio posto?-
-Beh…-
non era mai passata per una simile esperienza e di conseguenza non poteva
comprendere quello che aveva passato l’amica anche se poteva immaginarselo. Se
lei e Kai si fossero lasciati distruggendo anche i
ricordi dei piacevoli momenti trascorsi insieme le avrebbe
fatto male, troppo. Di questo ne era consapevole.
Scese dal muretto avvicinandosi alla giovane italiana ancora in
attesa di risposta –Io credo che dovresti buttarti-
-Davvero?-
La
brunetta annuì –Purtroppo il rischio che finisca male
come è ti è già capitato in passato c’è…ma c’è anche la possibilità che ciò non
accada, non credi?- il suo sorriso rassicurante si propagò anche sul volto
della biondina. Hilary non aveva tutti i torti, nessuno
poteva assicurarle che quella storia sarebbe andata a finire bene, ma nessuno
poteva assicuragli che sarebbe finita male. In fondo
in amore vince chi ha il coraggio di rischiare…
-Tu vuoi
bene a Rei?- quella domanda riempì i suoi occhi
azzurri di stupore, non tanto per il suo contenuto quanto per la risposta che sentiva
salirle direttamente dal cuore.
-Si, io
credo…di si- abbassò lo sguardo –Anche se non gliel’ho
mai detto-
-Beh,
credo che ora lo sappia- con un gesto del capo indicò
qualcosa dietro di lei. Federica si voltò e rimase come paralizzata. Il blader cinese si trovava a pochi passi da lei e
probabilmente aveva ascoltato gran parte delle conversazione
tra le due ragazze. Che cosa sarebbe successo? Hilary, capendo di essere di troppo, si diresse
in silenzio verso l’ingresso della villa, i suoi amici avevano bisogno
di rimanere un po’ da soli per potersi finalmente chiarire. Sarebbero giunti ad
una conclusione?
-Rei io…-
esordì, ma si bloccò immediatamente dopo non sapendo come continuare- Il
sedicenne le si avvicinò continuando a sostenere il
suo sguardo e dolcemente l’abbracciò. Le parole morirono tutte nella gola di
Federica che si lasciò completamente andare a quella stretta affettuosa ma allo
stesso tempo sicura. Non c’era bisogno che gli spiegasse
il perché del suo comportamento, ora lo aveva capito, aveva capito perché la
sera prima era scappata. La scostò gentilmente da lui
passandole una mano tra i capelli biondissimi –Posso baciarti? Sai…non
vorrei che tu scappassi di nuovo…-
La biondina gli sorrise, un po’ imbarazzata –Questa volta non
lo farò- e aspettò che le sue labbra venissero in contatto con quelle del
ragazzo che le stava di fronte, in un lungo bacio. Forse quella volta sarebbe andato tutto per il meglio, in fondo, bastava
volerlo…
Si abbassò il berretto fino a coprirle le orecchie, a causa del freddo
le era scoppiato un gran mal di testa. Si strinse nella felpa colorata
che le aveva prestato Liz, e
abbracciò il suo corpo cercando di scaldarsi. Sentiva brividi di freddo
correrle lungo la schiena, sperò che non le venisse la febbre, non poteva
permettersi di ammalarsi in un momento d’allerta come quello, la Borg avrebbe potuto attaccarli da
un momento all’altro. Già le rimaneva abbastanza complicato lanciare il beyblade con la mano destra fasciata, figurarsi se avrebbe
avuto anche l’influenza. Strinse il pugno, le faceva ancora piuttosto male…ma
non si sarebbe arresa, avrebbe fatto qualsiasi cosa
pur di vedere falliti una volta per tutti i loschi piani di quella dannata
organizzazione. Solo così lei e suo fratello sarebbero finalmente riusciti a
condurre una vita normale, a recuperare tutto il tempo che gli era stato
rubato. Chiuse gli occhi, rilassandosi nella semioscurità della stanza cercando
di distendere i nervi e acquietare quel fastidioso mal di testa, fin quando due
mani si posarono dolcemente su di essi. Sorrise, sicura di sapere l’identità della persona che le stava
dietro. Si voltò e sentì due labbra posarsi sulle sue mentre due braccia
la tenevano stretta per la vita. Hilary si lasciò
andare a quel contatto, anche se percepì qualcosa di diverso dal solito,
qualcosa che non riusciva a comprendere…solo quando si separarono riuscì a
capire –Takao?!- esclamò stupita.
-Hilary?!-
-Cosa
cavolo ti è saltato in mente?- fece portandosi due
dita alla bocca e arrossendo per l’imbarazzo.
-Io…io…pensavo
che tu fossi Liz!- ribattè
confuso –Cosa ci fai con addosso una delle sue
magliette?- indicò la felpa che indossava.
-Mi
piaceva e me l’ha prestata. Abbiamo la stessa taglia…ma non cercare di cambiare
discorso! Si può sapere perché mi hai baciato?!- stava
cominciando ad arrabbiarsi.
-Tu eri
di spalle, in penombra, con la maglietta di Liz…te
l’ho detto, pensavo fossi lei! E comunque
non mi sembra che tu ti sia tirata indietro!- e doveva anche ammettere che quel
bacio lo aveva gradito…ma solo perché credeva fosse Liz!
-Certo! Pensavo fossi Kai!- si guardarono
negli occhi, in silenzio, prima di scoppiare entrambi a ridere. Era ovvio che
tra loro c’era stato un vero e proprio scambio di
persona, un equivoco che sarebbe rimasto tra Hilary e
Takao.
-E’
meglio che questa cosa non si venga a sapere in giro…non credo che per Liz ci sarebbero problemi, ma ho paura della reazione che possa avere Kai. Non vorrei finire
all’ospedale!-
-Non ti
sembra di esagerare?-
-Assolutamente.
Lo sai che tu sei l’unica cosa capace di fargli perdere la testa-
-Grazie
tanto per avermi dato della “cosa”!- posò le mani sui fianchi offesa. Il blader le diede le spalle –E dai,
hai capito che intendevo! Non volevo offenderti, questa volta-
-Questa
volta?!-
-Ehm…sarà
meglio che vada da Liz…quella vera!- uscì dalla stanza veloce come un fulmine, non voleva
rischiare di ricevere qualcosa di contundente in testa.
-Scemo!-
gli urlò dietro.
Infilò le mani nelle tasche, indolenzite, il vento freddo e tagliente
gli impediva
quasi di muoverle. Il suo fiato si andava a condensare in piccole nuvolette di
vapore, la temperatura era scesa di parecchi gradi, nonostante il cielo fosse
completamente sgombro e limpido. In strada si incontravano
poche persone, probabilmente la maggior parte della gente aveva pensato bene di
rimanere in casa al calduccio. Chiuse gli occhi per poi
riaprirli immediatamente dopo, forse non avrebbe fatto male a rientrare
anche lui.
Si incamminò
per il vialetto del giardino della villa, come al suo solito non era tornato
per pranzo e non aveva avvertito, dopo che si era separato da Hilary se ne era andato in giro per la città solo con se
stesso, aveva sentito il bisogno di rispolverare le vecchie abitudini; alzò lo
sguardo sui due ragazzi che discorrevano animatamente seduti sul muretto, Rei e
Federica sembravano aver chiarito ogni cosa, il cinese teneva in mano il suo beyblade, Dranzer, e lo stava
mostrando alla biondina, presumibilmente parlandole di tutto quello che aveva
passato con lui. Incurvò gli angoli della bocca in un mezzo sorriso, fino alla mattina il suo amico pareva non saper dove mettere le
mani per rimediare alla situazione che aveva combinato con l’italiana, e adesso
era come se non fosse successo niente. Riusciva a cavarsela in ogni situazione
in un modo o nell’altro. Si tolse la giacca, posandola sull’appendiabiti
all’ingresso e si diresse verso il salone, fermandosi sulla soglia della
stanza. Hilary era accoccolata sul
divano impegnata nella lettura di un giallo. Si appoggiò allo stipite
della porta incrociando le braccia al petto e si incantò
a guardarla, attento ad ogni suo movimento, terminata la pagina velocemente sfogliava
avanti il libro, continuando a leggere, e ogni tanto tirava su con il naso,
probabilmente si stava buscando un bel raffreddore. Alzò gli
occhi su di lui –Takao mi hai fatto paura!-
esclamò spaventata. Immersa nel romanzo non si era accorta della sua presenza.
-Guarda
che non sono Takao-
-Eh? Si,
certo lo so…mi sono sbagliata- in realtà lei lo aveva riconosciuto, sapeva che
era Kai, ma allora perché lo aveva
chiamato con il nome del capitano della squadra? Probabilmente, pensò, il
ricordo del piccolo incidente avuto prima con lui
aveva per un attimo preso il sopravvento, si sentiva in colpa a tenergli
nascosto ciò che era successo…in fondo non era niente di grave, solo uno
scambio di persona, un equivoco. Il russo le si avvicinò,
sedendosi accanto a lei –Come va la mano?-
-Così-
rispose portandosela sotto gli occhi. Aveva cominciato a stancarsi di quella
fasciatura che le impediva la maggior parte dei movimenti, come ad esempio lanciare
il suo beyblade.
-Ce la
fai a combattere contro la Borg in queste condizioni?-
-Certo. Voglio dire…devo almeno provarci. Tu non faresti lo stesso, Takao?- posò il libro sul tavolo passandosi la mano buona
tra i capelli, non facendo caso a ciò che aveva appena
pronunciato. Il russo inarcò le sopracciglia –Ancora?-
-Ancora
cosa?- si voltò verso di lui.
-Mi hai chiamato di nuovo Takao- si alzò
dal divano avvicinandosi a lei, le stava di fronte. La brunetta si morse il
labbro inferiore –No, ti sbagli- cercò di dirottare la
conversazione mentre nella sua mente si domandava come facesse a volte a non
pensare prima di parlare.
-Non mi sono
sbagliato- affermò freddo e non aggiunse altro ma era chiaro che il suo tono di
voce le stava chiedendo una spiegazione.
-Il fatto
è che…- aveva promesso a Takao che non avrebbe detto
nulla circa quel bacio ma non voleva mentire a Kai,
non voleva tenergli nascosto quello che era successo, non ci riusciva…in fondo
una delle basi di una relazione sta proprio nella sincerità –Prima è successo
che Takao, si insomma…lui mi
ha…- alzò lo sguardo incontrando quello serio del suo ragazzo che attendeva
paziente il seguito –Beh…lui mi ha…mi ha baciato- disse tutto d’un fiato.
-Ti ha
baciato?!- si sentì pervadere da un moto di collera e una sensazione che non
aveva mai provato prima si impadronì del suo corpo.
Prima di allora non aveva mai saputo cosa fosse la gelosia.
-Si, ma è
stato solo un equivoco. Lui credeva che io fossi…Kai
dove stai andando?- il blader stava già attraversando
la soglia della stanza con un espressione sul volto
che non prometteva nulla di buono.
-Aspetta Kai! E’ stato un equivoco!- ma ormai parlava al vuoto
–Accidenti, perché non mi dai il tempo di spiegarti?-
Intanto
il russo era fuori di sé dalla rabbia, come aveva potuto quello che lui credeva
un suo amico fargli una cosa del genere? Hilary era
la sua ragazza, la sua ragazza…salì di corsa le scale, dirigendosi in camera
del capitano e spalancò la porta senza bussare.
-Kai, che succede?- chiese, levandosi
a sedere. Non
gli lasciò neanche il tempo di alzarsi dal letto che lo prese per il colletto
della maglietta e lo sbattè con violenza contro il
muro.
-Ehi, che
ti prende! Sei impazzito?!- tentò di liberarsi invano dalla
sua presa, Kai non gli permetteva di muoversi.
-Come ti è saltato in mente di baciare Hilary?- gli
urlò contro.
-Calma, posso spiegare- tossì un paio di volte, la stretta del
sedicenne non perdonava.
-Sarà
meglio per te-
-In
realtà la situazione è semplice…io pensavo che lei fosse Liz-
-Certo!
Perché Hilary e Liz si somigliano molto!- portò un pugno pericolosamente vicino al
volto di Takao –Mi prendi in giro?- stava per fargli
incassare un destro ben piantato, e lo avrebbe fatto, se Hilary
non fosse intervenuta in aiuto del suo amico –Fermati Kai!
Dice la verità!- lo prese per un braccio
allontanandolo dal giapponese che di certo aveva visto momenti migliori.
-Io ero
di spalle, in penombra, avevo il berretto in testa e indossavo la felpa che mi
aveva prestato Liz, questa che ho ora!- il russo
gettò un’occhiata alla sua maglietta…effettivamente l’aveva vista già una volta
addosso alla tedesca.
-Perché
non me lo hai detto prima?- il suo tono di voce era ancora piuttosto brusco.
-Perché
non me ne hai dato il tempo…- i suoi occhi scuri incontrarono
quelli grigio-viola del blader, che spostò il suo
sguardo serio sul capitano, soffermandosi qualche secondo su di lui, prima di
andarsene sbattendo la porta alle sue spalle senza proferire parola.
Fu la
ragazza ad interrompere il silenzio che era sceso in quella camera –Mi dispiace Takao, non sono riuscita
a fermarlo…e mi dispiace anche di aver infranto la promessa, ma io non potevo
non dirglielo!- si sentiva terribilmente in colpa.
-Non
preoccuparti!- le sorrise euforico come suo solito
–Anche se ho rischiato brutto!- si passò un braccio intorno al collo, se lei
non fosse arrivata in tempo, a quell’ora si sarebbe
sicuramente ritrovato con due palle da biliardo al posto degli occhi.
-Te lo
avevo detto che quando si tratta di te perde completamente la testa!- affermò ironico, ma subito divenne serio. La brunetta aveva
lo sguardo fisso nel punto in cui prima se ne era
andato il russo, e le labbra serrate in un espressione di tristezza.
-Vai da
lui-
-Come?-
disse svegliandosi dallo stato di trance in cui era
caduta.
-Vai da lui- ripetè –Ti sta aspettando-
Lo cercò
per tutta Tokyo non aveva la minima idea di dove potesse
essere andato, era stata in spiaggia, che con sua grande delusione l’aveva
trovata completamente deserta, aveva guardato al parco, ma di lui nessuna traccia,
era perfino passata nelle vicinanza della sede della BBA. Elencò a mente i
luoghi che Kai era solito
frequentare…una raffica di vento sollevò una grande quantità di polvere che
costrinse Hilary a indietreggiare. Si voltò
dall’altra parte per evitare di finire dentro il piccolo tornado che avevano formato le foglie secche insieme alla terra e chiuse
gli occhi, attendendo che il vento si calmasse; quando li riaprì sollevò lo
sguardo che andò a posarsi sul ponte che collegava le due rive opposte della
città. Il fiume! C’era un posto dove non aveva ancora guardato. Cominciò a
correre, tenendo il cappotto ben saldo sul davanti, la temperatura non
perdonava e sembrava non guardare in faccia nessuno. Si bloccò di colpo vedendolo
seduto sulla sponda, impegnato a fissare l’acqua che scorreva senza tregua nel
suo corso andando a formare una piccola cascata poco più avanti. Gli si
avvicinò di qualche passo, lentamente, quel tanto che bastò per fargli alzare
lo sguardo su di lei, serio come suo solito. La brunetta si strinse nelle
braccia, quel clima era davvero insopportabile –Ti ho cercato dappertutto, non
sapevo più dove trovarti…-
Il russo
non rispose, si limitò solo a spostare gli occhi dalla ragazza all’acqua, non
sembrava intenzionato a cominciare un discorso. Tuttavia la
brunetta non demorse, si sedette accanto a lui –Ascolta…- continuò –sei
ancora arrabbiato?-
-Non sono
arrabbiato- proferì impassibile –Solo che non sopporto che qualcuno si prenda
ciò che è mio-
-Ciò che è tuo?!- non poteva credere alle sue orecchie, la
considerava solo qualcosa che gli apparteneva? E tutto
quello che le aveva detto quella mattina, del fatto che era innamorato di lei, che
l’amava…non aveva più significato? Si alzò in piedi di scatto –Io sarei “ciò
che è tuo”?!-
Il blader stava per ribattere ma fu bruciato sul tempo –Quindi
mi consideri solo come qualcosa che ti appartiene, un oggetto, un diversivo, o
non so, dimmi tu che altro!-
-Non era
questo che intendevo-
-Peccato
invece che io abbia capito questo!- e lei si era anche
presa la preoccupazione di andarlo a cercare con tutto quel freddo…non si
meritava niente. Gli diede le spalle, sentiva gli occhi riempirsi di lacrime;
in fondo avrebbe dovuto aspettarselo…che cosa poteva sperare in uno come Kai? Stava per correre
via quando la voce del ragazzo la bloccò –Non voglio perderti- lo sentì alzarsi
da terra –Io non ti considero affatto come qualcosa che mi appartiene…solo non voglio che qualcuno ti porti via da me. Sarà egoistico da
parte mia ma voglio che tu mi stia vicino, sempre. Tu sei la prima persona che
mi abbia insegnato cosa fosse l’amore e io…non voglio
perderti- ribadì. Hilary si voltò verso di lui e
sorrise tra le lacrime che ormai rigavano il suo volto –Non c’è niente da
fare…non riesco a rimanere arrabbiata con te troppo a lungo!-
Il russo le si avvicinò asciugandole le guance con il dorso della
mano, dolcemente. La ragazza nascose il suo volto nell’incavo della spalla di Kai riscaldandosi con il calore che le trasmetteva il suo
corpo –Ti voglio bene, Kai- gli
sussurrò circondandogli il collo con le braccia. Lui in
risposta le scostò la frangetta ai lati del viso regalandole un dolce bacio
sulla fronte.
-Andiamo…-
le disse allontanandola dolcemente da lui –Gli altri ci staranno aspettando per
gli allenamenti-
-Alla buon ora! Avete finito di farvi i fatti vostri?-
-Takao
ci tieni tanto a ricevere quel pugno che ti ho risparmiato prima?-
-Ehm…no,
no!- indietreggiò di qualche passo, forse non era il caso di sfottere oltre. In
uno scontro a mani nude avrebbe sicuramente vinto Kai,
e lui questo lo sapeva. Il russo scorse con lo sguardo tutti i presenti, Mariam,
Liz e Federica erano sedute su una delle tante
panchine del parco, mentre gli altri gli erano intorno e…non erano da soli. Kayx gli stava di fronte –Ciao!- lo
salutò con un sorriso.
-Ciao-
non ebbe il tempo di chiedere cosa ci facesse anche lei lì perché Rei sembrò
leggere nella sua mente –E’ venuta a cercarti a casa ma tu non c’eri, così le
abbiamo detto se voleva unirsi a noi mentre ti aspettava…abbiamo pensato ti
avrebbe fatto piacere!-
Il russo
rivolse un mezzo sorriso alla sorella, non se lo aspettava ma effettivamente
era contento. Vide la ragazza avvicinarsi ad Hilary –Tu sei Hilary, giusto?-
le chiese porgendole la mano, il giorno precedente quando lei era piombata nel
bel mezzo dei loro allenamenti non c’era stato il tempo e il modo di
presentarsi.
-Si…piacere-
-Sei la
ragazza di mio fratello, no?-
-Si…-rispose imbarazza. Kai rivolse
un’occhiata ammonitrice ai suoi compagni che in quel momento lo guardavano con
un sorriso ebete dipinto sul volto, a quanto pareva le avevano
raccontato proprio tutto di lui. In effetti
erano stati lontani per otto anni, Kai sapeva cosa
avesse fatto la sorella durante quel lungo periodo, glielo aveva detto quella
stessa mattina, tuttavia non l’aveva aggiornata riguardo a ciò che avesse fatto
lui…una volta tanto avevano fatto la cosa più giusta, pensò.
Ma
come tutte le cose purtroppo anche quel momento di pace e tranquillità era
destinato a finire, qualcuno che tramava più o meno nell’ombra fece il suo
ingresso in scena, la battaglia finale era ormai alle porte…
-Sono davvero addolorato di dover interrompere questo delizioso quadretto- il tono
patetico della sua voce costrinse i ragazzi a voltarsi e a vedere comparire
all’orizzonte una persona di certo non inaspettata, seguita da tre ragazzi.
Hilary
indietreggiò stringendo forte la mano di Kai nella
sua, quell’uomo…il ricordo di ciò che le aveva fatto la fece rabbrividire. Ma non doveva avere più paura,
non era da sola, forse non lo era mai stata, i suoi
amici erano sempre stati con lei.
-Se non
sbaglio abbiamo un conto in sospeso Bladebreakers…-
TO BE CONTINUED…
Curiosi di sapere come va a finire??? Allora vi basta leggere il prossimo cap
che…sarà anche l’ultimo di questa meravigliosa (ma come sono modesta! nd.me) fic! (si!!!! Ragazzi, champagne! nd.tutti) ma non credete che
la cosa finisca qua perché già sto iniziando a scrivere una nuova e
sensazionale ff! (nooooooo!!! nd.tutti)…ma tornando a
questa, il prossimo sarà l’ultimo cap…ho già in mente
un’idea che mi merluzza per la mente (ti merluzza per la mente???!!! Ma non si dice ti balena per la
mente???!!! nd.tutti) (merluzzi, balene, sempre pesci
sono! nd.me)
(per la verità le balene sono dei mammiferi nd. prof.K) (e tu che cavolo vuoi???? nd.me)
(visto che il mio personaggio compare poco e niente nella tua ff mi ci metto da solo! nd.prof
K) (non è colpa mia se quando mi viene l’ispirazione tu non compari mai nella
mia testa! nd.me) (ma non è giusto!!!! Buhuhuhuhuhuhuhuh
nd.prof K) (e va bene nel
prossimo cap vedrò di trovarti un buco da qualche
parte!!! (Magari il baratro dell’inferno! Eheheeh)
basta che la pianti con questa lagna! nd.me)
per il finale! Bene ora chiudo qui perché sto impazzendo!!!
Aspetto commy!!! Bye!!!!